E' da poco più di un mese che la Winx mania ha vinto tutti quando sulla piattaforma Netflix è stata rilasciata la miniserie ispirata al famoso cartone di Iginio Straffi, Winx.
Chi non ha mai visto, anche solo di sfuggita, una delle trasformazioni delle ragazze di Alfea?
Flora, Bloom, Stella, Tecna e Musa, a cui dalla seconda stagione si aggiunge Aisha, sono un gruppo di amiche e di fate che affrontano ogni tipo di avventura insieme, maturando e accrescendo il loro potere. Al loro fianco, i talentuosi e simpatici Specialisti, che le aiuteranno a sconfiggere le Trix, le malvage streghe di Torrenuvola e gli altri nemici in agguato nella dimensione di Magix.
Il successo delle Winx, sugellato da otto stagioni e una nona in arrivo, due film al cinema e diversi gadget e giocattoli, risulta oggi massimo grazie al live action ordinato dalla piattaforma streaming.
Questa serie Tv ha incontrato critiche sin dalle prime battute a causa della scelta del cast: Flora, di origine latina, viene eliminata e rimpiazzata da sua 'cugina' Terra, ragazzina logorroica che strizza l'occhio al body positive. Musa, il cui aspetto nel cartone è chiaramente orientale, è interpretata da una capacissima attrice che però non risponde all'identikit del personaggio. Sorte peggiore è toccata a Tecna, completamente rimossa. Potrete imaginare le polemiche che si sono scatenate tra i più appassionati.
Sin dal pilot, appare chiaro che la storia conserva di Bloom e delle sue amiche ben poco, se non il nome. Dopo aver passato il primo episodio a enumerare tutti i difetti della serie Tv - tra cui un femminismo quasi esasperato e un linguaggio volutamente volgare - e le differenze con il cartone, quello che offre Netflix è un teen drama davvero accattivante.
Bloom, protagonista indiscussa, spavalda intrepida e impulsiva [certe cose non cambiano proprio mai], è un changeling, un bambino fatato scambiato alla nascita con uno umano. Dopo aver scoperto i propri poteri in modo causale e pericoloso, viene invitata ad Alfea dalla direttrice Fara per imparare a controllarli.
Nell'accademia la protagonista fa la conoscenza di Musa, Terra, Stella, Aisha e del bellissimo Sky di Eraclion.
I ragazzi dovranno fronteggiare una grave minaccia, i Bruciati, che sembrano pronti ad attaccare la scuola pur di avvicinarsi a lei. Nessuno sembra interessato a rispondere alle sue domande, anzi sono troppi i segreti che vengono alla luce e pochi sono disposti a raccontare la verità.
La serie è roboante: gli eventi si susseguono l'uno dietro l'altro con una buona velocità e si finisce per arrivare al colpo di scena dell'ultimo episodio quasi senza rendersene conto.
L'interpretazione degli attori funziona, sebbene per la brevità delle puntate la caratterizzazione dei personaggi non sia stata particolarmente curata. Eccezion fatta per Bloom, Musa e Beatrix, non è stata data una particolare profondità alle altre figure del Winx club, nè è stato messo in rilievo il legame di amicizia sincera che si instaura tra le fate.
Stella, normalmente spalla comica, viene relegata ad essere l'ombra di se stessa e una pallida imitazione di Diaspro per la prima parte della miniserie, salvo tornare con la solita dose di momenti comici e decisioni pessime nei due episodi conclusivi. Credo che potrebbe diventare uno dei personaggi di punta se la sua storyline venisse ben delineata.
Nonostante gli effetti speciali non siano particolarmente curati, è indubbiamente pregevole la scena della trasformazione di Bloom, che strizza l'occhio alle appassionate come me che adoravano le trasformazioni delle fate e i loro vestiti sgargianti. Anche i cattivi rendono bene sullo schermo, merito del ruolo di Rosalind scritto in maniera misteriosa e complessa, sulla scia del trope del personaggio grigio.
Cancellata ogni visione pregressa delle Winx, questo prodotto funziona e appassiona tanto gli adolescenti - a cui pure il prodotto era rivolto - quanto gli adulti. La speranza è che con una seconda stagione ormai quasi sicura, gli sceneggiatori provvedano al reintegro delle fate mancanti, magari rispettando le etnie originarie, e si dedichino all'elaborazione di una tridimensionalità dei personaggi.
Comunque, da parte mia, nonostante lo strenuo pregiudizio che mi accompagnava, è sufficientemente promossa.
PAROLA DI WINX!
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