mercoledì 26 settembre 2018

Review Party: 'L'amore è sempre in ritardo' di Anna Premoli

Buongiorno lettori, ringraziamo blogger per aver creato la programmazione! Mentre mi godo la bellissima Parigi insieme a mia sorella, posso comunque essere qui con voi a raccontarvi la mia esperienza con il nuovo simpatico e frizzante romanzo di Anna Premoli, 'L'amore è sempre in ritardo'. 

Le prime cotte sono di solito un dolce ricordo, capace di far sorridere. Non per Alexandra Tyler: il suo primo amore è stato Norman Morrison, il migliore amico di suo fratello Aidan, che l'ha rifiutata senza tante cerimonie dopo che lei ha trascorso l'adolescenza a comporre per lui terribili lettere d'amore in rima. Ogni volta che lo vede non riesce a trattenere una smorfia. Eppure, in genere è una donna controllata... Sta finendo il dottorato in Geologia alla Columbia e si dà da fare per cercare l'uomo giusto, dopo Norman. Peccato che i suoi incontri siano uno peggiore dell'altro. Proprio quando ha deciso di prendersi una sacrosanta pausa dal complicato mondo degli appuntamenti, Norman, stufo di pranzi tesi in casa Tyler, le propone di lasciarsi i vecchi battibecchi alle spalle e provare a comportarsi in modo almeno amichevole, dato il loro comune legame con Aidan. Alex accetta: trattarlo in modo cordiale non dovrebbe essere poi così difficile... O almeno, questo è ciò che crede!

E' possibile innamorarsi di una persona e continuare ad essere legata a lei senza essere corrisposti per diciotto anni?
Alexandra, detta Alex, tenace e divertente protagonista di questo romanzo, sa bene che questa è la sua realtà. Può accadere di innamorarsi di una persona a soli nove anni, cominciare a riempire il proprio guardaroba di azzurro perchè è lo stesso colore degli occhi dell'oggetto del proprio desiderio, leggere classici impegnativi della letteratura e persino imparare a giocare a scacchi solo per fare colpo su di lui. Norman, migliore amico di suo fratello Aidan, frequenta la sua famiglia da sempre e dopo nove anni persi a lasciargli ovunque lettere d'amore in rima, Alex gioca le sue carte, ma viene profondamente respinta. 
Questo le da uno scossone così profondo da trasformare quell'amore così disperato in un'antipatia altrettanto forte, che si perpetra per altri nove anni. Insomma, Alex è una ragazza dai sentimenti sicuramente longevi. 
Nonostante sia consapevole che non è davvero colpa di Norman se lei continua a sentirsi umiliata e derisa per avergli confessato i suoi sentimenti, Alex non riesce a fare a meno di provare un certo rancore. 


Quando Norman le si avvicina per chiederle una tregua, nessuno dei due sa a cosa andrà incontro e che un sentimento forte e reciproco può portare in alta quota. 
Alex è una delle protagoniste più positive di cui abbia mai letto: studentessa di geologia molto capace, parte per il Colorado e successivamente per il Nepal con una grinta da invidiare. Non importa a quanti metri d'altezza possa trovarsi, nulla la spaventa. Pronta a dormire in un sacco a pelo, a guidare su una strada sterrata sul ciglio di un burrone, a vivere da sola in una baita senza telefono ed elettricità: l'adrenalina e l'avventura sono il suo pane quotidiano. Oltre le ottime qualità sportive, Alex possiede altre capacità che la rendono quasi un modello: intelligente, indipendente, piena di vita, con tanta voglia di fare, disposta ad imparare e a mettersi alla prova. In tutto ciò che fa, ci mette se stessa.
L'amore che Alex prova per Norman è un amore di quelli puri, che si vivono raramente perchè capita poche volte di poter condividere la vita con il tuo primo amore, normalmente destinati a essere solo un dolce ricordo. 
Nonostante abbia vissuto dopo il rifiuto di Norman una vita propria e ricca di soddisfazioni, Alex si sente terribilmente legata a lui. 
Norman è un personaggio controverso, non è uno di quelli che potremmo definire un principe azzurro, è a tratti burbero, troppo riflessivo e contorto. 
Perso con il naso tra i libri non prova nemmeno a vivere, si limita ad accettare la sua solitudine come una condizione necessaria della sua esistenza. 
Il suo passato burrascoso, dovuto a una situazione familiare che in qualche modo l'ha colpito più di quanto riesca ad ammettere, non gli consente di vivere serenamente quei sentimenti che a lungo ha covato per Alex. 
Quando finalmente si decide ad aprire il suo cuore, lo fa in modo talmente romantico e inaspettato che è impossibile dirgli di no. 
In fondo, per il vero amore, si può aspettare anche tutta la vita. 

                                                      Verdetto: Dipendente



Il review party si terrà su tante piattaforme e nei prossimi tre giorni,i blog che hanno aderito oggi sono: 


Bacini, Cris

lunedì 24 settembre 2018

Review Tour: 'Il principe crudele' di Holly Black

Buongiorno a tutti lettori, ci siamo. Oggi ho l'esame e domani parto per Parigi, sono molto in ansia e felice! 
Eccezion fatta per i post programmati, purtroppo non riuscirò ad essere molto presente sul blog e spero mi perdonerete. 
Finalmente dopo averlo terminato un paio di giorni fa, posso parlarvi di quello che al momento per me è uno dei il libri più belli dell'anno. Sto parlando di 'Il principe crudele' di Holly Black. 


