In uscita il 10 settembre per la DeA Planeta, è uscito il sequel di Iron flowers, 'Regina di cenere' e oggi ne discutiamo insieme.
Se c'è una cosa che Nomi ha imparato durante i mesi trascorsi a corte è che non bisogna arrendersi mai. Nemmeno quando tutto sembra perduto. Nemmeno quando Malachi, l'uomo che ama più di se stessa e legittimo erede al trono, viene spodestato dal fratello minore e bandito dal regno. Disperata, Nomi sa che le rimane un'unica speranza: raggiungere la sorella Serina nella prigione di Monte Rovina. Ma al suo arrivo non trova ad aspettarla le donne vinte e ferite che ha sempre immaginato. Perché le prigioniere di Monte Rovina si sono ribellate: alle loro ingiuste condanne, al loro ingiusto destino di donne. E Serina, la dolce, remissiva Serina, è il capo della rivolta. Il dolore, la violenza e la sofferenza hanno cambiato sia Nomi che Serina, eppure le sorelle sono pronte a combattere l'una al fianco dell'altra. Per liberarsi dell'usurpatore e per ristabilire la giustizia - e l'uguaglianza - in tutto il regno. Perché, a volte, per costruire un mondo migliore bisogna prima ridurre tutto in cenere. Il seguito di "Iron Flower" il capitolo conclusivo della serie.
Iron Flowers è stato uno dei libri più belli dell'anno scorso, perché nonostante ci fossero chiari riferimenti ad altre serie, era un fantasy diverso, che si concentrava sulla figura della donna e sul femminismo.
Quindi, avevo alte aspettative per Regina di cenere, capitolo conclusivo della serie, le quali -mi spiace ammettere- sono state deluse.
Non è un romanzo brutto, anzi, l'autrice mantiene da subito la sua abilità nella scrittura: una mano leggera, che ti porta a metà del libro senza difficoltà.
Il problema è nella trama che, rispetto al primo, ha troppi punti deboli: purtroppo per buona parte del libro non accade nulla di rilevante. Il libro si divora, ma con un senso di amarezza alla bocca dello stomaco perché non capisci dove voglia andare a parare l'autrice e perché lasci i personaggi in balia degli eventi senza alcun approfondimento, né sul worldbuilding né sui personaggi.
Altro problema sono le sensazioni che dovrebbe suscitare questo romanzo: il rapporto tra Nomi e Serina, ad esempio, il profondo bene tra sorelle e la lealtà alla famiglia avrebbero dovuto essere messe maggiormente in evidenza. Quando Nomi e Serina si rincontrano, entrambe cambiate nel profondo, quello che dovrebbe essere un incontro importante, fondamentale si risolve in pochissime battute.
Terzo punto a sfavore è la totale assenza e rilevanza che viene data alla figura maschile: sia Serina che Nomi sono innamorate ma della personalità di Val e Malachi neanche l'ombra.
Entrambi i ragazzi si limitano a seguire pedissequamente ordini e decisioni presi dalle giovani, ma questo non è mettere in luce la donna, è piuttosto rendere monodimensionale il sesso maschile.
In questo modo, il libro è fiacco, come se fosse stato privato della magia che mi aveva fatto amare la storia di Viridia.
Il femminismo, la forza delle donne, la parità dei diritti va mostrata attraverso il dialogo delle controparti, attraverso il desiderio di uguaglianza che deve accomunare sentitamente entrambi i generi.
Dopo la metà,fortunatamente, il romanzo si fa più interessante, la trama si infittisce e regala un finale davvero bello.
Non è perfetto come mi aspettavo, ci sono delle cose che ho trovato troppo affrettate, ma è sicuramente l'ideale per la storia e il regno di Viridia, la giusta ricompensa per le sofferenze e i soprusi subiti da Nomi e Serina.
E' proprio Serina, con la sua forza di volontà, la sua passione, il suo coraggio che tiene in piedi questo libro: la capacità con cui si è trasformata da Grazia in guerriera è lodevole e incredibile. Diventa il capo e il volto della ribellione, rappresenta la guida di centinaia di donne, indomita nell'affrontare la paura e la morte.
In lei, c'è la voglia delle donne di essere ascoltate, trattate con rispetto, amate con onestà.
Non è una scelta se non si ha la libertà di dire no. Un sì non ha valore quando è l'unica risposta concessa.
E' un libro piacevole, che ci ricorda quanto sia importante lottare per le nostre vite, perché, se il mondo deve cambiare, anche noi dobbiamo cambiare insieme a lui.
Verdetto: Stuzzicante (3.5)
Spero che darete una possibilità a questa duologia perché sono pochi i fantasy in cui il femminismo la fa da padrone!
Un bacetto,
Cris
Non vedo l'ora di continuare la serie :D
RispondiEliminaA me, invece, è piaciuto molto di più questo secondo libro rispetto al primo. Ho trovato le due protagoniste più complete e la storia più corposa. Certo, i personaggi maschili sono praticamente insignificanti e mi è dispiaciuto però sia una scelta voluta per mettere maggiormente in risalto la forza delle donne, che possono farcela anche senza l'aiuto degli uomini. La parità arriva, però, giustamente alla fine.
RispondiEliminaCiao! Sono Martina, admin del blog Il Rumore delle Pagine! Spulciando sul web ho trovato il tuo blog e ho pensato di unirmi ai lettori fissi! Se ti va di ricambiare ti aspetto sul blog!
RispondiEliminailrumore-dellepagine.blogspot.com
Ps. Mi trovi assolutamente d'accordo col fatto che le CE sembrano essere impazzite! Stanno pubblicando tutte un sacco di libri molto interessanti!