sabato 6 giugno 2020

Recensione: 'La città d'ottone' di S.A. Chakraborty

Buongiorno lettori, come state? Finalmente il weekend e non vedevo l'ora di raccontarvi della mia ultima lettura 'La città di ottone' di S.A. Chakraborty.



Nahri non ha mai creduto alla magia. Certamente, lei ha un potere. Per le strade di un Cairo del 18 ° secolo, è una truffatrice di talento. Ma lei sa meglio di chiunque altro che i metodi che usa - lettura delle mani, tarocchi, guarigioni - sono tutti trucchi, giochi di abilità apprese; solo un mezzo per il delizioso fine di truffare i nobili ottomani. Ma quando Nahri evoca accidentalmente un guerriero djinn altrettanto misterioso e oscuro al suo fianco durante uno dei suoi rituali, è costretta ad accettare che il mondo magico che pensava esistesse solo nelle storie dell'infanzia è reale. Perché il guerriero le racconta una nuova storia: attraverso le sabbie calde e battute dal vento che pullulano di creature di fuoco; in mezzo alle rovine di passate metropoli umane un tempo magnifiche e montagne dove i falchi che girano intorno non sono quello che sembrano, si trova Daevabad, la leggendaria Città di Bronzo. Una città alla quale Nahri è irrevocabilmente legata. In quella città, dietro le mura dorate di ottone cucite di incantesimi, dietro le sei porte delle sei tribù dei djinn, i vecchi risentimenti stanno sobbollendo. E quando Nahri decide di entrare in questo mondo, scopre che il vero potere è feroce e brutale. La sua magia non potrà proteggerla dai pericolosi intrighi di corte. Dove anche i più intelligenti schemi possono avere conseguenze mortali. Dopotutto, c'è una ragione quando ti dicono di stare attenti a ciò che desideri..

Ammetto di essermi innamorata di questo libro prima ancora che uscisse. 
La copertina, la trama mi ispiravano paesi lontani, orientali, dalla mitologia interessante, nuova, mi incuriosiva e grazie alla Mondadori ho potuto leggerlo in anteprima e confermare le mie aspettative. 

Ne La città di ottone siamo in Egitto, a Il Cairo, in un periodo in cui a governare sono i franji, i francesi colonizzatori e per Nahri la vita, in quanto donna sola, senza famiglia, è difficile. 
Ha un grande spirito pratico, con un po' di furbizia e una buona dose di fortuna, è riuscita ad andare avanti ponendosi come guaritrice. 

In realtà, Nahri sente qualcosa di 'speciale' dentro di sè: è capace di conoscere le malattie di una persona prima che avverta i primi sintomi, riesce ad aiutare le partorienti perchè riconosce la posizione del bambino, le sue ferite si rimarginano in pochi minuti. 
E' strano, è diverso, ma Nahri non crede alla magia o alle leggende, anzi, le utilizza a sua piacimento per guadagnare qualche gruzzoletto. 
Deve ricredersi quando invoca per errore un guerriero daeva, Dara, che la salva da un attacco di ifrit e la conduce nella leggendaria Città di ottone.

Uno dei pregi migliori di questo romanzo è senza dubbio l'ambientazione: l'autrice ha costruito un worldbuilding davvero eccezionale. Daevabad è una città di porticati intrecciati a fiori, di mercati variopinti grazie a spezie e tessuti, è misteriosa perchè nascosta agli occhi umani e magica perchè coloro che la abitano sono jinni, daeva e shafit. 
Questi essere magici hanno caratteristiche differenti: ci sono i mutaforma, i guaritori, i guerrieri. Esistono anche creature magiche come i pari, uomini uccello dall'infinita saggezza, i madi, creature del mare, gli ifrit, daeva dannati e potenti e i ghoul.

