venerdì 19 febbraio 2021

Recensione: 'Neve come cenere' di Sara Raasch

Buongiorno lettori, se mi seguite su instagram sapete che da metà gennaio è partito il gruppo di lettura mio e di Monica del blog Ikigai - di libri e altre passioni. Dopo aver letto Heartless, retelling della storia della Regina di Cuori in Alice nel paese delle Meraviglie, ci siamo dedicate a una trilogia fantasy, uscita qualche anno fa per la Mondadori e passata in sordina. Sto parlando di Neve come cenere di Sara Raasch. 


Da sedici anni i cittadini del Regno d’Inverno sono stati fatti schiavi, privati della loro magia e del loro re. L’unica speranza per il popolo di Inverno risiede negli otto fuggitivi che sono riusciti a scappare e sopravvivere fuori dai confini, in attesa che giunga il momento del riscatto.

Rimasta orfana durante la sconfitta di Inverno, Meira è stata allevata da Sire e ha vissuto tutta la vita come profuga. Sogna di diventare una guerriera e far risorgere Inverno, ma il suo cuore batte anche per Mather, il suo migliore amico nonché erede al trono.

Quando gli esploratori scoprono dove è nascosto il medaglione magico in grado di ridare i poteri a Inverno, Meira decide che è giunto il momento di fare sul serio. Finirà coinvolta in un gioco pericoloso forse troppo spietato per lei. E soprattutto dovrà rendersi conto che il suo destino non le è mai realmente appartenuto.

Neve come cenere parte da una premessa piuttosto interessante. Il mondo in cui è ambientata la storia è diviso in otto regni. Inverno, Autunno, Estate e Primavera sono legati alle stagioni a cui si alternano i regni del Ritmo. 
Angra, re del regno di Primavera, ha ucciso la regina di I'Inverno, Hannah e distrutto il suo retaggio, un medaglione al cui interno era custodito il suo potere, nonché ridotto in schiavitù il suo popolo. 
Le conseguenze di un attacco così efferato sono terribili, la capitale Jannuary è ridotta in macerie, i sopravvissuti all'attacco sono ridotti a un numero esiguo e dopo sedici anni, sono rimasti solo in otto.

Sire, generale della regina Hannah, ha cresciuto Meira e Mather, il futuro re, affinché fossero in grado di difendersi, trovassero il medaglione e lo ricostruissero per liberare il loro popolo e dare nuova vita al regno. 


Meira è una protagonista tipica dei fantasy young adult, è determinata e coraggiosa, leale e insicura, temeraria e anche fragile. 
All'età di sedici anni sfida i pericoli desiderosa di salvaguardare una patria che vive dentro di lei solo attraverso le storie, i ricordi e i racconti degli altri.

Durante la storia, mi è parso che a tratti fosse più concentrata sull'ottenere l'approvazione di Sire, a cui guarda come un padre, che al reale compito che le spettava. E' chiaro che questo dipenda in gran parte dal fatto che sia cresciuta senza dei veri genitori, senza una famiglia.
Ciononostante, pare evidente che qualcosa nel suo passato non torni e quando costretti dalle contingenze, i rifugiati inverniani devono chiedere aiuto al regno di Cordell, governato dal crudele Noam, il seme del dubbio cresce perché Meira viene utilizzata come pedina in un gioco di corte a cui non si aspettava di prendere parte. 

Meira ha la mentalità di un soldato, ma la lealtà e il coraggio di un leader e il desiderio di amare ed essere amata tipico della sua giovane età.
Proprio su questo aspetto, torna uno dei clichè che, se ben fatti, non mi provocano particolari fastidi: il triangolo amoroso. 
Meira è innamorata da sempre del suo migliore amico, Mather, ma la loro relazione pare impossibile perchè Mather sarà il futuro re di Inverno. 
Così, quando entra a gamba tesa l'affascinante erede di Cordell, Theron, la situazione si fa sicuramente più interessante. 
Mather ricambia i sentimenti di Meira, ma gli è sempre stato chiaro che i suoi doveri da sovrano avrebbero impedito lo sbocciare di un sentimento. 
Theron le viene offerto su un piatto d'argento e da subito tra i due si instaura un forte legame di complicità e tenerezza. 
Mather e Theron non hanno molto in comune se non il peso delle responsabilità che graveranno sulle loro spalle un giorno, ma l'affetto nei confronti della ragazza è vero e appassionato. 
La situazione è piuttosto equilibrata, quindi ammetto di essere piuttosto curiosa circa l'evolversi della storia. 

Da un punto di vista stilistico, trovo la trama davvero ben congeniata e scritta in modo scorrevole ma non banale. 
La Raasch ha lavorato molto sia sul worldbuilding che sull'aspetto magico, il finale mi ha poi particolarmente emozionato quindi mi aspetto grandi cose dai prossimi libri della trilogia. 
Un fantasy decisamente promosso. 

Verdetto: Dipendente


Non vedo l'ora di continuare la serie, se l'avete già letta, scrivetemi i vostri commenti qui sotto!
Un abbraccio, 
Cris






1 commento:

  1. prima che uscisse in Italia questo romanzo era super popolare anche nella bookcommunity italiana. Mi ha sempre incuriosito, ma devo dire che nel tempo il mio entusiasmo è scemato. Ciononostante lo leggerò (anche perché ho la copia cartacea). Non mi aspetto molto, ma sono sicura che sarà una lettura carina :D

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