venerdì 21 aprile 2023

Recensione: 'Lady Smoke' di Laura Sebastian

Buongiorno lettori, come state? Stanotte ho terminato Lady Smoke, secondo della duologia Ash Princess di Laura Sebastian. 
Avevo apprezzato molto il primo, quindi non potevo che lanciarmi sul secondo appena uscito. 


Il kaiser uccise la madre di Theodosia, la Regina del Fuoco, quando lei aveva solo sei anni. Conquistò il suo Paese e la tenne prigioniera per un decennio, incoronandola Principessa delle Ceneri. Ora non più. Il kaiser pensava che la sua prigioniera fosse debole e indifesa; non aveva intuito che una mente acuta è l’arma più letale. Theo non indossa più una corona di cenere, si è ripresa il titolo che le spetta e ha in ostaggio il principe Søren. Ma il suo popolo rimane schiavo sotto il dominio del kaiser e lei si trova a migliaia di chilometri dai suoi sudditi e dal suo trono. Per riconquistarli avrà bisogno di un esercito e l’unico modo per ottenerlo secondo sua zia, la pirata Dragonsbane, è prendere marito, cosa che una regina astreana non ha mai fatto prima d’ora. Theo sa che la libertà ha un prezzo, ma è determinata a trovare il modo per salvare il suo Paese senza rinunciare a sé stessa. Una storia d’amore, di vendetta, potere e tradimenti, Lady Smoke è il sequel di "La Principessa delle Ceneri".

Ash Princess Trilogy è composta da:
1. Ash Princess  (La principessa delle ceneri)
2. Lady Smoke (Lady Smoke)
3. Ember Queen (Ember Queen)

I libri di mezzo sono in una posizione particolare, devono mantenere alta l'attenzione sulla storia, ma sono anche di passaggio per il finale, quindi lo stile ne risente. Spesso infatti sono libri lenti o molto descrittivi.
E' quello che è accaduto anche a Lady Smoke. 

Theodosia insieme alle sue Ombre, Artemisia Heron e Blaise, si trova sulla nave di Dragonsbane, sua zia, la sorella gemella della madre. 
Con poco più che un centinaio di guerrieri e la taglia del kaiser sulla testa, la sua corona ritrovata sembra più in bilico che mai. Theo è ormai una regina e deve affrontare il peso delle sue scelte: Soren prigioniero, Cress sopravvissuta al veleno ma ormai tragicamente deturpata, Elpis morta.

Comportarsi da regina più che esserlo non è semplice e appare evidente una volta raggiunta la corte di re Etristo, l'unico alleato di Astrea.
Messa in palio come un premio, la ragazza dovrà imparare attraverso l'arguzia e gli intrighi politici come gestire una pace flebile e alleati più o meno ostili senza perdere la propria umanità.

Nonostante il libro sia dinamico e avvincente, ci sono diversi momenti di pausa che rallentano il ritmo del libro. 
Una cosa che, a mio avviso, non ha giocato a favore è l'insistenza sul triangolo amoroso. Theo ha conosciuto Soren alla corte e si è legata a lui in modo sincero e reale, nonostante come siano proseguite le cose.
Blaise, invece, è il suo amico d'infanzia e il suo più grande sostenitore. Le premesse per l'indecisione della protagonista sono chiare ed evidenti, ma ho tollerato a fatica il modo in cui ha gestito i due ragazzi. 
Sono amici, ma all'occorrenza qualcosa di più. E volano ti amo con una semplicità disarmante, oltre al fatto che spesso si ripetono talune scene sia con l'uno che con l'altro.

