Buon pomeriggio a tutti lettori e ben ritrovati sul blog! Oggi, come vi avevo annunciato un paio di giorni fa , c'è un'iniziativa davvero speciale. Alcuni di noi hanno letto il nuovo libro della serie Covenant di Jennifer Armentrout 'la vendetta degli dei' e lo recensiranno per voi offrendo anche una serie di approfondimenti. Io sono stata una delle fortunate e oltre la recensione, vi parlerò degli dei e della mitologia greca.
Alexandria ha sempre avuto paura di due cose: perdere se stessa dopo il Risveglio, ed essere ridotta in servitù per mezzo dell'elisir. Ma l'amore è sempre stato più forte del fato e Aiden è pronto a dichiarare guerra all'Olimpo e al lato oscuro di Alex pur di riaverla con sé.
Intanto il mondo è sull'orlo del caos. Gli dei hanno già ucciso una moltitudine di persone e potrebbero distruggere intere città nel tentativo di impedire ad Alex di cedere il suo potere a Seth, il primo Apollyon, rendendolo così l'invincibile Sterminatore di Dei. E interrompere l'oscuro legame tra lei e Seth non è l'unico problema, perché la sola persona che potrebbe sapere come arginare il disastro è morta da secoli. Ad Alex e Aiden non resta dunque che penetrare negli Inferi per parlare con lei e poi trovare il modo di tornare indietro. È un'impresa disperata e i pericoli in agguato sono inimmaginabili, eppure non esiste altro modo per impedire a Seth di diventare lo Sterminatore... o ad Alex di prendere il suo posto.
Intanto il mondo è sull'orlo del caos. Gli dei hanno già ucciso una moltitudine di persone e potrebbero distruggere intere città nel tentativo di impedire ad Alex di cedere il suo potere a Seth, il primo Apollyon, rendendolo così l'invincibile Sterminatore di Dei. E interrompere l'oscuro legame tra lei e Seth non è l'unico problema, perché la sola persona che potrebbe sapere come arginare il disastro è morta da secoli. Ad Alex e Aiden non resta dunque che penetrare negli Inferi per parlare con lei e poi trovare il modo di tornare indietro. È un'impresa disperata e i pericoli in agguato sono inimmaginabili, eppure non esiste altro modo per impedire a Seth di diventare lo Sterminatore... o ad Alex di prendere il suo posto.
Al termine del terzo libro Alex è ufficialmente l'Apollyon, ha completato il suo Risveglio lontana da Seth grazie all'aiuto e alla protezione del dio Apollo, di Marcus e del suo grande amore, Aiden. Ma quella con cui abbiamo a che fare non è la solita Alex, questa è una sua versione psicopatica, aggressiva... e completamente soggiogata dal potere di Seth. Alex odia Aiden, rifiuta di nutrirsi e distrugge tutto ciò che è presente nella cella in cui l'hanno costretta, seppur per il suo bene.
Così sono costretti a somministrarle l'Elisir per ottenere più tempo per cercare una soluzione e garantirne la sopravvivenza.
Quando diventa chiaro che le profezie possono essere cambiate solo dall'amore, Aiden farà di tutto per ricordare ad Alex chi era e soprattutto quanto è forte il loro amore.
C'è sempre differenza tra bisogno e amore.
Il vero problema però è l'ira degli Dei: il mondo è in ginocchio, daimon e catastrofi naturali mietono vittime e due Apollyon assetati di etere e di potere possono distruggere l'equilibrio dell'Olimpo.
E' chiaro infatti che tutto non può essere dovuto solo a Lucian e a Seth, c'è un altro Dio che li aiuta, ma chi?
Il pregio della Armentrout è che scrive molto bene, sa calibrare adeguatamente azione e amore. Sebbene questo libro si riveli più lento rispetto ai precedenti perchè è un romanzo di 'svolta', è scorrevole e la voglia irrefrenabile di sapere cos'altro puà accadere costringe il lettore incollato alle pagine.
Non arriva alle 5 stelline come il precedente perchè ho trovato una disarmonica attenzione ai personaggi secondari. Mi spiego meglio: mi è apparso che l'autrice volesse dare maggior rilievo ad alcuni dei migliori caratteri secondari della serie, tuttavia in determinate occasioni le scene in cui essi sono protagonisti mi sono apparse poco credibili e inutili. Tutt sommato, questo libro è pieno di avvenimenti interessanti e densi di significato. In particolar modo, le ultime 50 pagine si addentrano in un particolare regno che è quello della manipolazione e dell'inganno, tipico degli Dei. Ops, ho detto troppo o troppo poco?
Oltre al mio angolino, a tenervi compagnia con approfondiemnti e recensioni ci sono anche alrtre tre meravigliose ragazze che vi parleranno dei protagonisti principali della serie.
