Alice Baker è una giovane copywriter, idealista e determinata, con una singolare propensione per i vestiti bizzarri. Alex è l’erede della Francalanza Visconti, una casa editrice leader nei periodici, e ha un gusto impeccabile per i vestiti.
Fin dal loro primo incontro, Alex e Alice decidono di non piacersi affatto. Non hanno niente in comune, non approvano lo stile di vita dell’altro, sono totalmente incompatibili. Alice pensa che Alex sia uno snob egocentrico e compiaciuto che gode nel farsi paparazzare con ragazze bellissime. Alex pensa che Alice sia una patetica sognatrice, che colleziona licenziamenti ed è convinto che, nonostante sia bellissima, resterà per sempre fuori dal suo radar.
Ma cosa succede se due persone che si sono già escluse a vicenda scoprono di non potere stare l’una senza l’altra? Se scoprono di essere attratti proprio dall’ultima persona al mondo che pensavano di prendere in considerazione? Per quanto tempo si può negare la passione e si può mettere a tacere un desiderio? Si può forse dire al cuore di non impazzire per l’unica persona in grado di toccarlo?
Dalle spiagge dell’isola di Capri, alle piste da sci di Cortina d’Ampezzo, passando per Milano e i corridoi delle vivaci redazioni di «Lollipop» e «Power Player», Alex e Alice si raccontano attraverso le loro prime sette volte. Sette strade diverse per entrare in collisione o separarsi per sempre. Una storia sulla ricerca dell’anima gemella e sulle sorprese del cuore. Perché le persone più sbagliate per noi possono farlo battere per il motivo giusto.
Per leggere di Alex e Alice non c'è bisogno di aver letto Non è detto che mi manchi, in cui si narra la storia di Emilia e Fosco, ma non posso che consigliarvi altrimenti perché leggereste questo romanzo con la consapevolezza che c'è tanto da dire su questi due testoni.
Il motivo per cui questo romanzo vi farà appassionare, vi farà dannare, soffrire e vi farà emozionare è che semplicemente non si poteva fare a meno di indagare la natura di Alex e di Alice e scoprire come e perché sono arrivati ad un punto di non ritorno.
Alice è il mio personaggio preferito: è intelligente, determinata, indipendente, non si tira indietro davanti a una sfida ed è una continua fonte di idee.
Vivere accanto ad una persona come lei significa essere continuamente stimolati, significa rendere la fatica un piacere, significa trarre da lei ila versione migliore di sè.
Un uragano di follia e di generosità.
Alessandro è controverso, ha avuto una vita priva di particolari scossoni emotivi, è bello e ricco e sa di esserlo.
Il problema è che è cresciuto privo di ogni forma di affetto, in un clima di gelida pressione e questo si riversa sul suo carattere, è insicuro e quando soffre, quando è triste, quando è incapace di gestire i suoi sentimenti diventa crudele, spietato, cattivo.
Alex non è inquadrabile: indossa così tante maschere che lui stesso talvolta non riesce a riconoscere qual è il suo vero io.
Per Alex, Alice è un punto di riferimento, una miniera d'oro, la certezza di essere costantemente contraddetto, defraudato dell'ultima parola e del controllo che è deciso ad esercitare su se stesso e sugli altri. Tutto ciò che Alice rappresenta gli pare troppo, lo fa sentire a disagio, perché non riesce a lasciarsi andare davvero.
E' una storia che vola via troppo velocemente, alla fine della quale ti trovi spaesato, senza certezze, con un solo punto di domanda.
Cosa succederà ora?
Credo che Bianca abbia sentito l'esigenza di raccontare come sia nato questo strano e complesso sentimento tra i due, come nonostante tutto non siano stati capaci di allontanarsi mai troppo l'uno dall'altra e come allo stesso tempo, si siano scagliati dardi a vicenda pur di vincere una battaglia che in realtà li ha visti entrambi sconfitti.
Era inevitabile per porre la base giusta per quella che sarà la storia ne 'L'ultimo bacio'.
Era necessario raccontare l'incapacità di concedersi, la determinazione nel non riconoscere nell'altro la propria metà, l'orbita dell'innamoramento per poter raccontare l'amore.
Ed è questo che Bianca, pagina dopo pagina, ha fatto.
Ha preso due mondi diversi e ha lasciato che collidessero, che si scontrassero e che si uniformassero l'uno all'altro, regalandoci prima la speranza di un lieto fine e poi la certezza dell'irrimediabile.