Naturalmente il romanzo è uno young adult e Theo ha solo sedici anni, quindi in un certo qual modo il discorso è perfettamente coerente, ma è per questo che si evidenzia come la lettura sia un fattore soggettivo. Sia Blaise che Soren meritano di più da parte della giovane regina che invece fa la spola tra i due senza considerare i loro sentimenti. 
Ho poi una considerazione personale in merito al triangolo: per me non era necessario. 
Theo si è innamorata di Soren per la sua gentilezza, la sua dolcezza, il modo in cui era interessato a vederla per davvero e sebbene sia avvenuto per secondi fini, hanno condiviso dei bei momenti e un'intensità fisica forte. Riemerge spesso anche in Lady Smoke questa sintonia mentale e fisica, Thora vuole accanto a sè il prinkiti e non è un obbligo imposto da una corte straniera, ma un suo desiderio profondo. Soren è suo amico, suo consigliere e suo amore. 

Al di là di questo aspetto, la trama fluisce abbastanza bene e si piantano i presupposti per la rivolta finale. Astrea ha bisogno di una guida solida, forte e potente e Theo è disposta a dare tutto per la sua patria. Il conto da pagare è altissimo, ma non si tira indietro e dimostra generosità e altruismo. 
Crescentia chiude il finale da protagonista. Le due Sorelle del Cuore dovranno confrontarsi nell'ultimo emozionante capitolo, Ember Queen, e decidere chi potrà sedersi sul trono e reclamare giustizia e vendetta per il proprio paese. 

Sarà una lotta senza esclusione di colpi. 

Verdetto: Dipendente





giovedì 20 aprile 2023

Review Party: 'Una virtù crudele' di Emily Thiede

Buon pomeriggio lettori, oggi vi parlo di una recente uscita Mondadori che all'estero ha spopolato. Sto parlando di Una virtù crudele di Emily Thiede. 


Tre matrimoni. Tre funerali. Alessa china la testa per nascondere gli occhi asciutti mentre si inginocchia davanti alla bara tempestata di gioielli sull’altare. Avrebbe pianto. Dopo. Lo ha sempre fatto. Restare vedova a diciotto anni è senza dubbio una tragedia. Ma è difficile trovare le lacrime quando la si vive per la terza volta. Il dono che gli dei hanno concesso ad Alessa, in effetti, avrebbe dovuto amplificare la magia del suo Dorgale, non ucciderlo al minimo tocco. E ora, a un soffio dall’arrivo di uno sciame affamato di demoni che divorerà tutto ciò che incontrerà su Sansaverio, la giovane Lumera non ha più tempo per trovare un altro compagno e insieme opporsi all’avanzata delle forze maligne. Inoltre, influenzati da un predicatore, i suoi stessi soldati tentano di assassinarla, convinti che ucciderla sia l’unica speranza di salvezza per l’isola. Nel disperato tentativo di sopravvivere, Alessa decide di assoldare Dante come guardia del corpo personale, un emarginato cinico e con la fama di essere un assassino. Ma con la ribellione ormai alle porte, i segreti che nasconde l’uomo potrebbero condurre al più terribile dei tradimenti. Si tratta di un alleato o di un nemico? Da questa risposta dipende sia la vita della giovane sia il destino del suo Paese.

La trama mi ha ispirato sin da subito sebbene non avessi ben capito il sistema magico alla base di questo fantasy. Tuttavia la Thiede scrive molto bene e tutto si fa chiaro man mano che la storia procede.

La protagonista è Alessa, una ragazza giovanissima che da quando ha visto sorger ei suoi poteri, ha dovuto lasciare dietro famiglia, amici e ogni forma di affetto per il bene di Sanseverio, una delle Isole Benedette dalla Dea. Alessa è una Lumera, colei che dovrà proteggere l'isola dai demoni, con l'aiuto di un Dorgale, un compagno amplificatore. 

Peccato che dopo tre mariti e altrettanti funerali, la gente abbia ormai perso fiducia in lei, creando un clima teso e avverso alla ragazza che anela a niente più che un po' di affetto. E' necessario trovare qualcuno che si occupi della sua sicurezza.

Dante è l'ideale: è solo, senza ricchezza o senza famiglia. La guardia ideale se non fosse per la lingua tagliente e un'attrazione che rischia di causare più guai di quanti se ne possano contare. 

