Il libro a lei dedicato, scritto da Katherine J. Chen, è uscito da qualche giorno e mi ha incantato con una prosa pulita e una trama semplice, ma profonda.
1422. La Francia è stremata dalla guerra dei Cent’anni contro l’Inghilterra. Il popolo sta morendo di fame. Il re si nasconde. Da questo caos emerge un’adolescente che ribalterà le sorti delle battaglie e condurrà i francesi alla vittoria, diventando inaspettatamente un’eroina il cui nome riecheggerà nei secoli.
Questo romanzo, che si basa su una ricostruzione storica meticolosamente documentata, racconta le vicende di Giovanna d’Arco, restituendole i tratti di una giovane donna in carne e ossa: spericolata, brillante, dalla volontà d’acciaio. È un’ampia narrazione della sua vita, a partire dall’infanzia intrisa di violenza, fino alla fulminea ascesa alla guida dell’esercito francese, dove si trova a navigare tra i pericoli del campo di battaglia e l’altrettanto insidiosa politica della corte reale. Molti si sentono minacciati da una donna che comanda, e Giovanna attira su di sé ira e sospetti da ogni parte, mentre il suo primo assaggio di fama e gloria la espone ai rischi della sua stessa potente ambizione.
Con personaggi indimenticabili, ambientazioni coinvolgenti e una narrazione ricca di azione, Giovanna è un’epopea emozionante, un trionfo della narrativa storica e la celebrazione di una donna straordinaria, e straordinariamente reale, che ha lasciato un segno indelebile nella storia.
Giovanna si propone di raccontare la storia di una delle figure più significative della storia francese passando dalla sua infanzia fino alla sua celeberrima morte.
Può sembrare ai lettori una scelta pretenziosa, ma l'autrice sapeva bene in che direzione voleva spingere il lettore.
Giovanna è ancora bambina quando deve fuggire da calci e pugni e l'unico modo per resistere alla violenza è diventare forte.
Ciò che la tiene in vita è la resilienza. Giovanna non sa leggere, ma sa nuotare, sa ascoltare, è intelligente, cresciuta con un uomo capace di ingannare solo con le parole e ha un cuore buono, indomito, addolorato.
La bambina cresce e diventa strumento di Dio nelle mani di una Francia in ginocchio e un Delfino senza polso. Ma la sua è una vendetta per gli uomini crudeli come suo padre, per gli invasori che hanno distrutto case e campi, per la crudeltà di una guerra nata dal desiderio di ricchezza e potere.
A Giovanna non serve altro se non un elmo, un'armatura, una spada per sentirsi felice e mette tutta se stessa a disposizione del suo paese perché non ci siano altri Guilleme, altre Catherine.
Al di là della sorte impietosa che Giovanna subirà, la ragazza spingerà tutti, contadini, borghesi, nobili a combattere per il proprio paese. Sarà il suo esempio, la sua audacia, la sua forza a vincere ogni forma di resistenza e a rafforzare quel sentimento di unità nazionale che renderà vittoriosa la Francia.
Giovanna è un libro che sorprende.
All'inizio, la lettura può apparire disorientante. Lo stile,in particolare, cioè l'uso della prima persona possono causare quasi fastidio, ma una volta entrata nella storia non si può che diventare spettatori entusiasti di una vita che ha del miracoloso.
Eppure il ritratto che l'autrice restituisce di Giovanna è quello di una donna moderna, direi laica.
I suoi sentimenti restano il punto fermo: il disprezzo per la madre penitente, l'odio per il padre violento, l'amore per sua sorella Catherine e il suo cagnolino Salaud, la gratitudine per lo zio Durand. Questo filo di sentimenti si intreccia negli anni e descrive una donna generosa, autentica, schietta, fiera.
Non è stato ciò che mi aspettavo, è stato anche migliore.
Verdetto: Dipendente
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