venerdì 5 novembre 2021

Review Party: 'Mexican Gothic' di Silvia Moreno - Garcia


Buona sera cari lettori, come state? Scusate l'orario tardivo della recensione, ma ieri sono tornata a tarda serata a casa e oggi ho lavorato senza interruzioni fino ad ora. Il mio unico momento libero per postare si è rivelato questo. Detto ciò, procediamo, oggi vi parlerò di un altro romanzo edito Oscar Vault nella collana Fabula. 


Noemí Taboada riceve una lettera angosciata e delirante da sua cugina Catalina, che ha appena sposato un inglese altolocato e che implora il suo aiuto. E così si reca a High Place, una tetra dimora sperduta tra le montagne del Messico. Noemí è poco credibile nei panni della crocerossina: è una raffinata debuttante, più adatta ai cocktail party che alle indagini poliziesche, ma è anche caparbia, sveglia, e non si lascia intimorire facilmente: certo non dal marito di Catalina, uno sconosciuto dall'aria sinistra ma intrigante; né dal padre, l'anziano patriarca che sembra particolarmente attratto da lei; e neppure dalla casa, che inizia a invadere i suoi sogni con visioni di sangue e sventure. Il suo unico alleato in questo luogo inospitale è il più giovane membro della famiglia. Ma forse anche lui ha un oscuro segreto da nascondere. Mentre dal passato riemergono storie di violenza e follia, Noemí viene lentamente risucchiata in un mondo terrificante e seducente al tempo stesso. Un mondo dal quale potrebbe essere impossibile fuggire.

Il titolo di questo libro è stato il principale motivo per cui è nata in me la curiosità di leggerlo. 
Già con Cemetery Boys e ancora prima con Oculta vi avevo mostrato quanto il mondo latino fosse per me una grande fonte di interesse e soprattutto di piacere. 
Le tradizioni diverse, l'atmosfera festosa, lo spagnolo buttato tra le righe: mi aspettavo tutto questo e ho scoperto invece che mi sbagliavo. 

Il libro, tralasciando il fatto che sia ambientato in Messico agli inizi degli anni '50, fa poco riferimento alla cultura dell'America del Sud, preferendo concentrare l'attenzione sull'aspetto thriller della vicenda. E' stata una scelta audace, che non incontra a pieno il mio favore, ma allo stesso tempo che si è rivelata fortunata per l'autrice. 

La Garcia, infatti, deve molto a Shirley Jackson e a tutta la tradizione del mondo gotico perchè se c'è un punto di forza in questo romanzo, è sicuramente High Place. La dimora grigia, stantia, arroccata su una collina ricorda molto Hill House. Le atmosfere sono inquietanti, tenebrose, ambigue. L'autrice punta a irretire il lettore e a trasportarlo in un lugubre stato, a metà tra finzione e realtà. 

Il palazzo è costruito à la mode anglaise, le abitudini sono inglesi e i discendenti della famiglia sono arroccati su posizioni colonialiste e retrograde.
In particolare, sir Howard , il padre di Virgil, marito della cugina Catalina, sin dalla sua prima apparizione, mi ha provocato una sensazione di viscidume che ho fatto fatica a scrollarmi di dosso. 

I personaggi della famiglia sono aridi, freddi, rigorosi e fastidiosi. Forse l'autrice mirava a creare un'atmosfera in cui l'eroina, Noemi, si sentisse isolata e in difficoltà. 
Ed effettivamente, gli sforzi fatti dalla civettuola ragazza non sembrano mostrare frutti se non nei confronti del piatto e inerme Francis. 
Il ragazzo è l'unico che mostri un po' di gentilezza e calore, ma non è abbastanza per renderlo un personaggio indimenticabile. 
Stesso discorso per Catalina che, per buona parte anestetizzata, dorme in gran parte del libro, senza prendere parte attivamente alla vicenda. Un vero peccato considerando che la ragazza ha vissuto solo disgrazie dall'inizio della sua vita. L'autrice avrebbe potuto darle più profondità, aspetto che il lettore avrebbe sicuramente apprezzato.

L'unico personaggio verosimile è la protagonista. Noemi è una bella ragazza, sa di esserlo, ha vissuto negli agi, quindi parla fluentemente l'inglese e suona con destrezza il pianoforte, ma è volubile e capricciosa, motivo per il quale cambia pretendenti allo scattare del terzo appuntamento e studia diverse materie a seconda dell'interesse momentaneo. 
Noemi, nelle prime pagine, mi aveva turbato. L'ho trovata frivola e inutile ai fini della storia, soprattutto perché la sua missione non era molto facile. Fortunatamente, durante il corso del racconto, è maturata e ha tirato fuori un lato di sé molto più vicina al mio modo di vedere un'eroina: la caparbietà e l'intraprendenza.

Rimanendo sulla narrazione, ho apprezzato lo stile della Garcia, il libro è godibile e piacevole e sebbene abbia riscontrato descrizioni fin troppo particolareggiate in taluni momenti del libro, mi sono appassionata, desiderando sapere cosa mi avrebbe riservato il capitolo successivo.
Nonostante le aspettative disilluse, Mexican Gothic è riuscito a ricreare con successo aspetti tipici del romanzo horror gotico quali i fantasmi, la magia, la resurrezione, aspetti che di certo non mancheranno di colpire i lettori appassionati del genere. 

In sostanza, un libro godibile, promosso con riserva. 

                                                         Verdetto: Stuzzicante! 

Non dimenticate di passare dalle mie colleghe e un grazie speciale ad Ambra per aver organizzato l'evento.
Bacioni, 
Cris


 






Nessun commento:

Posta un commento