Jude era solo una bimba quando i suoi genitori furono brutalmente assassinati. Fu allora che sia lei che le sue sorelle vennero rapite e condotte nel profondo della foresta, nel mondo magico. Dieci anni dopo, l’orrore e i ricordi di quel giorno lontano e terribile ormai sfocati, Jude, ora diciassettenne, è stanca di essere maltrattata da tutti e soprattutto vuole sentirsi finalmente parte del luogo in cui è cresciuta, poco importa se non le scorre nemmeno una goccia di sangue magico nelle vene. Ma le creature che le stanno intorno disprezzano gli umani. E in particolare li disprezza il principe Cardan, il figlio più giovane e crudele del Sommo Re. Per ottenere un posto a corte, perciò, Jude sarà costretta a scontrarsi proprio con lui, e nel farlo, a mano a mano che si ritroverà invischiata negli intrighi e negli inganni di palazzo, scoprirà la sua propensione naturale per l’inganno e gli spargimenti di sangue. Quando però si affaccia all’orizzonte il pericolo di una guerra civile che potrebbe far sprofondare la corte in una spirale di violenza, Jude non ha esitazioni. Per salvare il mondo in cui vive è pronta a rischiare il tutto per tutto.

Ho avuto l'onore di conoscere Holly Black in occasione dell'incontro a Firenze con Cassandra Clare, ma non penso di aver apprezzato a fondo il momento perchè non avevo mai letto nulla di suo. Ho acquistato durante l'anno 'Nel profondo della foresta' ma poi, una volta riposto in libreria, non l'ho mai letto. 
Quando ho saputo dell'uscita di questo volume, complice una copertina irresistibile e una trama intrigante, ho deciso di leggerlo e penso che sia stata una delle scelte migliori che abbia fatto in termini di lettura negli ultimi tempi. 
La Black ha creato un mondo incredibile, dal quale è difficile riuscire a riemergere con facilità. Un mondo di faerie, il popolo magico, abitato da troll, hob, elfi, fate che ubbidiscono al volere del Sommo Re, Eldred. 
Jude è una delle poche mortali ad abitare nel mondo magico, insieme alla sua gemella Taryn e a sua sorella maggiore Viv. Molto tempo prima, quando erano ancora delle bambine, Madoc, il vero padre di Viv, nonchè generale del Sommo Re, era venuto a reclamare sua moglie e sua figlia, scappate nel mondo dei mortali per mettersi in salvo dal terribile uomo. Nonostante l'assassinio a cui hanno assistito, Jude e Taryn sono state cresciute come delle figlie dal generale, che le ha iniziate alla lotta, alla strategia, ai balli. 
Nulla gli è stato negato ma la verità è che a scuola sono oggetto continuo di angherie, soprattutto da parte del principe Cardan e del suo gruppo di manigoldi: Valerian, Locke e Nicasia e se da un lato Taryn prega sua sorella di non sfidare i loro nemici, Jude sente sempre più profondamente la necessità di avere del potere. Un potere che la protegga, che impedisca ai fae di obbligarla a fare cose terribili per il semplice fatto che ai loro ochci è debole, una nullità. Questa rabbia è un focolare di paura perchè è innegabile che tutta la sua vita sia stata costruita sulla paura, dall'assassinio dei genitori alle angherie del popolo magico, tutta la sua forza d'animo, la sua determinazione e sangue freddo deriva invece dal profondo senso di terrore con cui deve convivere. 
Quando, grazie a un aiuto inaspettato, riesce a ottenere parte di quel potere a lungo desiderato, Jude scopre che non può tenere tutto sotto controllo e che anzi, il colpo di scena è dietro l'angolo. 
Questo romanzo è stata una vera sferzata di adrenalina, seppur nessun evento della storia è lasciato al caso, le azioni si susseguono così rapidamente da essere colti da una frenesia continua. 
Non ci si può fermare fino a che non si arriva alla parola fine. 
A proposito del finale, posso dire con assoluta certezza che non me lo aspettavo affatto e che con un cliffhanger così, sarà difficile dire cosa aspettarsi dal secondo volume ( di cui si conoscono già data d'uscita e cover). Gli scenari sono tanti e di certo, non tutti positivi. 
Una cosa particolarmente interessante che ho notato nel romanzo e che desidero condividere con voi è l'ambiguità di tutti i personaggi, poichè non c'è nessuno che abbia solo un lato malvagio o un lato buono. Ciascuno si muove lungo un filo labile che unisce le proprie ambizioni, i propri desideri con gli affetti, le relazioni intessute. 
Basti pensare a Jude e Madoc: il generale è l'assassino dei suoi genitori, l'ha rapita e portata in un altro mondo, diverso da quello in cui era nata, ma è stato lui a crescerle con affetto sincero, insegnandole tutto ciò che sapeva e offrendole non solo un titolo e una protezione, ma anche un tetto, del buon cibo e dei vestiti sfarzosi. 
Paradossalmente, la creatura che mi è parsa più umana - nel senso proprio dell'umanità - è una non umana e si tratta di Viv. A nove anni, quando Madoc entra in casa, le uccide i genitori e porta via lei e le sue sorelle, Viv ha promesso che lo avrebbe odiato per sempre e nonostante 'odio' sia una parola forte, fa di tutto per contrariarlo, non frequenta la scuola e fugge spesso nel mondo dei mortali, dove tesse persino una relazione. 
Ama profondamente le sue sorelle, per loro non ha mai abbandonato il mondo magico, nonostante lo desiderasse profondamente ed è disposta sempre a capirle e proteggerle. 
Su questo libro scriverei ancora fiumi di parole perchè mi ha semplicemente incantato. 

