lunedì 25 gennaio 2021

Recensione: 'L'inverno della strega' di Katherine Arden

Buongiorno lettori, come state? Dopo L'Orso e l'usignolo e La ragazza nella torre, è venuto il momento di raccontarvi dell'ultimo volume della serie di Katherine Arden, L'inverno della strega, che conclude una serie incredibilmente meravigliosa. 


Mosca è in preda alle fiamme, e per salvarsi Vasja deve fuggire via, inseguita da tutti coloro che la accusano di morte e distruzione. Raggiunge così il regno della Mezzanotte, una terra magica fatta di ogni mezzanotte passata, presente e futura. Ma rimanere lì sarebbe una condanna a morte per tutta la sua famiglia e per le sue terre... Intanto il Gran principe di Mosca è in preda alla rabbia e alla frustrazione, e sceglie alleati che lo condurranno su un percorso di guerra e rovina. E, mentre Medved, il fratello gemello di Morozko, sta scatenando il caos nella città stanca, un esercito di Tatari si sta preparando ad attaccare e minacciare i confini della Rus. Vasja si ritroverà nel mezzo di una guerra tra due Stati, tra religione e folklore e tra antichi fratelli. Sarà in grado di salvare la Russia, Morozko e il magico mondo che custodisce?

Vasja è sopravvissuta alle fiamme, è devastata e ferita, anche nell'animo. Fuggita grazie all'aiuto di Varvara, si inoltra in un mondo nuovo, le terre della Signora della Mezzanotte, fatte di ombre e pericoli. 
Dopo aver riposato presso la riva di un lago in una casa abbandonata, Vasja scopre di essere la discendente di Baba Jaga, la potente strega dei miti e delle leggende. 


Baba è amareggiata, le sue due figlie sono state stolte e vorrebbe trasmettere la sua saggezza e le sue conoscenze alla nipote, ma il senso dell'onore e della famiglia di Vasja sono troppo grandi. Deve salvare i fratelli dalla minaccia dell'Orso e da Konstantin, deve proteggere Marija e la 'Rus intera.
Per farlo deve trovare il sovrano dell'inverno, Morozko, che per amor suo è stato imprigionato in un luogo senza tempo. 
Il viaggio è lungo e difficile e Vasja dovrà prendere decisioni complesse, a volte audaci, a volte pericolose pur di ritrovare il suo amato. 
Sarà proprio questa passione tra i due a ricongiungerli, ciò che provano l'uno per l'altra riuscirà a riportare indietro lo spirito della morte. 
Il tempo per la felicità è breve e i pericoli in agguato sono due: da una parte, ci sono l'Orso e il prete dalla voce suadente e le mani d'artista; dall'altra, i Tatari che minacciano le terre del principe Dmitrj. 
Vasja prenderà il coraggio a due mani e oltre ogni aspettativa, oltre ogni tentativo, ogni prova, ogni difficoltà, riuscirà a riunire i due popoli: i Chyert e gli uomini, il caos e la pace, la morte e la vita. 
La giovane spigolosa, con la bocca larga e gli occhi colore del mare, raggiunge il massimo della sua evoluzione e cambia pelle, trasmutando in strega, guerriera, guardiana e regina. 
La compassione la tiene ancorata agli uomini, la magia le consente di comprendere e aiutare gli spiriti invisibili, la famiglia le ricorda per cosa combatte. 


Questa storia è stata incredibile: veloce, intrigante, appassionata e ricca di colpi di scena. 
Ho tenuto il respiro sospeso per gran parte del romanzo, chiedendomi dove volesse arrivare l'autrice e alla fine, mi sono trovata a versare lacrime di gioia e di tristezza. 
Voltata l'ultima pagina, ho sentito un vuoto nel cuore e ancora adesso a distanza di giorni, mi rendo conto di che lavoro meraviglioso abbia fatto l'autrice con i suoi personaggi: mi trovo a pensare spesso a Vasja e a Solovej, ai suoi fratelli, a Konstantin e a Morozko.
Mi manca poter leggere del modo in cui  guarda alla religione come a una convivenza con l'impossibile. 

Vasja è stata una protagonista intrepida, provo nostalgia del suo temperamento, della sua onestà, della sua capacità di donarsi completamente in ciò in cui crede. Ho apprezzato il modo in cui ha deciso di accogliere la luce e il buio che sono dentro di lei.
E' senza dubbio una delle protagoniste che più mi è rimasta nel cuore negli ultimi anni e il suo amore incondizionato per la famiglia, per la terra, per la magia mi ha reso cara l'intera trilogia, che si dimostra un crescendo di emozioni.
Ho amato le evoluzioni degli altri personaggi, seppur solo accennati, come quella di Sasa o dell'Orso, mi sono affezionata a Pozar, l'uccello di fuoco e al suo temperamento indomabile, a Solovej e persino ad alcuni Chyert come il Domvoroj. 

