sabato 25 marzo 2023

Recensione: 'Dream Kiss' di Bianca Marconero

Buon sabato lettori, settimana scorsa ho avuto la fortuna di terminare in anteprima il nuovo romanzo di Bianca Marconero e ad essere onesti, ho fatto fatica a scrivere una recensione che riuscisse a contenere tutte le emozioni che la lettura di Dream Kiss mi ha fatto provare. 


«Hai cinque secondi di tempo, Holly».
«E poi?»
«Poi ti bacerò».

Occhi sulla palla!
Nel caso di Kevin Young, giovane stella dei Royal London Knights, la frase è da prendere alla lettera.
Sopravvissuto a un’infanzia di dolore, segnato nel profondo dell’anima, ha un solo obiettivo: diventare il miglior calciatore di sempre.
Le ragazze vanno bene, ma l’amore no. I cuori spezzati possono sempre rompersi due volte, e nessuna distrazione è concessa a uno sportivo come lui.
Ma una sera, in un esclusivo Club di Londra, quando la cameriera più maldestra e più bella del mondo gli finisce addosso, non rovina solo la sua T-shirt, ma gli devasta il cuore.
Lei è Holly Wallace e uno come Kevin non l’ha mai incontrato. Uno che le entra sottopelle. Uno così rovente da farle desiderare di essere nuda.
Però Kevin è famoso e Holly non può cedere a qualcuno che vive sotto i riflettori.
Perché chi si nasconde non può correre il rischio di essere visto.
Ma fino a quando si può fuggire dalla passione, dal desiderio e da baci che sembrano la prima pennellata di un capolavoro?
Si può davvero rinunciare all’unica persona in grado di farci battere il cuore?

La prima cosa che ho ammirato durante la lettura è stata la capacità di Bianca Marconero di dare concretezza e intensità alla storia attraverso un uso delle parole eccezionale. 
Se c'è una persona nata per scrivere, sicuramente è lei. 
Nonostante abbia ormai pubblicato più di dieci libri, l'autrice non smette mai di mettersi alla prova e dopo aver concluso - almeno per ora - la serie dei Serristori, ha lanciato Dream Kiss, uno sport romance legato al mondo del calcio. 
Ho letto diversi sport romance, come la serie celeberrima di Elle Kennedy, e li ho sempre trovati perfetti per staccare e ideali per provare leggerezza e gaiezza dopo una giornata pesante. 
Dream Kiss fa di più. Non solo ti coinvolge a pieno nella vita dei personaggi, ma ti trasporta nell'atmosfera di Londra, facendoti vivere a pieno la bellezza del calcio. 

Non è una novità osservarlo con un pallone, ma è stato mentre ne aveva uno che ho visto il suo primo sorriso. Ed è un po' come la prima volta che vedi l'alba. Dopo non te la scordi più. 

Kevin è uno degli attaccanti di punta dei Londonite, è legato alla squadra da un forte senso di responsabilità e lealtà perchè è nato dal niente, abbandonato dai propri genitori, ma con un animo nobile e un cuore profondamente generoso. 
E' il perno della squadra e della società, si spende dentro e fuori dal campo per il mondo che ama e a cui sente di dovere la propria serenità. 
Holly, invece, è una mina vagante, un'anima perduta, sofferente, che cela oscuri segreti e che mira a restare invisibile. Il loro incontro è scintillante - non solo perché accade in un club esclusivo - quanto piuttosto per l'attrazione tra i due. 

Cattura la mia bocca con la sua. Mi sfiora come farebbe una preghiera soffiata da un condannato, come la prima parola di un romanzo cancellata un milione di volte. Perchè l'inizio di una storia è un'emozione a cui non sappiamo rinunciare. 

Come nel calcio, la loro storia è una partita lunga in cui si gioca di rimpalli, di calci d'angolo, di corse e inseguimenti. 
Kevin non molla mai, sa ciò che vuole e sa che il motivo per cui lo desidera tanto è giusto e fa di tutto per conquistare il goal.
Holly è restia, a tratti crudele, ma la sua è una forma di difesa, di protezione per l'orrore, il dispiacere e la vergogna che ha subito. 
Tra tira e molla, tra cene romantiche e sessioni d'amore in ripostigli angusti, i due ragazzi fanno sognare, soffrire ed emozionare. 
Non solo la narrazione è scorrevole, ma i personaggi sono costruiti, elaborati sul modello della realtà, non sono semplici apparizioni, ma hanno un background, un vissuto, delle passioni. Riusciamo a delinearne il carattere, i modi di fare, percepiamo persino come potrebbero reagire. E' incredibile. 

