Alice è scappata dal mondo fiabesco di Hazel Wood, e ora lei e gli altri abitanti dell'Oltremondo sono sbarcati a New York, alla ricerca di una vita non magica. Ma condurre un'esistenza totalmente umana non è semplice per Alice. Come si dice, si può togliere Alice dall'Oltremondo, più difficilmente l'Oltremondo da Alice. Ci riuscirà? Non sarà facile: dovrà scoprire chi è a uccidere e mutilare i profughi del suo vecchio mondo, affrontare un potentissimo vecchio nemico, fare i conti con la propria doppia (anzi, tripla) identità, e ultimo ma non ultimo salvare – con il sempre provvidenziale aiuto di Ellery Finch – il nostro povero mondo reale.
Dov'eravamo rimasti? Alice è una ex - Storia, dopo aver rotto l'incanto che la teneva prigioniera di Hazel Wood e della sua favola oscura, è tornata a New York per vivere con la sua amata mamma, Ella.
Per un po' Alice può essersi detta felice, o quanto meno stabile, ma dopo il diploma, le sue certezze vacillano. Parti di Oltremondo sono ancora in lei, sepolte sotto montagne di bugie e allo stesso tempo, altri come lei, fuggiti dal proprio destino, sono irrequieti.
Non sono abituati al mondo reale, all'assenza di magia che, per loro, è come essere senz'anima.
Sono spaventati perché qualcuno ha lasciato dietro di sè una brutale scia di omicidi. Qualcuno che porta con sè un pezzo della vittima e lascia indietro corpi mutilati e ghiacciati.
Alice non ha più ghiaccio dentro di sè, o almeno così crede, eppure l'assassino utilizza proprio lo stesso potere. Com'è possibile? Chi è?
La parte del mistero è sicuramente una delle parti del libro che mi ha incuriosito di più, conoscere nuove Storie, il legame con Oltremondo, ormai un regno abbattuto, è stato essenziale per la riuscita di questo libro.
Tuttavia non basta. Se in Oltre il bosco reputavo Alice un narratore 'strano' ma coerente, in questo secondo volume le sue paturnie mi hanno infastidito più di una volta.
Capisco il motivo che la spinge a comportarsi in questo modo, il sentirsi perennemente con i piedi in due mondi opposti, incapace di fare una scelta che le impedisca di voltarsi indietro, ma l'ho trovata fastidiosa il più delle volte.
Per fortuna, come sempre, a salvare la situazione c'è Ellery Finch, meraviglioso e incauto ragazzo. La sua ossessione per la magia e per i racconti di Althea Proserpine lo hanno condotto in mille lidi e proprio attraverso piccoli aneliti di magia, Ellery riesce a ritrovare Alice.
Il loro rapporto mi era piaciuto sin dal primo istante, l'affettuosità di lui verso la scontrosità di lei, la capacità di raccontare e raccontarsi contro la voglia di nascondersi.
Questi due personaggi dialogano in modo nuovo, ma il loro rapporto perpetua nel tempo con ardore.
Omen nomen per il Paese del buio, un mondo complesso, variegato, tenebroso e pericoloso.
Dopo il Bosco di Mezzo e l'Oltremondo, l'autrice non si risparmia e ci lascia aprire gli occhi sull'infinità dei mondi e sui loro risvolti grigi.
Buoni i personaggi secondari: non ho provato simpatia nè per Sophie nè per Dafne, ma sono veramente ben delineate e il loro modo di essere si intreccia involontariamente in quello di Alice e dei suoi demoni interiori.
Peccato per Ella, ladra coraggiosa e indomita, ridotta a madre apprensiva e lunatica. E' stato un passaggio in negativo che immagino fosse funzionale alla storia ma che per me poteva essere gestito meglio.
Il libro è breve e si fa leggere con piacere, ma come già per il primo volume, la vera godibilità del romanzo si concretizza nella seconda parte, rendendo la storia sbilanciata.
Insomma, Il paese del buio termina con pacatezza la storia oscura di Hazel Wood, ma pecca di diversi difetti, sui quali magari nel primo romanzo sono passata sopra.
Sono molto curiosa però di leggere la raccolta di fiabe dall'Oltremondo, sperando che escano anche in Italia.
Verdetto: Stuzzicante
Grazie alla casa editrice per la fiducia riposta in me e per la copia cartacea e grazie alle blogger che hanno partecipato. Mi raccomando, non dimenticate di passare anche da loro.
Bacini,
Cris
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