Se nel primo romanzo avevo apprezzato la fiaba e nel secondo avevo avuto un assaggio degli intrighi di corte e della crudeltà umana, in questo terzo volume, questi due aspetti vengono uniti raggiungendo la perfezione. 

Una serie che vi consiglio con tutto il cuore. 

Verdetto: Assuefatto










mercoledì 20 gennaio 2021

Recensione: Sorcery of thorns di Margaret Rogerson

Buongiorno lettori, ieri è uscito in libreria una perla del fantasy YA in un'edizione bellissima edita dalla Mondadori. Sto parlando di Sorcery of Thorns di Margaret Rogerson. 


Trovatella allevata in una delle Grandi Biblioteche di Austermeer, è cresciuta in mezzo agli strumenti della stregoneria: grimori magici che sussurrano e sferragliano catene. Se provocati, si trasformano in mostri inquietanti di cuoio e di inchiostro. Ciò cui Elisabeth ambisce è diventare una guardiana, incaricata di proteggere il regno dalle minacce della magia. Il suo disperato tentativo di impedire l'atto di sabotaggio che libera il grimorio più pericoloso della biblioteca finisce per ritorcersi contro di lei: ritenuta coinvolta nel crimine, viene condotta nella capitale, in attesa di interrogatorio. L'unica persona su cui può fare affidamento è il suo nemico di sempre, il Magister Nathaniel Thorn, con il suo misterioso servitore; ma tutto sembra intrappolarla in una congiura secolare, che potrebbe radere al suolo non solo le Grandi Biblioteche, ma anche il mondo intero. A mano a mano che la sua alleanza con Nathaniel si rafforza, Elisabeth inizia a mettere in discussione tutto quello che le hanno insegnato sui maghi, sulle biblioteche che ama così tanto, e soprattutto su se stessa. Perché Elisabeth ha un potere che non avrebbe mai sospettato, e un destino che non avrebbe mai potuto immaginare.

Sorcery of thorns è stata una gradita sorpresa sin dalle prime pagine. 

Non avevo aspettative molto alte perché il libro d'esordio dell'autrice, An enchantment of ravens, non aveva convinto molto il pubblico, quindi mi sono approcciata a questo romanzo timidamente, pensando che mi avrebbe lasciato insoddisfatta.

Mi sono ricreduta immediatamente e mi sono lasciata trasportare dalla storia senza riuscire a staccarmi, ho letto questo libro in appena due giorni e ne ho adorato ogni singola pagina.
 
Elizabeth è un'orfana che ha dedicato la sua intera esistenza alla missione di 'guardiana' dei grimori, libri con una coscienza e volontà proprie, in grado di parlare attraverso il puro inchiostro. 
Elizabeth se ne prende cura, comunica con loro: si sente a casa solo tra gli scaffali e la polvere dei volumi. 
Questo amore per i libri, per le biblioteche e per la lettura è un aspetto che mi ha fatto sentire coinvolta perché per gli appassionati di libri è una sensazione familiare. Leggere degli scaffali polverosi, della tenerezza nello sfogliare le pagine, dell'affetto che si prova per i libri, in questo mondo magico animati e personali, ti fa sentire parte di una particolare armonia. 

La biblioteca possedeva una vita propria [...] Perché questi non erano i comuni libri che si trovavano nelle biblioteche. Erano conoscenza resa viva. Saggezza a cui era stata data una voce. Cantavano quando la luce delle stelle filtrava dalle finestre della biblioteca. Provavano dolore fisico e sofferenza del cuore. A volte erano sinistri, grotteschi, ma anche il mondo esterno lo era. 

Cresciuta da sola, la protagonista ha una tenerezza di fondo che arriva al lettore perché è compassionevole, generosa e dolce con tutte le persone con cui stringe un legame. 
Oltre al suo buon cuore, quello che mi ha colpito di Elizabeth è la sua determinazione. 
Viene sbeffeggiata, accusata di isteria, rifiutata, violata, eppure non si tira mai indietro, pronta a rischiare innumerevoli volte la vita in nome della salvezza delle Grandi biblioteche. 

