Amy Harmon è una garanzia. Non è solo una scrittrice di romanzi rosa, le sue storie d'amore sono il filo conduttore per osservazioni, tematiche e intrecci molto più profondi.
Se 'I cento colori del blu' mi aveva spiazzato per la forza della protagonista e 'Sei il mio sole anche di notte' mi aveva fatto versare lacrime amare, 'Il segreto di Eva' (molto più appropriato il titolo originale 'From sand and ash', dalla sabbia e cenere) è uno storico ben studiato che racconta un periodo difficile, un periodo che spesso diamo per scontato ma che invece nell'intolleranza, nella diffidenza e nell'odio del diverso trova tutta la sua adattabilità al presente. Siamo nel 1939 e in Germania, Hitler ha cominciato la sua opera di sterminio contro gli ebrei con l'emanazione delle leggi razziali. Prima il divieto di esercitare la professione,poi il divieto di entrare nei negozi, il divieto di sposare uomini e donne non ebrei, il divieto di andare in vacanza, fino all'annientamento di ogni libertà, lo schiacciamento della dignità.
Nessun ebreo amante della libertà può appoggiare un'ideologia che usa la forza e l'intimidazione per guadagnare seguaci.
Protagonisti di questa storia sono Eva, una ragazza ebrea, una violinista di incredibile talento, cosmopolita, coraggiosa, ribelle e determinata e Angelo, americano cattolico emigrato in Italia quando avevo appena dieci anni dopo la morte prematura di sua madre.
Nati in famiglie diverse e di religioni diverse, crescono però nella stessa casa, piena d'amore, di musica e di libertà con Santino e Fabia, nonni di Angelo e al servizio di Camillo, padre di Eva e imprenditore. Con loro anche Feliz, il fratello della mamma di Eva, figlio di un violinista eccelso deciso ad educare sua nipote alle scale e ai solfeggi.
Quando suoni, Eva, avverto di nuovo la speranza. Possono toglierci le nostre case, i nostri averi. Le nostre famiglie. Le nostre vite. Possono mandarci via, come hanno già fatto in passato. Possono umiliarci e disumanizzarci. Ma non possono toglierci i nostri talenti. Non possono toglierci le nostre conoscenze, i nostri ricordi, le nostre menti. La musica è una porta e l'anima fugge attraverso la melodia. Anche se solo per pochi minuti. E chiunque la ascolti,viene liberato. Chiunque la ascolti, si eleva.
Eva ama Angelo, l'ha sempre amato. Ma lui messo a un bivio, sceglie Dio. Deciso a diventare prete, la sua vocazione è forte, ma in un periodo così terribile e pericoloso anch'essa viene messa alla prova. Eva corre seri pericoli e Angelo non può negare che il suo cuore le appartenga.
Resistere alla passione è difficile, gliel'ha insegnato il bacio nel capanno sulla spiaggia ma è ancora più difficile all'amore sincero e puro, alla paura di perdere la persona più importante.
Non intenzionale. Innocente. Dolce. Incredibilmente dolce. Come quel bacio che si erano dati da bambini. Ma la dolcezza lo trascinò come il vino di Camillo. Poi cominciò a bere a grandi sorsate, aspirando ogni goccia dalla bocca di Eva, incapace di fermarsi. Non aveva mia assaggiato niente del genere e lei gli prese il volto tra le mani, condendogli di staccarsi, scivolare via, smarrito nel sapore, nella consistenza, nel calore inebriante della sua bocca.
Angelo combattuto tra la sua Chiesa ed Eva si schiera a favore dei poveri, degli indignati, dei resistenti e si ribella, soprattutto quando la sua famiglia si sgretola sotto i colpi di fucile.
Eva perde i membri della sua famiglia ad uno ad uno, ma non smarrisce se stessa: la sua musica, la sua grinta, il suo coraggio e la determinazione a salvare gli innocenti.
Eva non smarrisce la sua fede, non la rinnega, non la abbandona, fiera di ciò che è, fiera delle tradizioni.
Un amore che sembra impossibile, che supera i confini e le barriere della guerra e della religione, che sfugge persino alla morte e vince ogni resistenza.
Ho amato ogni singolo momento che ho vissuto grazie alle parole di questo libro: potente, delicato, curato nei dettagli storici e artistici, profondo.
Amy Harmon ha sapientemente realizzato un romanzo la cui caratterizzazione dei personaggi è limpida, è verosimile ed è incredibilmente emozionante.
Ho sofferto con Eva, ho avuto paura con Angelo, mi sono sentita indignata come cattolica e subito dopo fiera come un ebrea. Ho pensato ad oggi, alla paura del diverso, ai nazionalismi, alla cultura e alle tradizioni. E ho riscoperto il valore della storia, quanto è importante battersi per un principio, per una giustizia perché non si ripetano gli stessi orrori.
E' la sua tradizione. La sua storia. E' più di una religione. E' la sua identità. L'identità di suo padre. E dei suoi antenati.
Il romanzo ha una scrittura pregnante e va letto con attenzione per coglierne a pieno la complessità. Vi consiglio di mettervi comode e di lasciarvi penetrare dalla magia della penna di questa geniale autrice.
Verdetto: Assuefatto! (4 stelline e mezzo)
Mi è piaciuto tantissimo!
RispondiEliminaOgni volta che leggo una recensione di questo romanzo mi incuriosisce sempre di più; credo proprio che appena avrò un attimo di tempo lo leggerò!
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