Tu sei quello che si lancia su un pallone, quando nessuno ci crede più e ributta la palla al centro per qualcuno che verrà portato in trionfo. Tu costruisci la felicità intorno alle persone. E sei così bello dentro e fuori, Kevin, così fantastico, che chiunque ti veda per quello che sei torna ad aver fiducia nell'umanità. Tu ci metti tutti in salvo. 

Tra una partita e l'altra, Bianca ci fa un ulteriore regalo scrivendo personaggi secondari intriganti e stuzzicanti che intrecciano il proprio essere a quello della storyline principale. 
Faith e Gabriel, lo scavezzacollo e la brava ragazza, migliori amici su un filo, in bilico tra amore e affetto.
Poi c'è il principe Arthur che non si limita ad essere di sangue blu, ma che dimostra con i fatti la sua incredibile generosità e lealtà. A vederlo sempre in modo negativo Victoria, la sorella di Holly, con cui i rapporti sono tesi come corde di violino, celando sentimenti brillanti come diamanti. 

L'autrice è riuscita a creare storie nella storia, a costruire personaggi, a delinearne pensieri e azioni con dovizia e accuratezza e lo ha fatto con maestria, piacevolezza, senza sforzo. 
Usa la scrittura come il tocco di Re Mida: non scrive libri, scrive oro. 


 Verdetto: Assuefatto!

Un libro da leggere subito, parola di Cri!
Baci




martedì 21 marzo 2023

Review Party: 'The high mountain court' di A. K. Mulford

Buongiorno, come state lettori? Grazie alla Harper Collins ho potuto leggere in anteprima The High Mountain Court di A.K. Mulford. 
Se state cercando un buon fantasy standalone, questo fa al caso vostro. 


Remy, diciannove anni, teme di essere l'unica strega rossa ancora viva, ed è determinata a restare tale. Ma il Re della Corte del Nord, che ha massacrato la sua famiglia e messo una taglia sulle teste delle streghe rosse, ha altri piani: vuole distruggere la sua specie una volta per tutte. Quando i guerrieri che governano le Corti scovano il suo nascondiglio, Remy si ritrova faccia a faccia con Hale, l'affascinante - e molto determinato - Principe della Corte dell'Est. Lui ha bisogno di una strega rossa per mettere fine alla guerra con la Corte del Nord, e in cambio l'aiuterebbe a sfuggire ai nemici che la braccano. Eppure, nonostante l'innegabile attrazione che vibra tra loro, la giovane non è certa di potersi fidare. Al tempo stesso, se vuole salvare se stessa e la sua gente e aiutare il Regno a sbarazzarsi di un tiranno sanguinario, ha altra scelta? Così, con una guerra alle porte e i cacciatori di streghe alle calcagna, Remy accetta di partire insieme al principe alla ricerca di due potenti talismani che potrebbero aiutarli nella loro missione. Sarà un viaggio insidioso, e non solo per i pericoli che i due giovani dovranno affrontare. Perché il destino li ha fatti incontrare solo adesso, ma le loro anime potrebbero essere indissolubilmente intrecciate da sempre. Avventura e romanticismo, magia e passione: il primo libro della saga dedicata ai Cinque Regni di Okrith è un high fantasy adrenalinico, abitato da guerrieri straordinari, potenti streghe e misteriosi talismani che possono mettere a dura prova i piani del destino.

