Una delle regine del fantasy romance mondiale torna con un nuovo capitolo della serie più incasinata e difficile che abbia mai scritto, lasciando i suoi fan a bocca aperta.
Bryce Quinlan e Hunt Athalar hanno stretto un patto e stanno lentamente cercando di tornare alla normalità. Hanno sì salvato Crescent City, ma le loro vite sono così stravolte che l'unica cosa che vogliono è del tempo per rilassarsi. Rallentare. Capire cosa riserva il futuro. Gli Asteri finora hanno mantenuto la parola, lasciando Bryce e Hunt in pace. Ma con il tentativo dei ribelli di Ophion, in gran parte umani e Vanir, di intaccarne il potere, la minaccia che i governanti rappresentano sta diventando sempre più concreta. Quando Bryce, Hunt e i loro compagni vengono loro malgrado coinvolti nei piani dei rivoltosi, la scelta diventa chiara: rimanere in silenzio mentre la popolazione di Midgard viene oppressa o combattere per ciò che è giusto. E il silenzio non è mai stato il loro forte. In "La casa di cielo e aria", secondo romanzo ricco d'azione della nuova serie fantasy Crescent City, Sarah J. Maas dà ulteriore prova delle sue capacità di intessere l'affascinante storia di un mondo sull'orlo del baratro, celebrando il coraggio di coloro che faranno di tutto per salvarlo...
La Maas con questa nuova serie per adulti ha sicuramente puntato in alto.
Il primo volume era un caleidoscopio di informazioni, personaggi ed eventi, soprattutto perché a Midgard tutto è connesso.
Anche nel secondo volume l'autrice si è dimostrata coraggiosa inserendo storyline intrecciate al passato, in special modo alla figura di Danyka, e ampliando la visione sui personaggi secondari.
A questo proposito mi sento di dire che 'secondari' è una connotazione relativa: Rhun, ma anche Ithan e Tharion hanno avuto una grande rilevanza nella storia e molti capitoli sono stati scritti dal loro punto di vista, motivo per cui credo che questo sia uno dei libri più 'corali' che la Maas abbia mai scritto.
Questo aspetto della narrazione diventa un'arma a doppio taglio: da un lato, evita troppe scene di Bryce e Hunt persi a fare sesso o a guardarsi come se fossero capaci solo di saltarsi addosso, dall'altro interrompe la narrazione, causando una certa lentezza che frustra il lettore.
Negli ultimi anni, l'autrice è diventata molto prolissa e anche se taluni approfondimenti possono essere giustificati sul lungo periodo, l'eccessiva mole del romanzo si fa sentire.
Ho dovuto a più riprese fermare la lettura perché i capitoli sono densi di eventi, rivelazioni, scoperte ma condizionati da scene evitabilissime.
La forza de La casa di cielo e aria è che ci ritroviamo di fronte a un nuovo mistero che minaccia la pace e la stabilità faticosamente raggiunta.
Il pericolo è dietro l'angolo e fidarsi è un rischio.
Mi è piaciuto molto come le indagini siano diventate un momento per fare squadra:
sebbene i protagonisti, anche per i loro poteri straordinari, restino Bryce e Hunt, vedere persone agli antipodi collaborare, tendersi una mano, esserci, è stato molto bello.
Mi ha ricordato l'Inner Circle.
A mettere carne sul fuoco ci ha pensato senza dubbi il finale.
La Maas ha fatto un passo lunghissimo, sarà nelle sue capacità?
Non ho la certezza, ma finora non mi ha mai delusa, migliorando di libro in libro.
La valutazione di questo libro, per quanto detto finora, non può essere piena.
Tuttavia, volevo prendermi una parte di questa recensione per idolatrare Rhun.
E' un ottimo fratello, un valoroso combattente, ha un cuore buono e diverse insicurezze.
Per me, il suo modo di approcciare a Bryce e in generale alle persone è quello che manca a Hunt, che anche in questo libro tollero perchè è l'interesse amoroso.
Bryce al contrario è una protagonista davvero interessante: impavida, coraggiosa, temeraria, con l'ultima parola sempre sulla punta della lingua.
Riuscirebbe a farsi amare e odiare persino da un santo e leggere di lei non è mai noioso o prevedibile.
Magari sono troppo sensibile, ma ho amato i Lupi, specie Connor dalla prima riga del libro e ritrovare Ithan per me è stato bellissimo.
Mi sono piaciute le sue riflessioni, il profondo legame con la Tana e il suo branco, la tenerezza, l'attenzione e la cura verso Bryce.
Ripeto ciclicamente che la Maas scrive meglio i personaggi maschili secondari che non quelli principali che finiscono per essere qualcosa di già visto e scontato, noioso e questo libro conferma la mia opinione.
Dopo il plot twist conclusivo, non ci resta che aspettare il terzo volume di Crescent City e sperare che la fiducia non sia mal riposta.
Verdetto: Dipendente
Ringrazio la casa editrice per la copia omaggio, Martina per aver organizzato l'evento e vi invito tutti a leggere le recensioni stupende delle mie colleghe.
Bacini,
Cris
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