giovedì 10 maggio 2018

Review Party: 'Quella piccola libreria in fondo alla strada' di Camilla D'Amore

Buongiorno a tutti lettori, oggi inizia il Salone del libro di Torino e sono davvero emozionata perché domani anche io arriverò in città e sarà la prima volta per me. Purtroppo non starò molti giorni in fiera ma per me è comunque un sogno andarci!
Non mancherò di passare per lo stand della Newton & Compton, non vedo l'ora di farmi autografare i romanzi dalle scrittrici che saranno presenti.
Proprio di un libro edito da questa CE vi parlerò oggi, scritto da un'autrice italiana e che mi è piaciuto molto.



Elise Evans vive a Mills, cittadina inglese non particolarmente eccitante, e sfugge alla noia e alla solitudine curando con passione il proprio giardino e lavorando in una libreria. Tutto cambia quando sul suo cammino incrocia Sefron Wyler, il nuovo vicino, schivo e taciturno. Basta uno sguardo, infatti, perché Elise e Sefron si riconoscano come simili. Avvicinarsi non sarà facile, ma ad aiutarli ci penserà un vecchio diario, che Elise trova per caso, nascosto sotto il pavimento della sua camera: leggendo quelle pagine i due ragazzi rivivranno le vicende di un amore bellissimo, sbocciato cinquant'anni prima all'ombra degli stessi alberi che ora separano le loro case. Un amore non fortunato, purtroppo, segnato da un infausto destino. È forse possibile che la storia di quei due amanti si ripeta? Nonostante il sentimento che sta nascendo tra Elise e Sefron, su di loro aleggia infatti lo spettro di un segreto. Un segreto che Sefron custodisce e che lo tormenta. Che ha interrotto la sua brillante carriera di violinista e lo costringe a vivere in una sorta di limbo. L'amore inaspettato che è sbocciato fra loro riuscirà a liberare Elise e Sefron da un passato scomodo e doloroso?

Le aspettative erano molto basse perchè tutti i contemporanei che ho letto ultimamente non erano state letture interessanti, il più delle volte mi avevano annoiato e non ero riuscita ad affezionarmi alla storia nè ai personaggi. 
Fortunatamente questo libro, pagina dopo pagina, ha saputo conquistarmi e sorprendermi. 
Sin dall'incipit sono stata catapultata in un mondo dove il tempo sembra essersi fermato, dove una libreria, un giardino e un cancello che unisce due case e anche due cuori sono state cristallizzate nel tempo. 
La storia è quella di Elise, che veste con uno strano accostamento di tessuti e colori e di Sèfron, un violinista affetto da un disturbo neurologico ha gli ha impedito di continuare la sua carriera professionista. Ma quanto più ci addentriamo nella storia, tanto più le pagine ci raccontano anche altre storie: la storia del signor Clancy, proprietario della libreria 'La lucciola' dove lavora Elise, e del suo amore perduto. La storia di Frase, lo strano uomo che da anni frequenta la libreria per conseguire un dottorato in storia e che ha alle spalle più solitudine di quanta se ne possa umanamente sopportare. La storia di nonna Flora e dell'incredibile capacità di tenere il giardino fiorito anche d'invero. La storia di Adam e Sofia e di un amore che si è spezzato per volere del destino. 
La storia di Ellie. della signorina Clara, dell'indomabile Brona. 
Tutte queste persone hanno sofferto e amato, in loro si è spezzato qualcosa ma hanno trovato una ragione in più per vivere. 
Ogni pagina che ho sfogliato è stata la scoperta di un nuovo volto e devo dire che l'autrice ha saputo combinare passato e presente districandosi senza difficoltà. 
la trama può sembrare banale e invece, mentre il mistero si faceva più sfuggente, delle campanule piantate alla ricerca di una confidenza, hanno scavato più a fondo, mettendo le radici dell'amore. Quello di Elise e Sèfron è un amore diverso, pacato, che riesce a raccontare di fiducia, rispetto, amore, delusione e sofferenza come una melodia malinconica al pianoforte. Il riferimento allo strumento non è casuale, perchè la musica è al centro di questo romanzo, a volte addirittura prevaricando la storia d'amore, anche se in fondo è proprio attraverso la musica che il lieto fine si realizza. 
L'unico elemento di disturbo della lettura, che non è forse nemmeno da attribuire all'autrice ma a me come lettrice, è che non sono abituata a leggere libri lenti, ovvero il cui stile di scrittura abbia molte descrizioni o comunque che sia narrativamente più poetico. Sostanzialmente, ho adorato questo libro ma ho fatto fatica a leggerlo rapidamente. 
Questo non è un male, è solo un discorso di abitudine e di gusto personale. 
Vi assicuro comunque che questa storia mi ha fatto emozionare e in qualche modo ha vinto i miei limiti perchè la lettura scandita in tempi più lunghi me ne ha fatto apprezzare di più ogni parola. 
In poche parole, consigliatissimo. 

                                                            Verdetto: Dipendente!



Vi abbraccio e ci rileggiamo più tardi con un'altra recensione, stavolta parleremo di un fantasy in cui i giardini e i fiori sono essenziali!
Cris

1 commento:

  1. Ciao! Questo romanzo mi incuriosiva già dalla quarta di copertina... sono contenta che tu l'abbia trovata una lettura interessante! Lo leggerò anche io :-)

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