Ad aiutarla in questa tortuosa serie di eventi, ci saranno il magister Nathaniel Thorn e il suo demone Silas. 
Ai bibliotecari e agli apprendisti viene insegnato che la magia è qualcosa di crudele e che non è giusto utilizzarla, nemmeno per fare del bene. 
Ma quando conosce Nathaniel, un mago discendente da una famiglia di potenti negromanti, quando intuisce la bontà d'animo, il coraggio e la solitudine nascosti dietro la corazza di dolore che ha costruito, Elizabeth mette in discussione ciò che le hanno sempre insegnato. 

Il sarcasmo di Nathaniel e al contempo la sua fragilità me lo hanno reso immediatamente caro, il suo atteggiamento da intoccabile si scioglie durante l'avventura come neve al sole. 
Ma, senza ombra di dubbio, il personaggio a cui ci si sente più legati sfogliando l'ultima pagina è Silas. La magia di Nathaniel è legata al patto stretto con il suo demone, che in cambio prende parte della sua vita. 
Questo lo renderebbe sulla carta un personaggio crudele, indifferente, pericoloso e anche se Silas ha poteri sicuramente temibili, la cura e l'attenzione che ha nei confronti del giovane mago ricorda il calore di una famiglia.
Infatti, nonostante la sua natura, tra Silas e Nathaniel sembra scorrere un eterno e reciproco affetto. 
E sarà questo sentimento diverso ad avere un peso determinante nella storia.

Il libro ha una narrazione estremamente scorrevole, lo stile è semplice e immediato e nonostante il mondo creato dall'autrice non sia particolarmente approfondito, questo non risulta essere un problema per il lettore che sarà concentrato più sull'avventura che sul resto. 
Non ci sono punti morti ed essendo un libro stand-alone, credo che l'autrice abbia fatto la scelta migliore perché troppe questioni sarebbero rimaste altresì irrisolte. 

Questo libro, a mio avviso, ha tutto ciò che serve a un fantasy per funzionare: una protagonista accattivante, personaggi secondari ben delineati, un'avventura appassionante e un pizzico di romance che non guasta.

Quando lo guardava, il suo cuore si riempiva di una canzone che non aveva né parole, né note, né forma, ma esigeva di avere voce: una sensazione non lontana dalla sofferenza, dato che sembrava troppo grande perché il suo cuore potesse contenerla. 

Verdetto: (più che) Dipendente 


Se volete farvi un'idea leggendo anche altre opinioni, non dimenticate di leggere le altre recensioni.
Grazie alla Casa Editrice per la copia digitale in anteprima.


Bacini, 
Cris

lunedì 18 gennaio 2021

Review Party: 'Assedio e tempesta' di Leigh Bardugo


Buongiorno lettori, buon lunedì! Domani uscirà in libreria il secondo volume della serie Shadow and Bone di Leigh Bardugo, Assedio e Tempesta. 
Aspettavo con emozione questo seguito perchè ho amato molto Tenebre e Ossa, è stato uno dei pochi libri a 5 stelle del 2020 e non mi ha deluso, seppur mi abbia convinto poco meno del primo. 

"Non sarà sempre così" dissi a me stessa. "Più tempo passerai da libera, più diventerà facile." Un giorno mi sarei svegliata da un sonno senza incubi, avrei camminato per strada senza timore. Fino a quel momento, mi tenevo stretta il mio pugnale sottile, desiderando sentire il peso sicuro dell'acciaio Grisha nella mano. Ricercata per tutto il Mare Vero, perseguitata dal senso di colpa per le vite spezzate a causa sua nella Faglia d'Ombra, Alina, la potente Evocaluce, sta cercando di ricostruirsi una vita con Mal in una terra dove nessuno è a conoscenza della sua vera identità. Tuttavia, questo dovrebbe averlo imparato, non si può sfuggire al proprio passato. Né, soprattutto, ci si può sottrarre per sempre al proprio destino. L'Oscuro infatti, che non solo è sopravvissuto alla Faglia d'Ombra ma ha acquisito anche un terrificante nuovo potere, è più determinato che mai a reclamare per sé il controllo della Grisha ribelle e a usarla per impossessarsi del trono di Ravka. Non sapendo a chi altri rivolgersi, Alina accetta l'aiuto di un alleato imprevedibile. Insieme a lui e a Mal combatterà per difendere il suo paese che, in balia della Faglia d'Ombra, di un re debole e di tiranni rapaci, sta andando rapidamente in pezzi. Per riuscirci, però, l'Evocaluce dovrà scegliere tra l'esercizio del potere e l'amore che pensava sarebbe stato sempre il suo porto sicuro. Solo lei infatti può affrontare l'imminente tempesta che sta per abbattersi su Ravka e nessuna vittoria può essere guadagnata senza sacrificio. Finché l'Oscuro vivrà – questo Alina lo sa bene – non esisterà libertà per il suo paese. Né per lei. Forse, dopo tanti tentennamenti, è infine giunto il momento di smettere di scappare e di avere paura. Costi quel che costi.

