lunedì 18 maggio 2020

Review Party: 'Falce' di Neal Shusterman


Buongiorno lettori, come state? Avete trascorso la domenica leggendo come me? O vi siete lasciati irretire da qualche bella serie TV?
A tenervi compagnia ci sarà la mia recensione di un distopico eccezionale, Falce di Neal Shusterman. 


Un mondo senza fame, senza guerre, senza povertà, senza malattie. Un mondo senza morte. Un mondo in cui l'umanità è riuscita a sconfiggere i suoi incubi peggiori. A occuparsi di tutte le necessità della razza umana è il Thunderhead, un'immensa, onnisciente e onnipotente intelligenza artificiale. Il Thunderhead non sbaglia mai, e soprattutto non ha sentimenti, né rimorsi, né rimpianti. Quello in cui vivono i due adolescenti Citra Terranova e Rowan Damisch è davvero un mondo perfetto. O così appare. Se nessuno muore più, infatti, tenere la pressione demografica sotto controllo diventa un vincolo ineluttabile. Anche l'efficienza del Thunderhead ha dei limiti e non può provvedere alle esigenze di una popolazione in continua crescita. Per questo ogni anno un certo numero di persone deve essere "spigolato". In termini meno poetici: ucciso. Il delicato quanto cruciale incarico è affidato alle cosiddette falci, le uniche a poter decidere quali vite devono finire. Quando la Compagnia delle falci decide di reclutare nuovi membri, il Venerando Maestro Faraday sceglie come apprendisti proprio Citra e Rowan. Schietti, coraggiosi, onesti, i due ragazzi non ne vogliono sapere di diventare degli assassini. E questo fa di loro delle falci potenzialmente perfette.

In un non preciso momento del futuro, la morte è stata sconfitta e insieme ad essa, la povertà, la malattia, la vecchiaia. 
Tutto ciò che rende l'umanità caduca è stato spazzato via dal Thunderhead, un'intelligenza artificiale che sembra possedere una coscienza, un Dio onnisciente il cui occhio arriva ovunque ma punisce solo ciò che reputa necessario.
Il Thunderhead amministra la giustizia, decide di quali strutture la popolazione ha bisogno e individua le soluzioni più idonee affinchè la Terra non sia distrutta dall'inquinamento. 
Sembra un mondo ideale, perfetto. Ma la popolazione, specie se immortale, continua a crescere e dunque, per tenere sotto controllo la crescita demografica, è stata creata la Compagnia delle Falci. 
Uomini e donne di tutto il mondo, di ogni età che hanno un sacro compito: uccidere. 
La Spigolatura può avvenire in modo gentile o feroce, con armi da fuoco o con pugnali, con il veleno o a mani nude. 
Ogni Falce ha il suo modo di fare, segue una propria filosofia, vive nel lusso o nella povertà, nella fama o nell'umiltà a seconda dei propri sentimenti perché è impossibile dare la morte a qualcuno senza sentire il rimorso della propria coscienza.
Maestro Faraday è un uomo buono, di natura gentile e mite. Sceglie con cura la persona da spigolare, si informa sulla sua storia, si interessa della sua famiglia e possiede compassione e rispettare nel dare la morte.
E' il suo istinto a dirgli che le persone giuste per diventare apprendisti sono Citra e Rowan, due ragazzi appena diciassettenni che cercano di trovare il proprio posto nel mondo. 
Citra ha un carattere forte, è dura, a tratti burbera, ma ha una grande fibbia morale, non ha paura delle Falci nè di rispondere a tono se ritiene che sia giusto. E' quindi un personaggio che non sempre è comprensibile ma ha delle sfumature di dolcezza che la rendono una protagonista curiosa, interessante, in gamba. 
Rowan è un emarginato, lo è sempre stato: nella sua famiglia troppo numerosa, nel suo liceo, tra i suoi amici. Si definisce una foglia d'insalata, qualcosa di cui all'interno di un panino non si sente la rilevanza. 
Maestro Faraday sceglie Rowan perché dimostra compassione, benevolenza, generosità, galanteria. 
Solo uno tra Rowan e Citra può vincere l'anello e terminare l'apprendistato con la nomina a Falce. Le prove da affrontare sono disparate si tengono nei tre Conclavi annuali, durante i quali le Falci si riuniscono, seguono un rituale in nome dei caduti e discutono del proprio futuro, sanzionando i cattivi comportamenti. 
E' durante il primo Conclave che Citra, Rowan e Faraday catturano l'attenzione di molti: della Signora della Morte, la leggendaria Marie Curie, della Suprema autorità che presiede il Conclave e di Maestro Goddang, un assassino con licenza d'uccidere più che un mietitore d'anime. Egli rincorre la gloria, la fama, ritiene di essere onnipotente e come tanti uomini orribili della storia, con il suo fascino e una visione del mondo ''innovativa'' ha riunito attorno a sè molti. 
L'astio tra la Vecchia e Nuova Guardia è evidente e la vita a cui l'autore ci aveva abituati durante la lettura, viene stravolta nel giro di una manciata di pagine. 
Citra e Rowan si troveranno a battersi non solo per il titolo di Falce ma per la loro stessa vita. 
Tra i due ragazzi è nato qualcosa, un'amicizia o forse qualcosa di più e l'idea di dover dare la morte all'altro risulta intollerabile. 
Questa storia mi ha completamente stregata: lo stile dell'autore è affascinante, incuriosisce il lettore, è un volume introduttivo che non annoia, senza fronzoli o descrizioni minuziose e agghiaccianti ma anzi, sempre dinamico e ricco di colpi di scena.
Ho anche apprezzato il modo in cui tra un capitolo e l'altro, l'autore abbia lasciato piccoli interventi sul significato della morte, sulla necessità che l'uomo riconosca l'importanza della fine, la passione che c'è dietro le pulsioni che muovono la vita: l'amore, l'arte, la bellezza. 

                                                Verdetto: Assuefatto (4.75 stelline)

Spero che questa recensione vi abbia convinto a dare una possibilità a questo fantasy davvero meraviglioso. 
Bacini,
Cris



1 commento:

  1. Ciao! Che dire, un bel libro (qui la mia recensione), ma con qualche problematica.
    Mi è piaciuto molto il fatto che facesse riflettere sulla morte e sul senso della vita da una prospettiva differente e alcuni personaggi sono davvero interessanti e ben caratterizzati.. Ahimè, altri meno. I protagonisti in particolare sono un po’ meh, e secondo me il presupposto su cui si fonda il libro non ha granché senso, perché il Thunderhead da solo sarebbe decisamente più efficiente nello scegliere chi spigolare o nell’adottare misure alternative quali il controllo delle nascite… Insomma, vedo margine di miglioramento!
    Un abbraccio, Rainy

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