lunedì 2 settembre 2019

Recensione: 'Nocturna' di Maya Motayne

Buongiorno lettori, dopo le vacanze il blog torna finalmente operativo con tantissime recensioni, approfondimenti e curiosità sui libri del momento. 
Anche le pietre sanno ormai che domani usciranno in libreria i libri di Jay Kristoff ma non è l'unica uscita su cui punta la maggiore ce italiana.
La Mondadori, con una mossa sicura e intelligente, ha acquistato anche i diritti di una nuova trilogia sulla magia, uscita da pochissimo in lingua. 
Sto parlando di Nocturna di Maya Motayne. 


Per l’orfana Finn Voy “magia” significa due cose ben precise: un pugnale puntato al mento di chiunque si azzardi a incrociare la sua strada, e la capacità di indossare qualunque travestimento con la stessa facilità con la quale una persona comune indossa un mantello. Perché Finn, oltre a essere una ladra abilissima, è anche una mutafaccia, capace cioè di cambiare le proprie fattezze quando lo desidera. Ed è talmente abituata a farlo, per sopravvivere nel mondo violento e spietato in cui vive, da non ricordarsi quasi più quale sia il suo vero volto. Ma tutto sommato a lei va bene così. Quando però viene acciuffata da un potente criminale con il quale è indebitata, è costretta ad accettare una missione impossibile: rubare un tesoro leggendario dal palazzo reale di Castallan. Se non ci riuscirà, perderà per sempre la sua magica capacità di mutare aspetto.
Per il principe Alfehr “magia” significa la possibilità di sfuggire a una vita che non gli appartiene. Dopo la morte del fratello maggiore Dezmin, infatti, il ragazzo è diventato l’erede al trono, anche se è ciò che meno desidera al mondo. Tormentato dal dolore per la sua perdita, Alfie è disposto a tutto per riportare in vita il fratello, anche se questo significa inoltrarsi nel sentiero proibito della magia nera.
Ma la magia può essere anche qualcosa di terribile e spaventoso, come l’antico e terribile potere che Finn e Alfie liberano inavvertitamente e che diventa subito una minaccia per il mondo intero. Con il destino del regno di Castellan nelle loro mani, i due dovranno superare le loro differenze e allearsi per rimediare al loro errore.

Il principe Alfi è un uomo distrutto, ha perso suo fratello durante un colpo di Stato ad opera di alcune famiglie nobiliari del regno ed ora sente tutto il peso delle responsabilità gravare sulle sue spalle. 
Non sa come fare per andare avanti senza il sorriso di Dez, i suoi consigli, la sua saggezza e soprattutto, sa che non sarà mai all'altezza del suo trono.
Dentro il suo cuore, è convinto che esista un modo per far ritornare suo fratello, vivo, pronto a diventare il Re che il suo popolo merita ma questo comporta rischi e avventatezze. 
Il gioco d'azzardo, il viaggio improvviso, le giornate trascorse in biblioteca sono tutti rimedi a qualcosa che Alfi non accetta, che non può cambiare. 
Durante uno delle sue pericolose incursioni, si scontra con Finn, una ladra abile, capace di mutare il proprio volto, con un cipiglio sarcastico e arrogante. 
Quando i due si trovano in una situazione più grande di loro, che complica la condizione già precaria del regno e lo mette in pericolo insieme ai suoi abitanti,dovranno collaborare e imparare a fidarsi l'uno dell'altra. 
Il regno del principe è un territorio dai sapori caraibici, l'autrice in una nota iniziale specifica come l'idea per il romanzo le sia nata dal momento in cui non sentiva rappresentate le sue origini. La chiave accattivante sta nella magia: tutti posseggono un proprio, un'abilità speciale, una magia particolare che assume colori e forme diverse. 
Alfie è in grado di trasformare la magia in quella degli altri, seguendone i colori mentre Finn, oltre ad essere in grado di mutare il proprio volto, è una torcipietra. 
La forza che hanno liberato è oscura, terribile e antica quanto quella di un dio e dal passato ci saranno diversi fantasmi che impediranno ai due protagonisti di salvare il regno di Castellan dalla minaccia che essa rappresenta. 
Gli eventi si susseguono in un tempo assai limitato, circa tre o quattro giorni ma sono pieni di azione, perciò leggendo il libro, l'impressione è che ne siano trascorsi molti di più.  
Il romanzo funziona, è scorrevole, a tratti divertente sia per la presenza di Luka, cugino e migliore amico di Alfi, sia per gli scambi al vetriolo tra Finn e il principe. 
Il mondo magico è super interessante, anche se avrei preferito una descrizione più accurata e magari con qualche approfondimento, ed infatti ci sono alcune somiglianze con un'altra serie sulla magia, A dark shade of magic, della Schwab. 
In particolare, ho notato che Finn, nel carattere e negli atteggiamenti, ha molto di Lila Bard: il fare arrogante, senza paura che la spinge a superare i propri limiti. La presenza stessa di Luka mi ha ricordato l'atteggiamento protettivo di Rhys, il principe - fratello di Kell. 
Altre sono le similitudini che ho notato: Kell , nella serie della Schwab, gira sempre con un cappotto che è in grado di trasportarlo da un luogo ad un altro, mentre Alfie, in quanto membro della famiglia reale, possiede un mantello eclissante, in grado di donare l'invisibilità a chi lo indossa.
Se non avessi letto la serie a cui faccio riferimento, probabilmente non avrei notato queste piccolezze e questo me lo avrebbe fatto apprezzare di più, ma essendo il romanzo d'esordio dell'autrice, confido che nei prossimi volumi la storia possa migliorare e che alcune parti del worldbuilding siano meglio costruite.  
Alfie è un personaggio per il quale ho provato sentimenti ambivalenti: nella prima parte del libro, mi hanno infastidito alcune sue scelte che ho trovato infantili, nella seconda metà invece non ho potuto fare a meno che apprezzarlo. La sua inadeguatezza, specie agli occhi del padre, è qualcosa che me lo ha reso più caro, oltre al fatto che tratta Finn con una delicatezza e un rispetto che nessuno ha fatto nella sua vita. 
Probabilmente è stato proprio l'evolversi del rapporto tra Finn e Alfie a rendermi più generosa nel voto finale. Infatti, ciò che nasce tra i due, sottile e delicato come un filo di cotone, è appena accennato eppure è riuscito a scaldarmi il cuore e farmi andare in brodo di giuggiole. 
Una nota a parte poi meritano gli incantesimi che evocano i protagonisti della storia perchè sono tutti in spagnolo, una delle mie lingue preferite. 
Credo che sia un romanzo che ha molto da dare, specie ai più giovani. 
Alla fine, quindi, è del tutto approvato. 


Rimanete sintonizzati perchè tra qualche giorno parleremo di nuovo di Nocturna e ci addentreremo meglio nel worldbuilding creato dall'autrice. 
Un abbraccio, Cris

1 commento:

  1. Ciaoooooo!
    Questo libro mi è piaciuto molto, ( qui la mia recensione ). Non è necessariamente il più innovativo del mondo, ma i due personaggi funzionano e l’importanza della magia, la sua particolarità e l’originalità con cui la cultura latina è inserita nella trama lo rendono un libro molto interessante. Un ottimo lavoro, direi, quindi non vedo l’ora di leggere il secondo!
    Rainy

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