giovedì 25 ottobre 2018

Review Party: 'Vision' di Alessia Coppola

Buongiorno lettori e bentornati sul blog. Dopo una mattinata intensa all'università per la tesi, arrivo in pausa pranzo per raccontarvi le mie impressioni sul nuovo romanzo di Alessia Coppola, in uscita proprio oggi per La Corte Editore. 
Ringrazio la casa editrice per la gentile collaborazione e Ornella per la pazienza e la gentilezza dimostrata verso tutti i blog che partecipano a questo review.


2486. Reika vive in un mondo perfetto, in cui gli abitanti sono il risultato di un'attenta selezione genetica. Le razze sono suddivise in ghetti e a nessuno è permesso di oltrepassare i confini di Meridian City. Ma accadrà qualcosa che risveglierà in lei un potere sconosciuto. Arrestata e isolata, fuggirà e scoprirà un mondo diverso, perennemente in bilico tra la vita e la morte. Sotto l'assedio di una terribile minaccia, Reika verrà a conoscenza del grande inganno che ha tenuto sotto scacco la sua società perfetta e sarà pronta a fronteggiare ogni pericolo, con l'aiuto di Ares e degli altri Sopravvissuti. Conoscerà il dolore, la rabbia, ma anche l'amore e la verità. Sacrificherà se stessa, perché lei è la chiave per salvare i due mondi. Perché lei possiede l'occhio che tutto vede.

Nonostante io abbia avuto il piacere di conoscere Alessia Coppola al Salone del libro l'anno scorso, non avevo mai letto nulla di suo. 
Quando mi è stato proposto di leggere Vision, ho accettato immediatamente e non me ne sono pentita. 
Alessia Coppola è un'autrice indubbiamente versatile, che passa dal retelling al romance, dallo sci fi al distopico. 
Il mondo apocalittico in cui vive Reika ha un'unica isola felice, Meridian. Costruita come un'oasi in una bolla isolata dal mondo circostante, gli individui sono divisi in Circoscrizioni di differente area razziale e indirizzati secondo la Selezione in varie mansioni per continuare a mantenere la specie e a tenere vivo il ricordo del passato. 
In questo mondo, infatti, un'epidemia diffusa e terribile ha determinato la morte prima degli uccelli, poi degli animali e infine degli uomini. 
Reika vive sotto il controllo di questa società protettiva che le impone ogni azione, dove sentimenti come l'amore, la compassione e la libertà sono sopiti, vietati. 
Essendo ancora una ragazzina, spetta alla Selezione decidere in quale lavoro impiegarla ma Reika vuole partecipare alle Olimpiadi, durante le quali attraverso prove di memoria, forza, abilità manuale,verrà consacrato un vincitore che, alla fine, potrà autonomamente decidere del proprio futuro e diventare il City Master.  
Tutto si incrina quando Reika, scoperto un Estraneo, un uccellino proveniente dall'esterno del capo magnetico, decide di informare la sua insegnante. Viene incriminata, torturata, isolata, tradita dalla sua stessa famiglia pur di nascondere la verità: c'è qualcosa che vive e pulsa anche fuori da Meridian. 
Reika, spinta dai farmaci e dall'isterismo della prigionia, sviluppa strane abilità: visioni del futuro, sdoppiamento del corpo e in particolare, il viso di un ragazzo, che incontrerà poco dopo quando, scappata agli agenti, si getta al di là della recinzione di Meridian e finisce in mare. 
Ares, questo il nome del ragazzo delle visioni e Kamir, insieme a una reticente Savannah, salvano Reika e cominciano a lottare fianco a fianco per svelare la verità e combattere con i veri mostri: i Visio, alieni terrificanti in grado di togliere la vita lasciando solo esseri vuoti. 
Devo ammettere che all'inizio ho fatto fatica ad entrare nel romanzo perchè non riuscivo ad entrare in empatia con la storia nè con Reika, la vera protagonista. 
Inoltre, i primi capitoli del libro potrebbero erroneamente ricordare Divergent e Hunger Games, quindi ci ho messo un po' di ingranare. 
Tuttavia, appena questo è successo, mi sono trovata catapultata in uno scenario terribile in cui forza di volontà e libertà diventano l'unico senso da dare alla propria vita. 
Gli eventi si susseguono rapidi e il finale è scoppiettante, un vero colpo di scena. 
Reika è un personaggio complesso, posso dire di averla apprezzata come guerriera e protagonista ma ho subito piuttosto il fascino di Ares, della sua integrità, della sua compassione nonostante i continui orrori di cui è stato testimone. 
Alessia ha curato bene il world building e i personaggi secondari, creando un affiatamento in una squadra di persone che vive di stenti ma che non esita ad accogliere i nuovi arrivati. 
Simbolo di fiducia, lealtà e gentilezza. 
La narrazione, gestita attraverso i doppi PoV di Ares e Reika, è scorrevole ma non per questo elementare: anzi, ho notato che l'autrice è davvero molto curata sia nella scelta delle parole che nella struttura dei dialoghi.

Una lettura davvero piacevole e adrenalinica. 

Verdetto: Dipendente!

Se la mia recensione non vi ha convinto, guardate quante bravissime blogger possono farlo meglio di me! Andate a leggere anche le loro opinioni se siete curiosi. 
Bacini, Cris 



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