giovedì 28 marzo 2019

Review Party: ' I segreti del college' di Catherine Lowell

Buongiorno lettori! Oggi vado di fretta perchè sto ultimando gli ultimi preparativi per la laurea e poi andrò al concerto dei The giornalisti. Vi piace questa band? 
Intanto, ecco la recensione de 'I segreti del college' di Catherine Lowell. 



Nelle antiche aule di Oxford riecheggiano le voci degli studenti seduti ai banchi in legno. Tra loro, Samantha sente di essere nel posto giusto. Anche se lei non è come le altre matricole: è la discendente delle famose scrittrici Charlotte e Emily Brontë. Un’eredità scomoda, un segreto che vorrebbe tenere solo per sé, perché ciò che più conta per lei è l’amore per la letteratura e per i libri. Un amore che le ha trasmesso suo padre, che l’ha cresciuta da solo e con cui condivideva il suo gioco preferito: una caccia al tesoro attraverso segnalibri nascosti nei romanzi. Quello stesso padre che, da poco, è scomparso nell’incendio dell’immensa biblioteca di famiglia. Samantha è al college per buttarsi tutto alle spalle e ricominciare. Ma, appena arrivata, il passato si ripresenta a darle il tormento: nella sua stanza trova copie di Jane Eyre e Cime tempestose che credeva distrutte dal fuoco. Non ci sono spiegazioni plausibili sul perché ora siano tra le sue mani. Giorno dopo giorno, i dubbi si fanno strada in Samantha, fino a quando un nuovo indizio la riporta a suo padre: dal testamento scopre che le ha lasciato un segnalibro, un semplice pezzo di carta che per lei ha mille significati. Lei sola sa che è una traccia
per un percorso a ritroso nel tempo che non può esimersi dall’affrontare. Lo deve a lui. Lo deve al nome che porta e alla famiglia a cui appartiene. Perché Samantha ha la certezza che dietro quell’intreccio ci sia la verità che molti cercano da anni: il mistero delle sorelle Brontë e della loro opera, che nessuno ha mai svelato. E ora forse è arrivato il momento di farlo.


Chi è appassionato di letteratura inglese non può non trovarsi a suo agio tra le pagine di questo libro. Samantha, la protagonista, è l'ultima discendente delle sorelle Bronte e porta con sè il peso di una eredità importante. 
Dopo la morte di suo padre in un incendio, lascia Boston e va a studiare letteratura inglese ad Oxford, dove  comincia a girare la notizia delle sue notevoli antenate. 
Nonostante la voglia di passare inosservata, Samantha sarà alle prese con scontri accesi con il professor Orville e con una caccia ad un mistero che si fa sempre più insidiosa. Chi le ha lasciato i libri appartenuti al padre e che lei aveva creduto essere andati dispersi nell'incendio?
Il premio di questa caccia al mistero sarà una consapevolezza nuova di sé e l'amore, quello tormentato e un po' disturbante alla Jane Eyre. 
Sarà proprio la letteratura inglese e le grandi opere delle sorelle Bronte a fare da protagonista a questo delicato romanzo con tratti mistery romance. 
L'autrice ha saputo delineare una storia fresca e scorrevole e subito verrete trascinati in un'atmosfera ironica e divertente, soprattutto grazie al carattere della nostra protagonista, irriverente e determinata. 
Lo stile è accattivante e scorrevole e se volete tuffarvi in una storia diversa, questa fa al caso vostro. 

Verdetto: Dipendente


Voi cosa ne pensate? Vi incuriosisce? 
Bacini, Cris





mercoledì 27 marzo 2019

Review Party: 'Un intero attimo di beatitudine' di C. H. Parenti

Buongiorno a tutti lettori e bentornati sul blog!
Oggi vi parlerò di un libro molto delicato, che sin da subito mi ha colpito per lo stile leggero e tratti poetico. Sto parlando di 'Un intero attimo di beatitudine' di Chiara Parenti, edito dalla DeA Planeta.



Arianna Brandi non è certo una ragazza che passa inosservata: capelli rossi come il fuoco e occhi pieni di rabbia. La rabbia di chi ha già perso tutte le cose che contano davvero: la famiglia, l’innocenza, la voglia di credere nel futuro. Infatti, da quando il padre se n’è andato, sparito nel nulla senza lasciare traccia, la vita di Arianna non è stata più la stessa. Qualcosa si è spezzato, e lei ha cercato rifugio nelle compagnie sbagliate, tra alcol, feste e notti infinite. Le cose cambiano il giorno in cui Arianna viene bocciata e la madre la costringe a lavorare nel bar di un piccolo paese alle porte di Siena.
Per Arianna quello è l’inferno, l’estate peggiore che possa immaginare.