La vita di Mal e Alina è cambiata drasticamente quando la ragazza ha scoperto di essere un'Evocaluce: essere una Grisha, utilizzare il suo potere, l'ha reso potente e pericolosa. 
Dopo essere scappati dall'Oscuro e averlo lasciato a combattere contro i Volkra nella faglia, i due ragazzi si sono nascosti in attesa di poter guadagnare un passaggio per abbandonare del tutto Ravka. 
Quando tutto sembra andare per il verso giusto, Mal e Alina vengono trovati e costretti e tornare indietro. 
Della trama non posso dirvi di più perché toglierebbe il gusto della scoperta soprattutto perchè la parte iniziale è proprio quella più dinamica e appassionante. 
Finalmente facciamo la conoscenza del principe Nikolaj che con il suo sarcasmo, la sua intelligenza e l'amore per il potere mi ha colpito: ho trovato che il suo personaggio incarni alla perfezione la personalità complessa che c'è dietro un re. 
Si destreggia tra gli intrighi di palazzo con savoir faire, indossa cento e più maschere a seconda di ciò che gli occorre, ma ha grande acume e si è formato sul campo, si è conquistato la lealtà del suo esercito e del suo popolo. 

Alina deve venire a patti con l'immensità del suo potere e con le responsabilità del suo nuovo compito, guidare il Secondo Esercito contro l'Oscuro. 
Questi due nuovi aspetti che si battono dentro di lei rendono la ragazza ancora più fragile, alla deriva dei suoi sentimenti, ingenua. 
Alina è un personaggio a cui non si può fare a meno di voler bene, pensava di non essere nessuno, poi è diventata l'arma desiderata da molti senza trovare l'amore a cui anela da sempre. 
Mal è una mina vagante in questo romanzo: è un soldato, è un tracciatore, ma ha disertato per il bene della ragazza che ama, ma non sa che cosa c'è per lui nella nuova vita di Alina. 
In che modo possono vivere il loro amore tra una forza e l'altra che se la contendono? Cosa può diventare lei ebbra di potere? 
La sua sofferenza, la sua indecisione, la sua umanità esce fuori di pagina in pagina e mi ha fatto arrabbiare e dispiacere allo stesso modo. 
In questo la Bardugo si dimostra bravissima perché le emozioni dei personaggi fuoriescono dalla carta e arrivano dritte al lettore. 

Qualunque cosa avessi detto, sapevamo tutti e due qual era la verità. Facciamo del nostro meglio. Ci proviamo. E di solito, non fa alcuna differenza. 

Veniamo alle note dolenti che mi hanno fatto propendere per una votazione più moderata: innanzitutto, la seconda parte del romanzo, poco prima del finale scoppiettante, è molto lenta. Ci sono tante scene fini a se stesse, soprattutto quando riguardano le strategie di corte. 
Altro aspetto, ben più grave, è la assoluta piattezza dell'Oscuro in questo secondo volume. Sappiamo che è il cattivo ma nulla su di lui viene approfondito. Vive di rendita grazie alle azioni perpetrate in Tenebre e Ossa, compare in tutto il romanzo appena due volte e viene gabbato in entrambe le situazioni. 
Per essere il più temibile e crudele dei personaggi, mi aspettavo qualcosa in più. 
Di sicuro, ha fascino ma è troppo poco per questa storia. 

Esclusi questi particolari su cui mi sento di soprassedere, mi sento di affermare con sicurezza che la serie della Bardugo a distanza di anni, conserva intatta la sua potenza e se dopo anni, i suoi personaggi sono ancora nel cuore dei lettori, è perché questa serie ha una presa su chi legge simile - nel mio caso - a quella che hanno avuto poche altre serie come Harry Potter e Hunger Games. 

Verdetto: Dipendente


Se volete farvi un'idea più ampia, non perdetevi le altre recensioni!


Baci, 
Cris




venerdì 15 gennaio 2021

Recensione: "La regina del nulla" di Holly Black


Buongiorno lettori, buon fine settimana! Il 12 gennaio è uscito in tutte le librerie 'La regina del nulla', volume conclusivo della serie di Holly Black. Dopo lo scioccante cliffhanger de Il Re Malvagio, in molti attendevano questo capitolo per sapere cosa sarebbe accaduto a Jude e Cardan. Parliamone insieme!