Alessa è una buona protagonista, è giovane ma intelligente, responsabile e per la gran parte del tempo giuidiziosa, ma non sorprenderà nessuno sapere che un personaggio come Dante ha fatto la differenza con la sua sfacciataggine e il suo fascino. 

Il world building è interessante, l'autrice si è ispirata all'Italia, quindi è facile immaginarsi queste isole piene di voci, suoni e colori. Fuori da SanSeverio però c'è molto altro ed è su questo che spero l'autrice punti nel prossimo romanzo, così da rendere l'ambientazione maggiormente approfondita e ricca. 

Ho davvero apprezzato i dialoghi e le interazioni tra i personaggi, mi sono divertita ed emozionata. 

Secondo me, è un libro da non perdere. 


Verdetto: Dipendente




venerdì 14 aprile 2023

Recensione: 'Tutto quello che odio di te' di Valentina Vanzini

Buongiorno lettori, finalmente è arrivato il fine settimana! Non sapete quanto lo attendevo, soprattutto perché sono stati giorni un po' complicati. Comunque ho atteso qualche settimana prima di parlarvi del nuovo romanzo di Valentina Vanzini, un'autrice che ho apprezzato molto in Come vendicarsi dell'ex ma che in questo nuovo lavoro non mi ha convinto a pieno. 


Bellissima, ricca e spregiudicata: Sasha Harris è il tipo di ragazza dalla quale Drew Smith, giovane e rampante avvocato londinese, sa di dovere stare alla larga. Soprattutto perché è lui il nuovo fidanzato di sua madre. La sconfinata ambizione l’ha spinto a scendere a compromessi, accettando di diventare l’amante di una donna bella, potente e molto più grande di lui. Tutto dovrebbe essere semplice, soprattutto perché Astrid, erede di un impero milionario dopo il suicidio del marito, è pronta ad aiutare Drew a diventare socio nello studio legale più famoso ed esclusivo di Londra. Ma il destino ha in serbo altre cose per lui, e così Drew si ritrova a dover lottare contro l’attrazione, sempre più forte, per Sasha, iniziando un gioco pericoloso per entrambi. Mentre un segreto oscuro e terribile finirà per mettere in pericolo anche la loro stessa vita.

Quando Virginia di Altre Voci Edizioni mi ha proposto il romanzo di Valentina Vanzini, ho accettato con piacere perché ho letto l'autrice in un'altra occasione e avevo apprezzato sia la trama che lo stile narrativo. Mi piace davvero come scrive l'autrice. 

Tuttavia, stavolta, la mia sorpresa è stata in negativo perchè nonostante la scorrevolezza del romanzo e la sua godibilità, ne sono rimasta piuttosto perplessa. La scrittrice aveva previsto che la sua storia sarebbe stata fuori dalla sua zona di comfort, ma non credo l'abbia gestita al meglio delle sue possibilità. 

Il primo aspetto che non mi ha convinto è stata la storia d'amore. Gran parte del romanzo si fonda su una mera attrazione fisica, non basta una scena di fragilità o una cena con una bella famiglia (ma comunque disfunzionale) per creare i presupposti di un amore reale. Allo stesso modo, non possono bastare due settimane di sesso e relax che vengono raccontate ma non mostrate. I lettori non sono presenti sulla scena e ad eccezione della passione tra i due, non ho visto molto altro.

L'aspetto spicy non mi ha creato alcun problema, anzi, è stato piacevole, sensuale, ben scritto. Tuttavia anche qui c'è stata una scena - posta tra l'altro all'inizio del romanzo - che mi ha creato non poco fastidio. Oltre la forza con cui si è svolta, i protagonisti non erano pienamente lucidi e le premesse per ciò che accade successivamente non sono abbastanza valide. Non mi pare che ci fosse un consenso effettivo. E' quindi una situazione borderline, dove il confine con la violenza è molto sottile. 

