mercoledì 29 settembre 2021

Review party: 'Il filo avvelenato' di Laura Purcell

Buongiorno lettori, come state? Dopo un'intensa rilettura de Il dominio del fuoco, è venuto il momento di parlarvi di un romanzo che ha saputo tenermi con il fiato sospeso fino all'ultima pagina. Sto parlando della nuova uscita targata Mondadori Il filo avvelenato di Laura Purcell.



Gran Bretagna, prima metà dell'ottocento. Dorothea Truelove è giovane, bella e ricca. Ruth Butterham è giovane, ma povera e consumata da un segreto oscuro e terribile. Un segreto che rischia di condurla alla forca. I loro destini si incrociano alla Oakgate Prison, dove Ruth è rinchiusa in attesa di processo per omicidio e dove Dorothea si dedica ad attività caritatevoli; soprattutto, qui la ragazza trova il luogo ideale per mettere alla prova le neonate teorie della frenologia – secondo cui la forma del cranio di una persona spiega i suoi peggiori crimini – che tanto la appassionano. L'incontro con Ruth fa però sorgere in lei nuovi dubbi, che nessuna scienza è in grado di risolvere: è davvero possibile uccidere una persona usando solo ago e filo? La storia che la prigioniera ha da raccontare – una storia di amarezze e tradimenti, di abiti belli da morire – scuoterà la fede di Dorothea nella razionalità e nel potere della redenzione.

Il filo avvelenato è una storia misteriosa, oscura e ambigua che sino all'ultima pagina ti lascerà senza parole e con un po' di malinconia.
Tra passato e presente, in una Inghilterra vittoriana ricca di lussi, sprechi e anche di povertà e crudeltà, si alterna la storia di Ruth e Dorothea. 
Non potrebbero essere più diverse: Dorothea è una donna di venticinque anni, di buona famiglia, con una buona dote, che per diletto studia frenologia, la scienza del cranio, e per amore di carità si reca nelle magioni per prestare cure e soccorso alle donne che vi sono rinchiuse. 
Ruth è poco più che una bambina, una sedicenne che ha visto sin troppi orrori e si è resa colpevole dell'omicidio della sua giovane padrona, Kate. 

Durante i loro incontri, la figura di Ruth, così tetra, lugubre, pericolosa, occupa tutta la scena e viene facile credere che la sua storia sia la realtà, che con ago e filo e la sola forza di volontà possa aver portato così tanta morte. Dorothea è legata alla fede, alla speranza, ma anche alla scienza. Il loro rapporto è altalenante e più ci si avvicina al punto nevralgico del romanzo, più le loro coscienze sembrano appiattirsi l'una sull'altra. 

Da un punto di vista narrativo, l'autrice ha tenuto una grande coerenza stilistica. Ho potuto avvertire attraverso un ritmo serrato e appassionante il dolore, la sofferenza, la rabbia di Ruth e allo stesso tempo percepire la caparbietà, l'indomabilità e la furbizia di Dorothea. 
Pagina dopo pagina, mi sono chiesta se fosse vero, se Ruth avesse davvero commesso le atrocità di cui si confessava rea e allo stesso tempo, provavo compassione e disprezzo per tutte le difficoltà che nella vita aveva dovuto subire. 

Le tinte del romanzo sono oscure e macabre, non solo per il cielo grigio, per le prigioni o per la piazza delle esecuzioni, ma per l'atmosfera che si respira ad ogni periodo, per le descrizioni vivide e dolenti che la Purcell è stata in grado di costruire. 

Il finale mi ha lasciato sconvolta, senza fiato. E' stato un paradosso come tutto il romanzo: piacevole ma sconvolgente, triste ma equo, lugubre ma soddisfacente. 
In qualche modo, in quelle ultime righe, le vite di Dorothea e Ruth si sono intrecciate fino a diventare un unicum. Mi sono chiesta: e ora? 