Quando ho letto la trama di The High Mountain Court, mi aspettavo qualcosa di carino, ma non originale, che richiamasse i più famosi Acotar e Serpent and Dove. 
Sono stata invece piacevolmente sorpresa da questo fantasy romance perché nonostante effettivamente alcuni richiami a saghe più famose, il romanzo ha una narrazione convincente e originale. 
Remi è una strega rossa, una giovane donna costretta a nascondersi perché poteri come i suoi sono malvisti e le possono costare la vita. 
E' ciò che pensa anche quando si trova a lottare con un Fae bellissimo dagli occhi grigio ardesia, eppure sembra essere l'unico pronto a darle l'obiettivo e la vendetta che merita, l'unico che con la ricerca di due magici strumenti può farla tornare dalla congrega delle streghe rosse. 
Essendo un autoconclusivo, il romanzo ha una certa velocità di narrazione che non risulta mai frettolosa, anzi lo rende scorrevole e entusiasmante, adrenalinico e dinamico. 
Remi è una buona protagonista, è forte, determinata, testarda, coraggiosa e leale. A tratti è anche ingenua e sognatrice, senza tuttavia sconfinare nella stucchevolezza. 
La sua controparte è Hale, il Principe Bastardo, colui che in nome di un padre che si rifiuta di amarlo, si presta a ogni tipo di missione per compiacerlo. 
Hale, in realtà, ha un ottimo rapporto con tutti coloro che gli gravitano attorno perchè è onesto e sincero. Palesa le sue intenzioni, dice quello che pensa, non ha paura di mostrarsi fragile o severo, si mostra senza filtri e questo lo rende un modello maschile positivo. 
Il worldbuilding è l'aspetto più interessante: ci sono cinque regni con peculiarità differenti e una congrega di streghe di riferimento. La Corte del Sud è quella della dissolutezza, la Corte dell'Est è un regno di pescatori e guerrieri. Il re del Nord ha distrutto e inglobato la Corte degli Alti Monti, governata da discendenti delle streghe rosse capaci di dare vita agli oggetti inanimati. 
Ma ci sono anche le streghe verdi che coltivano e creano bellezza dalla terra, le streghe blu in grado di leggere nel futuro, le streghe brune, guaritrici, e le streghe viola. 
In questo romanzo si mescolano insieme magia e intrighi politici e sebbene alcuni colpi di scena si siano mostrati prevedibili, tutto funziona perfettamente per costruire una lettura piacevole e interessante. 

Un fantasy romance intrigante, con buoni personaggi sia primari che secondari e un'ambientazione sui generis: l'ideale per trascorrere ore di spensierata e appassionante compagnia. 


Verdetto: Dipendente 

Fatemi sapere se vi incuriosisce, bacini
Cris



giovedì 16 marzo 2023

Review Party: 'La catena di spine. The last hours' di Cassandra Clare

Buongiorno lettori, il 7 marzo è uscito finalmente anche in Italia La Catena di Spine di Cassandra Clare, ultimo volume di The last hours, trilogia sequel di The Infernal devices e prequel della più famosa The Mortal Instruments. L'ultima conclusione della Clare ha diviso i fan, sarà riuscita a convincermi?


Cordelia Carstairs ha perso tutto ciò che più contava per lei. Nel giro di poche settimane, infatti, ha visto morire il padre, fallire il piano di diventare la parabatai di Lucie e sgretolarsi il matrimonio con James. E, quel che è peggio, ora si ritrova legata a un antico demone, Lilith. Arrivata a Parigi con Matthew Fairchild, la ragazza spera che le attrazioni notturne della Ville Lumière le facciano dimenticare le sue miserie. Ma la realtà riesce a insinuarsi anche nelle sue giornate parigine quando la raggiungono notizie scioccanti da casa: a quanto pare Tatiana Blackthorn è fuggita dalla Città di Adamante e Londra è sotto scacco del Principe dell'Inferno, Belial. Dilaniata da sentimenti confusi e contraddittori, Cordelia fa ritorno a Londra, dove di lì a poco un segreto degli Herondale verrà portato alla luce da un nemico inaspettato e l'intera famiglia accusata di una colpa gravissima. Niente potrà forse tornare come prima per Cordelia, anche perché il legame con i suoi vecchi amici sembra ormai deteriorato in modo irrimediabile. Il tempo intanto corre veloce e i piani di Belial stanno per investire come un'onda mortale la ragazza, Lucie, gli Allegri Compagni e tutti gli Shadowhunter. Rimasti a fronteggiare l'esercito di Belial in una Londra infestata dalle ombre, per riuscire a salvare la loro città e le loro famiglie, Cordelia e i suoi amici dovranno radunare tutto il coraggio che possiedono, ingoiare l'orgoglio e imparare nuovamente a fidarsi l'uno dell'altro. Perché se dovessero fallire, potrebbero perdere tutto, comprese le loro anime.

Ho terminato questo libro da un paio di giorni ma è incredibile come mi senta ancora stregata dalla storia triste senza i suoi personaggi. 
The last hours è un prequel che si inserisce tra le due serie più famose della Clare e da un punto di vista prettamente narrativo, sicuramente ne ha risentito. 
Dopo oltre diciotto libri ambientati nel mondo Shadowhunters, l'autrice è stanca e si percepisce in alcune scelte stilistiche e narrative.