                                                       Verdetto: Assuefatto!

Il review Tour continua con le recensioni di tanti altri blog, perciò non perdete questa occasione per conoscere meglio una delle uscite più belle dell'ultimo anno!


Bacini, Cris


sabato 22 settembre 2018

Blogtour 'Il principe crudele' di Holly Black | Faerie

Buongiorno a tutti lettori e bentornati sul blog! E' iniziato ufficialmente il weekend, come avete intenzione di trascorrerlo? 
Io studierò tanto perchè a breve ho un esame, poi mi dedicherò a fare le valigie, la settimana prossima partirò per Parigi e non vedo l'ora!


Bando alle ciance, oggi sul mio blog prosegue l'appassionante BT sulla nuova creazione di Holly Black, amato da gran parte della critica e lo ammetto, anche follemente da me. 

Faerie

La mia tappa riguarda i faerie, ovvero quelle che noi erroneamente traduciamo come fate. 
Nella nostra lingua, ma anche nella tradizione comune, le fate sono esseri piccoli come Campanellino in Peter Pan, con ali cangianti e dotati di polvere magica. 
In realtà, i faerie sono creature alte e imponenti tanto quanto gli esseri umani, ma decisamente più sinistre e potenti delle comuni fate. 
L'errore nella traduzione deriva dall'assonanza tra faery e fata ma le tradizioni delle due creature leggendarie sono essenzialmente diverse. 
I faerie nascono infatti all'interno della tradizione celtica, e a differenza delle fate, appaiono simili agli esseri umani, se non per alcuni dettagli fisici che li contraddistinguono. Sono variegati nell'aspetto ma comunque affascinanti: corna da cervo, code squamose, pelle verde, capelli blu, zampe taurine sono solo alcune delle immagini che possiamo incontrare nei romanzi che si concentrano sul mondo in cui vivono queste creature. 
Il mondo in cui vivono i faerie è un mondo Invisibile agli umani, ma è innegabile che tra le due specie vi sia un'eterna connessione. 
Alcuni esseri umani subiscono il fascino della magia e desiderano fare parte del mondo dei faerie, talvolta con successo, altre volte restandone assoggettati. 
I faerie, invece, vivono una sorta di repulsione verso gli esseri umani perchè deboli e  mortali, ma allo stesso tempo, non possono fare a meno di restarne affascinati. 
Il popolo dei faerie è formato da elfi, fate, troll, gnomi, ghol, hob e generalmente si dividono in due Corti in continua competizione: Seelie e Unseelie.
Gli abitanti della Corte Seelie sono generalmente creature con il dono della profezia e in grado di gestire le proprie sembianze attraverso l'uso di gioielli magici. 
La Corte Unseelie è formata perlopiù da fae selvaggi e fate dell'oscurità. 

Queste connotazioni, che appartengono alla generale identificazione di una fairy, in realtà mutano a seconda dell'autrice che decide di utilizzare questa creatura magica. 
Nel romanzo di Holly Black, ad esempio, i faerie non temono il ferro nè il metallo, a differenza della tradizione. 

Se siete curiosi di leggere qualcosa in più sui faerie, non potete perdervi Il principe crudele di Holly Black, un libro dai mille colpi di scena e con un mondo veramente eccentrico e originale. 
E se avete amato uno di questi romanzi, allora amerete anche Il Principe Crudele!



Il blogtour continua con contenuti interessanti nei prossimi giorni e da lunedì inizieranno anche le recensioni in anteprima, non perdetevi nemmeno un post! 
Bacioni, Cris


venerdì 21 settembre 2018

5 canzoni preferite tratte dai musical | 5 cose che...

Buongiorno lettori e bentornati nella rubrica delle 5 cose che, pensata dalle Twins Books Lovers!
L'appuntamento di oggi prevede 5 libri che ho regalato, ma poiché io regalo spesso libri non mi sembrava un tema che fosse per me molto appropriato, così ho deciso di recuperare quello della scorsa settimana, che invece mi vede strillare come una vera fangirl!


Parto da quello che per me è il COLOSSAL per eccellenza: Mamma mia con alcune dei miei attori preferiti. Nel cast, infatti, ci sono Meryl Streep, Colin Firth e Amanda Seyfried. 
Per la cronaca, non posso scegliere una sola canzone di questo film, è meraviglioso in ogni cosa: ambientazioni, trama, personaggi principali e secondari. Vi lascio Dancing Queen, ma andrebbe bene anche la famosissima Mamma mia, da cui prende il titolo, Super Trouper per ballare sul tavolo con le Dynamo, Voulez- vous per un addio al nubilato super divertente. 


Adesso faccio un passo indietro e torno alla mia adolescenza e naturalmente vi dico High School Musical. Ho una cotta stratosferica per Zac Efron da ormai così tanti anni che penso merito di essere nominata a tutti gli effetti come sua fidanzata ufficiale. 
Anche qui, c'è l'imbarazzo della scelta. Nonostante quella che mi capita più spesso di cantare sia 'What time is it?' preferisco citarvi 'Gotta Go My Own Way' (entrambe dal secondo film). 

Il mio spettacolo preferito in assoluto, che ho visto tre volte dal vivo e che mi ha incantato e mi fa venire ogni volta i brividi, è Romeo e Giulietta - Ama e cambia il mondo di Giuliano e Veronica Peparini. 
Questo è Il Balcone, una delle scene più dolci di sempre!
Ma amo anche 'Ama e cambia il mondo' e 'L'allodola'. Se volete ballare, ascoltate 'Siamo i Re del Mondo'







Tra i musical più recenti e che ho letteralmente amato e visto più di una volta, c'è The Greatest Showman (ancora una volta con Zac Efron, sarà un caso?). 
La canzone che ho scelto, 'This is me', è stata candidata agli Oscar e meritava in assoluto di vincere, perchè non solo ha un significato prezioso ma ti da una carica pazzesca!


