La figlia della dea della luna nasce come retelling in chiave fantasy della leggenda di Chang'e. Secondo il mito cinese, Chang'e bevve l'Elisir dell'immortalità destinato al marito come ringraziamento per aver ucciso 9 dei 10 soli che stavano distruggendo la terra. I due si separarono per sempre perchè Chang'e si librò nel cielo raggiungendo la luna.
E' da qui che iniziano le avventure della figlia dei due sfortunati amanti, Xingyin, che in una sorte di Raperonzolo orientale, vive nel palazzo una vita costante e monotona. E' cresciuta solo con la madre, una dea, e le sue ancelle. Non conosce il mondo nè i suoi poteri che ogni giorno la chiamano sempre più forti.
Quando un giorno la curiosità spinge la ragazza troppo oltre, Xingyi dovrà scappare e cominciare una vita del tutto nuova, imbattendosi in difficili prove, creature mitologiche e nemici ancestrali. Il suo è un percorso lento, un'evoluzione non radicale, in cui non c'è posto per i dubbi o per la paura. Per liberare sua madre dall'incantesimo che la tiene imprigionata sulla Luna, dovrà farsi coraggio e crescere. E' questo forse l'aspetto più evidente, come Xingyin si spinga oltre ogni limite per amore. La sua è una crescita che ho apprezzato e anche se in alcuni punti mi è parsa un po' forzata, mi sono immedesimata in lei, apprezzandone pregi e difetti, soprattutto grazie alla narrazione in prima persona, che ha reso la lettura più immersiva.L'ambientazione è ricchissima, l'autrice sa usare le parole con fare evocativo descrivendo luoghi bellissimi e unici, esseri mitici, palazzi accoglienti, ambienti colorati e accoglienti. I cambi di scena sono curati, il lettore non esce mai dal libro e rimane incantato di fronte a tante pagine di avventura e azione.
C'è spazio anche per il romance, sebbene non sia stato curato con la stessa dovizia. L'interesse tra Xingyin e il figlio dell'imperatore Liwei era nell'aria sin da subito, ma l'arrivo di un terzo soggetto determina un triangolo che non avevo previsto, ma che non mi ha disturbato. Credo che in questo caso abbia aggiunto una certe verve a una storia romantica altrimenti prevedibile e soprattutto pone le basi per il sequel.
Complessivamente io ne sono rimasta piuttosto soddisfatta, credo che sia un libro ben scritto a cavallo tra una fiaba e un poema epico e mi ha trascinata per ore senza stancarmi. Promosso.
Verdetto: Dipendente
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