venerdì 30 aprile 2021
Recensione: 'Fidanzato part time' di Anna Zarlenga
martedì 27 aprile 2021
Review tour: 'La catena di ferro' di Cassandra Clare
Buongiorno lettori, esce oggi in libreria La catena di ferro di Cassandra Clare, secondo libro della serie di The last hours. E' sempre bello tornare nel mondo degli Shadowhunters e in particolare da James, Lucie, Cordelia e Matthew e rivedere vecchi amici come Will, Tessa e Jem.
personaggi.
Voglio fare un'ultima osservazione su Matthew. In questo romanzo, finalmente, svela il peso gravoso che ha sulle spalle, sebbene io lo conoscessi già grazie alle novelle.
mercoledì 21 aprile 2021
Review party: 'Concret Rose' di Angie Thomas
Buongiorno lettori, sono felice di potervi parlare del prequel di The hate u give, scritto da Angie Thomas. Ringrazio la casa editrice per la fiducia e per la copia digitale, un grazie sentito a tutte le colleghe che hanno lavorato con me a questo evento.
martedì 13 aprile 2021
Incontro con Jennifer Niven - Intervista ''Respiro solo se tu''
Ho riscritto per voi le domande che noi blogger abbiamo potuto farle in anteprima, sperando che vi incuriosisca.
1) Come si sviluppa il tuo momento creativo? Hai un momento preferito per scrivere durante la giornata?
Avviene tutto in modo naturale, in generale cerco di scrivere sempre, di ritagliarmi il mio momento dedicato alla creazione ogni giorno. Preferisco comunque lavorare il pomeriggio o la sera.
2) Com'è ti è venuta l'idea per Respiro solo se tu? C'è qualcosa di te?Il libro segue due filoni tematici: il primo riguarda la separazione dei genitori che Claude scopre proprio durante quella che avrebbe dovuto essere l'estate perfetta insieme ai suoi amici e al ragazzo per cui ha una cotta. Il secondo riguarda ciò che la protagonista vivrà sull'isola. In entrambi, c'è molto della mia vita personale: proprio come Claude, ho affrontato la separazione dei miei genitori l'ultimo estate prima dell'università. Inoltre, proprio sull'isola, molti anni più tardi, ho conosciuto quello che sei medi dopo sarebbe diventato mio marito.
3) Come hai scelto i nomi dei protagonisti?
Bella domanda. In realtà non so da dove vengono. Il nome di Jeremiah mi è arrivato prima ancora che concepissi le caratteristiche del personaggio stesso. Per la protagonista femminile volevo un nome un po' da maschiaccio, qualcosa che esprimesse forza e coraggio, un nome che fosse poco frequente. Un giorno stavo ascoltando questa artista francese, Claudine e ho pensato che sarebbe stato perfetto. Prima avevo pensato a Louise, Lou.
4) Ti sei concentrata soprattutto sulla lettura per ragazzi. Come fai a raccontare così bene le loro emozioni?
Grazie per il complimento. La verità è che internamente io mi sento ancora una quindicenne! Sono ancora la migliore amica del mio migliore amico del liceo, parliamo di tutto, dagli argomenti più seri come la politica o la pandemia a quelli più frivoli. Capita che a volte ricordiamo un evento passato e ridiamo di ciò che è accaduto e ci chiediamo come sia effettivamente capitato. Questo mi aiuta tanto a ricordare cosa provavo da adolescente: volevo ESSERE VISTA, essere ascoltata, non sentirmi sola. Le prime volte sono importanti: il primo bacio, la prima guida, la prima festa...Sono loro a plasmarti in ciò che sei oggi.
5) Quali sono state le scene più difficili da scrivere?
Sicuramente quelle più personali, che sentivo più vicine alla mia esperienza. In particolare, la scena in cui il papà di Claude le comunica della separazione, ho rivissuto le stesse emozioni.
6) Come ti senti rispetto ai tuoi personaggi?