Almeno fino al momento in cui incontra Daniel. Lui è tutto ciò che Arianna non è: timido, riservato, serio. Se ne sta seduto in un angolo del bar con una vecchia macchina fotografica tra le mani, sempre solo. Tra i due l’amore scoppia come una scintilla inaspettata, sorprendente. Lui la trascina nel suo universo misterioso, lei trova il modo di ricucire i pezzi della propria vita. Daniel sembra essersi materializzato dal nulla per salvarla, per portarla via sul suo cavallo bianco come un cavaliere dall’armatura scintillante. Eppure Arianna non sa che il ragazzo che le ha rubato il cuore nasconde un segreto. E che, forse, sarà lei a salvare lui. Dalla penna di un’autrice straordinaria, una storia romantica e indimenticabile sull’amore e sulle seconde possibilità. Quelle che la vita ci regala, sempre e comunque.

Questo libro è stato un vero colpo al cuore: la leggerezza, la bellezza, la poesia con la quale viene raccontato l'incontro di due anime come quelle di Arianna e Daniel mi ha stregato. 
Arianna è un personaggio complesso, magari all'inizio si può far fatica a comprendere le sue motivazioni ma quando il racconto si apre non c'è barriera che tenga ed ecco una giovane farfalla uscire fuori dal suo bozzolo. 
Ho ammirato la sua forza, il suo coraggio e la tenerezza con la quale ha accolto verità scomode e ha cercato di riprendersi la sua vita. 

"Fuori imperversa la tempesta, ma tu resisti e affronti con coraggio. E io sono disarmato e affascinato nel vedere quanta bellezza sei in grado di sprigionare proprio adesso, quando lotti contro tutto quello che più ti fa soffrire." 

Daniel è il ragazzo che spero ancora di incontrare: qualcuno che veda il mondo con la meraviglia e lo stupore che talvolta dimentichiamo di mantenere nella nostra vita. 
La vera Bellezza: due cuori che battono all'unisono, un paesaggio che scorre in auto, un tuffo nel mare blu. 
Questo libro mi ha regalato la consapevolezza che la bellezza è tale non in sè, ma solo se unita al dolore, se la compassione e il perdono scaldano il cuore.
Arianna è una giovane ragazza smarrita nel suo dolore, la perdita di suo padre ha fatto crescere in lei rabbia, delusione, aggressività. La verità che nasconde nel cuore è così difficile da accettare da renderle impossibile cambiare. Almeno finchè non arriva Daniel che mette a nudo la sua anima. Vivono insieme la più grande e meravigliosa avventura: la vita che costruiscono giorno dopo giorno insieme. 

"Daniel e io siamo riusciti a compiere un piccolo miracolo: abbiamo ricordato al mondo che l'amore esiste ed è magnifico. 
Perché l'amore è contagioso; quando lo riconosci negli altri, lo desideri anche nella tua vita e, se hai la fortuna di averlo trovato, senti l'esigenza di mostrarlo, di gridare al mondo che c'è. Perché l'amore è la storia più bella da raccontare."

Poco importa se questa avventura durerà quanto la brezza mattiniera di un'estate, il loro momento sarà infinito ed eterno.  
Ho avvertito ogni parola di questo romanzo, un invito a cogliere il meglio della vita, ad andare avanti senza timore, a scegliere la propria strada e diventare ciò che sei destinato ad essere. 
Daniel e Arianna insegnano la purezza di un amore vero, che va oltre gli sbagli, le difficoltà e il passato perchè non c'è limite che tenga quando vivi dei veri attimi di beatitudine. 
Gli amici, la passione, la poesia e l'arte sono lo sfondo di due vite in divenire che sorprendono anche la sensibilità dei più duri, che fanno tornare bambini, che sono in grado di regalare non solo emozioni belle, ma soprattutto riflessioni per diventare coscienti, di sè e del mondo, della vita che seppur breve può divenire terna se vissuta a pieno. 
E' stato un romanzo travolgente. 

                                                   Verdetto: Dipendente



E' stato un viaggio meraviglioso nelle emozioni, vi auguro di poter fare lo stesso. 
Intanto, vi invito a leggere la recensione delle altre ragazza partecipanti. 
Un abbraccio, Cris




venerdì 22 marzo 2019

Pills of books: Intervista a Bianca Marconero

Buongiorno miei cari lettori, siete pronti a una chicca del weekend? 
Ho intervistato la mia e vostra autrice preferita, Bianca Marconero, devo ammettere che alcune risposte sono fantastiche!