Sin da subito sono entrata in sintonia con il personaggio di Nahri, è una giovane donna che si getta nelle avventure che la vita le propone con coraggio e determinazione. E' caparbia, intelligente, astuta e determinata. La curiosità sulle sue origini la tiene legata a Dara, un personaggio controverso, un guerriero millenario, la cui sofferenza cela la bontà che ha nel cuore. 
La storia viene raccontata anche da un altro punto di vista, quello di Ali, figlio del re di Daevabad. Al contrario di suo padre, Ali è un principe partecipe, ama il suo popolo e combatte l'oppressione, le ingiustizie che subiscono in troppi a causa di suo padre e dei daeva. 
E' sicuramente il personaggio maschile che ho maggiormente apprezzato perchè mi ci sono rivista moltissimo. 
Ho trovato lo stile dell'autrice incalzante, sin da subito, nonostante le minuziose descrizioni, mi sono sentita trasportare in un mondo lontano. Ho avvertito la sabbia volare attorno al mio corpo e i capelli scomposti tenuti coperti da un velo, mi sono bagnata nelle acque delle oasi del deserto e ho passeggiato sorpresa tra le vie di Daevabad. 

L'autrice ha descritto meravigliosamente le differenze tra i popoli, le cattiverie a cui molti shifrit sono costretti e credo che in questo, possiamo vedere anche un minimo di ciò che accade in questi giorni. Come ci sia sempre qualcuno che si sente superiore ad altri e che per questo motivo, violenta, maltratta, uccide coloro che vengono oppressi. 

Credo sia bellissimo che questi messaggi siano lanciati attraverso i fantasy perchè sono letture che possono emozionare, trasmettere, educare ed insegnare la solidarietà e il valore aggiunto della diversità. 
Non posso che consigliarvi a cuor leggere la lettura di questo romanzo, sotto tanti aspetti magnifico. 
L'unico neo, a mio avviso, è la mancanza di un approfondimento sulla politica del regno. Avrei preferito che fossero meglio delineati i rapporti tra i popoli da un punto di vista storico e fossero meglio spiegati gli intrighi politici e la struttura del regno. 
Comunque, è ben poco rispetto alla bellezza di tutto il romanzo. 
Gettatevi con me in questa Agrabah senza tempo!

                                                      Verdetto: Assuefatto!




Se la mia recensione vi ha incuriosito, allora vi lascio una piccola chicca: una domanda all'autrice.

What did it mean for you to know that your book would be adapted for a TV series?

It’s very exciting! We’re still in the very early stages so I’m trying not to get my hopes up, but I think it could be incredible. Epic fantasy is having a big moment in television and film right now, but most of those world are modeled after Europe. It would be nice to see something different.

Cosa ha significato per te sapere che il tuo libro sarebbe stato adattato per una serie TV? 


È molto eccitante! Siamo ancora nelle primissime fasi, quindi sto cercando di non sperare, ma penso che potrebbe essere incredibile. L'Epic Fantasy sta avendo un grande successo in tv e al cinema in questo momento, ma la maggior parte di questi mondi è modellata sull'Europa. Sarebbe bello vedere qualcosa di diverso.

Voglio approfittare di questa meravigliosa risposta dell'autrice per incidere e ricordare che quello che stiamo vivendo in questi giorni è anche colpa di una mancata e corretta rappresentazione del mondo. Un mondo fatto di persone meravigliosamente diverse tra loro e questo dovrebbe, anzi deve essere un valore aggiunto, non un motivo in più per alimentare le ingiustizie. 

Spero che la recensione vi sia piaciuta e voglio ringraziare Tania per l'incredibile lavoro fatto con questo evento, nonché la Mondadori per la copia in anteprima. 

Un abbraccio, Cris

2 commenti:

  1. Mi hai incuriosita ancora di più! Spero di leggerlo presto. :3

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  2. Bellissima recensione! Anche a me è piaciuto come l’autrice ha diversificato i vari popoli e sicuramente, come hai detto tu, si può vedere una somiglianza anche con i nostri tempi. Sono curiosissima di leggere il seguito :)

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