Vi è poi un problema di risoluzione dei conflitti. Nel romanzo, l'autrice inserisce due situazioni conflittuali piuttosto profonde e radicate. Una è quella di Drew, diviso tra le umili origini e il suo desiderio di rivalsa e l'altra riguarda Sasha e la sua dipendenza da droghe. Drew vive una litigata molto forte con suo padre, ma non c'è alcun chiarimento. Tutto viene parzialmente posto sotto il tappeto all'occorrenza. Per quanto riguarda Sasha, invece, dopo la spiegazione del mistero che la riguarda, non c'è nessun riferimento a un suo percorso di recupero, sia psicologico che fisico. 

A fine lettura, ho avuto proprio la sensazione che fosse stata messa troppa carne al fuoco, senza avere una piena contezza della coerenza della narrazione. Credo che in gran parte questo problema sia da attribuire alla scelta di porre come unico narratore Drew, che durante la storia si pone in modi così diversi da risultare decisamente inaffidabile. Non ho potuto empatizzare con lui, anzi, spesso mi sono trovata a voler entrare nel libro per tirargli due ceffoni. Ha dentro di sè più lati positivi che negativi ed in costante lotta con se stesso, passando però da un eccesso all'altro. 

Sasha, invece, mi ha fatto molta tenerezza. Ha vissuto una vita difficile, determinando l'insorgenza di traumi molto profondi, mai risolti nè ben tratti nella narrazione. 

Sembrerebbe a questo punto che io voglia demolire questo libro, ma non è così. Ho scritto una recensione molto approfondita perché apprezzo il lavoro fatto dall'autrice e dalla casa editrice e vorrei che le motivazioni dietro il mio giudizio fossero sempre ben chiare e comprensibili. 

Una volta spiegato il perchè questo libro per me non ha funzionato, passo a dirvi i suoi pregi. 

Innanzitutto, questo romanzo è scritto davvero benissimo. L'autrice ha un modo veramente elegante e scorrevole di usare le parole. Ho iniziato e finito il libro in meno di dodici ore. Le descrizioni sono vivide, il romanzo non ha pause, il linguaggio pur colorito non è scurrile o volgare. Inoltre, visto che è narrato da un uomo, credo che Valentina Vanzini sia stata eccellente nel trasportarci nella mente e nell'atteggiamento di un maschio medio. 

Anche la parte mistery è un punto interessante e a favore, sebbene abbia riscontrato anche in questo caso una trattazione frettolosa e superficiale. Ho capito subito chi fosse il colpevole, probabilmente questo è da attribuire al mio amore per i gialli. 

In definitiva, è un romanzo discreto, ma Valentina può e sa fare decisamente di più. 

Verdetto: Stuzzicante


Ringrazio ancora una volta Virginia, Altre Voci Edizioni e Valentina Vanzini per la fiducia riposta in me e per la copia in cambio di un'onesta recensione. 
Bisou, 
Cris


martedì 11 aprile 2023

Review Party: 'La ragazza che cadde in fondo al mare' di Axie Oh

Buongiorno lettori, com'è andata Pasqua? Vi siete divertiti? Avete mangiato? Io ho approfittato di queste giornate per riposarmi e terminare un libro davvero bello, La ragazza che cadde in fondo al mare di Axie Oh. In occasione dell'uscita del libro, da oggi disponibile in tutte le librerie, vi porterò la mia opinione, insieme ad altre fantastiche colleghe.