Pills of books è una rubrica a cadenza casuale in cui vi racconterò curiosità, aneddoti, approfondimenti sui libri e/o i loro autori!


Benvenuta Bianca, sono felice di poterti ospitare di nuovo qui sul mio blog. Sai che sei una delle mie persone preferite? 

Detto da una delle mie persone preferite è davvero bello.

Sei reduce da una pubblicazione pazzesca. 
Un maledetto lieto fine ha sbancato con i preorder e le recensioni. Eri spaventata prima dell’uscita, ora come stai? Cosa pensi del successo riscosso? 

Non avevo raccontato molto di questo libro. Mi ero limitata ad avvertire che si trattava di una storia diversa. Non ho pubblicato estratti e non mi sono sbilanciata sulla trama. Credo che lo abbiano comprato a scatola chiusa. In merito allo stato d'animo, prima dell'uscita ero moderatamente agitata; sapevo di aver introdotto situazioni crude e che avrebbero potuto generare un dibattito. Per certi versi è andata meglio di quanto credessi, per altri peggio.  Questa pubblicazione però mi ha ricordato perché scrivo, l'importanza di difendere e rivendicare l'onestà dell'ispirazione. La libertà di opinione va riconosciuta a chi legge e quella di espressione a chi scrive.

Agnese e Brando sono due ragazzi ‘imperfetti’, la loro adolescenza è stata costellata da difficoltà e da decisioni sbagliate. E’ stato difficile scrivere della loro relazione ambigua e complicata? 

Molto. Una delle recensioni più belle che abbia ricevuto l'ha scritta una ragazza di nome Cinzia. Iniziava più o meno con le parole: "Non so come abbia fatto Bianca a entrate nella testa di Brando e Agnese senza impazzire".  Ha riconosciuto la difficoltà di farlo e gliene sono grata.
Scrivere in prima persona ti porta sull'orlo del disturbo da personalità multipla, e con Brando e Agnese  è stato impegnativo.  Nelle storie d'amore i personaggi si aiutano a vicenda. Con Brando e Agnese è successo l'esatto contrario. La loro vicinanza ha messo in luce il peggio di loro, difetti che non derivano da una reale cattiveria, ma dall'immaturità. Non sanno amarsi. Devono crescere per imparare a farlo. Per me questo è stato un viaggio senza paragoni.

A furor di popolo, hai già iniziato a scrivere il sequel. Prevedi fuoco e fiamme come nel primo romanzo? O i nostri ragazzi dimostreranno di essere maturati abbastanza da vivere serenamente il loro amore?

All'inizio della stesura (e ti parlo del 2016) era previsto che Brando alla fine morisse, giusto per farti capire quanto il progetto originale fosse cupo. In corso d'opera ho capito che non ce l'avrei fatta ad andare fino in fondo e, fermo restando che questa era una storia di errori e cadute, ho cominciato a pensare a un eventuale secondo round. Credo che Jacopo sia nato esattamente in quel momento. Jacopo era l'elemento irrisolto, era l'indizio che, nonostante quel finale,  la storia non era finita.
Il sequel dovrà essere in continuità con il tono del primo libro, ma con personaggi che hanno camminato nel dolore, e non vogliono ricaderci.

In Un maledetto lieto fine, i più attenti avranno notato la breve apparizione di Alice. Tutti (leggi ME, ME, ME) aspettano di conoscere le sette volte che riguardano lei ed Alex, fedeli personaggi secondari della bellissima storia di Emilia e Fosco. Ci sono novità in merito alla pubblicazione? Cosa dobbiamo aspettarci da queste due teste calde?

La duologia che comprende gli inediti "Le nostre prime sette volte" e "L'ultimo bacio" per me sarà sempre la storia di Alessandro. E lo dico senza nulla togliere ad Alice. In questi due libri, vi racconterò un arco temporale di quasi cinque anni e la parabola di un uomo che, per amore di una ragazza, trova il suo posto nel mondo. All'inizio, nelle prime pagine di "Le nostre prime sette volte" avremo a che fare con un giovane imprenditore di successo, spregiudicato, opportunista e concentrato su se stesso. Nelle ultime pagine de "L'ultimo bacio" avrete qualcosa di totalmente diverso.  Un personaggio che, considerato il percorso, sono davvero orgogliosa di avere scritto. 

