mercoledì 24 febbraio 2021

Recensione: 'Semper fidelis' di Erika Pomella

Buongiorno lettori, lo scorso fine settimana ho letto il romanzo d'esordio di una cara amica, Erika Pomella, pubblicato dalla Triskell edizioni, che ringrazio per la fiducia riposta e la copia digitale del romanzo. 
Ho apprezzato molto questo romance e se volete scoprire il perché, continuate a leggere.


A quattordici anni Savannah ha visto la morte in faccia, ma non le ha permesso di sconfiggerla e rubarle i suoi sogni. Ora lavora nella redazione di un giornale di New York e sogna di vedere il suo nome in fondo a un articolo. Non può immaginare che il suo primo incarico sarà quello di scrivere su ciò che odia di più al mondo: le armi. Leo è un ex marine e lavora in un poligono di tiro. Cresciuto in Texas, ha sempre avuto a che fare con le armi e ne possiede sin da quando è ragazzo. Savannah e Leo non hanno niente in comune, ma, quando si trovano costretti a lavorare insieme, i loro mondi entrano in rotta di collisione. Pieni di cicatrici, spaventati dalla chimica che nasce immediatamente tra di loro, Leo e Savannah dovranno trovare un modo per coesistere e accettare che l'attrazione che scorre tra di loro non è solo un compromesso passeggero.

La prima cosa che mi è saltata subito all'occhio quando ho iniziato la lettura di questo contemporary è stato lo stile di scrittura. E' evidente che Erika conosce la lingua e ha un discernimento nell'usarla che è incredibilmente apprezzabile in un romanzo d'esordio.
Leo e Savannah sono due ragazzi con una situazione molto difficile alle spalle, entrambi hanno vissuto dei trami personali abbastanza profondi che si ripercuotono inevitabilmente anche sul presente. 

Savannah sa cosa vuol dire avere una pistola puntata contro e lottare per la propria salvezza, ma quando Jared, il suo capo, le offre finalmente la possibilità di mostrare il suo talento da giornalista con un articolo sul secondo emendamento americano, non si tira indietro e accetta la sfida. 
Leo, dal canto suo, non si aspettava una ragazza imprevedibile e tenace come Savannah al poligono di tiro dove lavora come insegnante.
Sin da subito, lo scontro è acceso perché il ragazzo è su posizioni diametralmente opposte avendo servito il paese come Marine.
Ciononostante, gli scambi di battute pungenti e una forte attrazione mentale oltre che fisica, porteranno allieva e insegnante ad avvicinarsi sempre di più, scavando nel proprio passato per costruire il futuro a cui sono destinati. 

Sicuramente Savannah e Leo sono due personaggi molto ben caratterizzati: la prima ha un carattere energico, grintoso, dinamico che si legge sia nella voglia di emergere nel suo campo che nel rapporto di coppia. Ha anche diverse fragilità dettate da un'adolescenza vissuta cercando di vincere il dolore e la nostalgia. 
Leo, invece, è un uomo dal cuore buono, un po' burbero ma generoso e leale. 
Ho molto apprezzato il modo in cui la loro relazione nasce, fatta di passione, di tenerezza, di presenza e di tanti piccoli gesti quotidiani. L'ho trovata molto verosimile, convincente.
Ciò che hanno vissuto Savannah e Leo è estremamente difficile da superare, è inevitabile che certe cicatrici ti restino addosso come una seconda pelle. Affrontarle insieme a una persona che ci ama significa dividerne il peso con qualcuno che vede in noi oltre ciò che ci ha spezzato. Ed è questo che unisce Leo e Savannah in una storia complicata ma semplice e appassionata.

Purtroppo non è un romanzo perfetto e ci sono alcuni elementi che mi hanno fatto storcere il naso. Come detto prima, credo che Erika abbia fatto un notevole lavoro di scrittura, ha dimostrato di saper padroneggiare le parole, scrivendo una storia scorrevole senza risultare banale, tuttavia non ho molto apprezzato la ridondanza dei soprannomi dei dialoghi. Se avete letto altre recensioni di romance, sapete che io faccio fatica a tollerare i vezzeggiativi a ogni fine frase. E' un mio limite.
Leggere molto spesso 'Profondo Sud' o 'Ragazzina' mi faceva venire l'orticaria, ma mi rendo conto che non è un problema del romanzo, solo di me come lettrice. 

Inoltre, nonostante la sua bontà d'animo, ho faticato ad apprezzare fino in fondo Leo. Con Savannah mi sono presa subito, mi è piaciuto tutto di lei e ho percepito la sua sofferenza. Leo invece, nonostante abbia il suo bagaglio di dolore e sofferenza, mi ha spesso infastidito a causa di comportamenti che ho trovato a tratti discutibili e irritanti. Naturalmente, si è fatto ampiamente perdonare nel finale con una dichiarazione davvero dolcissima. 

In definitiva, il romanzo d'esordio dell'autrice si dimostra convincente sia da un punto di vista stilistico che di trama e per questo lo consiglio non solo a chi ama il genere ma anche a chi vuole perdersi un paio d'ore nella meravigliosa città di New York. 

                                            Verdetto: Stuzzicante! (3.75 stelline)


Spero che la recensione vi abbia incuriosito e io vi invito ad acquistare il romanzo di Erika per poter apprezzare come me la storia di Leo e Savannah.
Un abbraccio, 
Cris

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