martedì 26 aprile 2022

Review Party: 'Aurora's End' di Jay Kristoff e Amie Kaufman

Buongiorno lettori, come state? Avete passato un bel weekend? Di ritorno da una domenica bestiale, ho sentito la necessità di riposare e in men che non si dica ho terminato Aurora's End, il romanzo finale della serie sci-fi di Amie Kaufman e Jay Kristoff. 


Ma è davvero la fine? Cosa può succedere quando chiedi a un branco di perdenti, casi disciplinari e disadattati di salvare la galassia da una forza oscura e antica? Che quest'ultima ha la meglio, ovviamente. No, aspettate… Non. Così. In. Fretta. Abbiamo lasciato la Squadra 312 alle prese con una missione impossibile. La paura li ha fatti lavorare bene insieme (era ora!) mentre imperversava una battaglia intergalattica e una super arma minacciava di annientare la Terra. Tutto, però, è andato terribilmente storto, ovvio. Ma sapete una cosa? Non sempre la fine della storia rappresenta proprio la fine . E il gruppo di Ty ha ancora una possibilità per riscrivere la sua. Forse due. La faccenda è complicata, però. Riuscite a immaginarvi Zila, Fin e Scarlett (e Magellan!) che diventano amici, poi diventano nemici e infine diventano eroi che fanno la storia? Certo, come no. E riuscite a immaginarvi Tyler, Kal e Auri che uniscono le loro forze a quelle di due degli esseri più odiati dell'intero universo? Mmm, ok, va bene. E tutto ciò servirebbe a salvare la galassia dalla distruzione? Ecco, per questo ci vorrebbe un miracolo bello e buono. Ma la nostra squadra ci ha insegnato che niente è davvero impossibile, perciò fate un bel respiro e preparatevi ad affrontare l'ultimo capitolo della saga "Aurora Cycle"!

Quando ho iniziato questa serie, l'ho fatto perchè ero presa dal vortice di Jay Kristoff ed ero curiosa di leggere altro dell'autore.
Aurora Rising era stato un romanzo piacevole che sebbene non avessi grandi pregi, mi aveva offerto l'occasione di uscire dalla mia comfort zone e di approcciare al fantascientifico. 
Aurora Burning, invece, era partito sottotono salvo poi accelerare nella seconda metà della storia. 
Con Aurora's End, invece, non ci sono stati dubbi: è stato semplicemente perfetto. 
Adrenalinico, sorprendente, dinamico. 

Abbiamo lasciato la squadra 312 divisa nello spazio: Ty prigioniero del Ra'Haam insieme a Saedii, Kal e Aurora sull'Arma combattono contro il Boia Stellare, Finian Zila e Scarlett alle prese con una battaglia mortale. 
Un'esplosione scuote la loro esistenza, lasciando dubbi circa la fine dei soldati più disadattati della storia. 

Invece già sfogliando le prime pagine, ci rendiamo conto che gli autori hanno costruito attraverso varie sovrapposizioni una storia affascinante. 
Scrivere una recensione spoiler free in questo caso è piuttosto difficile perchè chiaramente il punto forte della storia è l'effetto sorpresa. 
Credo che nessuno avesse teorizzato ciò che poi effettivamente Kristoff e la Kaufman hanno costruito. 

Percorrendo lo spazio, affrontando pericoli di ogni sorta, vincendo persino la morte, superando i propri limiti, la squadra dimostra solidità, affetto, amore.
E' stato emozionante leggere come Zila sia riuscita ad aprire il suo cuore ai suoi compagni, come Finian abbia riconosciuto in loro la sua vera famiglia, come Ty sia riuscito a salutare la
sua Cat nel modo che meritava, come Scarlett abbia capito di valere molto di più di un semplice bel viso. 

Ho amato davvero ogni pagina, ogni momento, ogni scambio. 
Mi sono trovata più di una volta commossa per il senso di appartenenza, il legame reale che si è costruito tra i protagonisti e si è evoluto con naturalezza nel tempo. 
Il libro si divora, l'ho letto in un pomeriggio e anche se alla fine ero esausta, per me è stato un viaggio incredibile. 


Se proprio dovessi trovare un difetto, probabilmente sarebbe lo scontro con il Ra'haam finale. 
Mi aspettavo qualcosa di più, soprattutto dopo tutto quello che i ragazzi hanno subito durante il percorso, eppure credo che la scelta sia stata intenzionale e a suo modo mi ha convinto. 
Nella vita per me l'amore è tutto e trovare questa consapevolezza anche in un romanzo sci-fi è stato un balsamo per il cuore. 