Tuttavia una volta imbarcata in questa impresa, Cassie ha gestito la cosa facendo ciò che sa fare meglio: investire nei personaggi. E questa trilogia ne ha in abbondanza. Tra Herondale, Carstairs, Fairchild e Blackthorn si costruiscono le personalità di ragazzi appassionati, coraggiosi, determinati a cui il lettore non può non affezionarsi. 
James e Lucie sono i figli perfetti dei loro genitori, vivono un amore assoluto come il padre e sono intelligenti e leali come la madre. 
In questo romanzo, in cui sicuramente i loro caratteri - tra pregi e difetti - vengono ancora più in evidenza, i protagonisti indiscussi dell'azione restano loro.
 


Sono immensamente grata per il personaggio di Matthew, il cui autolesionismo alcolico mi ha portato più di una volta alle lacrime. Ho temuto per lui, per la sua incolumità e invece ha trovato la strada e una luce in fondo a un tunnel di bugie e mezze verità. 
Il suo legame parabatai con James viene messo a dura prova, ma ci sono certi legami che semplicemente sono destinati a essere.
In questo romanzo dove finalmente i nodi vengono al pettine e i segreti svelati, Matthew e James si parlano con una sincerità disarmante e si amano con la stessa forza. 

Non meno essenziali sono stati Anne e Ariadne o Alistair e Thomas, ma rispetto agli altri già nominati restano sul margine, lavorando come una squadra affinchè il resto brillasse, riuscendo perfettamente nel ruolo assegnatogli. 
Parlando invece di Jesse e Cordelia, posso dirmi sorpresa. 
Se Jesse non mi aveva convinto prima, ne La catena di spine fa tutto quello che è in suo potere e di più per dimostrare la sua appartenenza ai Nephilim. 
E' saggio, dolce, premuroso e gentile, magari sottotono rispetto agli altri maschi di cui scrive la Clare, ma comunque pienamente positivo. 

Nota dolente invece per la mia preferita, Cordelia.
A dire la verità, pur avendola capita, non sempre l'ho apprezzata: lunatica, scontrosa, a tratti prepotente, diversa dalla ragazza fiera e indomita che ha l'onore di usare Cortana. 

Ad eccezione dei personaggi, la trama si dispiega facilmente. 
Il piano è intrigante e diabolico, la difesa strenua e dolorosa e tutto si conclude nel modo che pare il migliore per tutti. 
Sono stata sinceramente felice, mi sono emozionata, commossa, arrabbiata, innamorata. 
Mi è entrato dentro, ma sarei disonesta se non vi dicessi che non è perfetto. 

Primo tra tutti, La catena di spine è un libro lento, non perché non sia bello o perché sia scritto male ma per la presenza di un numero indefinito di PoV che da un lato avvicinano il lettore ai personaggi, ma dall'altro interrompono e sospendono la storia. 
E' chiaro che una volta fatta l'abitudine, il libro si legge scorrevolmente ma non è un tipo di narrazione agevole per tutti. 
Altro discorso è invece la morte di uno dei personaggi principali, trattata con indelicatezza e una celerità di sicuro frettolosa. Meritava attenzione, meritava pazienza e meritava il giusto lutto. 
Ultimo neo a una trilogia comunque stupenda è la questione dell'albero genealogico, gestita con poche battute e in modo veramente poco credibile.
Quando ho voltato l'ultima pagina, mi è venuto un gran magone a pensare che non avrei più letto di Matthew e della sua nuova vita o di Lucie e della sua vita con Jesse. 
Avrei voluto ancora rimanere a Londra insieme a dei ragazzi incredibili, profondamente legati, il cui affetto, il cui legame in questo terzo volume si stringe ancora di più. 
E' stato un viaggio bellissimo, grazie Allegri Compagni. Grazie Cassandra Clare. 




Verdetto: Dipendente




mercoledì 15 marzo 2023

Review Tour: 'Il grande magazzino dei sogni' di Lee Mi-Ye

Buongiorno lettori, come state? Oggi vi porto un libro diverso dalle mie solite letture, una piccola coccola orientale che mi ha tenuto compagnia in questi giorni e mi ha lasciato delle belle sensazioni. Sto parlando de 'Il grande magazzino dei sogni' di Lee Mi-Ye, esordiente coreana. 