Il potere è più facile conquistarlo che mantenerlo: un’amara lezione che Jude ha dovuto imparare sulla propria pelle dopo aver accettato di liberare dal suo controllo Cardan, il re malvagio, in cambio di un potere sconfinato.

Ora la ragazza, Regina degli Elfi esiliata e mortale, ancora sconvolta dal tradimento di Cardan, attende solo il momento in cui potrà riprendersi ciò che lui le ha sottratto.

L’occasione propizia si presenta grazie a Taryn, la sua gemella, la cui vita mortale è in pericolo. Per salvarla Jude sarà infatti costretta a fare ritorno alla corte del re e a fare i conti con i sentimenti che prova per lui.

Ma nulla è come lo ha lasciato. Una guerra feroce è in arrivo e Jude finisce per esserne coinvolta. Quando poi un maleficio potente e fino a quel momento silente si diffonde, generando il panico ovunque, sarà costretta a scegliere tra la sua ambizione e la sua umanità.

Nonostante io non legga molto in inglese vista la mia pigrizia, quando Jude, alla fine del secondo libro viene esiliata sulla Terra dal suo re e marito Cardan, ho sfidato i miei limiti leggendo Queen of nothing tanto ero sconvolta e bisognosa di sapere.
E' stata la migliore scelta possibile: l' ho divorato in due giorni, non riuscivo a staccarmi.
Quando l'ho riletto in italiano, le sensazioni sono state le stesse. 
Anche se questo finale ha diviso i lettori e in molti ne hanno parlato male, credo che faccia bene il suo, cioè concludere una storia che è sempre stata leggera e poco approfondita. 
Il vero tocco sono sempre stati i personaggi: Jude e Cardan sono antieroi, protagonisti difficili, crudeli, dal passato tormentato, brusco e sanguinoso. 
Jude ha visto i suoi genitori uccisi brutalmente quando era poco più che una bambina, si è vista crescere in un mondo ostile, disposto a vedere la sua condizione di mortale come debolezza e quindi a distruggerla ed è cresciuta con una corazza. 
Cardan è stato abbandonato, sbeffeggiato, allontanato, disprezzato ancora prima che fosse in grado di parlare. Privato di ogni forma d'amore sin dal suo primo vagito. 

Se i bambini del mondo magico non hanno bisogno di molto amore, i principi del mondo magico hanno bisogno di essere guidati. 

Secondo parte della critica, il suo personaggio è stato stravolto. Io credo invece che uno dei punti focali di questo finale sia proprio la consapevolezza della sua evoluzione. 
Cardan ha trovato degli amici veri, ha imparato a ridere, a combattere a scherzare, ad abbassare la guardia insieme a loro. 
Non voleva essere Re, ma una volta sul trono ha imparato come gestire il potere, come mescolare crudeltà e gentilezza in un mondo che gli ha dato solo violenza. 
Per il suo popolo è pronto a dare tutto, perché sia amato e temuto per i suoi meriti e non per sotterfugi o per una corona. 
E alla fine, Jude e Cardan, hanno imparato sopra ogni altra cosa ad amarsi.

Io amo te - mi dice. - Ho passato quasi tutta la vita a proteggere il mio cuore. E l'ho fatto così bene che mi sono comportato come se non ce l'avessi. Ancora adesso è scabro, consumato, mangiato dai vermi, però è tuo. 

Jude e Cardan arrivano alla conclusione che insieme sono più forti, che odiare l'amore per il solo fatto che ci fa sentire deboli è giusto, è umano e non c'è nulla di sbagliato in questo. 
Per tanto tempo si sono fatti la guerra, si sono fatti del male e alla fine in questo libro capiamo che accogliere i propri sentimenti è l'unico modo in cui fare la differenza. 

Come fanno quelli come noi a togliersi la corazza? Un pezzo alla volta.

Naturalmente lo spazio per i sentimenti è poco, c'è una guerra alle porte. 
Non mancheranno quindi momenti adrenalinici, ricchi di combattimenti e azione, nonché gli intrighi e gli accordi di corte 
Alla fine, tutti avranno esattamente il finale che meritano. 


Questo libro avrebbe potuto sicuramente essere scritto meglio: anche se lo stile è piacevole e scorrevole, è anche vero che il romanzo è davvero breve. 
Avrei preferito che l'autrice si prendesse qualche pagina in più per ampliare il raggio d'azione di alcuni colpi di scena e sicuramente avrei lasciato le ultime pagine a un contenuto bonus o a un epilogo alternativo. 
Le ultime battute sono molto dolci, a tratti divertenti, ma sono slegate dal corpo della storia, quindi forse meritavano un momento esclusivo. 
Ciononostante concludo la mia recensione affermando con assoluta certezza che al di là dei singoli difetti, questo finale è perfettamente coerente con lo scopo della storia: intrattenere e appassionare. 