Per me rappresentano una famiglia, sono come degli amici che vivono lontano, magari in un'altra città e che ogni tanto tornano nella mia vita. Restano dentro di me e quando torno da loro, come sto facendo ora con i personaggi de L'universo nei tuoi occhi, è come se fossero di nuovo miei.
7) Questo libro lancia un messaggio importante. Cosa diresti ai ragazzi che stanno affrontando la separazione dei genitori e soffrono?
Ragazzi, parlatene, raccontate, sfogatevi con i vostri genitori, i vostri amici, con chiunque sia disposto ad ascoltarvi. Non tenetevi tutto dentro perché fa solo più male. Ricordo che mio papà non voleva che ne parlassi con nessuno fino a che lui non mi avesse dato il permesso ed è stato doloroso per me, ho dovuto trattenere il dolore e l'ho interiorizzato.
8) Hai detto che cerchi di scrivere ogni giorno. Ci riesci anche nei momenti no?
Provo a scrivere sempre perché a volte può aiutare ma ci sono giorni in cui devi solo prendere una pausa. Dal pc, dal desktop, dal cellulare. Devi solo uscire e fare una passeggiata all'aria fresca o vedere i tuoi amici, fare la maratona di una serie Tv. Semplicemente devi prendere del tempo per te stesso.
9) Claude viene allontanata dalla sua vita senza che abbia voce in capitolo. Le è servito avere una nuova prospettiva?
Claude aveva bisogno di cambiare. Se fosse rimasta in Ohio, tutto il passaggio per lei sarebbe stato molto più difficile. Crolla il pavimento sotto i suoi piedi e tocca a lei ricostruirlo, così come deve fare con il rapporto con i suoi genitori. Tornare ad avere fiducia nei confronti della mamma è più facile perché con lei ha sempre avuto un rapporto stretto. Invece con il padre è molto più difficile, anche perché ha un'altra donna.
10) Qual è il tuo libro preferito?
Tra i miei o in generale? Credo che sia Alice nel Paese delle Meraviglie e Alice Attraverso lo specchio perché è il primo che abbia mai letto. Mi faceva sentire come se potessi andare ovunque, fare qualunque cosa volessi e sono state queste infinite possibilità ad aprire la strada per il desiderio di diventare autrice.
11) E tra i tuoi libri qual è il preferito? Com'è essere adolescenti oggi?
Sebbene sia molto difficile scegliere, Raccontami di un giorno perfetto è il libro che mi ha cambiato la vita, sia dal punto di vista personale che lavorativo.
Gli adolescenti oggi stanno affrontando l'isolamento, la sofferenza. Ho due figli di dodici anni, conosco tanti adolescenti, molti mi raccontano le loro storie sul mio blog, quindi ho quotidianamente a che fare con loro. Sono la mia speranza per il mondo, sono più intelligenti, più evoluti, più maturi, più partecipi e coinvolti. Alla loro età non ero così. Credo in loro.
12) Scrivi spesso d'amore. Cosa pensi di questo sentimento? E' vero che l'amore salva o bisogna prima salvarsi da soli?
Mia mamma mi diceva 'Non puoi stare in coppia se prima non hai imparato a stare da sola'.
Devi prima conoscerti, costruire le tue certezze, trovare un equilibrio. Se sei centrata, se sei pronta a dare amore, allora sarai pronta a riceverlo. Quando ho incontrato mio marito, ci siamo resi conto subito di tutto ciò che avevamo perso e che ci ha condotto l'uno di fronte all'altra. Ci siamo innamorati profondamente e anche se non avessimo condiviso questo passato, lo avrei comunque riconosciuto come quello giusto, la mia persona.
L'amore può salvarti certo, perché ti apre, ti rende socievole, ti mostra il mondo con colori diversi, ma non solo l'amore romantico, anche quello per gli amici, per la famiglia. Io ci credo davvero.
13) Questo libro, come ci hai accennato, è molto personale. Lo hai scritto in modo terapeutico o solo per aiutare gli altri?