Penny è in grande trepidazione: sta per avere un colloquio con il famoso signor Dollagut, l’illuminato proprietario del Grande Magazzino dei Sogni, il negozio su quattro piani più ambito della città. Un posto del tutto singolare dove si accede solo da addormentati e dove si vendono solo sogni. Sogni di ogni tipo, per tutti i gusti, organizzati per sezioni: sogni legati ai piccoli piaceri della vita o ai ricordi di momenti speciali, sogni esclusivi che permettono di incontrare chi non c’è più, sogni dedicati ai riposini di animali e bambini, edizioni limitate e bestseller senza tempo venduti a prezzi speciali. Dopo un colloquio enigmatico in cui Dollagut la interroga sul significato dei sogni, Penny viene assunta, ma l’euforia cede il passo allo sconforto quando si trova letteralmente travolta dalla quantità di clienti che ogni giorno assalta gli scaffali del grande magazzino. Mentre impara a orientarsi affiancando i colleghi più esperti, scopre anche il segreto che rende il Grande Magazzino dei Sogni un luogo così speciale: la magica funzione che ogni sogno porta con sé, la capacità di risvegliare emozioni sepolte, di far vivere sensazioni mai provate, e molto spesso di far superare traumi, come un lutto o la fine di una storia d’amore. Tra i clienti a caccia di sogni Penny incontrerà Jeong A-young, che si rifugia nei sogni per sfuggire alla solitudine, alla ricerca di una scintilla che possa scaldarle il cuore, o Hyeon Jong-seok, che nei sogni cerca la conferma di essere di nuovo pronto ad amare. Imparerà che un sogno premonitore, come quello di avere un bambino, è una piccola incursione nel futuro, e che persino gli incubi sono preziosi alleati per superare un momento critico della vita. Una favola contemporanea ricca di saggezza che celebra il potere misterioso dei sogni, capaci di influenzare le nostre scelte, anche se spesso non lo sappiamo.

Il grande magazzino dei sogni è un posto incredibile, pazzesco dove esseri umani e animali possono scegliere i sogni che accompagneranno il loro sonno. 
Grazie a Penny, la protagonista buffa e un po' goffa neoassunta, possiamo passeggiare tra gli scaffali dei vari piani, conoscere il carattere degli altri personaggi, Speedo e Virgo su tutti, sorridere di Dollagut e della sua sottile arguzia. 

Sulla trama non mi sento di aggiungere molto altro perché credo che la sinossi sia fin troppo esplicativa. Infatti, il bello di questo romanzo breve è che ha una storia tanto originale da sorprenderti pagina dopo pagina. 

Il mondo è onirico, rimaniamo sempre sul confine tra realtà e irrealtà, non c'è una grande costruzione del worldbuilding, sembra più che altro una favola moderna. 
Credo che l'autrice abbia voluto raccontare del modo in cui i sogni rappresentano dopotutto una forma di magia: possiamo sognare, volare, essere principesse, guerriere, possiamo provare euforia, gioia, felicità anche se al risveglio non ricordiamo più ciò che ci ha provocato quello stato d'animo. 

E' un modo di vedere la vita forse banale, stucchevole, ma che invece ho trovato rassicurante e confortevole. Scrivere dei sogni, tra l'altro, è abbastanza difficile poichè si tratta di un mondo in cui si può inventare tanto risultando eccessivi o troppo poco deludendo. 

Qui Lee Mi-Ye non ha pretese, racconta una storia dolce, tenera, vuole donare ai suoi lettori una coccola. Il suo stile è semplice, senza fronzoli, c'è una certa personalità nei dialoghi, oltre che una certa capacità nello gestire le emozioni dei personaggi, sia pure bidimensionali.
Va sottolineato, difatti, che sebbene io abbia apprezzato Weather o Speedo, tutti restano sullo sfondo, come macchiette nella Commedia dell'Arte. Anche Penny la protagonista non ruba particolarmente la scena, è semplicemente la narratrice, di lei non sappiamo nulla di più di ciò che dice.  

L'ultima parte - quella sui sogni dei defunti - mi ha spezzato il cuore, mi ha commosso, ha rappresentato uno dei miei momenti preferiti. 
Tuttavia, il libro si interrompe in maniera brusca, come se fosse stato tagliato di netto, senza chiudere del tutto il racconto, aspetto che mi ha lasciato interdetta e mi ha poco convinto. 