So che Emilia e Fosco hanno già avuto il loro lieto fine, ma non posso non chiederti se prima o poi ci sarà qualche altra pagina su di loro. Penso siano due dei personaggi più ricchi di umanità che tu abbia mai creato. 

Certo, loro sono presenti in tutti i libri di Alex e Alice. Riguardo alla loro umanità l'ho sentita tanto anche io. Volevo scrivere di un amore generoso e luminoso.

Deacon, un personaggio di Albion,  è sarcastico e diretto, ma anche un ottimo amico. Come rimetterebbe in riga (leggi, come insulterebbe) Brando e Alex?

Facciamo che parlando di Brando si rivolge ad Agnese e parlando di Alex ad Alice…

«Agnese, tieni presente che io non sono quello che si definisce un esperto di relazioni, a meno che non si parli di saggi di fine anno, o tesine. Tuttavia ti inviterei a riflettere sul fatto che non è propriamente ortodosso quello che questo tizio ha accettato di fare per te. E anche considerando le attenuanti, in primis che è Italiano e sappiamo bene che a quella latitudine i maschi non sono affidabili, in secundis che il gran casino è originato da una tua idea bislacca, e non da lui, penso che l'assenso stesso sia una forma di colpevolezza. Hai mai sentito parlare di concorso di colpa? Ecco. Nel tuo caso direi che c'è stata anche circonvenzione di incapace, e lo dico senza offesa».

«Alice, tu mi ricordi una mia cara amica, che chiameremo H.,  afflitta dalla medesima sindrome della crocerossina. Selezionate campioni maschili sentimentalmente sterili e cercate di salvarli. Azzarderei che l'intelligenza, tratto che ti accomuna alla mia amica H., sia un fattore che predispone le ragazze alla comparsa della suddetta sindrome. Il che è quasi un paradosso, perché non c'è niente di logico nel dedicarsi ai casi persi. Forse è un eccesso di fiducia nelle vostre capacità di cambiare gli uomini, ma l'epilogo è lo stesso. Dicono che tentare non nuoce, ma è una verità universalmente riconosciuta che chi tenta di cambiare la testa di un maschio stupido alla fine si farà parecchio male».

Qual è il personaggio di cui hai preferito scrivere finora? E quello che ti ha invece reso le cose difficili?

La sfida più difficile è stata Agnese. Non è un personaggio rassicurante, non è un'eroina.  È contorta, piena di lati oscuri. Ed è proprio per questo che ora è la mia preferita. Se nel tuo percorso di narratore ti capita un personaggio così devi soltanto ringraziare, perché costringere te stesso a pensare con una testa diversa dalla tua alla fine amplia la tua conoscenza dell'umanità. Non tutto è edificante, bello, rassicurante.

Sei molto veloce nella stesura dei testi, qual è il tuo segreto? Se dovessi dare un consiglio da scrittrice affermata alle nuove leve, cosa suggeriresti?

A dire il vero ho fatto una stagione molto prolifica tra giugno 2016 e marzo 2017. In meno di un anno ho scritto "L'ultima notte al mondo", "Ed ero contentissimo", "Il principe spezzato", "Un altro giorno ancora", "Un maledetto lieto fine "e "Non è detto che mi manchi".
Nel marzo del 2017 erano già tutti consegnati. Ho ricominciato a scrivere ancora solo nella seconda parte del 2018. E da allora ho concluso "Le nostre prime sette volte", "L'ultimo bacio", “Montreal", e "Il ritorno del Conte" (un romanzo storico). E ora sto lavorando a "Un maledetto per sempre", il sequel di "Un maledetto lieto fine".  
In merito ai consigli, più che darne ne accetto volentieri …

Sei stata prima autrice self e ora sei edita da una delle più grandi case editrici presenti sul mercato italiano. La Newton Compton è anche da poco entrata nel gruppo GeMS. Quali sono i pregi e i difetti delle due esperienze con cui ti sei formata?

Guarda per ora il percorso è una somma di passi. Credo che sei anni di pubblicazioni siano ancora un arco temporale troppo modesto per tirare conclusioni. Farei solo un elenco parziale. 
Però credo che l'acquisizione del pacchetto di maggioranza da parte di GeMS sia una cosa molto positiva per la Casa Editrice.

Ora, però, divertiamoci. Se avessi la possibilità di fare un crossover tra i tuoi romanzi, chi inseriresti in quale romanzo?