Direi entrambe le cose. All'inizio volevo solo aiutare i ragazzi che stavano vivendo quel disagio, che stavano soffrendo. Volevo mostrare che li vedo, che li sento. Al contempo, molte cose mi hanno fatto riflettere sul mio passato, sulla mia vita e a come l'ho superata.
14) Hai mai vissuto il tuo personale giorno perfetto?
A dire il vero, molte volte. Sono grata per queste giornate in cui sono qui, mi diverto insieme a voi, blogger fantastiche che provengono dall'altro lato del mondo. Giorni perfetti sono anche quelli in cui faccio cose divertenti insieme a mio marito. Sono felice e grata anche per le giornate imperfette.
15) Ambientare la storia su un'isola è sicuramente una scelta insolita, ma affascinante. E' stato difficile?
Quando scrivi una storia simile, ti devi calare completamente nelle atmosfere del luogo. Questa storia aveva tanto della mia vita personale; quando i miei si sono separati, io sono andata con mia mamma in montagna in North Carolina, ma questo non è un memoir e così ho cambiato meta per Claude. Mi trovavo a Los Angeles e ho pensato a questa isola della Georgia, dove poi ho conosciuto mio marito, e ho pensato fosse perfetta. Volevo un luogo di totale isolamento, un posto in cui non prendesse il telefono, in cui Claude dovesse vivere ogni esperienza. E' un posto magico.
16) I tuoi libri partono sempre da un personaggio che è passato attraverso il dolore, il cui spirito si è in qualche modo spezzato. Come mai?
Penso che dipenda dalle mie esperienze di vita. Ho perduto molto e ho sempre visto questa sofferenza come un percorso di vita. Mi affascinano le storie di persone la cui vita cambia drasticamente e decidono di ricostruirla. Mi piace la riscoperta di sé, della propria forza
interiore.
17) Chiudiamo l'intervista con un'ultima domanda. Quali sono i tuoi progetti futuri?
Ho diversi progetti in ballo. Ho appena finito di scrivere uno Young Adult a quattro mani con un altro autore del genere. Non posso dirvi ancora nulla perchè verrà annunciata la pubblicazione tra tre settimane. Nel frattempo, sto scrivendo un altro young adult, stavolta da sola. E poi, sto lavorando alla sceneggiatura de L'universo nei tuoi occhi. Anche Breathless ( Respiro solo se tu) è stato opzionato ma non sarò io ad occuparmi della sceneggiatura perchè sto già lavorando su quella del romanzo precedente e non riuscirei a fare tutto.
Grazie mille a Jennifer Niven per la sua gentilezza e cordialità, grazie a Monica per aver fatto da interprete nonostante sia noi che l'autrice fossimo logorroiche e grazie al team della Dea Planeta per questo bellissimo incontro. Speriamo che possa essercene un altro e stavolta di persona, pandemia permettendo. Grazie ovviamente a tutte le mie colleghe che hanno posto domande lucide e interessanti.
Vi abbraccio,
Cris
lunedì 12 aprile 2021
Recensione: 'Truthwitch' di Susan Dennard
Buongiorno lettori, so di essere sparita ma avevo bisogno di tempo per me, lontana dai social e più vicina a quel concetto di lettura che mi ha sempre tenuto incollata alle pagine. Proprio in questi giorni di social detox, ho potuto iniziare la nuova serie di Susan Dennard, Truthwitch, i cui primi tre volumi sono stati pubblicati a marzo dalla Oscar Vault. Mi sono appassionata e non vedevo l'ora di riprendere il mio spazio per potervene parlare.
Truthwitch non è un libro perfetto. Lo dico subito, senza preamboli, perché sia chiaro che, nonostante i problemi, io sono rimasta affascinata e incantata dalla potenza dei personaggi e dalla ricchezza della storia. Il racconto di Safiya e Iseult parte in medias res, le due giovani hanno organizzato una rapina che finisce per danneggiare inconsapevolmente un capogilda.
