Lahore, Pakistan. Passato. Dopo che una tragedia sconvolge la loro vita, i novelli sposi Misbah e Toufiq si trasferiscono negli Stati Uniti dove aprono il Riposo delle Nuvole, sperando in un nuovo inizio.Juniper, California. Presente. Salahudin e Noor sono più che migliori amici: sono una famiglia. Cresciuti come emarginati nella piccola città desertica di Juniper, si conoscono meglio di chiunque altro. Fino alla “Lite”, che distrugge il loro legame con la repentina furia di un’esplosione. Ora Sal si affanna a gestire il motel di famiglia mentre la salute della madre si deteriora e il padre si abbandona all’alcolismo. Noor, invece, vive una situazione incerta e straziante: lavora nel negozio dello zio e nasconde il suo progetto di iscriversi al college e andarsene per sempre da Juniper. Quando i tentativi di Sal di salvare il motel falliscono, lui e Noor devono chiedersi quale sia il valore dell’amicizia e cosa sia necessario fare per sconfiggere sia i mostri del passato sia quelli che affollano il loro presente.
Tutta la mia rabbia è un libro dalla trama abbastanza semplice e intuitiva, ma con una portata tematica davvero forte.
I protagonisti sono due ragazzi di origine pakistana, Salahudin e Noor, appartenenti a una minoranza così piccola da diventare ben presto migliori amici.
In realtà, è molto più di così. Noor sente la nostalgia di casa, è sola in un Paese di cui non capisce la lingua, tra persone che la deridono perché non è abbastanza simile a loro. Trovarsi non è una scelta, quanto una necessità: il desiderio viscerale di essere visto oltre ogni velo o guscio.
Noor è una ragazza eccellente, un talento a scuola e ha un cuore indomito, coraggiosa, dedito agli altri.
Salahudin è invece un ragazzo buono, ma a pezzi dopo la morte della madre e con un padre inservibile a causa dell'alcool.
Le loro vite, legate da anni, subiscono uno scossone dopo la Lite, ma quando Misbah, la madre di Sal muore, si riattorcigliano nuovamente in una spirale di bugie, segreti e attrazione.
Questo romanzo è per una parte un libro d'amore: l'amore filiale, l'amore familiare, l'amore passionale, ma in realtà offre molti spunti di riflessione.
Il primo e più evidente è la religione: la fede di Sal, di Misbah e di Noor li ha salvati molte volte, li ha guidati, sorretti e sostenuti nelle difficoltà. E' una fede potente che porta pace e rasserena lo spirito. E' una sensazione di profonda devozione che arriva sinceramente al lettore. Mi sono trovata a interrogarmi sulla mia fede, sulla forza che essa mi trasmette e ne ho ricavato un grande benessere.
Tuttavia, ciò che mi ha profondamente addolorata è la violenza e il razzismo che traspaiono dalle pagine. Non importa quanto si possa nascondere, alla fine la vera natura delle persone viene fuori. Può essere la persona più vicina a te o qualcuno da cui tenevi le distanze, un familiare o uno sconosciuto, ma l'odio veicola e raggiunge la superficie.
E' stato penoso leggere ciò che questi ragazzi subivano, il modo in cui erano costretti a sopravvivere alle difficoltà della vita.
Questo non deve farvi immaginare un libro tedioso o pesante, anzi, la capacità dell'autrice è quella di raccontare tutto con una fluidità e un'intensità disarmanti.
Non c'è rischio di annoiarsi o bloccarsi con la penna della Tahir, che in questo romanzo ha messo tanto di se stessa e delle battaglie che combatte.
Riuscire ad essere personale senza svelarsi, emozionare il lettore, trascinarlo in un mondo diverso, educarlo è molto difficile in un libro per giovani ragazzi, eppure la Tahir ci è riuscita trasformando All my rage in un messaggio universale.
Verdetto: Dipendente
Ringrazio la casa editrice per le copie e la fiducia, l'evento si svolge anche su instagram dove troverete approfondimenti e curiosità.
Bacini,
Cris