Buongiorno lettori, su instagram ho creato un gruppo di lettura per Catturiamo la fiamma di Hafsah Faizal, un fantasy che avevo già adocchiato in inglese e che mi incuriosiva moltissimo. Nonostante la divisione in tappe, il libro mi ha sorpreso ed ero così curiosa che ho finito per terminarlo in un paio d'ore. Siete pronti a visitare con me il regno di Arawyia?
La gente continuava a vivere perché lei uccideva. La gente moriva perché lui viveva.
L'amore è per i bambini, disse la ragazza. La morte è per gli sciocchi, disse l'ombra. Il buio è il mio destino, disse il ragazzo. La lealtà è la mia rovina, disse l'aquila. La sofferenza è la nostra sorte, disse la bella. E si sbagliavano tutti quanti.
Zafira è il Cacciatore: vestita da uomo, si procaccia il cibo perché la sua gente non muoia di fame nella foresta maledetta dell'Arz. Nasir è il Principe della Morte, incaricato di uccidere chiunque sia tanto folle da sfidare suo padre, il dispotico sultano. Se qualcuno scoprisse che Zafira è una ragazza, tutto ciò che ha guadagnato andrebbe perduto; se Nasir dovesse dimostrare compassione, suo padre lo punirebbe nel modo più feroce. Entrambi sono leggende nel regno di Arawiya. Loro malgrado.
Non so dire di no a un'ambientazione araba che strizza l'occhio alla magia e che combina il concetto del viaggio con l'evoluzione dei personaggi.
Catturiamo la fiamma è infatti la storia di Zafira e Nasir, della luce e del buio che nascondono dentro di sè, del bisogno d'amore e d'accettazione per cui lottano.
Questo è uno degli aspetti che ho preferito: l'introspezione dei personaggi.
Mi rendo conto che la prima parte possa per questo risultare lenta, l'autrice si prende del tempo per presentare Zafira e Nasir come singoli.
Ci mostra uno spaccato della loro vita, un occhio di bue sui loro pensieri, un modo per mostrare le loro fragilità, le loro paure anche i desideri inespressi e i sogni nascosti.
Essendo una dilogia, credo che queste pagine introduttive siano necessarie per dare tridimensionalità ai personaggi, per non lasciare che appaiano banali, già visti.
A partire dal loro incontro, la situazione si smuove e diventa più ricca: di azione, di informazioni e di sensazioni.
Zafira e Nasir devono cercare il manufatto che riporterà la magia nel regno di Arawiya e che eliminerà per sempre la foresta dell'Arz.
Tempo addietro, le Sei Sorelle, esseri dotati di grandi poteri, hanno combattuto con coraggio contro il Leone della Notte ma non sono più tornate da Sharr, l'isola prigione dell'essere fatto di ombra e buio.
Così ad ogni califfato è spettata una maledizione, in quello di Zafira è la neve perenne.
E' per questo che caccia nell'Arz nonostante in pochi siano stati in grado di fare ritorno: per aiutare la sua famiglia e i villaggi vicini, ma tiene nascosta la propria identità.
Non può essere una donna a salvare tante vite.
Nasir è un burattino, un assassino, un hashshin crudele.
Principe eppure tenuto all'oscuro di tutto, è disprezzato dal padre, è umiliato, allontanato da tutti. Non si concede gioia o divertimento o amore.
Solo.
Pur essendo nemici sulla carta, i due protagonisti instaurano una complicità e una chimica esplosive. La costruzione della coppia è appena accennata, ma ho apprezzato il fatto che siano presenze positive l'una per l'altro. Riescono a spingersi oltre la zona di comfort solo quando sono nell'orbita del proprio opposto.
E' intrigante ed emozionante.
E' invece nella solitudine che scoprono il valore della zumra, di una squadra, di persone disposte a guardarti le spalle, proteggerti, sacrificarsi per te, in nome di un bene superiore.
Altair, Kifah, Benyamin arricchiscono e alleggeriscono la narrazione con le loro personalità forti, piacevoli, con intermezzi buffi e allegri, tipici degli amici.
Il worldbuilding è interessante anche se la struttura viene dispiegata poco per volta.
Volendo effettivamente trovargli un difetto, si può ritenere che sia costruito un po' superficialmente, sebbene gran parte delle rilevazioni arrivino con i capitoli finali.
Mi aspetto quindi che questo aspetto sia maggiormente approfondito nel secondo libro.
E' un fantasy ben scritto, appassionante, mai noioso nè banale, con degli ottimi protagonisti, non posso che consigliarlo e aspettare con ansia di leggere il secondo!
Verdetto: Dipendente
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