Buongiorno lettori, buon lunedì! Oggi è il Blue Monday, il giorno più triste dell'anno, ma io vi consolo con un romanzo d'infinito amore, a tratti nostalgico, edito dalla Fazi Editore.
Madonna col cappotto di pelliccia è una storia ingiustamente a lungo dimenticata che la Fazi ha ripubblicato con una nuova veste.
Ho iniziato la storia presa da una curiosità travolgente, pensavo a un romanzo dalle tinte gialle ma in realtà dietro ogni parola ho scorto diverse sfumature e ho avuto la sensazione, a lettura terminata, che fosse uno di quei libri in cui ognuno può leggere ciò che gli serve nei momenti più bui come una carezza di consolazione.
Quando ho sfogliato l'ultima pagina, mi sono sentita presa da una strana nostalgia, la stessa sensazione che mi aveva provocato leggere Le notti bianche di Dostoevskij.
Di questo famoso titolo, conserva le speranze di un giovane, le sue riflessioni e un amore che potrebbe muovere i mondi.
Lo stile narrativo è abbastanza introspettivo, quindi non va divorato, ma gustato, frase dopo frase e va assaporato in ogni sfumatura. Il romanzo si racconta attraverso i pensieri di due personaggi diversi che ci raccontano della loro vita, delle impressioni che altri gli scaturiscono.
Viviamo la disperazione di un ragazzo divenuto disoccupato, la vergogna nel ricevere l'assistenza di un vecchio amico e la felicità nel trovare un impiego. Questa voce fuori campo, questo narratore a tratti noioso ci presenta il vero protagonista della storia, Raif Effendi.
A mio parere, è qui che il libro ha una svolta. L'essere umano dimenticato, odiato e sbeffeggiato da molti che gli siede accanto ogni giorno diventa con il tempo un affascinante mistero, un fastidioso rompicapo. Perché consente che gli altri lo trattino come semplice guscio vuoto? Come qualcuno la cui utilità è quella minima, necessaria a sopravvivere?
Ogni spiegazione è nel taccuino di Raif, che dolce e romantico, ma anche malinconico racconta del suo più importante segreto, della sua Madonna, di Maria e di quell'amore virtuoso che sembrava perduto.
La voce di Raif penetra i cuori e il suo racconto si fa dichiarazione di insofferenza verso l'umanità. Con la testa tra i romanzi della letteratura tedesca e russa, l'incapacità di prendere la vita e viverla pienamente, Raif ricorda un pensatore solo, alla ricerca del significato del mondo.
Quando incontra Maria, ogni cosa sembra acquisire un senso, ogni gesto, ogni sapore, ogni segnale: la sua anima gemella, il profondo dubbio dell'affinità riempie il suo cuore e la sua vita. Tutto gira attorno a lei e alla loro vita insieme.
Il brusco ritorno alla realtà e il drammatico finale chiudono il romanzo e il climax di rimpianto e dolore commuove persino i più duri.
Una lettura piacevolmente romantica, dedicata agli introversi. Perchè l'amore mette le ali anche ai cuori di coloro che fingono di non avere opinioni da offrire e vivono, preferendo non guardare.
Verdetto: Dipendente!
Prendete una tazza di thè, copritevi dal freddo con una calda coperta e lasciate viaggiare il cuore tra Ankara e Berlino.
Bacioni,
Cris
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