Tremende tempeste devastano da secoli il paese di Mina. È la furia del Dio del Mare, un tempo benigno, che si scatena, crede la gente. Per placarlo tutti gli anni una fanciulla viene gettata tra le onde. Sono in molti a pensare che la bellissima Shim Cheong, fidanzata del fratello di Mina, Joon, porrà fine a tutta quella sofferenza. Ma la notte in cui Cheong dovrebbe essere sacrificata, Joon la segue, pur sapendo che ciò significherà morte certa. Per salvarlo, Mina si getta tra i flutti al posto di Cheong. Trasportata nel Regno degli Spiriti, la ragazza si mette in cerca del Dio del Mare, ma quando lo trova scopre che è prigioniero di un sonno incantato. Con l'aiuto di un giovane uomo misterioso e di una bizzarra banda di demoni e spiriti, Mina decide che risveglierà il Dio del Mare e farà terminare una volta per tutte le tempeste assassine. Ma un essere umano non può vivere a lungo in mezzo agli spiriti. E c'è qualcuno disposto a tutto pur di non risvegliare il Dio del Mare…

Sono stata attirata immediatamente dalla copertina del romanzo e la trama mi ha incuriosito, mi aspettavo un bel romanzo e così è stato. La ragazza che cadde in fondo al mare è una autentica fiaba che mette a nudo i desideri dell'anima e tesse insieme i valori dell'amore, del coraggio, dell'amicizia e della lealtà. 

Mina è una ragazza giovanissima che conduce una vita allegra insieme alla sua famiglia e al fratello,Joon,che adora più di se stessa. Proprio per lui, incapace di lasciar andare la ragazza di cui è perdutamente innamorato, Mina decide di sacrificarsi al Dio del Mare e di diventare la sua sposa.

Quando giunge nel Regno degli Spiriti, tutto quello che crede di sapere è completamente rovesciato. Il Dio del Mare è un uomo fragile, ripiegato su se stesso, infelice. 
Eppure Mina continua ad avere fede. Il Dio del mare è il protettore del suo popolo e dovrà salvare lui per mettere al sicuro la sua famiglia, il suo villaggio e l'intero regno. 
Mina è una meravigliosa protagonista: è resiliente, coraggiosa, determinata, forte, appassionata e leale. 
E' l'emblema dell'eroina perchè ha un cuore buono e generoso e non si tira indietro di fronte ai pericoli e all'avversità per proteggere chi ama. 

Quando si presenta al cospetto del Dio del mare, Shin le porterà via l'anima, una gazza bianca e rossa. E' da questo esatto momento che inizia invece la loro storia, un destino intrecciato, un amore combattuto e una.vita intera da vivere insieme.

L'ambientazione del romanzo mi è piaciuta molto: il regno degli Spiriti ospita gioia, tenerezza, allegria. Gli dei si presentano al cospetto del lettore mostrando gli stessi pregi e difetti degli uomini. Le battaglie chiamano in campo draghi, serpenti alati, pesci argentati ed è tutto armonioso e delicato. 
Lo stile è altrettanto romantico e scorrevole, il libro si fa leggere con piacere, le descrizioni sono evocative e intense ma senza digressioni noiose o prolisse. 
Il modo in cui l'autrice racconta è fiabesco, non si può fare a meno di sognare ed emozionarsi con lei e con Mina. 

L'unico aspetto che non mi ha fatto impazzire è stato il modo in cui l'autrice ad un certo punto termina i capitoli, passando bruscamente da una scena all'altra. Specialmente nelle ultime pagine, questo aspetto mi ha confuso e mi ha fatto sentire spaesata rispetto alla storia. 
Chiaramente non è nulla di insormontabile, specie perché ci si prepara alla rivelazione finale, ma mi ha comunque infastidito.
Resta, tuttavia, l'unica nota di demerito in una fiaba davvero bella, ideale per tutti i tipi di lettori e perfetta da leggere anche prima di andare a letto.

Verdetto: (più che) Dipendente 
4.5 cuoricini



Spero che la recensione vi abbia incuriosito, fatemi sapere se avete intenzione di leggere il libro o se vi è piaciuto. 
Un abbraccio, 
Cris




giovedì 6 aprile 2023

Review Party: 'La custode di parole' di Alaric e Jennifer Twice

Buongiorno lettori, ancora una volta è in arrivo la recensione di un'uscita freschissima targata Mondadori. Diventato un fenomeno in terra francese, La custode di parole è una storia sull'amore per i libri che potrebbe fare al caso vostro. Venite a leggere la mia opinione!

