Dopo essere slittato per molti mesi a causa del covid, finalmente esce per la Mondadori La luce degli abissi, nuovo romanzo della pluripremiata Frances Hardinge.
Da sempre Hark e Jelt sanno che, appena sotto il mare, esiste l'Abissomare, l'antica dimora dei mostruosi dèi che a lungo terrorizzarono l'arcipelago della Miriade. Riti sacerdotali e sacrifici servirono per anni a placare l'ira delle divinità marine, fino al giorno del Cataclisma, quando in un'esplosione di follia si distrussero a vicenda.
Le loro reliquie, che conservano un potere divino, sono molto ambite dai piccoli truffatori come Hark e Jelt, in fuga dalle leggi del governatore e dai contrabbandieri. Due amici inseparabili, almeno finché i fondali non restituiscono una reliquia diversa da tutte le altre: un globo pulsante, intriso di un potere straordinario e oscuro, che potrebbe distruggere non soltanto l'amicizia di Hark e Jelt, ma tutto il loro mondo.
Un romanzo memorabile. Una fusione perfetta di fantasy, avventura, horror e mitologia, e una scrittura che lascia il segno.
Conoscevo l'autrice per le precedenti pubblicazioni che mi avevano sempre incuriosito, ma non avevo mai letto nulla, quindi in occasione di questa pubblicazione mi sono lanciata vinta non solo dalla cover stupenda e memorabile, ma anche dalla trama accattivante.
Hark è un ragazzino cresciuto tra i vicoli e abituato a fare piccole marachelle e furti per sopravvivere.
Ha un'unica certezza, il suo migliore amico Jelt, con cui è cresciuto: per questo motivo, quando il ragazzo gli chiede di fare una cosa molto pericolosa per ottenere una grossa ricompensa, non ci pensa due volte, peccando sicuramente di grande ingenuità.
Non tutti i mali vengono per nuocere e la vita di Hark migliora quando a prenderlo sotto la sua ala protettrice è la dottoressa Vyne che lo conduce nell'isola del Santuario.
In compagnia dei sacerdoti, scopre i misteri dell'Abissomare, laddove gli dei delle leggende diventano verità e intrecciano la propria esistenza a quella degli esseri umani.
Il mondo creato dall'autrice è oscuro e onirico, la descrizione del mare e delle creature che lo abitano è surreale, pericolosa, ambigua, indubbiamente affascinante.
Lo stile dell'autrice, piuttosto scorrevole, subisce delle inflessioni durante la lettura quando descrive il worldbuilding, aspetto che lo rende affascinante per certi versi perchè non manca di originalità, ma inevitabilmente più lento.
L'aspetto che ho preferito dell'avventura di Hark è la sua crescita ed evoluzione personale, è un ragazzo che, orfano, ha fatto della sua capacità espositiva e della sua simpatia, un tratto distinguibile e piacevole.
Meno apprezzabile è Jelt, che tutto appare tranne un buon amico. Non solo si mette continuamente nei guai, ma per lo più la sua amicizia non appare mai disinteressata.
Non è un personaggio che ha conquistato le mie simpatie, al contrario del Cercatore di cui ho apprezzato non solo la saggezza ma anche l'aver visto in Hark la possibilità del cambiamento.
La Hardinge costruisce un romanzo avventuroso in cui manifesta valori solidi come l'amicizia, la lealtà e la solidarietà e per questo, non posso che consigliarvelo.
Verdetto: Stuzzicante! (3 stelline e mezzo)
Bacini,
Cris
Sono molto curiosa di leggerlo!
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