L'altra canzone che mi è rimasta nel cuore è Rewrite The Stars, di una dolcezza infinita!









Ultimo, ma non meno importante, sempre candidato agli Oscar, stavolta come miglior film e a un pelo dalla vittoria: La La Land. 
Il finale, seppur giusto, mi ha distrutto il cuore. 


Per oggi ho finito, ditemi quali sono i musical del vostro cuore!
Bacini, Cris

mercoledì 19 settembre 2018

WWW Wedsneday #45

Buongiorno lettori, come state? In questi giorni sono molto impegnata con lo studio, quindi non sto leggendo tantissimo ma volevo comunque tenervi aggiornati e sapere cosa state leggendo voi. 



What are you currently reading? Che cosa stai leggendo?


In anteprima rispetto alla sua uscita italiana, sto leggendo 'Il principe crudele', il nuovo e amatissimo lavoro di Holly Black. Per questo libro si è smesso l'intera blogosfera, pronti a lasciarvi trascinare in una nuova storia?

A little princess è la mia lettura in inglese, a rilento ma procede benissimo. 

 What did you recently finish reading? Cosa hai appena finito di leggere?


Ho terminato da qualche giorno l'ultima pubblicazione di Angela Contini, uno sci fi originale e molto divertente. Trovate la recensione qui

What do you think you’ll read next? Cosa pensi leggerai in seguito?


Devo terminare Magic, messo in pausa perchè mi annoiava e leggere il nuovo romanzo di Anna Premoli, 'L'amore è sempre in ritardo' che promette di essere un libro dalle atmosfere ffiammeggianti. 

Fatemi sapere cosa state leggendo, sono davvero curiosa!

Un abbraccio, Cris 


martedì 18 settembre 2018

Review party: 'Universi sconosciuti' di Angela Contini

Buongiorno lettori e bentornati sul blog! Oggi ho il piacere di commentare con voi l'ultima pubblicazione di un'autrice molto apprezzata nel panorama italiano. Sto parlando di Angela Contini che ha pubblicato con la Newton Compton una sua creatura del self - publishing: la serie sci-fi Hunted. Rivista e modificata in titolo e copertina, scopriamo la narrazione di 'Universi sconosciuti'. 

Abby Allen si definisce “un’edizione limitata”, non per esemplare bellezza, ma per una serie di qualità che la rendono un tipo curioso e un po’ fuori dal comune. Diciotto anni, logorroica e con la sorprendente capacità di creare situazioni imbarazzanti, Abby ha una fissa per Superman e spera di incontrare un ragazzo che, pur senza superpoteri, gli assomigli almeno un po’, per integrità ed eroismo. Il destino sembra accontentarla e quando incontra Kevan, la sua vita prende improvvisamente una strana piega, dando inizio a una girandola di eventi che un passo alla volta, riveleranno il segreto che è sepolto nel suo passato. In una realtà dove nessuno è ciò che sembra, si sta compiendo una guerra aliena in cui si muovono personaggi intriganti e complessi. Le loro storie si intrecceranno irrimediabilmente le une alle altre, costringendo Abby a subire agghiaccianti rivelazioni su se stessa. Saranno Kevan e un gruppo di ragazzi dotati di poteri straordinari ad accompagnarla in questa avventura, e mentre scende a compromessi con il suo nuovo io, sarà l’amore che prova per Kevan a tenerla saldamente ancorata alla realtà. E allo stesso tempo, la costringerà a prendere decisioni che la allontaneranno sempre di più dal suo supereroe.

