Buongiorno lettori, come va? Oggi vi racconterà una storia che forse suona familiare, un racconto di povertà, paura e libertà, una passeggiata tra i vicoli di una Parigi rivoluzionaria.
Dopo il fallimento della Rivoluzione e l’uccisione di tutti i rivoluzionari, Parigi è una città divisa in due. Accanto al reticolo di viali severi, fiancheggiati da bossi e frequentati dall’aristocrazia, prospera infatti una giungla tenebrosa popolata da sciami di mendicanti, ladri ed emarginati, teatro di crimini e miseria, un luogo oscuro e senza leggi. Qui il potere è gestito dai Miserabili, una formidabile corte di criminali divisi in nove corporazioni, chiamata la Corte dei Miracoli.
Membro della Corporazione dei Ladri, Nina Thénardier può rubare qualunque cosa a chiunque. La ragazza, soprannominata la Gatta Nera, ha sfidato la sorte così tante volte da essere quasi diventata una leggenda tra i Miserabili. Eppure questo non sembra contare molto quando, ancora una volta, la sua strada si incrocia con quella di Lord Kaplan, detto Tigre, feroce capo della Corporazione della Carne. L’uomo ha messo gli occhi sulla sorella della giovane ladra e, si sa, nessuno è mai riuscito a impedirgli di ottenere ciò che vuole. Non ci è mai riuscita la Corte dei Miracoli, come potrebbe farlo Nina, sveglia certo, ma comunque una ragazza, minuta per di più?
Di due cose, però, Tigre non ha tenuto conto. La prima è una regola inviolabile per tutti i Miserabili: mai, mai rubare a una ladra. E la seconda è che, quando si tratta di proteggere chi amano, le gatte sono capaci di mostrare denti e artigli e di diventare decisamente pericolose…
Ispirandosi a due capolavori della letteratura di tutti i tempi, I miserabili di Victor Hugo e Il libro della giungla di Rudyard Kipling, Kester Grant tesse un’ammaliante storia di crudeltà, passione e vendetta che, attraverso le vicende della protagonista, condurrà i lettori nel ventre più oscuro di Parigi, passando per la sfavillante corte di Francia per abbracciare l’alba di una nuova rivoluzione.
Trasportati in un mondo ucronico in cui la Rivoluzione francese è fallita e i nobili sono arroccati nelle Tuileries mentre i poveri e i balordi sono affamati dalla carestia e dalla malattia, Eponine, detta Nina, è l'emblema della forza e del coraggio mentre cerca di salvare le sue sorelle e se stessa.
Trascinata fuori di casa con il buio poco più che bambina e trasformata in una Gatta, una ladra talentuosa per la Gilda di Tomasis, signore della Corporazione, Nina dedica la sua vita e le sue forze instancabili al bene di Ettie, sua sorella adottiva, dai boccoli biondi e il viso grazioso.
La vita di Ettie e quella di Azelma, la sorella di sangue che si è sacrificata per lei, sono messe in pericolo dal terribile Lord Kaplan, un uomo bestiale, Tigre, Signore della Gilda dei Carnefici.
Nina è astuta, coraggiosa, testarda e leale: farebbe tutto ciò che è in suo potere per salvare la sua famiglia, per salvare finanche la Corte dei Miracoli.
La cosa che ho adorato di lei è che non fa nulla per sè, per il suo benessere o per il proprio tornaconto, ma è spinta da un profondo senso di appartenenza.
Nina è figlia della Città, è parte di Parigi.
Ne parla come un'entità reale, che può ascoltare e da cui può trarre consiglio e giovamento. E' una ragazzina tutta ossa, non particolarmente affascinante, ma ha un cervello fine e ingegnoso e ha un cuore pulsante, vero.
Forse il suo personaggio è modellato su un'eccessiva perfezione, ma questo non mi ha disturbato perché l'autrice è riuscita a farmi sentire in perfetta sintonia con lei, con i suoi pensieri e le sue emozioni. Se fossi stata al suo posto, avrei fatto lo stesso. Mi sarei battuta con lo stesso indomito fervore.
Parigi è sempre bella, ma qui, mentre camminiamo accanto a bambini cenciosi e passeggiamo tra liquami viscidi, mentre è preda di sofferenza, fame e povertà, assume connotati oscuri, ambigui. I padroni di questa realtà sono i signori delle Gilde.
Le Gilde sono affascinanti: sono luoghi in cui i crimini più efferati e le persone più pericolose sono salutate come vecchi amici. Per ogni offesa, c'è un tributo da pagare. Per ogni figlio, c'è un signore a cui rispondere. E' la legge del taglione, è la legge della cooperazione.
Tuttavia non vengono approfondite tutte allo stesso modo.
Sappiamo di più, per ovvi motivi, della Gilda dei ladri a cui Nina appartiene, conosciamo Orso, il Signore dei morti e i suoi Fantasmi, ci interfacciamo sgradevolmente con quella dei Carnefici.
Gli Assassini, i Parolieri e tutte le altre purtroppo restano sullo sfondo.
Persino lo scarso ruolo dei Viandanti Diurni soffre di alcune lacune.
Naturalmente non è da considerare necessariamente un difetto, l'autrice non poteva descrivere minuziosamente tutte le corporazioni, ma ammetto che mi sarebbe piaciuto avere un assaggio maggiore di questo aspetto incredibilmente originale della storia.
Il romanzo mi ha colpito, è scritto in maniera semplice, senza pretese, l'idea e i personaggi sono dinamici, portati avanti con intriganti misteri e affascinanti sotterfugi. Pagina dopo pagina, mi chiedevo cosa sarebbe accaduto e cosa avrebbe fatto Nina.
Ho adorato la divisione del romanzo, il font utilizzato per raccontare delle storie che Nina ha ascoltato da sua sorella e che ella stessa racconta a Ettie.
Forse è questo che mi ha colpito davvero, il fatto che un romanzo come questa sembra proprio una storia perfetta da raccontare accanto al fuoco, con una cioccolata tra le mani.
Signori, quindi, addentratevi nella Corte dei Miracoli, togliete il velo che copre gli occhi e ascoltate il richiamo della Città!
Verdetto: Dipendente!
Seguite anche le recensioni delle altre ragazze! Intanto grazie alla casa editrice per la copia n anteprima e ad Ambra per aver organizzato l'evento
Baci,
Cris
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