Le due amiche ci vengono presentate durante le pagine grazie al punto di vista alternato e in questo modo, possiamo calarci sin da subito nel loro passato, nelle loro radici, nei loro punti deboli. Safiya è una domna, l'erede della fortuna di Hastrell, ma preferirebbe di gran lunga essere libera e lontana perchè il suo potere è pericoloso e nessuno deve venirne a conoscenza. Safiya è una strega della Verità, con il suo potere può tenere in mano le redini di un mondo costruito su una Tregua fasulla, in cui il potere è l'unica cosa che conta.
Iseult è una nomatsi, una Strega dei fili e per questo è sbeffeggiata, umiliata e odiata costantemente, costretta a subire come se non avesse diritto a esistere. Nelle loro differenze, nella pacatezza dell'una e nell'impulsività e irrequietezza dell'altra, si annida la sensazione di
essere complete insieme. Questo rapporto, l'essere Sorelle di filo, è permanente nel libro: quando non sono insieme, le due amiche si cercano. Quando, invece, sono l'una accanto all'altra, darebbero la vita per proteggersi. Questo profondo affetto che lega le due Streghe è sincero e viscerale e indubbiamente rappresenta uno dei punti forti della trama.
Costrette a fuggire, hanno alle calcagna sia l'imperatore che desidera Safi come sposa che un potente Stregone del Sangue, il più pericoloso tra i poteri, assoldato come mercenario per ritrovarle. Il loro viaggio permette la collisione di un altro destino, quello del principe di Nubrevna, Merik, alla ricerca di accordi commerciali per il suo popolo affamato. Sarà Merik a dover scortare Safi e Iseult al sicuro, ma nulla sarà semplice.
Tra mostri marini scomparsi da secoli e avversari caparbi e molto potenti, Merik dovrà fare di tutto per tenere fede al suo patto e salvare il suo regno. Tra Safi e il ragazzo scatterà un'intesa scoppiettante e potente, il fuoco della loro passione divamperà dalle pagine senza lasciarvi scampo. Grazie ai loro scambi e ai loro scontri, verbali e fisici, ho sospirato più di una volta.
Da queste premesse avrete compreso come lo stile della Dennard mi abbia decisamente impressionato: ha dimostrato di saper padroneggiare più punti di vista senza appiattire le personalità dei personaggi l'uno sull'altro e ha regalato con facilità scene di amicizia e romanticismo in un mondo completamente governato dalle strategie politiche e militarie e dal furore delle battaglie.
Il vero punto dolente di questo romanzo è l'assenza di una completa spiegazione dell'ambientazione e del sistema magico. Sappiamo dalla quarta di copertina che ci sono tre imperi e intuiamo grazie alla mappa - posta all'inizio di questa edizione meravigliosamente curata - qualche argomento in più circa la loro posizione e la loro struttura. Qualcosa viene accennato dai dialoghi di Merik e Safi, cresciuti in ambienti agli antipodi. Tuttavia non
sappiamo quante Streghe esistano, quali poteri siano in grado di maneggiare, cosa sono le Fonti e soprattutto, perchè tutti cercano così disperatamente Safiya.
Tuttavia devo ammettere, assumendomene tutta la responsabilità, che questi dettagli, per quanto essenziali ai fini della costruzione di un ottimo fantasy, non hanno minimamente intaccato il mio giudizio su ciò che ho letto. Mi sono sentita trasportata nella storia, ho sentito il vento di Merik sulla pelle e l'affetto di Iseult permeare le pagine. Quando ho sfogliato l'ultima pagina, ho avuto il desiderio di averne ancora e so che questo mi capita poche volte.
Solo quando il libro ha del vero potenziale, solo quando i personaggi lasciano la carta e mi entrano nelle ossa, allora so di avere di fronte qualcosa che risponde alla chiamata del mio cuore. E davanti a questo, per quanto mi riguarda, le oggettive criticità si annullano.
Verdetto: Dipendente ( conservo le cinque stelline per i seguiti)