La penna di Angela Contini mi ha emozionato sin da subito con le storie del Vermont, ma già prima che diventasse famosa per gli irrequieti abitanti della bella cittadina di Pretty Creek, avevo già avuto modo di apprezzarla per un altro lavoro self-publishing: la storia di Neve e del suo adorato principe. Non ero nuova quindi a un passaggio della Contini da un genere all'altro.
Non ho mai pensato di leggere la serie Hunted poiché pensavo che la storia non fosse nelle mie corde visto che di solito non amo le storie con protagonisti gli alieni, ma in occasione della ristampa di questo grande successo con la casa editrice Newton Compton ho pensato fosse il momento di riempire questa mia lacuna. 
Nonostante fossi già consapevole della versatilità della scrittrice, trovarsi davanti alla storia di Abby è stata una conferma e allo stesso tempo un'esperienza totalmente nuova. 
Merito di una storia originale ma soprattutto di una protagonista speciale, dal punto di vista letterario trovarci nei suoi panni in prima persona ci consente di apprezzare ogni lato del suo carattere. Divertente, buffa, con una strana capacità di finire nelle situazioni più imbarazzanti, Abby è intelligente, determinata e non teme il giudizio della gente, nonostante sia consapevole di quanto a volte possa apparire sopra le righe e folle. 
Innamorata delle serie Tv come Smallville e Super Natural, non vuole accontentarsi di amare chiunque, vuole qualcuno che possa somigliare al suo tipo ideale, Superman. Sente che da qualche parte c'è un eroe pronta a salvare lei e il mondo e a donarle il suo cuore. 
In Kansas, vicino alla sua fattoria o a scuola, non sembrano esserci molte possibilità che questo suo desiderio si realizzi, almeno finché non arriva Kevan, un ragazzo bellissimo capace di scuoterla nel profondo con un semplice sguardo. 
Kevan arriva in coppia con Dakota, una ragazza dai capelli rossi e dal carattere ribelle e le speranze di Abby si mutano in dispiacere. Non può interessare a uno come Kevan una scapestrata imbarazzante come lei. 
Quello che Abby non sa è che Kevan è un alieno, un soldato della Confederazione in missione sulla terra per eliminare gli ibridi e depurare la propria razza. Grazie alla narrazione che include anche il suo punto di vista, scopriamo l'incredibile sofferenza che attanaglia Kevan. Non trova giusto uccidere persone innocenti, persone che hanno cuore e vita come lui. Tuttavia la pena per chi disubbidisce è la morte ma Kevan sa che, nonostante il suo convincimento personale, dovrà evitare una situazione come quella perpetrata in Ohio, dove i suoi valori sono stati messi alla prova. 
Kevan si avvicina ad Abby per studiarla e capire se è un ibrido, ma ciò che scoprirà insieme a Dakota e al capitano Lexion è che dietro quella tenera e giovane ragazza si nasconde qualcuno di molto prezioso. 
Il romanzo è appassionante, Abby e Kevan sono narratori dinamici, divertenti, leggere i loro pensieri significa entrare in una spirale di emozioni. 
Questo primo libro, che funge da introduzione ad un mondo come quello dei Nivouxiani e dei Gadoriani, è scritto estremamente bene. L'autrice non dimentica di condire una storia tra adolescenti di colpi di scena, rilevazioni scottanti e  dolorose quanto ingiuste perdite. 
E' impossibile non entrare in empatia con Abby, divertirsi con battute insieme alla sua migliore amica Tess. Allo stesso modo, non è difficile legare con Kevan e la sua correttezza, la sua coscienza, il modo di vedere criticamente la propria esistenza e persino Dakota diventa un personaggio a ci voler bene. I personaggi secondari, come i principali, sono studiati, caratterizzati sapientemente, diventando spettatori della storia accanto a te e come vecchi amici ti trovi desiderosa di scoprire anche le loro storie, prese singolarmente. 

Una bella storia dal finale sofferente (aspetto il secondo!)





17 Settembre:
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giovedì 13 settembre 2018

Collaborazione Etoilez- moi: regala una stella a chi ami

Ciao a tutti lettori! Oggi voglio parlarvi di una collaborazione speciale che ho iniziato pochi giorni fa con un'azienda francese che si chiama Etoilez-moi. 
Quante volte con il naso all'insù abbiamo sognato mondi attraverso la volta celeste? Quanti al cadere di una stella abbiamo espresso un desiderio sperando che quella meravigliosa scia luminosa potesse avverare sogni d'amore o offrirci una giornata migliore?

Be', grazie a questa azienda è possibile regalare una stella a qualcuno che amate in occasioni speciali oppure, più semplicemente, potrete stupire con un regalo insolito e particolare, eterno. 

Voglio ringraziare Natacha per la gentilezza mostrata nei miei confronti e per avermi fatto dono di una stella che potrò vedere splendere nella costellazione del Toro. Ho intitolato la mia stella ad una persona speciale e ho ricevuto per mail tutta la documentazione idonea a confermare il battesimo della mia stella, US. Non ve la mostro perchè è un regalo, una sorpresa!

Potrete fare anche voi dono a qualcuno di una stella semplicemente andando sul loro sito e scegliendo la confezione che fa più per voi. 
La confezione classica contiene il certificato di battesimo, il nome scelto, una poesia e la mappa astronomica per localizzare la vostra stella. 
Generalmente potrete richiedere la vostra stella per "Festeggiare un bimbo" in occasioni di nascite, battesimi e compleanni, "Celebrare il vostro amore" per matrimoni, fidanzamenti e San Valentino, "Celebrare una persona unica" per compleanni, Natali, feste della mamma o del papà o più semplicemente per il piacere di donare. Infine, l'ultima categoria è un omaggio alle persone care che sono scomparse perchè intitolare loro una stella significa tenerne il ricordo vivo per sempre. 
La confezione 'La buona stella' prevede oltre al certificato di battesimo, il nome scelto, una poesia e la mappa astronomica per localizzare la vostra stella anche un gioiello in oro o argento raffigurante una stella. Potrete poi scegliere se aggiungere anche una rosa o un peluche. 
Infine, c'è la 'Confezione eterna' che è la tipica confezione da regalare alla vostra metà: potete battezzare due stelle vicine, avere certificati e localizzazione, con annessa cartolina regalo e gioiello in oro o argento. 

Come avrete potuto capire, ce n'è davvero per tutti i gusti e ovviamente per tutte le tasche!
Cliccate qui per maggiori informazioni e per regalare la vostra stella! 

Bacioni, Cris






mercoledì 12 settembre 2018

Blog Tour 'Città sospesa' di Eduardo Mendoza | Arte e fascismo in Spagna

Buongiorno a tutti lettori e bentornati sul blog, oggi è un giorno molto speciale perchè è il compleanno della mia mamma e il mio onomastico, quindi casa mia è in festa. 


Ma oggi sono qui per parlarvi di un argomento molto interessante che ho potuto approfondire grazie al romanzo uscito per DeA Planeta 'Città sospesa' di Eduardo Mendoza. 


