mercoledì 15 marzo 2023

Review Tour: 'Il grande magazzino dei sogni' di Lee Mi-Ye

Buongiorno lettori, come state? Oggi vi porto un libro diverso dalle mie solite letture, una piccola coccola orientale che mi ha tenuto compagnia in questi giorni e mi ha lasciato delle belle sensazioni. Sto parlando de 'Il grande magazzino dei sogni' di Lee Mi-Ye, esordiente coreana. 



Penny è in grande trepidazione: sta per avere un colloquio con il famoso signor Dollagut, l’illuminato proprietario del Grande Magazzino dei Sogni, il negozio su quattro piani più ambito della città. Un posto del tutto singolare dove si accede solo da addormentati e dove si vendono solo sogni. Sogni di ogni tipo, per tutti i gusti, organizzati per sezioni: sogni legati ai piccoli piaceri della vita o ai ricordi di momenti speciali, sogni esclusivi che permettono di incontrare chi non c’è più, sogni dedicati ai riposini di animali e bambini, edizioni limitate e bestseller senza tempo venduti a prezzi speciali. Dopo un colloquio enigmatico in cui Dollagut la interroga sul significato dei sogni, Penny viene assunta, ma l’euforia cede il passo allo sconforto quando si trova letteralmente travolta dalla quantità di clienti che ogni giorno assalta gli scaffali del grande magazzino. Mentre impara a orientarsi affiancando i colleghi più esperti, scopre anche il segreto che rende il Grande Magazzino dei Sogni un luogo così speciale: la magica funzione che ogni sogno porta con sé, la capacità di risvegliare emozioni sepolte, di far vivere sensazioni mai provate, e molto spesso di far superare traumi, come un lutto o la fine di una storia d’amore. Tra i clienti a caccia di sogni Penny incontrerà Jeong A-young, che si rifugia nei sogni per sfuggire alla solitudine, alla ricerca di una scintilla che possa scaldarle il cuore, o Hyeon Jong-seok, che nei sogni cerca la conferma di essere di nuovo pronto ad amare. Imparerà che un sogno premonitore, come quello di avere un bambino, è una piccola incursione nel futuro, e che persino gli incubi sono preziosi alleati per superare un momento critico della vita. Una favola contemporanea ricca di saggezza che celebra il potere misterioso dei sogni, capaci di influenzare le nostre scelte, anche se spesso non lo sappiamo.

Il grande magazzino dei sogni è un posto incredibile, pazzesco dove esseri umani e animali possono scegliere i sogni che accompagneranno il loro sonno. 
Grazie a Penny, la protagonista buffa e un po' goffa neoassunta, possiamo passeggiare tra gli scaffali dei vari piani, conoscere il carattere degli altri personaggi, Speedo e Virgo su tutti, sorridere di Dollagut e della sua sottile arguzia. 

Sulla trama non mi sento di aggiungere molto altro perché credo che la sinossi sia fin troppo esplicativa. Infatti, il bello di questo romanzo breve è che ha una storia tanto originale da sorprenderti pagina dopo pagina. 

Il mondo è onirico, rimaniamo sempre sul confine tra realtà e irrealtà, non c'è una grande costruzione del worldbuilding, sembra più che altro una favola moderna. 
Credo che l'autrice abbia voluto raccontare del modo in cui i sogni rappresentano dopotutto una forma di magia: possiamo sognare, volare, essere principesse, guerriere, possiamo provare euforia, gioia, felicità anche se al risveglio non ricordiamo più ciò che ci ha provocato quello stato d'animo. 

E' un modo di vedere la vita forse banale, stucchevole, ma che invece ho trovato rassicurante e confortevole. Scrivere dei sogni, tra l'altro, è abbastanza difficile poichè si tratta di un mondo in cui si può inventare tanto risultando eccessivi o troppo poco deludendo. 

Qui Lee Mi-Ye non ha pretese, racconta una storia dolce, tenera, vuole donare ai suoi lettori una coccola. Il suo stile è semplice, senza fronzoli, c'è una certa personalità nei dialoghi, oltre che una certa capacità nello gestire le emozioni dei personaggi, sia pure bidimensionali.
Va sottolineato, difatti, che sebbene io abbia apprezzato Weather o Speedo, tutti restano sullo sfondo, come macchiette nella Commedia dell'Arte. Anche Penny la protagonista non ruba particolarmente la scena, è semplicemente la narratrice, di lei non sappiamo nulla di più di ciò che dice.  

L'ultima parte - quella sui sogni dei defunti - mi ha spezzato il cuore, mi ha commosso, ha rappresentato uno dei miei momenti preferiti. 
Tuttavia, il libro si interrompe in maniera brusca, come se fosse stato tagliato di netto, senza chiudere del tutto il racconto, aspetto che mi ha lasciato interdetta e mi ha poco convinto. 

Il libro è molto carino, capisco perchè sia piaciuto tanto, ma non lo definirei un capolavoro. La storia, pur essendo originale, risulta non incisiva, è mancato il guizzo che facesse la differenza e il rischio è che tra un paio d'anni sia già stata dimenticata. 

Verdetto: Stuzzicante
(3.5 cuoricini)


Bacini, 
Cris





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