Per quanto riguarda i personaggi, ancora una volta rinnovo il mio amore per Tyler, eroe indomito e capitano dal cuore immenso, Aurora, generosa pura e leale sino alla fine e Zila. 
E' lei la regina di questo romanzo: è la sua intelligenza, la sua intraprendenza, la sua forza d'animo. Per me doveva esserci lei sulla copertina di questo libro. Peccato per Kal, decisamente sottotono e utilizzato più che altro come supporter di Auri, ma insomma, non si può avere davvero tutto. 


Cimentarsi in qualcosa di nuovo significa arricchirsi e alla fine di questa serie, posso dire che questi ragazzi, questi diversi e folli personaggi mi sono entrati nel cuore e mi hanno lasciato qualcosa e credo che per un autore non ci sia nulla di meglio. 

  Verdetto: Assuefatto!


Ringrazio Martina per aver organizzato l'evento, la casa editrice per la fiducia e la copia del romanzo e tutte le mie colleghe blogger. Vi invito a leggere le loro recensioni, vi abbraccio
Cris








sabato 23 aprile 2022

Review Party: 'La legge dei lupi' di Leigh Bardugo

Buongiorno lettori e buon sabato! Tra qualche giorno uscirà il nuovo romanzo di Leigh Bardugo, La legge dei lupi, conclusione della dilogia del re Nikolai. 
Devo dire che su questo libro sono state dette cose terribili, ma a me è piaciuto. Volete sapere perchè?


Il secondo volume della serie Grishaverse "Il re delle cicatrici". Anche in questo secondo e ultimo volume della dilogia ritroviamo tre dei personaggi più amati del GrishaVerse: Nikolai Lantsov, Zoya Nazyalensky e Nina Zenik. I tre, re, generale e spia di Ravka, dovranno continuare insieme la loro lotta per strappare all'oscurità il futuro del loro paese. Altrimenti non potranno che assistere al suo disfacimento definitivo.

Su questo libro sono stati scritti fiumi di parole negative e da buona regina delle unpopolar opinion - almeno quando si tratta della Bardugo - al contrario l'ho trovato una piacevole conclusione. 

Faccio una premessa doverosa: onestamente non credo avessimo bisogno di questa dilogia su Nikolai e Zoya, gli eventi di Tenebre e Ossa e Sei di Corvi erano stati costruiti sapientemente, erano parte di un progetto su cui è evidente che l'autrice aveva molto riflettuto. 
Il re delle Cicatrici e La legge dei lupi sono libri che soffrono in alcuni punti di fanservice, specie nella caratterizzazione dell'Oscuro che, sapete, è tornato. 
Tuttavia, l'autrice ha un debito nei confronti del Grishaverse e l'amore per questo mondo e i suoi personaggi è reale, traspare attraverso i dialoghi,i miracoli disperati e le azioni sfrontate. 
La Bardugo non è mai stata generosa e anche in questo romanzo i problemi, politici, economici, strategici sono il centro nevralgico della storia. 

Credo che l'autrice sia veramente brava nello scrivere romanzi d'azione rispetto a romanzi più lenti e descrittivi. 
Il suo stile narrativo, nel primo caso, diventa dinamico, leggero, veloce e il lettore è scaraventato nella storia senza possibilità di ritorno. 


Dopo il fallito attentato della regina Mahki, Nikolai ha deciso di sposare sua sorella, la
principessa Ehri per suggellare un trattato equo e la fine degli esperimenti sui Grisha. 
Nel frattempo, Fjerda si prepara alla guerra e il Consiglio dei mercanti Kerch, ottenuti i prototipi dei sottomarini Ravkiani, ha ritirato il suo aiuto. 
Le responsabilità, le vite che gravano sul Triumvirato e sul re sono tante. 
Ma, come sempre, la nostra astuta volpe trova sempre il modo di cavarsela. 

Da questo punto di vista, questo è davvero il romanzo che rende giustizia alla figura di Nikolai: ingegnere brillante, machiavellico re, intraprendente corsaro, lui è tutto questo coadiuvato da una buona dose di fortuna. 
Se ne Il re delle cicatrici la protagonista assoluta è stata Zoya, qui Nikolai riprende le redini del gioco e mi ha fatto capire perchè è tanto amato dal fandom. 