Nella primavera del 1936, il critico d’arte inglese Anthony Whitelands arriva in treno nella convulsa Madrid sull’orlo della Guerra civile. Lo scopo del viaggio è verificare l’autenticità di un presunto Velázquez appartenente a un amico di José Antonio Primo de Rivera, figlio del generale già dittatore di Spagna. Un’opera il cui immenso valore potrebbe influenzare gli scenari politici in un momento tanto drammatico per il paese. Ma distratto da problemi personali e dai turbolenti incontri amorosi con donne di diversa estrazione sociale, Whitelands non fa troppo caso ai nemici – poliziotti, politici, diplomatici, spie – che sempre più numerosi gli si affollano intorno. Le tragedie della Storia e l’insostenibile leggerezza della commedia umana si mescolano in questo romanzo pessimista e ironico, ambizioso e godibilissimo sulla nascita del fascismo, il potere dell’arte, l’amore e l’avventura. Vincitore del prestigioso Premio Planeta 2010 e per la prima volta tradotto in Italia, Città sospesa seduce il lettore attraverso le straordinarie doti narrative di un protagonista della letteratura spagnola.

Come avrete capito dalla trama, il libro concentra i suoi eventi in un anno cruciale dal punto di vista storico per la Spagna, ovvero il 1936. Prima di discorrere del rapporto tra il fascismo spagnolo di Francisco Franco e l'arte è bene ricordare come si è giunti alla dittatura franca e quali sono state le motivazioni della sollevazione spagnola.
Nel 1931 il re Alfonso III di Spagna si ritirò in esilio a causa della pressione dei partiti politici che non lo vedevano di buon occhio dopo la sconfitta dei suoi candidati alle elezioni amministrative. Seguì a questa mossa un repentino cambio della forma di governo denominata 'Seconda Repubblica Spagnola' e guidata da un governo di repubblicani e socialisti che si scontrarono prepotentemente con esponenti della destra e dei sindacati per le riforme agrarie e contrarie al capitalismo. Ci furono delle vere e proprie rivolte sino al golpe fallito del 1932 sotto il comando del generale Sanjurjo. 
Le elezioni del 1933 fallirono altrettanto miseramente perchè sebbene fossero state eletti prevalentemente esponenti del centro destra e conservatori cattolici, incontrarono prepotenti resistenze specie a Saragozza, Barcellona e Madrid. 
Nel 1934 la Rivoluzione delle Asturie, con la quale venne proclamata la Repubblica Asturiana venne sedata nel sangue sotto la guida del ministro della Guerra Hidalgo. 
Dopo diverse crisi politiche, le elezioni del 1936 videro la vittoria dei socialisti del Fronte Popolare, ma ancora una volta furono terribili gli scontri tra falangisti, guidati da Josè Antonio Primo de Rivera, figlio del dittatore e centro politico degli aventi del romanzo,  e anarchici e tra anarchici e socialisti. 
Josè Antonio Primo de Rivera, dirigente della Falange, fu arrestato il 14 marzo, mentre suo cugino, il Marchese di Heredia venne ucciso da un militante socialista, Josè Castillo a luglio. Dopo pochi giorni, lo stesso avviene a Castillo come vendetta da parte dei falangisti.
Il clima era ormai alle stelle. 
Già da tempo, intanto, i Carlisti (seguaci della linea dinastica di Carlo di Borbone, fratello di re Ferdinando), un movimento cattolico e monarchico, preparavano il golpe dalla roccaforte di Navarra. Ai monarchici, si aggiunsero i nazionalisti spagnoli, i falangisti e le forze reazionarie, con il sostegno del clero cattolico che fronteggiavano i repubblicani, socialisti e liberali. 
Le forze armate che guidarono le guerriglie della Guerra civile furono Emilio Mola, Francisco Franco e Josè Sanjiurjo. Quest'ultimo fu il comandante assoluto della rivolta ma rimase ucciso tre giorni dopo l'inizio degli scontri a causa di un incidente aereo. Allora Franco che comandava le truppe nel Marocco spagnolo si spostò sul fronte Sud mentre Mola si occupava di quelle a Nord. Le forze golpiste ebbero aiuti provenienti anche da Hitler e Mussolini mentre sul fronte dei liberali a partire dai primi giorni di agosto, l'URSS, l'America e il Canda cercarono di fondare un movimento antifascista formato da cinquantamila persone mentre la Francia chiudeva le frontiere alla Spagna su pressione dell'Inghilterra per non intervenire nel conflitto. Alla fine, quando Mola rimase ucciso, Franco divenne il capo militare incontrastato e il primo ottobre si dichiara Generalissimo e Capo dello stato. 
Il 18 novembre Germania e Italia riconoscono il governo di Franco, che grazie ai contigenti inviati dalle forze straniere, procede alla eliminazione di tutti i suoi avversari. 

La storia che vi ho raccontato potrà sembrarvi un inutile elenco di nomi e date eppure è qualcosa che deve far riflettere. L'insicurezza politica, l'insoddisfazione del popolo possono creare disordini e provocare inutili quanto terribili spargimenti di sangue. Si parla di quasi un milione di morti in nome del potere. Questo potere, ottenuto con forza, come può dialogare con l'arte e la letteratura? E' possibile sentirsi veramente autori della propria opera se essa non può essere frutto di un libero pensiero? 
La Spagna, tra fine Ottocento e inizio Novecento, stava attraversando un periodo molto florido dal punto di vista artistico, basti pensare alle meravigliose opere di Gaudì a Barcellona o le poesie di Lorca. Quando nel 1936 scoppia la guerra civile e inizia il regime franchista,che durerà fino alla sua morte nel 1975, questo sviluppo creativo si interrompe.
Nella dittatura non è permesso essere dissidenti. Il poeta Federico Garcìa Lorca nè è una dimostrazione: dichiarato sostenitore dei repubblicani, venne catturato a Granada mentre era ospite a casa di amici, fucilato da una milizia franchista perchè socialista, omosessuale e massone e gettato in un burrone in una fossa senza nome. 
Lorca fu un grande esponente della letteratura novecentesca spagnola,nonchè importante scrittore teatrale e regista, il suo era un successo acclamato eppure a nulla è valsa tale reputazione davanti alle guerre di potere. 

