Dopo queste giornate di pieno interesse, che proseguiranno sugli altri blog, di seguito potrete leggere la mia opinione sul libro.
Anna non aveva mai neppure pensato alla possibilità che il matrimonio con Max potesse naufragare, fino al giorno in cui ha scoperto che lui l’ha tradita. Troppo sconvolta per un confronto, decide di seguire il padre, recentemente rimasto vedovo, in un viaggio nella piccola isola dell’Egeo dove è nato. Una volta arrivata sull’isola, la cordialità dei familiari e la bellezza del mare la travolgono, facendole riassaporare il fascino delle proprie origini che per tutta la vita aveva trascurato. Ma una scoperta casuale all’interno di un vecchio baule rivelerà ad Anna segreti di famiglia tenuti nascosti per oltre sessant’anni, un fiume di eventi dimenticati avvenuti durante la seconda guerra mondiale. Di fronte alle verità sepolte di famiglia, le vite di padre e figlia si capovolgeranno, e Anna comincerà a capire che, se vuole scendere a patti con il presente, deve innanzitutto comprendere il passato…
Questo libro ha subito catturato la mia attenzione per due motivi: innanzitutto per la copertina, che trovo magnifica e in secondo luogo, perché si parlava della Grecia, a cui sono molto affezionata e che ho visitato un paio d'anni fa.
La storia inizia con Anna, artista cinquantenne, mamma e moglie premurosa e gentile che deve affrontare una tempesta coniugale. Suo marito Max l'ha tradita e sembra che non voglia più stare con lei. Delusa da quello che credeva il compagno della vita, accoglie l'invito di suo padre a trascorrere l'estate in una piccola isola della Grecia, dove si trovano sua zia Ourania e i suoi cugini, e a cui deve le sue origini.
Il viaggio di Anna in Grecia si rivela non solo un modo per indagare se stessa e le proprie emozioni, ma soprattutto un viaggio nella storia della sua famiglia.
Brillava in lontananza come una colomba bianca che galleggiava sul blu liquido dell'Egeo. Colta dalla medesima felicità che aveva sempre provato arrivando in quel luogo, Anna tornò a quando aveva dieci anni. Le braccia aperte, i capelli che volavano in ogni direzione portati dal vento, il volto bagnato dagli spruzzi salmastri, gridò di gioia, dimentica di chiunque avesse attorno.
Un giorno, infatti, preda di un disperato sentimento, trova delle lettere nel baule di sua zia che scoprono un vaso per sessant'anni rimasto sepolto e sigillato.
Scoprire le proprie origini svela ad Anna nuovi scenari, retroscena che in qualche modo risvegliano parti di lei sopite, che le danno una chiave per svoltare la crisi della propria vita.
Devo ammettere che il libro, nonostante abbia come protagonista Anna, non ha in lei la vera protagonista. Per meglio dire, i comportamenti della narratrice poco mi hanno convinto: l'ho trovata poco credibile e non sono riuscita a simpatizzare con i suoi sentimenti.
Ciò che mi ha permesso di godere della lettura del libro sono state le altre storie presenti nel romanzo: ho apprezzato la storia di Ourania, una donna complessa e coerente, il mio personaggio preferito e sicuramente quello meglio caratterizzato.
Ho palpitato per la storia di Alexis e Rosaria, ho bevuto avidamente ogni dettaglio sulla guerra e sulla vita di stenti e privazioni a cui uomini e donne dovevano far fronte.
Ma il vero fulcro della storia sono le descrizioni: non solo i posti fisici sono resi alla perfezione, ma anche le caratteristiche storiche tipiche di un popolo incredibile, l'ospitalità dei Greci, la loro gentilezza e familiarità è un simulacro che si portano dall'antichità.
Infine, l'incredibile capacità del linguaggio: quattro parole per indicare quattro tipi di amore, filìa, storgè, eros e agapè. L'amore per la famiglia, l'amore passionale, l'amore intellettuale e l'amore spirituale. L'amore è un'incredibile forza che muove il mondo e anche in questo libro tutto segue l'onda imprevedibile del sentimento.
Anna, nel mezzo della più profonda delle crisi,sente il richiamo alla realtà ma deve innanzitutto comprendere dov'è la sua 'casa': è la Grecia che le ha dato i natali e dove è sempre stata felice?Dove ha visto i suoi bambini crescere e diventare grandi? E' Londra dove ha costruito il suo matrimonio e la sua famiglia?
Dopo un lungo percorso, fatto di sbagli, di sofferenza e pentimenti, di verità celate e amori mai sfioriti, Anna trova la sua risposta. Una risposta che farà mutare ogni punto di vista e le darà nuova linfa.
Anna aveva capito che è possibile sentirsi a casa in molti posti; abitare molti mondi, nelle nostre teste, nei nostri cuori e nei nostri corpi. Possiamo appartenere a tutti, o a nessuno ed essere felici così. Forse, pensò, ciò che chiamiamo casa, alla fine, non è un luogo, ma un sentimento.
Verdetto: Stuzzicante!
Spero che la recensione vi sia piaciuta, un bacio lettori!
Oh, mi ispira un sacco!
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