Credo sia un romanzo perfetto per chi ama il pericolo, per chi è accattivato dai mistery, per chi non crede se non vede. E' un romanzo innovativo, particolare, originale sia nella costruzione della trama che per i temi affrontati. 
Sono molto felice di averlo letto e, se non si fosse capito, lo consiglio caldamente. 

                                                          Verdetto: Dipendente




Date uno sguardo anche alle recensioni delle mie bravissime colleghe, grazie alla casa editrice per il file in anteprima e a Franci per aver organizzato!
Un bacio, 
Cris





lunedì 20 settembre 2021

Recensione: 'Tutto fa curriculum' di Emilia Garuti

Buongiorno lettori, come state? Torno per parlarvi velocemente di un piccolo romanzo scritto da un'autrice esordiente, Emilia Garuti. Il titolo è Tutto fa curriculum, ovvero perché non dovresti sputare nel caffè del tuo capo. 


Emma non è una scrittrice, o meglio, non ancora. È solo la tirocinante che fa le fotocopie per il suo ex professore di Letteratura all’università, Fiorenzo Sermonti. Umiliata e bistrattata, si concede un’unica gioia quotidiana: sputargli nel caffè e contemplarlo con il sorriso mentre se lo beve fino all’ultima goccia. Quando Sermonti viene avvelenato con un caffè, la situazione degenera: lei sarà la prima sospettata. Insieme alla sua migliore amica e praticante avvocato, Eleonora, e allo spocchioso dottorando Federico, Emma avrà 48 ore per scoprire il vero assassino. Un romanzo che racconta la vita dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro, o almeno ci provano, tra tirocini sottopagati e porte chiuse. Un mondo di ragazzi con grandi sogni che si rimboccano le maniche ogni giorno per raggiungere i propri obiettivi. Sempre con un po’ di ironia, perché se ci tolgono quella, siamo messi male!

L'autrice mi ha contatto in estate per leggere il suo mistery edito con Giunti e ho accettato con piacere sia perché avevo bisogno di buttarmi in qualche indagine, sia perchè avendo terminato da poco il tirocinio, mi sentivo vicina alla protagonista Emma e alla sua migliore amica Eleonora. 

Il mondo del tirocinio è fatto di sfruttamento e irriconoscenza. Emma lo sa bene visto che il professor Sermonti non solo non le offre minima considerazione, ma per di più non perde occasione per umiliarla davanti ai suoi studenti. Purtroppo per lavorare in un determinato ambito, spesso è una tappa obbligata e la giovane protagonista ha se non altro la consolazione di avere una fantastica amica con cui dividere questo peso. 

Eleonora si districa tra pratiche e fotocopie ma ha una presenza grintosa ed energica ed è la spalla perfetta per Emma, insicura e fantasiosa. Non aiuta che il dottorando che assiste insieme a lei Sermonti, Federico, sia sempre pronto ad offenderla. Insomma, andare all'università per certi versi è una vera piaga e l'unico modo per sfogare la sua rabbia repressa è sputare nel caffè del suo capo. 

Già questo dovrebbe farvi capire quanto sarà simpatico e divertente ciò che andrete a leggere. Difatti, dopo poco tempo dalla pausa, Sermonti si accascia a lezione davanti agli studenti ormai morto. 

Emma è completamente nel panico, ha paura di essere indagata come assassina per cui l'unica cosa che può fare per evitare di raccontare alla polizia quello che ha fatto è indagare per conto suo scoprendo l'identità del colpevole. 

Inizieranno una serie di vicissitudini surreali e comiche che divertono il lettore e lo accompagnano sino alla risoluzione del caso. Emma è una buona protagonista, tiene alto l'umore della storia con le sue paturnie, è umana e piena di difetti e per questo, vera. 

Buona presenza anche per Federico, all'inizio davvero insopportabile ma poi nemesi attraente con cui condividere le ricerche. Quasi ho sperato che nascesse qualcosa tra i due perchè mi sono piaciuti sin da subito nelle loro dinamiche. 