Quando ho finito questo libro, avrei voluto avere subito tra le mani il seguito perchè la mancanza di quel mondo, di Alex e Alice, ma anche di Emilia e Fosco, di Lollipop, Power Player e del parkour, era diventata fortissima.
Mi sono persino trovata con il naso tra le pagine di 'Non è detto che mi manchi' per potermi sentire di nuovo con loro.
Non c'è che dire. L'autrice, come sempre, non ne sbaglia una.
Verdetto: Dipendente! (4.5 cuoricini)
Oltre la recensione, sono qui per ricordarvi che Bianca ha scritto tanti meravigliosi romanzi, tra cui la serie fantasy, Albion.
Ci tengo moltissimo che capiate perché la amo tanto e perché dovete leggerla.
Albion è incompleta e Bianca da sola non può portare a termine questo progetto.
Sono quasi dieci anni che ci lavora ed il terzo libro è pronto, ma c'è bisogno di un buon piano editoriale.
Per questo, dovete leggerlo, affinché arrivi agli editori e affinché questa storia sia portata a compimento.
Perché dovreste darle una possibilità? Ecco i miei cinque motivi:
1) Il ciclo bretone
Se amate la storia di Artù, di Lancillotto e Ginevra, se avete adorato la serie Tv Merlin o se da piccoli, avete consumato la VHS della Spada nella roccia a forza di vedere il cartone, allora questo fantasy fa per voi perché vi porterà in una scuola, dove sei ragazzi scopriranno che la loro vita non è come l'avevano immaginata, in un mondo dove la magia esiste e i Cavalieri della Tavola Rotonda sono eroi reali.
2) I personaggi
La forza di Albion è la sua coralità: non si parla semplicemente di un protagonista o della sua spalla, bensì di una squadra affiatata, che ben disegna il valore dell'amicizia.
Lance è perfetto: generoso, leale, dolce, disposto a tutto pur di restare fedele ai suoi amici.
Erek è coraggioso e ha un animo buono, puro. Possiede un potere speciale, ma pericoloso. Un'arma a doppio taglio che non esiterà a usare per salvare chi è in difficoltà.
Helena è un personaggio difficile da descrivere: è tenace e ostinata, ma anche dolce e introversa. E' il punto di riferimento di tutti e la sua vita è stata difficile e dolorosa. Il suo destino è criptico, non è come sembra.
Deacon è pungente, sardonico, permaloso ma ha una forza d'animo che lo rende amabile.
E' il personaggio di spicco del gruppo, non solo per una certa saggezza ma anche per il ruolo che ha nella storia secolare.
3) Marco
Ho una cotta gigante per questo ragazzo. E' vero, all'inizio vorreste prenderlo a sberle, odiarlo e vi chiederete perché proprio a lui sia toccato il ruolo del protagonista ma poi, vi ricrederete. E' un leader nato, è un personaggio che si evolve nel tempo e che si mette continuamente in discussione. E' impavido, coraggioso, semplicemente ha la stoffa del Re.
4) Le ship
Volete leggere un romanzo in cui ci sono tante ship da perderne il conto?
Volete innamorarvi di un folle disposto a tutto per ottenere il perdono della ragazza che ama?
Volete soffrire, piangere ed emozionarvi leggendo d'amore?
Allora questo è il libro che fa per voi.
Non posso dire molto, se non che, la mia nave è salpata da anni per due testoni in particolare.
Sembra che il loro momento non arrivi mai. Doh.
5) Lo stile
Bianca Marconero scrive benissimo: quando leggo qualcosa di suo, le pagine volano senza che possa fare nulla per evitarlo.
Nonostante la complessità delle lezioni della scuola, i flashback e le sorprese al cardiopalma, il libro si presenta scritto bene e molto scorrevole.
Nel primo romanzo, complice anche un'autrice più acerba, i dialoghi possono apparire 'banali' ma compensa la storia, specie nel secondo volume in cui le rilevazioni diventano scottanti.
Per oggi ho finito di elogiare la cara Bianca, ma non posso farne a meno. Questo successo è meritato, abbiate fiducia in lei e in me che ve la propongo continuamente. Non dubitate che le sue storie vi faranno sognare!
E ora, andate a comprare Le nostre prime sette volte e rendetemi orgogliosa.
Bacini,
Cris