Ink ha una trama molto originale: ci troviamo in un mondo in cui è importante avere sulla pelle i marchi che segnano la tua vita: nascita, morte, successi personali, amori, figli, morti.
Dietro questi tatuaggi, si può leggere la storia di ogni persona che dopo la morte, viene sottoposto allo scuoiamento. Della propria pelle si fa un libro, che consente la redenzione da ogni peccato e una vita felice nell'aldilà.
D'altro canto, questa società così organizzata sembra terrorizzata da un popolo scacciato, quello degli intonsi, definito vile, crudele, ribelle.
Per Leora, la protagonista, non è difficile credere che tutto sia esattamente come gli è stato insegnato, ma poco dopo aver assistito a una marchiatura pubblica, sanzione per un uomo che aveva commesso un reato, scopre dei segreti su se stessa e sulla propria famiglia che cambieranno per sempre la sua vita. Il padre, ammalato da tempo, è morto, lasciando dubbi e incertezze nel cuore di una ragazza che l'ha amato profondamente ma di cui non conosceva tutto. La prima reazione di Leora è la rabbia, l'odio, poi subentra una strana accettazione, un fuoco ribelle con cui il cerchio si chiude.
Come dicevo, la storia è davvero promettente: le prime cento pagine, che sono in qualche modo introduttive del nuovo mondo in cui veniamo catapultati, sono piuttosto lente ma quando le cose si movimentano, la lettura scorre piacevolissima e intensa.
Ho qualche parola da dire sui personaggi: l'autrice è stata incredibilmente brava perchè attraverso la protagonista tendiamo ad avvertire dei sentimenti contrastanti e finiamo per fidarci delle persone sbagliate e la neghiamo a coloro che tradiranno.
Ad esempio, Verity, la migliore amica di Leora è davvero un bel personaggio: ha lavorato una vita intera per realizzare il proprio sogno di lavorare alla pesatura delle anime ma resta accanto alla sua amica, anche quando questo significa perdere tutto per lei.
Karl e Oscar, due comparse brevi ma degne di nota, sembra che siano interessati alla protagonista ma le fanno del male, seppur in modi diversi. Sono curiosa di scoprire come l'autrice evolverà la storia. perchè Karl ha indossato un'armatura di disprezzo celando invece preoccupazione e gentilezza e perchè Oscar ha creato piccole oasi felici, tradendo la fiducia di Leora.
Infine, lei, Leora. Mi dispiace dire che non ci siamo trovate d'accordo su molti atteggiamenti: il suo comportamento, per quanto in parte giustificato, l'ho trovato dall'inizio alla fine terribilmente immaturo, incapace di afferrare con sensibilità i sentimenti altrui, preferendo solo guardare a se stessa. Leora deve affrontare una verità scomoda, terribile, ma durante il libro, molti sono quelli che si prodigano per lei, che le tendono una mano per aiutarla a capire.
Il finale, poi, è stato ciò che da parte sua mi ha deluso di più: le idee, soprattutto se radicate nell'odio e nella rabbia, hanno bisogno di tempo per essere modificate. Non bastano solo le parole, seppur parole bellissime. Spero che nel sequel potrò rivalutare la sua scelta e capire che l'ha fatta cn consapevolezza.
Una delle parti che ho adorato di più del romanzo sono state le favole con cui vengono spiegati alcuni dei costumi di Saintstone, la capitale in cui vive Leora e la sua famiglia: alcune ricordano storie che conosciamo già, altre sono nuove, moderne ma dolci, delicate, una carezza per l'animo. Un piacevole extra tra i pensieri tristi, confusi e a volte impazienti di Leora.
In conclusione, un libro affascinante con alcune cose da migliorare.
Verdetto: Dipendente (o quasi, 3.75)
Che tatuaggio ti faresti?
Non sono un'amante dei tatuaggi a onor del vero, mi piacciono solo se piccoli, eleganti, e che abbiano un significato profondo.
Prima di incontrare la mia migliore amica, non avrei nemmeno mai pensato di farmene uno.
Poi, un giorno, mentre eravamo a Ravenna, lei mi ha chiesto di fronte a un tatto shop di farne uno, ovviamente le ho risposto che era una cosa impegnativa e che dovevo esserne convinta. Poi a novembre, le ho fatto la sorpresa ed ecco che è spuntato questo piccolo marchio (che amo!) sul mio polso.
'Mai senza' significa che non rinunceremo mai l'una all'altra, qualsiasi siano le difficoltà che la vita ci metterà davanti.
Non penso di volere altri tatuaggi, ma se proprio dovessi sceglierne uno, sarebbe una frase che in qualche modo mi rappresenta o mi aiuta nei momenti di difficoltà,oppure potrebbe essere qualcosa sul mio amore per i libri, ma non ci ho mai pensato veramente.
Credo che il finale sia davvero difficile da digerire. Mi trovi d'accordo sulla questione dell'odio e della rabbia ma mettici anche che lascia anche parecchie domande e benvenuta ansia XD Come faremo a resistere fino al seguito? OMG Ahahah
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