Ame invece toccano le guest - star: gli Dei! Venite ad esplorare la mitologia greca con me!
Apollo
Apollo è il dio del Sole, della musica e della poesia, nonché dio della profezia. A lui rispondono le Muse, dee delle arti, e l'oracolo, in grado di vedere il futuro degli esseri umani.
Era uno degli dei più celebri ed influenti nell'antica Grecia,è figlio di Zeus e di Leto e fratello gemello di Artemide dea della caccia.
Alla sua figura sono legate numerose leggende.
Una delle più famose è sicuramente quella di Apollo e Daphne.
Un giorno, Cupido, stanco delle continue derisioni di Apollo, che vantava il titolo di dio più bello, di essere il dio della poesia nonché un arciere migliore di lui, colpì il dio con una delle sue frecce d'oro, facendolo cadere perdutamente innamorato della ninfa Daphne. Allo stesso tempo però, colpì anche la ninfa con una freccia di piombo arrugginita e spuntata in modo che rifiutasse l'amore di Apollo e addirittura rabbrividisse per l'orrore alla sua vista. Perseguitata dal dio innamorato, la ninfa, piangendo e gridando, chiese aiuto al padre Penéo, che la tramutò in una pianta di lauro (alloro). Apollo pianse abbracciando il tronco di Daphne che ormai era un albero. Per questo il lauro divenne la pianta prediletta da Apollo con la quale era solito far ornare i suoi templi e anche i suoi capelli. Per questo, se ne faceva dono ( e sene fa ancora nel giorno della laurea) a coloro che si fossero dimostrati eccelsi nelle arti, di cui lui era il Custode.
Un'altra famosa leggenda è quella dell'amore tra Giacinto e Apollo.
I due si amavano profondamente, quando un giorno, mentre si stavano allenando nel lancio del disco, il giovane venne colpito alla testa dall'attrezzo lanciato da Apollo, spintogli contro da Zefiro, geloso dell'amore fra i due. Ferito a morte, Giacinto non poté che accasciarsi tra le braccia del compagno che, impotente, lo trasformò nel rosso fiore che porta il suo nome, e con le sue lacrime tracciò sui suoi petali le lettere άί (ai), che in greco è un'esclamazione di dolore. Ebbe molti figli: tra i quali, Asclepio, dio della Medicina ed Ettore, eroe troiano.
Artemide
Artemide, nella religione dell'antica Grecia, è la dea della caccia, degli animali selvatici, del tiro con l'arco, della foresta e dei campi coltivati; è anche la dea delle iniziazioni femminili, protettrice della verginità e della pudicizia. Figlia di Zeus e Latona e sorella gemella di Apollo, è una dei dodici Olimpi e la sua origine risale ai tempi più antichi. La dea era detta Trivia sia in quanto era venerata sotto le tre forme corrispondenti alle tre fasi lunari (Selene in cielo, Artemide in terra ed Ecate nel mondo degli inferi) sia perché le sue immagini erano spesso poste all'incrocio di tre strade.
Ade e Persefone
Nella religione dell'antica Grecia, Ade è fratello di Zeus, nonché Dio degli Inferi, delle ombre e dei morti; la sua sposa è Persefone.
Ade è figlio di Crono e di Rea, mentre i suoi fratelli sono Estia, Demetra, Era, Zeus e Poseidone. Alla nascita venne divorato dal padre con i suoi fratelli perchè il padre temeva che gli si rivoltassero contro come Crono fece con suo padre; solo Zeus fu salvato dalla madre, egli uccise il padre e fece in modo che rigurgitasse anche i suoi fratelli.
Ricevette la sovranità del mondo sotterraneo e degli Inferi, quando l'universo fu diviso con i suoi due fratelli Zeus e Poseidone, che ottennero rispettivamente il regno del cielo e del mare.
Ade, innamorato di Persefone, la rapì con il consenso di Zeus; mentre stava raccogliendo dei fiori in compagnia delle ninfe le apparve un Narciso (il fiore da cui anche gli Dèi sono attratti) e quando lei lo colse, Ade la rapì. Sua madre, Demetra, dea del grano e dell'agricoltura (nonché del ciclo delle stagioni), disperata per la scomparsa della figlia, la cercò per nove giorni arrivando fino alle regioni più remote: il decimo giorno seppe che il rapitore era il Dio degli Inferi. Adirata, Demetra abbandonò l'Olimpo e scatenò una tremenda carestia in tutta la Terra, affinché questa non offrisse più i suoi frutti ai mortali e agli Dèi. Zeus tentò allora di riconciliare Ade e Demetra, per evitare la fine del genere umano: inviò il messaggero Ermes al fratello, ordinandogli di restituire Persefone, a patto che ella non si fosse cibata del cibo dei Morti.