I colpi di scena non mancano, così come i graditi ritorni e le perdite dolorose: aspetti che per un motivo o per un altro, mi hanno fatto piangere. 
Per me - non smetterò mai di dirlo - un libro che emoziona vincerà sempre su un libro stilisticamente e narrativamente perfetto. 

La legge dei lupi ha molti difetti, un finale molto idealista, un sovvertimento totale del mondo fino ad allora conosciuto, ma ciò che probabilmente convince di meno è il cambiamento dell'Oscuro. 
Probabilmente la Bardugo ha voluto concedergli una seconda chance, una nuova possibilità, ma non mi è parsa coerente con quello che ho letto precedentemente di lui. 

Ad ogni modo, per me è un libro promosso e mi auguro che il Grishaverse si concluda così, con la parvenza di pace e unità. 

Verdetto: (più che) Dipendente 


Grazie alla casa editrice per la copia e alle ragazze per questo evento insieme, vi invito a leggere le loro recensioni!
Baci, 
Cris





martedì 12 aprile 2022

Review Party: 'La casa di cielo e aria. Crescent City 2' di Sarah J Maas

Buongiorno lettori, oggi esce in libreria La casa di cielo e aria di Sarah J Maas. 
Una delle regine del fantasy romance mondiale torna con un nuovo capitolo della serie più incasinata e difficile che abbia mai scritto, lasciando i suoi fan a bocca aperta.


Bryce Quinlan e Hunt Athalar hanno stretto un patto e stanno lentamente cercando di tornare alla normalità. Hanno sì salvato Crescent City, ma le loro vite sono così stravolte che l'unica cosa che vogliono è del tempo per rilassarsi. Rallentare. Capire cosa riserva il futuro. Gli Asteri finora hanno mantenuto la parola, lasciando Bryce e Hunt in pace. Ma con il tentativo dei ribelli di Ophion, in gran parte umani e Vanir, di intaccarne il potere, la minaccia che i governanti rappresentano sta diventando sempre più concreta. Quando Bryce, Hunt e i loro compagni vengono loro malgrado coinvolti nei piani dei rivoltosi, la scelta diventa chiara: rimanere in silenzio mentre la popolazione di Midgard viene oppressa o combattere per ciò che è giusto. E il silenzio non è mai stato il loro forte. In "La casa di cielo e aria", secondo romanzo ricco d'azione della nuova serie fantasy Crescent City, Sarah J. Maas dà ulteriore prova delle sue capacità di intessere l'affascinante storia di un mondo sull'orlo del baratro, celebrando il coraggio di coloro che faranno di tutto per salvarlo...

La Maas con questa nuova serie per adulti ha sicuramente puntato in alto. 
Il primo volume era un caleidoscopio di informazioni, personaggi ed eventi, soprattutto perché a Midgard tutto è connesso. 
Anche nel secondo volume l'autrice si è dimostrata coraggiosa inserendo storyline intrecciate al passato, in special modo alla figura di Danyka, e ampliando la visione sui personaggi secondari. 
A questo proposito mi sento di dire che 'secondari' è una connotazione relativa: Rhun, ma anche Ithan e Tharion hanno avuto una grande rilevanza nella storia e molti capitoli sono stati scritti dal loro punto di vista, motivo per cui credo che questo sia uno dei libri più 'corali' che la Maas abbia mai scritto. 
Questo aspetto della narrazione diventa un'arma a doppio taglio: da un lato, evita troppe scene di Bryce e Hunt persi a fare sesso o a guardarsi come se fossero capaci solo di saltarsi addosso, dall'altro interrompe la narrazione, causando una certa lentezza che frustra il lettore. 
Negli ultimi anni, l'autrice è diventata molto prolissa e anche se taluni approfondimenti possono essere giustificati sul lungo periodo, l'eccessiva mole del romanzo si fa sentire. 
Ho dovuto a più riprese fermare la lettura perché i capitoli sono densi di eventi, rivelazioni, scoperte ma condizionati da scene evitabilissime. 