Lo stile è semplice e senza fronzoli, il romanzo è breve ma per me un'ottima prova d'esordio. 

Se cercate qualcosa di leggero, ironico con un tocco di mistero e suspence, non posso che consigliarvelo. 

                                                       Verdetto: Stuzzicante


Fatemi sapere cosa ne pensate e se vi ho incuriosito, 
bacini
Cris



mercoledì 8 settembre 2021

Review Party: Scholomance - Lezioni pericolose di Naomi Novik


Buon pomeriggio lettori, terminiamo la carrellata di eventi per il blog questa settimana con la recensione di un libro davvero particolare: Scholomance, lezioni pericolose di Naomi Novik. 


La Scholomance è una scuola di magia diversa da tutte le altre. Qui non esistono insegnanti né vacanze, e non è possibile riuscire a stringere amicizie disinteressate perché gli unici legami che si possono costruire sono strategici. Soprattutto, è una scuola dove il fallimento è sinonimo di morte certa (sul serio!). Le regole, alla Scholomance, sono drammaticamente semplici: non devi mai aggirarti da solo per i corridoi della scuola. E devi prestare continua attenzione ai mangia-anime, pericolose creature mostruose che si annidano ovunque. Sopravvivere è più importante di qualsiasi voto. Una volta entrato nella scuola, infatti, hai solo due modi per uscirne: diplomarti... o morire! Ma l'ingresso alla Scholomance di una nuova studentessa, El, è destinato a cambiare le carte in tavola e a portare alla luce alcuni segreti dell'istituto. Galadriel "El" Higgins, infatti, è straordinariamente dotata. Forse, tra tutti gli studenti, è l'unica preparata a una scuola tanto pericolosa. Pur non avendo dalla sua un gran numero di alleati – la maggior parte degli studenti la tiene a distanza perché di lei ha molta paura... e perché non è quel che si dice una ragazza amabile – e non incarnando esattamente l'idea di eroina senza macchia, potrebbe senza troppi sforzi evocare un potere oscuro così forte da radere al suolo intere montagne e annientare milioni di persone ignare e innocenti. Per lei, infatti, sarebbe un gioco da ragazzi usare la sua magia per sbarazzarsi una volta per tutte dei mostri che infestano la scuola e che attendono la notte per aggredire e uccidere i suoi compagni. Il problema non proprio trascurabile è che farvi ricorso potrebbe portare alla morte di tutti gli altri studenti...

Le premesse di questo romanzo erano eccellenti: una scuola sui generis, con mostri chiamati nefasti in ogni stanza e con una minima possibilità di uscire.
Tuttavia, per buona parte del libro mi sono trovata in difficoltà: mi sembrava tutto confuso, sfocato e poco lineare. Non aiuta il fatto che sia un romanzo scritto in prima persona, con frequenti flashback e riflessioni, elucubrazioni della protagonista.

Galadriel, detta El, è un personaggio ambiguo, difficile, complicato: è rude, scortese e si tiene
a distanza dai suoi compagni, non solo perchè è una lotta tutti contro tutti, ma anche perchè tutti la temono, la ritengono una strega oscura, inaffidabile.
Arrivare al diploma senza alleanze è difficile, non usare la magia oscura e lavorare giorno dopo giorno per accumulare l'energia che serve per gli incantesimi, il mana, è ancora più complicato. 

Le prime cento pagine faticano a ingranare: il sistema magico e scolastico è complesso e anche se per certi aspetti originale, risente di qualche influenza di Harry Potter e dark accademia. 
Fortunatamente a circa di metà del libro che, a onor del vero, non è molto lungo, le cose migliorano, l'azione diventa preponderante e El comincia a intessere delle relazioni umane. 
L'amicizia che si viene a creare con Ahadaya e Liu è uno degli aspetti che ho maggiormente apprezzato nel romanzo, è qualcosa di naturale che, anche se non completamente disinteressato, mi ha scaldato il cuore. 
El per tutta la vita si è sentita non voluta, odiata, bollata come malvagia ancora prima che potesse mostrare chi è realmente, quindi non sempre sa come gestire la gentilezza, ma ha un buon cuore e nel libro questo traspare perchè sebbene per lei sia più semplice, non si tira mai indietro se c'è qualcuno in pericolo. 