Ecco, qui baro. Ti dico quello che ho già fatto: in "Un'altra notte ancora", il romanzo di Bianca e Vittorio, già incontrati in "Un altro giorno ancora", lavorerò alla redenzione del famigerato Luca Vanvitelli, l'ex fidanzato di Marianna de l'ultima notte al mondo. D'altronde i due "universi" si erano già toccati perché in "Un altro giorno ancora" compariva Marco de "L'ultima notte al mondo".

E se invece ti chiedessi quale personaggio di un tuo libro potrebbe costruire una relazione hate to love con un personaggio di un altro libro, chi faresti finire insieme? 

Credo che tutte le mie coppie canon siano un po' hate to love. E mi è difficile mischiarle. Ma se mettessimo Marianna di "L'ultima notte al mondo" con Andrea Serpieri di "Un altro giorno ancora" ci addormenteremmo tutti. Mentre se mettessimo Brando con Elisa Hoffman… ecco, la svolta sarebbe interessante!

Da grande cosa volevi fare? Ti aspettavi che saresti diventata una scrittrice così tanto ammirata? 

Il pilota di formula Uno. il che è ridicolo perché non ho mai imparato a guidare. Sull'ammirazione  e le critiche(per quanto la prima faccia più piacere delle seconde) l'ideale sarebbe trattare allo stesso modo successo e insuccesso, partendo dall'idea (rubata a Rudyard Kipling) che sono entrambi "impostori". Non dobbiamo riconoscere noi stessi nelle parole degli altri. Siamo persone collocate in un percorso, abbiamo a disposizione un lasso di tempo, ciò che saremo stati (figlie, madri, mogli, amiche, scrittrici) lo potremo stabilire solo alla fine. 

Il tuo sogno più grande? 

È irrealizzabile. Vorrei avere per sempre quello che ho oggi.

Sei felice in questo momento? 

Un compromesso accettabile.

Ho finito per oggi, ti mando un grandissimo bacio virtuale e ti abbraccio più che posso. Grazie mille <3

Grazie a te, di esistere.

Ragazzi, non so voi, ma io sono ancora più gasata dopo queste risposte e non vedo l'ora di leggere altro di questa meravigliosa personcina. L'accenno alla storia di Vittorio e Bianca...


Lascio a voi i commenti. 
Bacini, Cris






martedì 19 marzo 2019

Review Party: 'La conseguenza' di Rhidian Brook

Buongiorno lettori, bentornati sul blog!
Oggi parleremo di un romanzo, la cui trasposizione cinematografica sta per giungere nelle nostre sale con un cast che adoro, specie perchè la protagonista è Keira Knightley. 


Amburgo, 1946. La città, assegnata agli inglesi dopo la spartizione fatta dagli Alleati della Germania sconfitta, è devastata come le vite di chi la abita: vinti e vincitori. È in questa notte buia dell'anima che il colonnello inglese Lewis Morgan, incaricato di gestire la ricostruzione di questa città senza speranza, si trova costretto, suo malgrado, a requisire al legittimo proprietario, l'architetto tedesco Stefan Lubert, una splendida villa sul fiume Elba. Nonostante la diffidenza di sua moglie Rachael, Lewis offre a Lubert e Frieda, la figlia adolescente, la possibilità di rimanere a vivere nella villa. Le due famiglie per quanto non condividano quasi nulla, sono però accomunate dallo stesso dolore causato dalla guerra: Lewis e Rachael hanno perso il figlio maggiore per una bomba nemica, mentre Stefan, per la stessa ragione, ha perso sua moglie Claudia. I destini delle due famiglie iniziano a intrecciarsi in un susseguirsi di emozioni e colpi di scena: solo affrontando le conseguenze del dolore, infatti, la notte delle loro vite potrà cedere il passo a una nuova alba.