«Non ho mai visto nessuno amare le parole come te. E quando dico "amare"' parlo di vero amore. Tu parli ai libri. Ma è ora che tu scopra il mondo fuori dalle pagine, che lo guardi con i tuoi occhi. Parti all'avventura. Il mondo ti aspetta a braccia aperte. Ma per questo dovrai spiccare il volo, assumerti dei rischi. Staccati da ciò che ti trattiene. Trova la tua strada, non solo quella che vogliono scrivere per te.»

Il grandissimo problema di questo libro è lo stile di scrittura. È un romanzo che nasce da Wattpad e sebbene tale piattaforma non mi sia mai parsa un deterrente, devo riconoscere in questo libro una mancanza totale di editing.

Il libro, infatti, è eccessivamente prolisso, caratterizzato da un linguaggio forzatamente forbito che alla lunga annoia e stanca. Inoltre, le descrizioni sono fortissime sebbene a volte non raccontino nulla di essenziale alla trama.

La trama, invece, è abbastanza piacevole. La protagonista, Anya, è una giovane pasticcera che ama la famiglia e si dedica interamente a loro. Trascorre le notti tra le pagine di libro fantastici e ricco di avventure. È durante un evento di lavoro che proprio le parole che tanto ama la porteranno ad affrontare un viaggio essenziale per salvare il mondo.

Le responsabilità che gravano su di lei sono tante, ma questo non giustifica il come si pone rispetto alla sfida che l'aspetta.

Mi è parso che gli autori volessero scrivere di una ventenne, ma si sono trovati tra le mani l'atteggiamento di una quindicenne. Anya è dolce e ingenua, ma soprattutto spesso manca di carattere. Porge l'altra guancia anche quando altri personaggi si pongono con supponenza o antipatia.

Anche gli altri personaggi non sono ben caratterizzati, con il risultato di rendere il libro non memorabile. Aspetto che mi dispiace non poco perchè la trama mi è parsa più solida del resto.

In definitiva, un giudizio decisamente tiepido per un romanzo a tratti dimenticabile.

mercoledì 5 aprile 2023

Review Tour: 'Poster girl' di Veronica Roth

Buongiorno lettori, come state? Oggi vi parlo di un distopico recentemente uscito per la Mondadori, Poster girl, di Veronica Roth, che torna finalmente alla ribalta grazie a una prosa asciutta e riflessioni importanti.


Sonya Kantor conosce molto bene questo motto, visto che ha ispirato, meglio condizionato, gran parte della sua vita. In realtà queste parole hanno condizionato la vita di tutti gli abitanti della megalopoli di Seattle-Portland-Vancouver. Per anni, infatti, hanno dovuto adattarsi a un codice morale molto rigido e a una costante sorveglianza da parte della Delegazione, resa possibile da una sofisticata tecnologia. Poi la rivolta ha cambiato tutto. La Delegazione è stata rovesciata e sostituita da un nuovo governo. Tutti coloro che avevano avuto un ruolo nel regime precedente sono stati rinchiusi insieme alle proprie famiglie nell’Apertura, una vera e propria prigione alla periferia della città. Gli altri, finalmente liberi, hanno potuto proseguire con le loro esistenze. Sonya, figlia di uno dei membri di spicco della Delegazione e diventata famosa per essere stata, da adolescente, il volto dei manifesti propagandistici affissi per tutta la città, è imprigionata da anni nell’Apertura. Un giorno, un vecchio nemico si presenta da lei con una proposta: se troverà Grace Ward, sottratta alla famiglia dalla Delegazione quando era ancora una bambina, sarà libera. Per portare a termine la missione Sonya sarà obbligata a muoversi in un mondo che non riconosce, di cui ignora i meccanismi, estraneo (ed estremamente corrotto). E, soprattutto, a scavare a fondo nel passato, compreso quello della propria famiglia, anche più di quanto vorrebbe, portando alla luce verità dolorose e difficili da accettare.

