lunedì 27 agosto 2018

Recensione: 'Flawed - Gli Imperfetti' di Cecelia Ahern

Buongiorno a tutti lettori e buon inizio di settimana! Mentre sono in vacanza, come vi avevo annunciato, cercherò di essere attiva pubblicando diversi post. 
Uni di questi è la recensione di Flawed - Gli Imperfetti di Cecelia Ahern, di cui uscirà tra qualche giorno il seguito. 


In un futuro non molto lontano, il giudice ​Crevan conduce una spietata guerra contro l’immoralità.
È lui e lui solo a decidere chi è un cittadino modello, e chi invece è un “imperfetto”, un essere Fallato da marchiare a ​ ​ fuoco con una ​F sulla pelle e da allontanare dalla società civile.
Celestine ha diciassette anni e non ha mai avuto dubbi sul suo ruolo nel mondo: è una figlia perfetta, una studentessa perfetta, ed è anche una fidanzata perfetta. La fidanzata di Art, il figlio del giudice Crevan. Ma un giorno tutto cambia. Celestine vede un Fallato in fin di vita e sente di doverlo aiutare. D’un tratto tutto ciò che ha sempre ritenuto giusto non lo è più. Perché la compassione è più forte. Più forte della legge e delle rigide regole del giudice Crevan. Celestine decide quindi di aiutare il pover’uomo e quella decisione cambia la sua vita in un attimo.
Allontanata dalla famiglia, arrestata e umiliata, la ragazza viene​ trascinata in processo davanti a Crevan. E proprio lui, incurante delle suppliche di Art, la condanna a essere marchiata a fuoco come Fallata. Sarà durante il processo che la strada di Celestine incrocerà quella di Carrick Vane, un Fallato misterioso e affascinante: l’unico amico su cui d’ora in poi Celestine potrà contare.

Sono sempre stata convinta che Cecelia Ahern fosse un'autrice di talento, anche se dopo le tante storie d'amore non mi aspettavo una svolta distopica ed è per questo che, spinta dalla curiosità, ho letto questo romanzo. 
E non sono rimasta affatto delusa. 
Il mondo in cui veniamo catapultati è un posto nel quale a seguito di gravi errori di giudizio e scelte sbagliate da parte dei politici molte persone hanno patito la fame e hanno sofferto. Per evitare che questo potesse riaccadere, il governo ha creato una Gilda, una sorta di tribunale d'inquisizione attraverso il quale decidere se una persona è o meno Fallata. 
Cosa vuol dire essere Fallati? In un mondo come quello in cui vive Celestine, significa essere emarginati, umiliati, disprezzati, significa perdere diversi diritti e significa vedersi controllati e braccati dai Segnalatori. 
Celestine non ha mai dubitato sul fatto che fosse 'perfetta': buoni voti a scuola, una cerchia di amici alla mano e un fidanzato adorante. Piuttosto è sua sorella, con la lingua lunga e il temperamento iracondo ad essere una figlia da tenere sotto stretto controllo. 
Quando però la compassione ha la meglio su di lei, il trattamento che le viene inflitto è esemplare e su di lei compaiono i marchi. Non uno, ma sei. Un trattamento che non era mai stato riservato a nessuno, la menzogna poteva salvarla ma Celestine preferisce la giustizia e la verità.
Cocì perde tutto, ma rifiuta di arrendersi, mantiene una forza e una determinazione senza eguali. 
Pur cercando di vivere secondo le regole, finisce per rappresentare una capro espiatorio, simbolo della rivolta e della ribellione. 
Perché il giudice Crevan, padre del suo fidanzato nonché capo della Gilda, non conosce pietà nè solidarietà. Non ha cuore. 
Se da un lato, seppur inconsapevolmente, Celestine diventa simbolo della ribellione dei Fallati,è lo stesso giudice Crevan ad essere attaccato su più fronti: da suo figlio che ormai ha perso la ragazza che ama, dalla Gilda che egli presiede poichè abusa del suo potere, dall'opinione pubblica. 
Celestine diventa il suo bersaglio preferito e fa di tutto per renderle la vita un inferno. 
Ed è qui che arriva di punto in bianco il cliffhanger e la fine del romanzo, lasciando interdetti e con la curiosità di leggere ancora.
Questo è un buon romanzo: la trama è accattivante, i personaggi sono ben caratterizzati e ci sono diverse storyline secondarie da comprendere. L'elemento di forza è sicuramente lo stile narrativo, il romanzo è fresco, leggero e dinamico. 
Anche se non c'è molta azione, la costruzione del mondo e il cambiamento della protagonista rendono il distopico fuori dagli schemi, originale e interessante. 
Alcuni elementi sono stati trattati con leggerezza, sempre con riferimento alla descrizione del world building, tuttavia spero che verranno spiegati meglio nel seguito, che a questo punto bramo di avere. 

Verdetto: Dipendente


Avete letto questo romanzo? Vi è piaciuto? 

Un abbraccio, Cris


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