Questo libro ha un impianto storico molto forte: dopo la fine del regime nazista e della seconda guerra mondiale, la Germania venne divisa in due parti e agli alleati venne dato il compito di ricostruire una nazione le cui pretese avevano distrutto mezzo mondo. 
Il punto di vista in cui veniamo calati è quello del post bellico, quando i tedeschi diventano oggetto di scherno, astio e diffidenza e a cui vengono espropriati beni e case. 
Ho trovato affascinante poter studiare un altro frammento di storia e ho apprezzato che in qualche modo, rimescolando le carte, non ci sono vinti o vincitori. L'umanità, su ogni fronte, era andata dispersa. 
Il colonnello Lewis è il protagonista ideale in questa storia: saggio, lungimirante, giusto.
Viene chiamato a ricostruire Amburgo e a sanare le ferite di quanti sono ormai in miseria, cercando cibo tra le macerie accanto a corpi perduti. 
La crudezza delle scene, la tristezza serpeggiante, l'insoddisfazione e la paura sono serpi velenose ma necessarie per rendere vivo e vero il racconto di una storia finora oscurata. 
Giungono in città anche sua moglie Rachel e suo figlio Edmund che vengono assegnati alla grande villa dell'architetto Luber e sua figlia Freida. 
Lewis si dimostra comprensivo, molto generoso e consente ai due tedeschi di alloggiare nell'appartamento all'ultimo piano, cercando di garantire una forma di dialogo e comprensione tra due realtà completamente differenti.
E' un libro intenso, che scava a fondo i sentimenti, sia quelli più positivi come l'amore, l'affetto, il senso di perdita, che quelli meschini come la gelosia, l'invidia e il possesso, lasciando a nudo i personaggi, per i quali provi empatia e affetto. 
Tuttavia, nonostante lo stile scorrevole e l'ambientazione perfetta, ho avuto grossi problemi con le due protagoniste femminili: Rachel e Freida. 
Rachel è stata per lungo tempo una moglie lontana, che nonostante la lontananza del marito, ha saputo gestire la propria casa e i suoi due figli. Edmund è un ragazzo brillante, gentile, ha saputo conquistarsi il mio amore incondizionato. Il maggiore, invece, morto a causa di una bomba, sembra aver spento ogni empatia e cancellato ogni forma di bontà in Rachel: l'ho trovata meschina, a tratti infantile e mi ha disturbato più di una volta leggere di lei e del suo punto di vista. 
Sicuramente è una donna in cui la sofferenza alberga viva dentro di lei, ma Lewis non è stato da meno. Ha combattuto per sopravvivere, e poi, per dare un futuro migliore a lei e ai suoi figli. Ha dimostrato di esserle eternamente legato, la sua vita, la sua forza tratta da un pegno come un portasigarette d'argento.
Rachel è ingrata e ad un certo punto, meschina. 
Freida è la figlia dell'architetto Luber, ma mentre quest'ultimo è edotto, colto, disponibile, sua figlia è cattiva - i dispetti ad Edmund sono osceni - e crudele, specie nei confronti di suo padre. Si affanna a voler restaurare un ideale che non esiste più e che non è mai stato giusto. Il suo animo è ferito, è un'adolescente in fondo ma io sono fermamente convinta che, nonostante il dolore, siano le nostre scelte a fare la differenza. 
Nonostante questo piccolo neo, il romanzo mi ha conquistata e penso di aver preso una cotta per Lewis, così forte e temerario sul lavoro, leader indiscusso eppure così dolce e premuroso nei confronti di chi ama. 
Un libro accattivante, che si lascia leggere in poche ore. 

                                                   Verdetto: Dipendente 




Vi ho incuriosito? Cosa ne pensate? 
Bacini, Cris




lunedì 18 marzo 2019

Blogger Project - Let's Get Started + Unpopolar Opinions

Buona sera lettori, oggi inizia il Blogger Love Project!
In cosa consiste? Si tratta di dieci giorni di condivisione e di amore per i blogger e la blogosfera!
Per altre informazioni, vi rimando al post introduttivo delle organizzatrici 
Per iniziare questa avventura, bisogna fare una lista di obiettivi che si intendono perseguire durante la durata del progetto. 
Io adoro le liste ed ecco le mie scelte:

1) Seguire assiduamente il BLP e riuscire a svolgere il maggior numero di mini challenges possibile!

2) Commentare i post delle altre partecipanti

3) Terminare due dei libri in lettura che stazionano da tempo sul comodino

4) Postare quotidianamente

5) Inaugurare una nuova rubrica a cui penso da tempo (che sposta il baricentro sull'attualità)

Pochi, ma buoni!

E ora, parliamo della prima mini challenge di oggi. Dobbiamo elencare alcune delle nostre unpopolar opinions, fortunatamente non sono moltissime (anche perchè magari non le ricordo xD)

1) Non sopporto Ron Weasley. 
Io ci ho provato durante la lettura dei libri e la visione dei film, ma lo trovo davvero un personaggio insignificante. Sicuramente è un amico buono e leale e negli ultimi libri ha dimostrato di possedere coraggio e spirito di sacrificio, ma non comprendo perchè una persona intelligente come Hermione debba stare con un ragazzo così immaturo, che per me non ha un grande spessore. 