Altro punto a favore è la descrizione di un personaggio che ha dato il via al racconto, ovvero Orion Lake. 
Fa parte di una cerchia, una delle più potenti, ha un accesso illimitato al mana e si diverte a fare l'eroe della situazione. 
Mentre tutti cercano di sopravvivere, Orion semplicemente si butta nella lotta con i nefasti senza conoscenze particolari, solo incantesimi e forza bruta. 
Tutti lo idolatrano ed è per questo si avvicina a El, l'unica che non si è mai presa il disturbo di essere gentile con lui. Nemmeno per interesse. 
E' chiaro che tra i due potrebbe esseri qualche relazione sentimentale, ma Orion rappresenta un mistero, cela un segreto che sembrerebbe pericoloso. 
El dovrà scoprirlo mentre si prepara alla lotta più difficile di sempre, il diploma. 

Come ho detto, ho faticato non poco con questo romanzo, se non avessi dovuto leggerlo per questo evento probabilmente lo avrei abbandonato e sarebbe stato un peccato. 
A prescindere dalla confusione o dalla difficoltà della scrittura, la storia alla fine è riuscita a prendermi e sono curiosa di sapere cosa accadrà a tutti gli allievi, inclusi i personaggi secondari appena accennati. 
Credo che l'autrice abbia fatto un discreto lavoro e se non vi fanno paura i romanzi un po' folli, se avete nostalgia de La nona casa o di Harry Potter, può fare al caso vostro. 

                                                         Verdetto: Stuzzicante


Ringrazio Francesca per aver organizzato l'evento, Ambra per i bellissimi banner e la casa editrice per la copia del libro in cambio di un'onesta recensione. 
Mi raccomando, non perdetevi le altre belllissime recensioni per saperne di più. 
Con amore, 
Cris









martedì 7 settembre 2021

Review Party: 'Oculta' di Maya Motayne

Buongiorno lettori, nuovo giorno, nuova recensione: oggi parliamo di Oculta, il sequel del romando di Maya Motayne, Nocturna. 


Sono passati ormai quattro lunghi mesi da quando Finn e il principe Alfie hanno sconfitto l'antico e malvagio potere che minacciava di condurre il regno di Castallan alla rovina. Da allora, entrambi impegnati nelle proprie questioni personali e non, non si sono più visti. Alfie, in qualità di erede al trono di Castallan, è chiamato a occuparsi del delicato vertice con i reali englassiani per negoziare la cessazione delle ostilità e siglare la pace tra i due regni. Finn, da parte sua, sta cercando di godersi l'inedita libertà da Ignacio. Quando, per una serie di avvenimenti inaspettati, fa ritorno a San Cristobal, Finn scopre che, esattamente come sta accadendo a lei, anche per Alfie le cose non sembrano andare nel modo sperato. Il ragazzo, infatti, rischia di vedere vanificati i propri sforzi. A quanto pare, la misteriosa organizzazione responsabile della morte del fratello del principe è tornata nuovamente alla ribalta e il suo nuovo obiettivo sembra essere il fallimento proprio del vertice politico presieduto dal ragazzo. Ancora una volta, perciò, Finn e Alfie saranno costretti a unire le forze per seguire le tracce dell'assassino e preservare così l'unica possibilità che finalmente Castallan ed Englass trovino la pace. Ma saranno in grado di fermare i loro avversari prima che una nuova guerra minacci il loro regno?