La forza de La casa di cielo e aria è che ci ritroviamo di fronte a un nuovo mistero che minaccia la pace e la stabilità faticosamente raggiunta.
Il pericolo è dietro l'angolo e fidarsi è un rischio. 
Mi è piaciuto molto come le indagini siano diventate un momento per fare squadra:
sebbene i protagonisti, anche per i loro poteri straordinari, restino Bryce e Hunt, vedere persone agli antipodi collaborare, tendersi una mano, esserci, è stato molto bello. 
Mi ha ricordato l'Inner Circle. 

A mettere carne sul fuoco ci ha pensato senza dubbi il finale. 
La Maas ha fatto un passo lunghissimo, sarà nelle sue capacità?
Non ho la certezza, ma finora non mi ha mai delusa, migliorando di libro in libro. 

La valutazione di questo libro, per quanto detto finora, non può essere piena. 
Tuttavia, volevo prendermi una parte di questa recensione per idolatrare Rhun. 
E' un ottimo fratello, un valoroso combattente, ha un cuore buono e diverse insicurezze. 
Per me, il suo modo di approcciare a Bryce e in generale alle persone è quello che manca a Hunt, che anche in questo libro tollero perchè è l'interesse amoroso. 
Bryce al contrario è una protagonista davvero interessante: impavida, coraggiosa, temeraria, con l'ultima parola sempre sulla punta della lingua. 
Riuscirebbe a farsi amare e odiare persino da un santo e leggere di lei non è mai noioso o prevedibile. 
Magari sono troppo sensibile, ma ho amato i Lupi, specie Connor dalla prima riga del libro e ritrovare Ithan per me è stato bellissimo. 
Mi sono piaciute le sue riflessioni, il profondo legame con la Tana e il suo branco, la tenerezza, l'attenzione e la cura verso Bryce. 

Ripeto ciclicamente che la Maas scrive meglio i personaggi maschili secondari che non quelli principali che finiscono per essere qualcosa di già visto e scontato, noioso e questo libro conferma la mia opinione. 

Dopo il plot twist conclusivo, non ci resta che aspettare il terzo volume di Crescent City e sperare che la fiducia non sia mal riposta.

Verdetto: Dipendente

Ringrazio la casa editrice per la copia omaggio, Martina per aver organizzato l'evento e vi invito tutti a leggere le recensioni stupende delle mie colleghe. 
Bacini, 
Cris








lunedì 11 aprile 2022

Recensione: 'Dillo alla pioggia' di Bianca Marconero

Buongiorno lettori, il lunedì sa rivelarsi traumatico, ma ad allietarlo ci penso io con la recensione del nuovo meraviglioso libro di Bianca Marconero, Dillo alla pioggia.


Una notte: è bastata una notte perché Niccolò Serristori perdesse la sua amata Cecilia. Lei ha scelto la danza e Londra. E ha scelto di partire con Jacopo, il fratello perfetto di Niccolò.

24 ore: sono sufficienti 24 ore perché Niccolò abbandoni la boxe e il sogno di diventare un professionista e perché suo padre, Brando, gli confessi qualcosa che Niccolò non avrebbe mai voluto sentire.

9 mesi: nove mesi non bastano per ritrovare la felicità e Niccolò si accontenta di vivere in un garage, esserci per i suoi fratelli e rimediare una birra e una ragazza. Una qualsiasi sarebbe la scelta migliore, ma è difficile resistere alla persona più sbagliata, se questa rappresenta la vendetta perfetta. Una vendetta che ha armi di seduzione imprevedibili.

Una festa in giardino: basta una festa di fidanzamento in giardino perché Niccolò sbatta contro l’evidenza che la vita è un gioco di specchi bugiardi e nessun riflesso racconterà mai la verità.

Ogni singolo istante: il tempo che Niccolò sacrificherà per ricomporre i cuori che ha spezzato in una notte di follia.

Sullo sfondo di una Roma che va dai sampietrini ai tetti dei palazzi patrizi, tra ring di periferia e i templi della danza, tra baci proibiti e cadute nel peccato, Niccolò dovrà battersi per salvare ciò che ama e trovare il coraggio di buttare il cuore al di là dell’ostacolo, con il rischio di perderlo per sempre.

Fino all’ultimo respiro. E oltre.

Niccolò è una testa calda, è impulsivo e a volte eccessivo nelle reazioni. 
E' così che ci è stato presentato nei Preludi, le novelle che preparano alle avventure dei Serristori junior, ma non poteva esserci solo questo. 