2) La serie Shatter me è sopravvalutata. 
Ho letto i primi due romanzi della serie e mi sono piaciuti ma non tanto quanto tutti coloro che la definiscono un capolavoro. Warner, poi, è un personaggio terribilmente idolatrato ma che a me non ha dato niente durante la lettura. 

3) Non ho intenzione di vedere Star Wars. 
Non mi fanno impazzire le storie fantascientifiche e per questa in particolare non ho mai provato alcun interesse. 

4) Non tutto ciò che scrive la Armentrout è bello. 
Ho letto la serie romance dell'autrice e ammetto che è davvero brava tuttavia ad un certo punto, i personaggi perdono spessore e sembrano tutti uguali. 
Questo è particolarmente evidente nell'aspetto fantasy: mi è piaciuta molto la pentalogia di Covenant, ma lo spin off sui Titani e su Seth a tratti mi sembra sempre la stessa minestra. 

5) Non ho mai letto Il signore degli anelli. 
Penso che non sia fatto per me, almeno non per mole e genere. 

Per oggi ho finito, quali sono le vostre unpopolar opinions?
Partecipate e rispondete nei commenti. 

Un abbraccio, 
Cris

martedì 12 marzo 2019

Review Party: 'Il custode della tempesta' di Catherine Doyle

Buongiorno a tutti lettori e ben trovati sul blog! 
Oggi voglio parlarvi di un'avventura meravigliosa in uscita per la Mondadori, una nuova serie per ragazzi che ho divorato, sto parlando de 'Il custode delle tempeste'. 


A ogni generazione, l'isola di Arranmore sceglie un Custode delle Tempeste che incarni il suo potere e difenda la sua magia se il Nemico dovesse tornare. E per il nonno di Fionn è giunto il tempo di cedere il passo al nuovo Custode. Fionn ha il terrore del mare, tanto che quando approda ad Arranmore per l'estate, vuole solo tornare sulla terraferma. L'isola della sua stirpe, però, lo aspetta da molto tempo e lo reclama a sé, rivelandogli la sua magia. Presto Fionn si lascerà sedurre dalla ricerca di una grotta sommersa, capace di esaudire i desideri. Ma una forza malvagia si sta destando nelle profondità dell'isola, ed è più vicina a lui di quanto non immagini.

Mi sono buttata in questa storia senza pensarci due volte: un protagonista incompreso, una famiglia sui generis, una tradizione di famiglia e una storia piena di magia sono stati i presupposti di una fantastica lettura. 
Fionn ha undici anni quando la mamma spedisce lui e la sorella Tara per l'estate dal nonno a Arranmore, un'isola roccaforte da cui sono scappati quando il papà è scomparso tra i flutti del mare. Il ragazzo ha paura del mare e quindi più che una vacanza, è come se fosse una prigione ma quando arriva sull'isola e conosce il nonno, sente che esiste finalmente qualcuno al mondo che comprenda come si sente e che lo incoraggi a superare le proprie paure. 
Ma c'è di più: l'isola è magica, proprio sulle spiagge di Arranmore si è consumata un'epica battaglia fra due potenti stregoni, Morrigan e Dagda, che si è conclusa con la sconfitta della prima. I fiori colti riappaiono sul ciglio della strada, esiste un prezioso albero, detto Albero dei sussurri, che risponde alle tue domande prospettando il futuro e una Grotta Sommersa alla quale chiedere un desiderio. E poi, c'è il Custode delle Tempeste, suo nonno.
Il Custode delle Tempeste ha un ruolo fondamentale perchè di volta in volta, scelto tra le famiglie di isolani che hanno aiuto in battaglia Dagda, ha il compito di preservare la magia e di guidare la battaglia se Morrigan dovesse tornare. Malachy, il nonno di Fionn, incamera la magia nelle candele che permettono di rivivere eventi del passato attravero gli elementi del tempo: tempeste, tramonti, maree ed arcobaleni. 
Il viaggio di Fionn alla scoperta dell'isola e della magia è stato divertente e avventuroso, ma più di ogni altra cosa è stato emozionante. Accendere una candela e rivivere la storia è stato come possedere un Pensatoio olfattivo. Attraverso la vita degli altri, con le loro emozioni e il loro coraggio, Fionn ha potuto fare un viaggio dentro se stesso e comprendere molte cose, anche talune molto dolorose, che lo hanno portato a crescere e maturare. 
E' proprio il discorso 'candele' che mi è piaciuto più di ogni altra cosa. La bellezza di rievocare le avventure che altri hanno vissuto non accedendo solo al ricordo, ma potendo provare le stesse emozioni, la stessa paura, lo stesso sollievo. Gli odori del mare, i tramonti e le maree, gli arcobaleni e le tempeste sono il passaggio magico che consente di tornare indietro. Poetico.
Ho apprezzato molto la coralità di questo romanzo: nonostante sia Fionn il protagonista, viene affiancato costantemente da diversi personaggi che, in positivo o in negativo, sono stati descritti al meglio. Ho potuto affezionarmi a Malachy, ridere con lui e ascoltare le magie che nasconde l'isola e il suo arduo compito. Ci sono gli stregoni Dagda e Morrigan, i Predanime, e sopratutto i Beasley. 
Shelby è divertente, intelligente e coraggiosa, tanto quanto suo fratello è irritante, spocchioso e crudele. La rivalità tra le due famiglie per il ruolo di Custode ha reso la storia ancora più avvincente. 
Mi è piaciuto molto questo libro, l'ho divorato in pochi giorni e per certi versi, mi ha ricordato le avventure di Harry Potter, Non a livello di trama o di personaggi, quanto piuttosto nello stile a cui è improntato il romanzo. 
Un romanzo per ragazzi meraviglioso in cui la magia e il bene sono principio di ogni cosa. 
                                                      Verdetto: Dipendente