La Roth con le ultime pubblicazioni, specie The Chosen Ones, non mi aveva propriamente convinto. Non vi nego che quando mi sono approcciata a Poster girl ero assai titubante ed infatti le prime pagine non mi stavano piacendo. 
Poi, per fortuna, ho continuato e ho potuto ricredermi completamente. 
Credo che sia uno dei libri più belli e maturi dell'autrice, una sorta di evoluzione di Divergent, toccata inevitabilmente dai tempi che cambiano. 

Andando con ordine, il libro è raccontato in prima persona da Sonya, una donna di 27 anni che da dieci vive come prigioniera nell'Apertura. 
Sonya ha l'unica colpa, come tanti altri, di essere stata la figlia del regime, della Delegazione. Suo padre ricopriva un ruolo di prestigio, come la famiglia del suo promesso e quella di tanti altri amici. Non si è mai fatta tante domande, viveva secondo i dettami prescritti calcolando come agire, cosa dire, come apparire per mantenere intatta la sua immagine di Ragazza Poster. 

Sonya è il viso della Delegazione, anche dopo dieci anni. Quando la ragazza riceve la proposta di trovare una secondogenita illegale portata via ai suoi genitori, non può rifiutare e comincia una serie di investigazioni, più o meno pericolose che la condurranno su territori inesplorati e metteranno in crisi tutto ciò che Sonya pensava di sapere.

Questo romanzo funziona per diversi aspetti. In primo luogo, la storia comincia dove il solito distopico finisce. Non è il momento in cui avviene la rivoluzione, ma quello immediatamente successivo. Cosa accade a coloro che sono stati leali? O che sono stati al comando? C'è una punizione esemplare o la morte è la soluzione ideale?
E' stato interessante leggere cosa succede 'dopo' perché la verità è che qualunque scelta, più o meno garantista, ti lascerebbe con l'amaro in bocca.
L'Apertura è di fatto una prigione, non c'è nulla che cresca, non ci sono rifornimenti giornalieri o settimanali, è semplicemente lasciata a se stessa, come i suoi abitanti che crescono sapendo di essere destinati solo alla morte. E' doloroso, ma è comprensibile guardando a chi invece quei soprusi li ha subiti. 

Un altro aspetto che ho trovato interessante è stata la scelta dell'autrice di raccontare una protagonista imperfetta, che ha commesso degli errori quasi imperdonabili, che è disposta a vendere parti di sé per guadagnarsi la libertà. Sonya è stata una bambina nelle mani di un regime, ma ha scelto e con quelle decisioni dovrà convivere tutta la vita, nonostante la fatica e il dolore nell'andare avanti.

Non da ultimo, la Roth ha parlato anche di tecnologia e analogico. Il progresso può essere regresso, è uno dei temi scottanti della nostra società. Quanto i nostri dispositivi sono intrusivi? Quanto governnao le nostre scelte, le nostre relazioni? Quanto siamo consapevoli di essere osservati o di stare cedendo diritti sulla nostra vita privata? Siamo così immersi nella tecnologia che il confine tra realtà e virtuale ci sfugge. Sebbene questo aspetto rimanga un po' sullo sfondo, una brava autrice è capace di instillare comunque nel lettore attento una riflessione sull'argomento. Senza dubbio, Veronica Roth lo è. 
La prosa è come sempre asciutta e senza fronzoli, non il tipo di stile che preferisco, ma ad un certo punto, entrando nel vivo della storia si va avanti senza dubbi o incertezza. Un buon libro, un'autentica sorpresa. 

Verdetto: Dipendente


Grazie a Silvia per aver organizzato l'evento, alla Mondadori per la copia digitale e seguite le mie amiche per leggere anche la loro opinione. 
Baci, 
Cris