Verdetto: Dipendente



Spero che la recensione vi sia piaciuta, se avete letto il libro o se al contrario vi ho incuriosito, non dimenticate di commentare qui sotto. 
Ringrazio Ervea per aver organizzato l'evento e la casa editrice per la copia cartacea, seguite anche le altre blogger per conoscere la loro opinione sul libro. 
Un abbraccio, 
Cris


 








lunedì 11 gennaio 2021

Recensione: 'La casa di sale e lacrime' di Erin A. Craig

Buongiorno lettori e buon lunedì! Finalmente tornano le recensioni, in particolare inauguro il 2021 con la mia opinione su un retelling che ho molto apprezzato durante le vacanze invernali. Sto parlando de La casa di sale e lacrime di Erin A. Craig. 



Annaleigh conduce una vita riservata e isolata a Highmoor nella casa di famiglia sulle coste rocciose di Salten, con le sorelle, il padre e una matrigna. Un tempo erano dodici, ma ora un inquietante silenzio rimbomba nelle grandi stanze, dopo che quattro vite sono state interrotte. Ogni morte è stata più tragica della precedente: un'epidemia, una caduta fatale, un annegamento, un tuffo insidioso... E nei villaggi circostanti corre voce che la famiglia sia stata maledetta. Ossessionata da una serie di visioni spettrali, Annaleigh è sempre più convinta che le morti non siano state solo un incidente. Tutte le notti fino al sorgere del sole le sue sorelle partecipano di nascosto a balli scintillanti, strette in eleganti abiti di seta e scarpine luccicanti, e Annaleigh non sa se cercare di fermarle o unirsi ai loro appuntamenti segreti per scoprire cosa sta succedendo. Perché con chi, o con cosa, stanno davvero ballando? Quando il coinvolgimento di Annaleigh con un misterioso ed enigmatico sconosciuto si intensifica, dandole nuovi elementi per scoprire la verità su ciò che sta distruggendo la sua famiglia, inizia una corsa contro il tempo per sciogliere l'oscuro enigma che coinvolge le sue sorelle, prima che venga rivendicata la prossima di loro. 

La casa di sale e lacrime è un retelling della fiaba delle Dodici principesse danzanti: lo dico subito e senza preamboli perchè chiunque legga la trama o si addentri in questa storia troverà indubbiamente delle similitudini sia con il racconto che con le sue trasposizioni sul piccolo schermo. Non per questo, il romanzo si dimostra banale e scontato, anzi, in realtà, saranno i tratti più luminosi di una storia che invece racconta di oscurità, pazzia, magia e morte. 

Annaleigh, una delle due sorelle maggiori, si trova a partecipare al funerale diEulalie, una delle sue sorelle, morta giovanissima, con il collo spezzato da una rovinosa caduta dalla scogliera di Highmoor. Eulalie non è la prima, Annaleigh ha dovuto affrontare già la morte di Octavia e Elizabeth. Sebbene tutti parlino di un disgraziato incidente, la nostra intrepida protagonista nutre dei dubbi e comincerà a cercare delle prove che conducano all'assassino delle giovani. 

L'indagine di Annaleigh si scontra però con delle strane visioni, vede le morte in giro per la casa, si sente spesso preda di una strana frenesia e di paura. 

Anche Verity, la minore delle dodici, disegna cose terrificanti che non ha mai visto prima e questo acuisce il sentore che ci sia qualcosa di strano a Highmoor. 

L'unico sprazzo di luce e normalità sembra provenire da una porta segrete che conduce in posti magici dove ballare fino a giornata inoltrata. Le scarpe si consumano di volta in volta e un padre, inizialmente generoso, diventa quasi un tiranno. E la morte non smette di esser ein agguato. 

La casa di sale e lacrime non è un libro banale perchè il mondo creato dall'autrice, sebbene sia sommariamente spiegato, suscita grande interesse: le isole di cui le giovani sono le principesse sono votate al dio del Mare per cui tornano a lui con il gorgoglio dell'acqua e del sale. Anche i mondi inesplorati fuori da Highmoor sono devoti a dei diversi, benevoli o terribili. Di questi altri dei, veniamo messi a conoscenza in modo poco dettagliato e questo forse è un punto a sfavore, ma a me non è pesato. 

