Buon giorno lettori, la settimana scorsa ho acquistato in libreria, complice qualche ora buca al tirocinio, un libro per ragazzi tra i più conosciuti, Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo del celeberrimo Rick Riordan. L'ho terminato nel giro di due giorni e ora ne parleremo insieme.
Percy Jackson non sapeva di essere destinato a grandi imprese prima di vedere la professoressa di matematica trasformarsi in una Furia per tentare di ucciderlo. Le creature della mitologia e gli dei dell'Olimpo, in realtà, non sono scomparsi ma si sono semplicemente trasferiti a New York. L'ultimo dei loro bisticci rischia di trascinare il mondo nel caos: qualcuno ha rubato la Folgore di Zeus e qualcuno dovrà ritrovarla entro dieci giorni. Sarà proprio Percy a dover indagare sull'innocenza di Poseidone, dio del mare e padre perduto, che l'ha generato con una donna mortale facendo di lui un semidio. Nuove gesta e antichi nemici lo aspettano, e non saranno solo lo sguardo di Medusa e i capricci degli dei a ostacolare la ricerca della preziosa refurtiva, ma le parole dell'Oracolo e il suo oscuro verdetto: un amico tradirà, e il suo gesto potrebbe essere fatale… Gli dei dell'Olimpo sono ancora vivi.
Parlare di Percy Jackson è come parlare del Sacro Graal, è una serie molto amata dai ragazzi e il fatto che questo primo libro non mi abbia entusiasmato quanto mi aspettassi, mi è piuttosto dispiaciuto.
Percy, dodicenne problematico, è abituato a passare da una scuola all'altra perché gli accadono continuamente cose strane, che lo allontanano dagli altri ragazzi della sua età.
Alla Yancy, però, il ragazzo si sente relativamente tranquillo: ha per la prima volta un vero amico, Grover, e un professore che crede in lui, nonostante i suoi voti siano discreti.
Durante una gita, Percy finisce per scatenare le ire della professoressa Dodds che d'un tratto si trasforma in una creatura alata, terribile e famelica, una Furia.
Alle domande del ragazzo non ci sono risposte, come se non avesse rischiato la vita, come se avesse inventato tutto.
In realtà, Percy è un semidio, figlio di un dio della mitologia greca, ancora vivo e vegeto e una donna mortale, la sua adorata mamma.
Sarà proprio quest'ultima a costringere Percy per il suo bene a raggiungere il Campo Mezzosangue, dove si allenano i figli delle divinità e si preparano ad affrontare una realtà fatta di pericoli e mostri.
La storia prende piede proprio dall'arrivo del giovane al campo e si movimenta nel giro di un capitolo. Percy, con l'aiuto di Annabeth, figlia di Athena e Grover, in realtà un satiro custode, inizierà la sua personale impresa per scongiurare una guerra tra cielo e mare, tra Zeus e Poseidone.
Il romanzo migliora pagina dopo pagina, soprattutto grazie alle peripezie simpatiche ed eccentriche che la squadra affronterà nel corso del suo cammino.
Riconosco a Riordan una buona tecnica narrativa: grazie all'uso della prima persona e al sarcasmo più o meno latente, tiene incollato il lettore, soprattutto quello più giovane.
Tuttavia, ho trovato che tutto fosse 'troppo' facile. E' vero che i ragazzi incontrano diverse difficoltà, ma sono ostacoli molto facili da aggirare.
A Percy risulta quasi semplice combattere contro Ares, il dio della guerra, riportare la Folgore a Zeus e conoscere il suo vero padre.
Mi aspettavo un eroe, ma il ritorno del Prescelto, della profezia e della compagna intelligente e so tutto io, mi ha ricordato inevitabilmente Harry Potter.
I richiami sono evidenti per quanto l'autore abbia reso Percy un personaggio più carismatico e divertente del mio amato sopravvissuto.
Percy, infatti, è un personaggio a cui non puoi non affezionarti, è un ragazzo buono, leale, un amico generoso, che non lascia mai indietro nessuno.
E' coraggioso, determinato e tenero nei suoi affetti.
Ho apprezzato anche Annabeth, il suo desiderio di mostrarsi intelligente agli occhi della madre, la costante insicurezza e la sua forza d'animo.
Il vero punto dolente è comunque la mitologia greca: i racconti degli dei sono accennati e anche in modo piuttosto superficiale, senza dare profondità a quelle storie che ancora oggi adoriamo sentir raccontare.
Mi rendo conto che essendo un libro per ragazzi fosse la soluzione migliore, ma da adulta riesco a riconoscere più facilmente difetti che magari tempo fa non avrei riscontrato.
Sono comunque curiosa di continuare la storia, soprattutto perché sono stati gettati i semi per un rapporto che sa d'amore.
In definitiva, credo sia un ottimo libro per ragazzi, godibile e leggero.
Verdetto: Stuzzicante
Capisco la tua delusione perché è la stessa che ho provato io leggendo i primi due. Addirittura con il secondo ho fatto una fatica assurda, se non l'avessi ascoltato con l'audiolibro probabilmente avrei abbandonato 🙈 ma ti consiglio di andare avanti perché appunto dal terzo (ma soprattutto dal quarto) migliora. E ti consiglio anche gli audiolibri della serie perché sono fantastici 😍
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