Quando ho letto Nocturna, mi sono imbattuta in una storia piacevole con un'ambientazione latino - americana nuova e originale. Sebbene ci fossero alcuni elementi presi in prestito da altri romanzi più noti, il tipo di magia presentato dall'autrice era molto affascinante.
 
Oculta è stata una sorpresa e una conferma. Finn e Alfie non si vedono da quattro mesi, da quando hanno allontanato Sombra dal regno di Castallan. I morti sono stati tanti e il principe ne ha pagato il prezzo: il popolo non si fida più della famiglia reale perchè non sono stati in grado di proteggerli. In occasione del vertice di pace con gli ex coloni englassiani, questo rapporto si incrina sempre di più. Sebbene i regnanti si impegnino anche in onore di Demzin, a capo del progetto, tutto sembra pronto a crollare da un momento all'altro perchè una minaccia scuote il regno nell'ombra.

Anche la vita di Finn sembra essere migliorata lontana dal padre adottivo che l'aveva soggiogata, ma i giochi di potere la riportano a San Cristobàl nella capitale e soprattutto, la conducono di nuovo al principe Alfie. 
Il rapporto tra i due rimane sempre in equilibrio tra i sentimenti e il dovere. I pochi momenti che Maya Motaine ci regala sono emozionanti e forti e non vedo l'ora di capire come si evolveranno nel prossimo volume.

L'aspetto che ho preferito nel romanzo è stata la trama: è densa di avvenimenti, colpi di scena e un ultimo plot twist che mi ha lasciato senza parole. Gli intrighi di corte sono ben costruiti, anzi, ho percepito che l'intenzione dell'autrice fosse quella di mettere in scena la smania di potere degli europei colonialisti ( i bianchi, gli englassiani) nei confronti dell'America latina (le persone di colore, i castallani). 

Anche se i personaggi principali sono Finn e Alfie, i quali raccontano la storia, ho apprezzato l'approfondimento fatto su Luka e sui nuovi aspetti della sua personalità. Tra i personaggi secondari ho amato la vecchia Emeraude, che avrà un ruolo principale nelle scelte di Finn, una sorta di guida, una vieja molto saggia. 

Maya Motayne si conferma grazie a uno stile scorrevole, appassionante e semplice.
Ho apprezzato l'approfondimento sul proprio e sul modo in cui esso può allargarsi in senso sia creativo che distruttivo e la descrizione di alcuni elementi della tradizione dei regni, così che il lettore possa calarsi ancora di più in una storia tanto originale. 

In definitiva, è stata una lettura sorprendente, dinamica e entusiasmante. Non vedo l'ora che l'autrice scriva il terzo volume, sperando che non ci faccia aspettare troppo tempo, soprattutto viste le condizioni in cui ha lasciato Alfie, Finn e il loro regno. 

                                                Verdetto: Dipendente ( 4.5 stelline)

I ringraziamenti sono d'obbligo: voglio dire grazie alle ragazze che hanno partecipato all'evento e alla casa editrice per la fiducia concessa, nonché per la copia cartacea ricevuta in cambio di una onesta recensione.
Infine, un grazie a Carlotta per aver realizzato la grafica per l'evento.
Spero che darete una possibilità a questa storia, diversa dal solito, e che possiate appassionarvi come ho fatto io. 
Baci, Cris







lunedì 6 settembre 2021

Review Party: Unravel the Dusk di Elizabeth Lim

Buongiorno lettori, a distanza di una settimana torno con la recensione del sequel di Spin the Dawn, Unravel the Dusk, di Elizabeth Lim. Voi siete già andati in libreria a comprare la duologia?