La trama, d'altronde, punta a sbrogliare la matassa del mistero degli omicidi che durante la storia continueranno, alimentando i dubbi di Annaleigh. Concentrandoci su questo punto, devo dire che la trama è scorrevole e appassionante, a tratti inquietante. Lo stile di scrittura della Craig, sebbene si tratti del libro d'esordio, incalza e intriga il lettore che non riesce a staccarsi dalle pagine. 

Il finale è forse un po' affrettato, ma di impatto e sorprendente. Non mi aspettavo nulla di ciò che è accaduto e le ultime pagine mi hanno tirato fuori anche una lacrimuccia. La storia non ottiene punteggio pieno per queste mancanze e per un aspetto più che altro personale: odio gli insta - love. La storia d'amore che si intreccia al mistero, alla magia e alla morte non è ben calibrata né viene troppo approfondita, per cui l'aspetto romance non mi ha trasmesso nulla. 

Ho trovato più piacevole la protagonista, la sua crescita, il suo spirito d'altruismo e di sacrificio, nonché le sue sorelle, in particolare Verity, che il modo in cui lei e Cassius costruiscono una relazione.

Consiglio questo libro a persone che abbiano voglia di buttarsi in una fiaba oscura, che non temano l'inquietudine, la follia e il sangue. Consiglio questo retelling a chiunque voglia leggere un fantasy diverso, che unisca gli elementi di un'indagine con la famiglia e l'amore. 

Infine, consiglio questo libro agli appassionati perché senza ombra di dubbio, Annaleigh è una protagonista intrepida e coraggiosa, un'amante della vita e dei sogni. 

                                                        Verdetto: Dipendente!


Spero che la recensione vi sia piaciuta, se vi ho incuriosito o se avete letto il libro, non dimenticate di lasciare un commento!
Baci, 
Cris



giovedì 7 gennaio 2021

Novità in libreria | Inverno

Buongiorno lettori, come sono andati questi ultimi giorni di vacanza? Siete pronti a ritornare alle vostre attività a pieno ritmo? Non è una novità che siano state annunciate diverse uscite interessanti per questo inverno e così ho deciso di raccogliere in questo post quelle a cui sono più interessata, sperando che anche per voi possano essere interessanti.

Iniziamo subito da Gennaio: 




Il 12 gennaio uscirà in tutte le librerie l'ultimo volume della serie Folks of the Air di Holly Black, La regina del Nulla.
Il 13 gennaio prosegue con il retelling di Biancaneve la collana Disney - A twisted tale pubblicata dalla Giunti. Dopo Elsa e Anna e la mia preferita Ariel, arriva anche Specchio, specchio..
Il 19 gennaio grande festa perché usciranno Assedio e tempesta (l'ho letto in anteprima e vi posso assicurare che è pazzesco quanto il primo), Sorcery of Thorns e La stirpe della Gru
Gran finale per il 26 gennaio perchè uscirà il nuovo libro di Marie Lu, Il regno capovolto.





Passando a febbraio, sarà un altro mese ricco di uscite: il 4 febbraio uscirà l'acclamatissimo Piranesi per la Fazi editore. 
Per la Hope edizioni, invece, uscirà un contemporary LGBT dal titolo Rosso, Bianco e Sangue Blu ( questa traduzione per quanto letterale è davvero terribile xD). 
La Mondadori pubblicherà il 23 febbraio Heartstopper 3 e The Kingdom of Copper. Il primo concluderà almeno per il momento la serie di graphic novel su Nick e Charlie, anche se l'autrice sta lavorando ad altri due volumi. Invece, il secondo continua le vicende di Nahri de La città di ottone. 
Il 25 febbraio uscirà invece Blood & Honey, il seguito di Serpent & Dove. Le recensioni oltralpe sono davvero negative, spero che invece a me convinca. 

*Il 4 febbraio dovrebbe uscire anche A Court of Silver and Flames, il libro su Cassian e Nesta della serie Acotar, ma non si ha ancora nessuna conferma ufficiale da parte della casa editrice*




Il 9 marzo usciranno i primi tre volumi della serie Truthwitch di Susan Dennard, il 16 marzo sarà la volta invece di due seguiti pazzeschi: Il rintocco e Aurora Burning.
Infine, il 30 marzo uscirà Concret Rose, lo spin off di Angie Thomas dedicato al padre della protagonista di The hate u give. 

Libri senza ancora una data d'uscita

Altre uscite che attendo sono La corte dei miracoli e Chain of Iron di Cassandra Clare. Di quest'ultimo l'uscita è prevista per il 2 marzo 2021, quindi si tratta di capire se la Mondadori lo farà uscire in contemporanea o qualche mese dopo.
Infine, last but not least, c'è il mio adorato A sky beyond the storm, l'ultimo romanzo della serie de Il dominio del fuoco. Chi mi conosce sa che questa serie è la mia preferita, quindi la mia speranza è che la Nord si spicci a pubblicare l'ultimo volume. 
Voglio tornare da Laia ed Elias.

