Se vi dicessi addirittura che è successo in una chiesa mentre lavoravamo come animatrici rincorrendo i bambini divisi in guardie e ladri?
La vita sa essere davvero ironica a volte. A raccontarci simili avventure sono le ragazze di Trinkets, romanzo in uscita per la Sperling & Kupfer e da cui è stata tratta una serie TV Netflix.
I romanzi che parlano di adolescenti alla lunga possono annoiare, specie se le storie si ripetono in una sorta di cliché senza tempo.
Fortunatamente non è stato questo il caso, anzi Trinkets mi ha stupito in positivo.
Il libro racconta la vita di tre ragazzine del liceo, Moe, Elodie e Tabitha, con una particolare propensione al furto.
Nonostante siano estremamente diverse tra loro e rappresentino ''modelli'' di studentesse liceali - Tabitha è la ragazza ricca e popolare, Elodie la nuova arrivata dalla vena poetica e Moe una ragazza dal carattere complesso e introverso - riescono a stringere un rapporto fuori dagli schemi attraverso gli incontri dei Taccheggiatori Anonimi.
Questi momenti di condivisione metteranno in luce le ragioni che spingono le ragazze a rubare: il brivido, l'eccitazione che comporta l'infrangere le regole, la costante sensazione di volere di più, l'incapacità di gestire i propri sentimenti e il conflittuale rapporto con gli adulti.
Nell'affrontare questa 'patologia nervosa' involontaria, l'autrice non perde di vista l'essenza stessa del romanzo: la sua semplicità, la linearità che deve arrivare a colui che legge.
Ho apprezzato come abbia cercato di rendere giustizia ad ognuna di loro con una modalità di scrittura differente, diario poesia e racconto, perché misura l'attenzione al dettaglio, alla caratterizzazione e all'evoluzione dei personaggi.
Il libro, sia chiaro, non vuole trasmettere messaggi di sorta, ma riesce a convincere proprio grazie alle leggerezza della penna.
Verdetto: Stuzzicante!
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