Niccolò doveva e poteva essere di più. 
Ne ero convinta prima di leggere il suo romanzo e ne ho la consapevolezza piena dopo aver vissuto queste montagne russe insieme a lui e alla sua famiglia. 

Cecilia è a Londra per girare il talent che le ha portato un certo grado di visibilità nell'ambiente della danza con Jacopo che si è preso cura di lei come un fratello. 
I due hanno un bellissimo rapporto, si capiscono al volo, sono amici e trascorrono molto tempo insieme. 

E' per questo che Niccolò è ormai convinto che i due abbiano una relazione e il suo cuore spezzato lo porta a compiere una serie di sbagli che gli costano parte della sua vita. 

I mesi volano e la verità viene a galla. 
Jacopo è innamorato di Matilde Barberini ed è a lei che vota la sua vita. 
La consapevolezza finalmente abbraccia Niccolò e Cecilia che per lungo tempo si sono rincorsi senza trovarsi. 
L'amore così a lungo taciuto trova il modo di sbocciare nel modo più vero e impaziente possibile. 

A questo punto, penserete bene che essendo un romance la storia potesse concludersi qui, ma Bianca Marconero ha creato un intreccio a più piani. 
Nella storia i personaggi secondari non si limitano a comparire, prendono il loro spazio e riescono a dire la propria, influenzando il comportamento dei protagonisti. 

Se nel rapporto con Cecilia, Niccolò è ancora impulsivo e insicuro, si dimostra una roccia per i suoi fratelli, Isabella e Lorenzo. 
Il modo in cui mette a nudo se stesso e gli altri è dirompente e riesce in questo modo a ricucire il rapporto con le persone che ama di più e che allo stesso tempo lo hanno ferito più a lungo, Jacopo e Brando. 

Se Brando spicca per la sua ingenuità, anche a distanza di vent'anni dalla sua prima comparsa, catturando il pubblico femminile e facendosi amare nonostante gli sbagli, Jacopo perde punti. Fotocopia di Agnese, una madre tanto generosa quanto algida, Jacopo vive seguendo degli standard da cui fatica ad uscire. 
Ha sempre parole dure per Niccolò, ma non risparmia scortesie anche verso altri membri della famiglia. 
Insomma, Jacopo avrà molto da farsi perdonare. 

Di Cecilia abbiamo visto la crescita. 
Innamorata della danza, insegue i suoi sogni con tenacia e passione, la stessa che usa verso il ragazzo che ama, a cui non risparmia critiche e lontananza quando necessario. 
Si fa spazio nella storia con generosità d'animo, lealtà verso la famiglia e pazienza. 
Il suo rapporto con Niccolò è intenso, puro, vero. 
Hanno negato tanto a se stessi da non poter fare meno l'uno dell'altra dopo essersi ritrovati. 

Il plot twist finale è stato doloroso, una stilettata al cuore. 
L'autrice sembrava pronta a rimettere tutto in subbuglio a poche pagine dalla fine e non ho potuto fare a meno di leggere voracemente fino all'epilogo incredibilmente toccante. 

Nonostante la mole - è uno dei romanzi più lunghi dell'autrice - ho trascorso dodici ore con i Serristori senza riuscire a fermarmi per prendere fiato. 
Quando ho letto il punto di chiusura, mi sono sentita preda di emozioni diverse ma ugualmente intense e su tutte prevaleva la necessità di riprendere dall'inizio e tornare ancora una volta tra loro. 

E' stato un viaggio bellissimo, sorprendente e completo. 
Per me Bianca è una garanzia, ma stavolta ha preso ogni mi aspettativa e ne ha fatto molto di più. 

Verdetto: Assuefatto!

Non vedo l'ora di leggere il libro di Jacopo, e voi? Cosa state aspettando? Andate a comprare Dillo alla pioggia!
Bacini, 
Cris

 


martedì 5 aprile 2022

Review Party: 'Wicked: vita e opere della Perfida Strega dell'Ovest' di Gregory Maguire

Buongiorno lettori, oggi è il grande giorno! Esce Wicked, vite e opere della Perfida Strega dell'Ovest di Gregory Maguire, il romanzo da cui è tratto il celeberrimo musical di Broadway. 
Ne parliamo insieme e approfondiremo la Terra dei Succhialimoni. 