Il libro è molto carino, capisco perchè sia piaciuto tanto, ma non lo definirei un capolavoro. La storia, pur essendo originale, risulta non incisiva, è mancato il guizzo che facesse la differenza e il rischio è che tra un paio d'anni sia già stata dimenticata. 

Verdetto: Stuzzicante
(3.5 cuoricini)


Bacini, 
Cris





domenica 5 marzo 2023

Review Tour: 'The witch's heart. La leggenda di Angrboda' di Genevieve Gornichec

Buongiorno lettori e buona domenica! Ho terminato qualche giorno fa The Witch's Heart di Genevieve Gornichec e l'ho trovato un romanzo estremamente delicato e scorrevole che mi ha fatto comprendere meglio la mitologia norrena e il personaggio di Loki. 


La storia di Angrboda inizia come finisce la maggior parte dei racconti di streghe: con un rogo. Così Odino ha deciso di farla punire per non avergli rivelato il futuro. Da quel momento la strega Angrboda, ferita e impotente, vive raminga nella Foresta di Ferro, lontana da tutto. Qui, la trova Loki, dio dell'inganno, venuto per restituirle il cuore rimasto sulla pira; e presto l'iniziale diffidenza della donna si trasforma in una passione intramontabile, da cui nasceranno tre figli, tre creature uniche. Angrboda li cresce ai confini estremi del mondo, lontano dall'occhio onnisciente di Odino, cercando di costruire una tranquilla vita domestica. Ma una visione le mostra cose spaventose che attendono la sua famiglia, e tutti i Nove Mondi. E ora Angrboda deve scegliere: sottomettersi a un destino cui ha già assistito, o lottare per ridisegnare il futuro di coloro che ama e dell'universo intero?


Angrboda è una donna dimenticata. 
Nelle opere a cui si è ispirata l'autrice è poco più che una comparsa: la gigantessa, la strega, la donna che ha partorito i figli 'mostri' di Loki. 
Genevieve Gornichec, invece, le ha restituito piena dignità raccontandoci la sua vita, il suo carattere, i suoi pensieri offrendoci un ritratto intimo ed emozionante di una donna provata dall'odio altrui. 

Angrboda è stata uccisa, bruciata per tre volte, il cuore le è stato strappato dal petto eppure quando Loki si presenta alla sua porta, non ha il cuore di mandarlo via. Gli offre riparo, amicizia, protezione e poi amore. 
Il rapporto tra Loki e Angrboda è complicato, il dio dell'inganno si presenta senza filtri, si racconta per ciò che è, senza finzione. Angrboda lo sa e lo ama con forza nonostante le assenze, nonostante la solitudine, nonostante la stanchezza. 

Angrboda non è solo il racconto di un amore, è il racconto di un'amica, di una madre e di una strega. 
Il suo enorme potere è vincolato a pozioni e rimedi perché l'invisibilità le consentirà di avere la pace a cui tanto anela, ma il destino ha altri piani per lei e per la sua famiglia. 

L'aspetto che mi ha commosso e devastato è stato il rapporto che la strega ha instaurato con i suoi figli. La regina dei morti, il Grande Lupo, il Serpente: questi sono i nomi terribili che gli vengono dati dagli dei, ma con Angrboda vediamo nascere e crescere una bambina e dei cuccioli, Hel Fenrir e Jǫrmungandr.

Sono piccoli, sono fratelli e amano i propri genitori.
Angrboda sa che hanno un destino da compiere, ma il dolore che questo le arreca è senza fondo, senza salvezza, come vivere in un buio perenne.
Ho trovato tra le pagine la verità di Angrboda, ho letto della sua vita, del suo inizio senza nome e della sua fine. Ho pianto con il suo sacrificio, ho sorriso davanti a tanto amore. 

La potenza di questo libro mi pare ancora più grande per il fatto che è stata una sorpresa. Non avevo alcuna aspettativa, non amando la mitologia norrena, non essendone esperta, volevo più che altro imparare, conoscere. E' stata una scommessa con me stessa e The Witch's Heart è stato il modo perfetto con cui vincerla. 

Date una possibilità ad Angrboda, lasciatevi conquistare da una storia lenta, cadenzata, che racconta così bene l'essenza della vita e dell'amore da sorprendervi ed emozionarvi. 

Verdetto: Dipendente


Ringrazio Amarilli per avermi coinvolta nell'evento e la casa editrice per la copia digitale del romanzo in cambio di un'onesta recensione. 
Bacioni 
Cris