In una intervista al Sol di Madrid dichiarò: "Io sono uno Spagnolo integrale e mi sarebbe impossibile vivere fuori dai miei limiti geografici; però odio chi è Spagnolo per essere Spagnolo e nient'altro, io sono fratello di tutti e trovo esecrando l'uomo che si sacrifica per una idea nazionalista, astratta, per il solo fatto di amare la propria Patria con la benda sugli occhi. Il Cinese buono lo sento più prossimo dello spagnolo malvagio. Canto la Spagna e la sento fino al midollo, ma prima viene che sono uomo del Mondo e fratello di tutti. Per questo non credo alla frontiera politica."
La sua uccisione ebbe un'eco mondiale tra i letterati di tutto il mondo: molti saranno aberrati da tanto odio e scriveranno contro il regime franchista, persino il famoso e talentuoso Pablo Neruda. 

Visto il timore e l'impossibilità di esprimersi liberamente, molti importanti artisti hanno preferito spostarsi in altri paesi, non solo per confrontarsi con altri ambienti culturali come spesso è accaduto nella storia. 
E' il caso di Pablo Picasso, che nel 1900 si trasferisce a Parigi: da sempre un genio dell'arte, vive dapprima un periodo malinconico, il cosiddetto periodo blu, poi vola verso toni più chiari nel periodo rosa. Approda poi a un periodo protocubista in cui rompe definitivamente ogni rapporto con l'arte realistica e svela gli spazi di una Spagna fatta di bordelli e vicoli, delineando un superamento non solo artistico ma morale e culturale. E' con il cubismo vero e proprio e in particolar modo, con la sua opera mastodontica 'Guernica' che Picasso si apre a riflessioni di carattere politico. 




Guernica è una città dei Paesi Baschi  che subisce, durante la Guerra Civile Spagnola, uno dei primi devastanti bombardamenti aerei ad opera della Legione Condor, un’unità militare di volontari appartenente alla Germania nazista a supporto dei franchisti. Sulla tela vediamo un aggrovigliarsi di figure tetre (per i colori grigi) e strazianti, tra cui una madre col figlio morto, il cadavere di un soldato, una donna con le braccia al cielo, un cavallo agonizzante. Ma è la figura del toro che salta all’occhio a noi non spagnoli, non abituati alla “cultura taurina”. Il toro, presenza profondamente spagnola, simboleggia – per dichiarazione dell’autore stesso – la brutalità e l’oscurità. 
Quando l'ambasciatore tedesco Otto Abetz vide il quadro dell'artista per la prima volta gli chiese se quell'orrore fosse opera sua, ma Picasso rispose 'No, è opera vostra.'
Guernica rappresenta dunque il modo in cui l'artista protesta contro ogni forma di totalitarismo e contro la violenza della guerra, un modo per sentirsi vicino al proprio paese natale. 

Ma per quelli che restavano in Patria? Come doveva essere vivere sotto l'algida disciplina del dittatore? Ebbene, gli artisti diventavano manifesti del fascismo, del nazionalismo. 
La politica si fa immagine. Si fa narrativa. Si fa poesia. La politica impiega l'arte per coinvolgere emotivamente le masse e cooptarle, irretirle nella trama immaginifica di un consenso costruito solo esteticamente, nella rappresentazione, ma non nella realtà. 


Spero che questo approfondimento politico - culturale vi sia piaciuto e se avete qualche domanda commentate pure! Intanto, vi invito ad andare sui profili delle ragazze di Ikigai e Petrichor che hanno pubblicato la recensione del romanzo. 



lunedì 10 settembre 2018

Review Party: 'Flawed - Il momento della scelta' di Cecelia Ahern

Buon pomeriggio lettori e bentornati sul blog! E' incredibile come voli il tempo, ci troviamo già a metà settembre, sono piena di buoni propositi e non vedo l'ora di metterli in pratica già qui sul blog. 

Ma, prima di tutto, devo e voglio parlarvi del seguito di una distopia scritta da Cecelia Ahern che finalmente dopo anni ha visto la pubblicazione. Sto parlando di Flawed - Il giorno della rivolta in uscita il 10 settembre per la De Agostini. 



Celestine è in fuga. Fino a poche settimane fa era una delle ragazze più in vista della città: aveva una famiglia che la amava, un fidanzato meraviglioso e un destino invidiabile. Ora la sua esistenza si è trasformata in un interminabile incubo. La sua vita dorata non esiste più. Celestine è finita in cima alla lista dei ricercati della Gilda. È il nemico Numero Uno. Lei infatti è l’unica a possedere le prove che potrebbero distruggere per sempre il sistema che stabilisce chi è perfetto e chi Fallato. Chi merita un futuro e chi no. Perfino il giudice Crevan, capo del tribunale che l’ha condannata, è al suo inseguimento. L’uomo crede di poter facilmente mettere alle strette una come Celestine, una ragazza che ha perso tutto: famiglia, fidanzato, amici. Ma si sbaglia. Il tenebroso Carrick non l’ha abbandonata e anzi è più determinato che mai a sostenerla, qualunque sia la scelta di Celestine. Perché adesso a decidere sarà lei. Scappare e mettersi in salvo, o rischiare tutto, tornare nella tana del leone e demolire il sistema dall’interno?