Maia Tamarin ha già dimostrato di essere la più abile sarta del paese. Ha sbaragliato gli altri concorrenti nella gara con cui l'imperatore ha scelto il nuovo sarto imperiale. Ha viaggiato fino ai confini del mondo per procurarsi la risata del sole, le lacrime della luna e il sangue delle stelle. E con questi tesori ha cucito tre abiti magici, ciascuno degno di una dea. Ma le prove per lei non sono ancora terminate. Al ritorno dal suo viaggio, il regno è sull'orlo della guerra e Edan, il ragazzo che ama, è sparito. Forse per sempre. La guerra che impazza non è niente a confronto della battaglia che Maia combatte contro se stessa. Da quando è stata marchiata dal demone Bandur non è più la stessa... La posta in gioco è più alta che mai, ed è solo questione di tempo prima che Maia si perda completamente. Ma non si fermerà davanti a nulla pur di ritrovare Edan, proteggere la sua famiglia e garantire al suo paese una pace duratura.

Se avete letto la recensione di Spin the Dawn, sapete che l'avevo apprezzatp moltissimo. Salvo qualche piccolo difetto, ho legato con Maia, la sua storia e questo mondo fiabesco sin da subito, quindi per me è stato un vero dispiacere scoprire che questo secondo libro non era all'altezza. 


Le mie aspettative erano molto alte e anche se Unravel the Dusk si rivela essere comunque un buon libro, mi aspettavo qualcosa di diverso. 

Ma andiamo con ordine. Maia ha subito il marchio del demone Bandur ed è destinata ella stessa a trasformarsi, ma il suo amore per la famiglia, per la patria e per Edan rallentano il cambiamento. Da questo punto di vista, la protagonista si dimostra coraggiosa, leale, forte ma nelle prime cento pagine la narrazione risente di questa narrazione così incentrata su di lei.

Maia, grazie all'aiuto della magia, cerca di risolvere i problemi da sola, senza chiedere aiuto o ascoltare i consigli altrui. Non sempre le sue scelte si rivelano giuste o pragmatiche, ma conducono alla seconda parte del romanzo - quella che ho preferito di più -.

Maia parte alla ricerca di Edan affinché insieme possano trovare un modo per spezzare la maledizione del demone e insieme attraversano luoghi cruciali per la loro storia. 

Proprio la presenza della loro storia d'amore e di un legame così intenso ha reso la narrazione più piacevole, ma il ritmo scelto dall'autrice non ha subito rallentamenti. Credo che Elizabeth Lim abbia messo troppa carne a cuocere e nonostante il fatto che sia stata in grado di tessere bene insieme le fila, io avrei preferito più pazienza nel racconto, più tempo per i singoli avvenimenti, più dialoghi. 

Il romanzo infatti è attraversato dalle riflessioni e dal profondo dilemma di Maia, divisa tra la magia demoniaca e quella degli abiti della dea Amana. Questo aspetto, in parte interessante, ha appesantito la mia esperienza di lettura, allontanandomi emotivamente da Maia e dalla sua avventura. 

Sia Edan che lady Sarnai, personaggi secondari di un certo rilievo nel primo romanzo, qui perdono il loro smalto, finiscono per fare da comparse solo quando è strettamente necessario. Ciononostante ho avuto modo di apprezzare entrambi perchè Edan è dolce, gentile e premuroso mentre lady Sarnai una vera signora della guerra, aspetto da non sottovalutare visto che tutta A'landi è in pericolo.

Eccezion fatta per i piccoli nei evidenziati, Elizabeth Lim ha un modo evocativo di scrivere, scorrevole e accattivante, le pagine si divorano l'una dietro l'altra. Mi ha fatto molto piacere trovare alcuni riferimenti a Six Crimson Cranes, appena uscito in lingua e ambientato nello stesso worldbuilding, qualche tempo prima. 

Il finale è davvero molto dolce e credo sia la degna conclusione di questa storia. 

E' una duologia che a prescindere dai difetti vi consiglio perchè mi ha fatto sognare e ha saputo intrattenermi grazie a una narrazione fiabesca, a un mondo magico e a una certa originalità del racconto. 

                                                        Verdetto: Dipendente 


Non dimenticate di passare anche dalle altre ragazze per leggere le nostre recensioni!