venerdì 21 ottobre 2022

Recensione: 'Scholomance 2 - La prova finale' di Naomi Novik

Buongiorno lettori, bentrovati! Siete pronti a tornare nella scuola più terrificante e mostruosa che ci sia? Naomi Novik ha scritto un secondo romanzo con i fiocchi e non vedo l'ora di parlarvene.

“Nella saggezza troveremo rifugio”: così recita il motto della Scholomance.

Qualcuno potrebbe persino sostenere che sia vero – peccato che qui la saggezza sia difficile da trovare, figuriamoci il rifugio

La nostra amata scuola, infatti, da sempre fa del suo meglio per “divorare” noi studenti, ma ora che sono arrivata all’ultimo anno e mi sono guadagnata in qualche modo una manciata di alleati, mi sono accorta che la Scholomance ha sviluppato un desiderio molto particolare… per me. E sebbene finora sia sempre riuscita a contrastare le ondate infinite di nefasti che mi ha scagliato contro tra un estenuante compito a casa e l’altro, non ho idea di come io e i miei compagni riusciremo a sopravvivere alla prova finale, il giorno del diploma.

Certo, io potrei accettare il mio destino, abbracciare la stregoneria nera e salpare per acque molto meno pericolose. Sarebbe facile. Ma non ho intenzione di mollare. Non cederò ai nefasti né al destino. E soprattutto non alla Scholomance. Riuscirò a portare me e i miei amici fuori da questo posto orribile una volta per tutte, fosse l’ultima cosa che faccio.

Scholomance ha uno stile particolare e sebbene la storia mi fosse piaciuta, avevo definito la sua lettura un vero e proprio parto. 
Nonostante la brevità, la scrittura in prima persona e i continui voli pindarici della protagonista, El, mi avevano destabilizzata. Quando ho iniziato il secondo romanzo della serie, ero convinta che l'esperienza sarebbe stata la stessa, lasciandomi in quella sorta di limbo in cui si cerca di comprendere se quel libro ti sia piaciuto oppure no. 

Invece, superando tutte le mie aspettative, La prova finale è stato un guazzabuglio di cose divertenti, sentimentali e avventurose. 
Non fraintendetemi, lo stile resta caotico e disturbante, ma questa volta il lettore conosce il narratore. El ha un cuore davvero grande, nascosto dietro muri di cinismo e cattive maniere. 
L'affetto che la lega ai compagni e a Orion è uno dei temi portanti del libro che - non avendo un vero e proprio cattivo - si staglia anche come romanzo di formazione. 

"...Entrambe conservarono uno spazio libero fino a quando non mi lanciai in avanti per unirmi all'abbraccio che ci strinse l'una all'altra, e il miracolo si ripetè, il miracolo nel quale non riuscivo ancora a credere: non ero più sola."

El è partita sola ed emarginata, ha trascorso il suo anno da matricola a cercare di sopravvivere improvvisando, senza il sostegno di nessuna cerchia. Eppure dopo le avventure dell'anno precedente, comincia l'ultimo anno alla Scholomance con amici e alleati che tengono davvero a lei. Credo sia un enorme passo in avanti, nonostante le paure e le difficoltà siano dietro l'angolo. 

Stavolta sopravvivere sarà ben più difficile perchè non sono i nefasti il problema, o perlomeno non il principale, ma la scuola. La Scholomance ha preso di mira El perchè tutto si basa sull'equilibrio, sulla dispersione e accumulo di mana, energia magica che serve a compiere anche le azioni più semplici della scuola. El e Orion hanno distrutto tale armonia ed ora dovranno farci i conti. Oppure si potrebbe pensare che il nemico sia fuori dalla scuola, sai nelle cerchie e nel pretendere da bambini di sopravvivere nella scuola per vivere, o almeno provarci, all'esterno.

La storia non si ferma mai, si trascina con ritmo incessante e senza esclusioni di colpi fino al finale che mi ha lasciato a bocca aperta. Quella riga finale mi ha lasciato sconvolta e con il cuore spezzato.
La Novik è un'autrice incredibilmente originale, i suoi romanzi restano sul costante filo tra genialità e follia. Se si abbraccia il suo ingegno, non si può che restare colpiti dall'acume e dall'intelligenza dell'autrice e dei suoi personaggi. La trama di questo romanzo avrebbe probabilmente meritato le cinque stelle, soprattutto per le emozioni che ha saputo trasmettermi - l'amicizia è un tassello importantissimo e alcune scene mi hanno fatta commuovere.- Tuttavia la sua esecuzione me lo impedisce. Lo stile è faticoso poichè il romanzo è raccontato come una sorta di flusso di coscienza e alcuni concetti sono comunque ballerini, senza solidi appigli. Ad ogni modo, stavolta il giudizio è davvero positivo e non vedo l'ora di leggere il finale, anche perchè con El non so mai cosa aspettarmi.

Un dark academia assurdo ma che manda completamente su di giri. 

Verdetto: Dipendente



Ringrazio la casa editrice per la copia del romanzo, Amarilli per aver organizzato così bene l'evento e Dolci per la grafica. 
Non perdetevi le altre recensioni!




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