Il secondo libro della serie distopica della Ahern, già famosa autrice di storie romantiche e toccanti, riprende i fili del racconto da dove l'avevamo interrotto. Braccata dal giudice Crevan e con una strana alleata dalla propria parte, Celestine è costretta a fuggire e cerca riparo nella fattoria del nonno dove può passare inosservata visto che vi abitano e lavorano diversi fallati, un modo come un altro per il suo amato nonno di mostrare il suo dissenso contro il sistema. Dopo l'ennesimo controllo, però, e dopo la cattura del suo adorato nonno, Celestine capisce di dover andar via e in suo soccorso arriva Carrick, il ragazzo che aveva vissuto con lei il dolore e la tristezza della Marchiatura e che le aveva promesso che sarebbe tornato a prenderla. 
Insieme a Carrick, la nostra protagonista si renderà partecipe di incalzanti avventure, piccole bugie e tradimenti e notevoli cambiamenti. 
Questo secondo volume è sicuramente un libro sui generis perchè pur trovandoci in una distopia non ci sono battaglie per il ripristino dei diritti umani, dei più deboli, tutto avviene in una maniera quasi pacifica. Il passaggio da una dittatura della Gilda ad un governo Pro vita si realizza con pacatezza, la violenza è ridotta al minimo e irtengo che sia stata una scelta volontaria dell'autrice. Mi spiego meglio: la società creata dalla Ahern è una società improntata sull'etica, sulla correzione degli errori di giudizio e dunque, riportare a una giusta condotta mediante atti di estrema violenza in qualche modo avrebbe tradito la natura stessa del mondo da lei creato. 
Una scena in particolare mi ha commosso: un momento di aggregazione obbligata diventa fratellanza e solidarietà. Tutto grazie a una fiamma flebile ma in grado di riscaldare come una candela: questa fiamma è Celestine. 
Celestine è una ragazza di poco più di diciassette anni ed ha paura, ha un potere immenso che tutti vorrebbero che sfruttasse per i propri tornaconti, ma nonostante tutto, tira fuori il coraggio, la determinazione, la forza di volontà e non si piega. Sfrutta tutte le sue carte: la logica, la furbizia, la pragmaticità e l'amore della sua famiglia. 
Il suo è un percorso in salita: strappata dalla normalità, dalla sua famiglia e dai suoi amici, Celestine deve imparare presto di chi fidarsi. Ma soprattutto, dovrà fare una scelta importante: se stessa o un'intera categoria di persone destinate a vivere a metà?
Il suo personaggio è davvero un elemento positivo, probabilmente quello di maggior pregio, insieme a una narrazione fluida e scorrevole. Il romanzo è dinamico, si finisce in poco più di un paio d'ore e nonostante accadano tante cose, non è affrettato. 
Il punto dolente è però il rapporto tra Carrick e Celestine: paradossalmente una scrittrice di successo come la Ahern che ha scritto tanti romanzi d'amore, a mio avviso ha curato poco questo aspetto. 
Celestine è fidanzata con Art al momento della sua Marchiatura, ma condivide con Carrick l'esperienza turbolenta della stessa. Questo sembra creare un legame tra i due ragazzi, ma fino a che punto valido per costruire una storia d'amore? Durante la prigionia, Celestine e Carrick non scambiano parole, solo sguardi e una promessa, a cui Celestine si affida in un momento di smarrimento e tristezza. 
Quando Art si prende del tempo per capire, ragionare su quella situazione e venire a patti con la natura del padre che ha colpito la ragazza che ama, lei si allontana, si comporta in modo immaturo, non gli concede il suo tempo. Questo lo rende imperfetto ai miei occhi ma a suo modo coraggioso perchè pronto a cambiare ogni sua convinzione e programma in nome dell'amore che ha per lei. 
Se questo è comprensibile, addirittura condivisibile (dopotutto ha pur sempre diciassette anni) quello che succede in questo secondo romanzo non mi ha convinto. Quando Carrick va a salvarla alla fattoria, non ci sono dialoghi molto profondi ed infatti entrambi tengono a lungo celati dei segreti all'altro. L'unica scena che ha riscosso la mia empatia è diventata frettolosa e non l'ho apprezzata. Le basi erano buone ma soprattutto visto il finale, penso che ci fossero più sentimenti e caratterizzazione da parte di Art che di Carrick che di fatto non ho potuto apprezzare. Ho visto due ragazzi disposti a immolarsi per lei: ma mentre per Art, si trattava di un sacrificio possibile per la ragazza con cui era cresciuto, per Carrick Celestine è una sorta di idolo, un totem di coraggio che può cambiare le sorti di tutti. 
Per me l'amore è un'altra cosa. 
Infine, voglio spendere due parole sui personaggi secondari: ho potuto legarmi soprattutto alla famiglia di Celestine perché tutto si concentra attorno a lei e molti sono gli aneddoti familiari cosa che non ho potuto fare per le persone che conosciamo in questo nuovo romanzo, come Shona o la famiglia di Carrick. 
La chiusura del libro è molto bella e poiché concede il lieto fine, riesce a raggiungere, nonostante i difetti,un voto positivo. 

                                                    Verdetto: Dipendente!


Seguite tutte le recensioni e se avete letto il romanzo, fatemi sapere la vostra opinione. 
Un abbraccio, Cris