Elfaba, la Perfida Strega dell'Ovest: «Per definizione, il male si nasconde.»
Glinda: «Sono ricca sfondata, l'avresti mai detto? Chi immaginava che la beneficenza fosse così redditizia?»
Principessa Elefantessa Nastoya: «Quando ci troviamo di fronte a un bivio, quando l'aria puzza di tragedia, a rimetterci sono coloro che non indossano una maschera.»
Il Mago di Oz: «Il punto, mia verde fanciulla, è che non tocca a una giovane, né a una studentessa, né a una cittadina decidere ciò che è giusto e ingiusto. È compito dei capi.»
Dottor Dillamond: «Cosa pensate che intendesse Madame Morribile concludendo il secondo Quell con l'epigramma 'Animali, abbassate la cresta'!»
Madame Morribile: «Con il passare del tempo e una cornice abbastanza ampia, tutto ciò che possiamo dire o fare finisce per rivelarsi ironico.»
Fiyero, principe degli Arjiki di Kiamo Ko: «Cosa credi di sapere della perfidia?»

Non ho mai visto il musical prima di leggere il libro e questo mi ha consentito di apprezzare questa storia nella sua interezza. Wicked nasce come rivisitazione del Mago di Oz, accendendo una luce su Elfaba, la strega che diventerà Malvagia e Perfida per i suoi detrattori. 
C'è un certo fascino nel conoscere la vita degli antagonisti, nello scoprire quali sono state le loro esperienze, cosa li ha portati al momento in cui li incontriamo per la prima volta.
Il libro è diviso in parti che affrontano momenti diversi della vita di Elfaba. 
Nella prima parte, facciamo la conoscenza dei genitori della strega e della venuta al mondo in un giorno tumultuoso. 
Elfaba è infatti nata dall'adulterio di una madre annoiata con un uomo di passaggio e la sua pelle verde la rende sin da subito invisa persino ai suoi genitori. 
La sua infanzia trascorre in una regione  di Oz, la Terra dei Succhialimoni. E' una zona rurale, una pianura fertile dove si trovano i campi coltivati di grano. Ci sono laghi e altri fonti d'acqua, i suoi abitanti vivono una vita relativamente serena. Mentre a sud si estendono i Colli del Tormento, desolati e brulli. 
Gli abitanti della terra dei Succhialimoni sono persone semplici, per questo amanti di ogni forma di diversivo, che sia un trucco di magia o le prediche di un pastore noioso.
Ma odiano il diverso e sin da neonata Elfaba dovrà lottare con le unghie e con i denti per conquistarsi un posto nel mondo. 
Contraltare della ragazza, è Galinda, più comunemente conosciuta come Glinda, una ragazza dai riccioli chiari  e dalla propensione alla chiacchiera.
Nonostante l'abitudine a ritenerla 'buona', la sua comparsa dimostra che in realtà ha pregiudizi e cattiveria covati dentro di sè come tutti gli altri. Sebbene nel tempo diventi una amica per Elfaba, il suo cuore non è mai completamente limpido. 
Ed è attorno a loro due e al loro rapporto ballerino che si instaura il nocciolo della storia. 
Devo ammettere che il libro mi ha stupito, non avevo alcuna aspettative e invece mi ha intrigato e tenuto incollata alle pagine per diversi giorni. 
Sicuramente l'impostazione non è semplicissima, ci sono molte informazioni da assimilare e altre da riporre perché non essenziali, ma in ogni caso il libro scorre velocemente e crea una certa aspettativa che si conclude nel climax del finale. 
Credo che per certi versi il libro sia stato scritto anche per portare il lettore a riflettere su tanti temi: il diverso, la politica, la religione. 
E' stata una scoperta interessante, un libro che veramente vale la pena di leggere sia che siate appassionati del musical sia che semplicemente amiate i classici, purchè non siate dei puristi. 
Le contaminazioni fanno la loro comparsa e potrebbero non colpire allo stesso modo, consiglio quindi di approcciarsi al romanzo con totale ignoranza e potrete davvero godervelo a pieno. 
Un ultimo plauso alla casa editrice che ha realizzato un'edizione davvero magnifica, anche per impaginazione e grafica.

                                                          Verdetto: Dipendente


Un grazie a Nia per aver organizzato l'evento e alla mia collega per il banner, vi invito tra l'altro a seguire il tour di recensioni per farvi un'idea del romanzo. Se lo avete letto, se lo leggerete o se non vi interessa, scrivete nei commenti e io risponderò!



Bacini, 
Cris