Immagino ci saranno ancora diversi annunci, anche per i prossimi mesi, ma ho pensato di aggiornarli per stagione, così sarà più facile tenere d'occhio tutte le uscite più recenti.
Spero che abbiate trovato qualcosa di interessante, un abbraccio
Cris
 



 



sabato 2 gennaio 2021

Cominciare con il piede giusto| I miei buoni propositi

Buongiorno lettori, auguri di un felice anno nuovo! Ho immaginato che ieri foste ancora intontiti per il troppo cibo e quindi ho deciso di posticipare a stamane il primo post del 2021. Come da tradizione, ho deciso di rendervi partecipi dei miei buoni propositi, sia sui libri e sul blog, che nella mia vita privata. Siete curiosi? Partiamo subito...

                                      I dieci obiettivi che vorrei raggiungere nel 2021

1) Vorrei essere più partecipe nei confronti dei bookbloggers e bookstagrammers che seguo e  stimo. Vedete, oggi sempre meno persone leggono i blog, ma anche instagram con l'algoritmo non rende la vita facile ai creators. Quindi cercherò di mostrare tutta la mia stima e il mio affetto per coloro che fanno il mio stesso 'lavoro' perché so quanta fatica e impegno c'è dietro. 

2) Vorrei raggiungere i 3000 followers su instagram. E' un numero piuttosto alto, me ne rendo conto. Ad oggi, sul mio profilo se ne contano circa 2400, quindi si tratterebbe di convincere oltre 600 followers che vale la pena leggere in mia compagnia. Voglio provarci. Voglio dare tutta me stessa e migliorare. 

3) Vorrei leggere titoli più variegati. Negli ultimi anni, specie grazie al fantastico lavoro fatto dalla Mondadori e dalla divisione Oscar Vault, ho avuto modo di leggere tanti titoli pazzeschi, soprattutto fantasy. Questo non è un male, se non fosse che sono una lettrice onnivora e mi manca approfondire periodi storici, mi manca l'emozione dei romance. Dunque, dovrei riuscire a gestire meglio questo aspetto. 

4) Vorrei leggere più titoli in lingua. Piano piano, grazie alle mie amiche che leggono in inglese, mi sono approcciata a questa esperienza formativa ma sono ancora troppo pigra, quest'anno tre titoli: Geekerella, Heartstopper e Queen of nothing. Vorrei riuscire a raggiungere quota 5.

5) Recuperare i titoli in arretrato. So che è un buon proposito comune e che tendenzialmente non siamo bravi a rispettarlo ma le mie librerie hanno raggiunto la loro capienza massima, i libri che non desidero più prendono polvere perchè restano invenduti e quindi prima di acquistarne di nuovi, preferirei eliminare alcuni titoli che mi attendono e puntare ad acquistare pochi titoli ma buoni. 

6) Passando alla mia vita privata, vorrei tornare a viaggiare. Mi manca tanto l'emozione della partenza, l'ansia prima di prendere il volo, il male ai piedi per le escursioni lunghissime, mi manca programmare le visite, pensare a quale museo vedere. Mi manca respirare fuori dalle pareti di casa mia.

7) Vorrei realizzare un piccolo desiderio inerente alla mia carriera, per farlo dovrò studiare molto e mi auguro di riuscire nell'intento. Voglio farcela. 

8) Vorrei tornare a scrivere. Mi manca tanto mettere nero su bianco le storie che ho nella testa, vorrei che altri si emozionassero per le mie parole come a me capita per quelle degli altri. So che non sarà questo il momento, ma tornare a scrivere potrebbero essere già un successo. 

9) Vorrei guardare più serie Tv e film. Ci sono tanti titoli a cui non mi sono dedicata per mancanza di tempo. Quest'anno vorrei trovarlo. 

10) La mia famiglia, le persone che amo sono il mio tutto. Mi auguro che siano in salute e che insieme potremo vivere ore magnifiche e di qualità. 

Ho scelto desideri piccoli, possibili, perché la verità è che questo anno nuovo non potrà essere migliore se non siamo noi a diventare migliori. Non è la posizione dei pianeti o l'influsso della Luna a decidere se quello sarà il nostro anno. Dipende solo da noi. 

Avete qualche obiettivo o desiderio per il nuovo anno? 

Vi abbraccio, 

Cris