Ade non si oppose all'ordine ma, poiché Persefone era effettivamente digiuna dal ratto, la invitò a mangiare prima di tornare dalla madre: le offrì così un melograno, frutto proveniente dagli Inferi, in dono: in questo modo si compì dunque il tranello ordito da Ade, affinché Persefone restasse con lui negli Inferi. Allora si scatenò nuovamente l'ira di Demetra, Zeus propose un nuovo accordo, per cui, dato che Persefone non aveva mangiato un frutto intero sarebbe rimasta nell'oltretomba solamente per un numero di mesi equivalente al numero di semi da lei mangiati, potendo così trascorrere con la madre il resto dell'anno; avrebbe trascorso così sei mesi con il marito negli Inferi, e sei mesi con la madre sulla Terra. La proposta fu accettata da entrambi, e da quel momento si associano la primavera e l'estate ai mesi che Persefone trascorre in terra dando gioia alla madre, e l'autunno e l'inverno ai mesi che passava negli Inferi, durante i quali la madre si strugge per la figlia.
Poseidone
Poseidone è il dio del mare e dei terremoti e maremoti nella mitologia greca. Fratello di Zeus, Era e Ade è uno degli dei più importanti. Sposò la Nereide Anfitrite e da lei ha avuto quattro figli: Tritone, un essere mezzo uomo e mezzo pesce, Roda, ninfa marina protettrice dell'isola di Rodi (chiamata così in suo onore) e sposa di Elios, Cimopolea, dea minore delle tempeste marine molto violente e Bentesicima, dea minore delle onde.
Il simbolo del Dio conosciuto dai più era il tridente! Vi ricorda qualcosa?
Alcune leggende legate a lui sono famose come l'astio per Ulisse raccontato da Omero e la nascita di Medusa come mostro.
Ulisse, come racconta lui stesso, per salvarsi dal selvaggio Ciclope Polifemo, figlio del dio del mare, lo acceca e scappa. Poseidone, da quel momento, scatena tutta la sua furia nei confronti del re di Itaca, che non ucciderà, ma costringerà per anni lontano dalla sua patria.
Poseidone non partecipa al concilio degli dei nel quale viene deciso che Ulisse potrà tornare a casa lasciando Ogigia dopo tanti anni dal momento che partecipa a un banchetto presso gli Etiopi. Quando il dio del mare, tornando dal banchetto, si accorse che stava navigando in mare, capì che gli dei avevano deciso che potesse ritornare a casa e scatenò i venti contro il mortale, facendolo naufragare dalla propria zattera prima che arrivasse a Scheria, la patria dei Feaci. Per punire i Feaci che lo avevano riportato a casa, il dio del mare trasformò la nave e gli uomini che avevano aiutato il re di Itaca in pietra.
Si dice che Poseidone si era innamorato di Medusa, una delle Gorgoni: una notte la sedusse e la violò nel tempio di Atena. La dea, infuriata, trasformò la giovane in un mostro.
Le Moire
Le Moire è il nome dato alle figlie di Zeus e di Temi o secondo altri di Ananke (è la dea greca che rappresenta la personificazione o potenza del destino, della necessità inalterabile e del fato) e rappresentavano erano la personificazione del destino ineluttabile
Erano tre:
- Cloto, nome che in greco antico significa "io filo", che appunto filava lo stame della vita.
- Lachesi, che significa "destino", che lo avvolgeva sul fuso e stabiliva quanto del filo spettasse a ogni uomo
- Atropo, che significa "inflessibile", che, con lucide cesoie, lo recideva, inesorabile.
La lunghezza dei fili prodotti può variare, esattamente come quella della vita degli uomini. A fili cortissimi corrisponderà una vita assai breve, come quella di un neonato, e viceversa. Si tratta di tre donne dall'anziano aspetto che dimorano nel regno dei morti, l'Ade.
Il sensibile distacco che si avverte da parte di queste figure e la loro totale indifferenza per la vita degli uomini accentuano e rappresentano perfettamente la mentalità fatalistica degli antichi greci. Esse agivano spesso contro la volontà di Zeus. Ma tutti gli dei erano tenuti all'obbedienza nei loro confronti, in quanto la loro esistenza garantiva l'ordine dell'universo, al quale anche gli dei erano soggetti.
Molti altri dei compaiono in questo libro ma per non farvi spoiler ho ritenuto opportuno parlarvi solo di quelli che hanno fatto la loro comparsa nei primi tre libri. Adoro la mitologia greca e chiunque voglia altri dettagli, può commentare qui sotto. Ne possiamo parlare insieme!
Vi mando un bacio gigante, Cris
Nessun commento:
Posta un commento