Buongiorno lettori, buon mercoledì! Al posto del solito aggiornamento di lettura, oggi vi parlerò di una recente uscita Mondadori, Voce del Mare di Natasha Bowen, un retelling della Sirenetta ispirato alla mitologia africana.
Un tempo, quando era ancora umana, Simi pregava gli dèi. Ora che è una sirena, una Mami Wata, è al loro servizio, anche se non riesce a rinunciare ai ricordi della sua vita precedente. Il suo compito, come quello delle sue sei sorelle, è di cercare e raccogliere le anime degli uomini e delle donne gettati in mare dalle imbarcazioni cariche di schiavi dirette al Nuovo Mondo; e, dopo averle onorate, fare in modo che possano tornare, benedette, alla loro terra d'origine. Ma un giorno, quando da una di quelle navi viene buttato in acqua un ragazzo ancora in vita, avviene l'impensabile. Simi decide di portarlo in salvo, contravvenendo così a una delle più antiche e inviolabili disposizioni divine. Per fare ammenda, sarà costretta a recarsi al cospetto di Olodumare, il Creatore Supremo, ma per poterlo incontrare, dovrà prima affrontare un viaggio pieno di ostacoli, nel corso del quale incontrerà terre ricche di insidie e creature leggendarie e si ritroverà ancora una volta a sfidare gli dèi, mettendo a rischio non solo il destino di tutte le Mami Wata ma anche quello del mondo così come lo ha conosciuto fino ad allora.
Voce del Mare è chiaramente ispirato alla Sirenetta di Hans Christian Andersen, ma a differenza dei romanzi che siamo soliti leggere in merito alle sirene, si aggrappa fortemente alle tradizioni e alla mitologia africana.
L'autrice, in una nota finale molto commovente, ricorda come la rappresentazione è importante, come la storia dell'Africa non parta dal colonialismo e dalla schiavitù europea, come leggende e costumi siano parte di una cultura che merita di essere riscoperta.
Questo romanzo è, quindi, innanzitutto un modo per coinvolgere il lettore e incuriosirlo, portarlo fuori dalla zona di comfort e instillare in lui la curiosità.
Ed è quello che è successo a me.
Leggendo Voce del mare ho potuto conoscere gli orisha, i potenti dei africani, e le loro infinite capacità: le tempeste, le burrasche, il mare, l'inganno, la misericordia.
Ho camminato nella giungla africana, riempiendomi gli occhi dell'acqua fresca dei fiumi e dell'oceano. Sono entrata in molte vite: in quella di Simi, sirena con un cuore da umana, quella di Kola, l'amore per la sua famiglia e il villaggio, in quella di Issa, dolce folletto disposto a tutto per il bene degli altri.
Yemoja ha creato Simi, che come altre sei Mami Wata svolge il compito di benedire le anime dei rapiti, dei torturati, dei venduti prima del loro ritorno al Sommo Creatore, Olodumare.
La pietà di questa dea verso l'umanità che ama, il suo coraggio nell'affrontare le conseguenze della demarcazione tra i loro mondi, sono ciò che instilla in Simi una cieca lealtà.
Ed è in nome di questa fiducia che la ragazza dovrà mettersi in viaggio per ottenere il perdono di Oludamare.
Salvando Kola dagli abissi, ha superato un confine invalicabile.
Il vero problema sarà resistere ai sentimenti che durante innumerevoli peripezie si scateneranno tra loro.
Se Simi cederà il suo cuore a un umano, diventerà spuma di mare.
Sebbene non sia il focus principale, le interazioni tra Simi e Kola mi sono piaciute molto.
Due ragazzi giovani, con un profondo senso di giustizia e una devozione al sacrificio, si incontrano e pur appartenendo a mondi diversi, sviluppano quel calore tipico del primo amore.
Senza fare più che sfiorarsi e prendersi cura l'uno dell'altro, i due protagonisti mi hanno scatenato un dolce sentimento di tenerezza e amore.
Simi è una sirena coraggiosa, intraprendente, generosa.
Il modo in cui ha gestito il suo errore, il suo cuore e le sue scelte l'hanno resa una protagonista irresistibile.
E' un fantasy semplice, lo stile è semplice e senza pretese. Esclusi i protagonisti, i personaggi sono appena accennati, ma sono i messaggi che sottintende, il mondo che rappresenta a evidenziarne la forza.
Non mi aspettavo nulla e invece ne sono rimasta affascinata.
Più di una volta, avrei voluto tuffarmi nell'acqua insieme alle altre Mami Wata e lasciarmi trasportare dalle correnti.
Un romanzo perfetto per queste prime torride giornate d'estate, un libro capace di spingersi oltre le acque conosciute, in un regno ancora da esplorare.
Verdetto: (Più che) Dipendente
4.5
Un grazie alla casa editrice per la copia digitale del romanzo e a Nia per aver organizzato l'evento.
E' stata una bellissima scoperta, spero che il libro piaccia anche a voi.
Bacini,
Cris
Nessun commento:
Posta un commento