Buongiorno lettori, a distanza di una settimana torno con la recensione del sequel di Spin the Dawn, Unravel the Dusk, di Elizabeth Lim. Voi siete già andati in libreria a comprare la duologia?
Le mie aspettative erano molto alte e anche se Unravel the Dusk si rivela essere comunque un buon libro, mi aspettavo qualcosa di diverso.
Ma andiamo con ordine. Maia ha subito il marchio del demone Bandur ed è destinata ella stessa a trasformarsi, ma il suo amore per la famiglia, per la patria e per Edan rallentano il cambiamento. Da questo punto di vista, la protagonista si dimostra coraggiosa, leale, forte ma nelle prime cento pagine la narrazione risente di questa narrazione così incentrata su di lei.
Maia, grazie all'aiuto della magia, cerca di risolvere i problemi da sola, senza chiedere aiuto o ascoltare i consigli altrui. Non sempre le sue scelte si rivelano giuste o pragmatiche, ma conducono alla seconda parte del romanzo - quella che ho preferito di più -.
Maia parte alla ricerca di Edan affinché insieme possano trovare un modo per spezzare la maledizione del demone e insieme attraversano luoghi cruciali per la loro storia.
Proprio la presenza della loro storia d'amore e di un legame così intenso ha reso la narrazione più piacevole, ma il ritmo scelto dall'autrice non ha subito rallentamenti. Credo che Elizabeth Lim abbia messo troppa carne a cuocere e nonostante il fatto che sia stata in grado di tessere bene insieme le fila, io avrei preferito più pazienza nel racconto, più tempo per i singoli avvenimenti, più dialoghi.
Il romanzo infatti è attraversato dalle riflessioni e dal profondo dilemma di Maia, divisa tra la magia demoniaca e quella degli abiti della dea Amana. Questo aspetto, in parte interessante, ha appesantito la mia esperienza di lettura, allontanandomi emotivamente da Maia e dalla sua avventura.
Sia Edan che lady Sarnai, personaggi secondari di un certo rilievo nel primo romanzo, qui perdono il loro smalto, finiscono per fare da comparse solo quando è strettamente necessario. Ciononostante ho avuto modo di apprezzare entrambi perchè Edan è dolce, gentile e premuroso mentre lady Sarnai una vera signora della guerra, aspetto da non sottovalutare visto che tutta A'landi è in pericolo.
Eccezion fatta per i piccoli nei evidenziati, Elizabeth Lim ha un modo evocativo di scrivere, scorrevole e accattivante, le pagine si divorano l'una dietro l'altra. Mi ha fatto molto piacere trovare alcuni riferimenti a Six Crimson Cranes, appena uscito in lingua e ambientato nello stesso worldbuilding, qualche tempo prima.
Il finale è davvero molto dolce e credo sia la degna conclusione di questa storia.
E' una duologia che a prescindere dai difetti vi consiglio perchè mi ha fatto sognare e ha saputo intrattenermi grazie a una narrazione fiabesca, a un mondo magico e a una certa originalità del racconto.
Verdetto: Dipendente
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