Spero che la recensione vi abbia incuriositi, fatemi sapere cosa ne pensate, se è un'uscita che sollevato il vostro interesse. 
Bacioni, Cris

mercoledì 6 marzo 2019

Gruppo di lettura: Seconda tappa 'Legend' di Marie Lu

Buongiorno lettori! 
Come annunciato da qualche settimana, abbiamo deciso di leggere insieme la trilogia Legend di Marie Lu. 



Dopo la prima tappa curata da Clarissa di Words of books ( se non avete ancora iniziato a leggere il libro, potete seguire mano a mano le varie tappe a seconda dei vostri tempi di lettura) che ha presentato personaggi e worldbuilding, ci addentriamo maggiormente nella storia. 

Los Angeles, Stati Uniti. Il Nord America è spaccato in due parti, la Repubblica e le Colonie, e la guerra sembra destinata a non finire mai. A quindici anni, June è già una promessa della Repubblica. Nata in una famiglia ricca e prestigiosa, oltre a una bella casa, un mucchio di soldi e la possibilità di frequentare le scuole migliori, possiede anche un vero talento nel cacciarsi nei guai e senza l’intervento di Metias, il fratello maggiore, probabilmente qualcuna delle sue bravate all’accademia militare sarebbe già finita male. Dalla morte dei genitori, Metias è l’unico su cui può contare, almeno fino al giorno in cui viene ucciso in circostanze misteriose. Il primo sospettato è Day, un ragazzo della stessa età di June, ma nato e cresciuto nei bassifondi della Repubblica. Ed è anche il criminale più ricercato del paese. Da quel giorno, June ha un unico desiderio: vendicare Metias. Ma per lei e Day il destino ha altri piani.

Day, nonostante sia un fuggitivo e un ricercato, ha a cuore un'unica cosa, la sua famiglia: sua madre e i suoi fratelli sono stati marchiati da una X sulla porta. Ciò significa che il morbo ha colpito la sua casa. Eden, il più piccolo dei fratelli, è a letto sempre più debilitato. 
Non voleva uccidere Metias, non con intenzione: si è trattato di pura sopravvivenza. 
Jude dopo il funerale del suo adorato fratello, si mette alla caccia di Day e inizia a elaborare il suo piano partendo da un'esca.
Fa girare la voce che ci sia qualcuno che possiede una cura per il morbo. 
Sia Day che June sanno che è una trappola ma l'incontro tra i due avviene nell'ombra, un primo scontro tra titani. 
June è pronta a fare di tutto per stanare Day e consegnarlo alla giustizia. 

Finalmente entriamo nel vivo della storia, lo stile diventa più scorrevole e si prende più familiarità con i due protagonisti. 
Day è un ragazzo leale, giusto, è impossibile non appassionarsi alle sue avventure. 
June è determinata e ribelle, nonostante la Repubblica la voglia fredda e senza scrupoli, dimostra di avere un fuoco, una passione che non si può spegnere semplicemente soffiandoci su. 

Sono sempre più curiosa di andare avanti con la storia e anzi, ammetto di aver barato e  di aver raggiunto il prossimo step.
Sarò muta come un pesce, però un consiglio posso darvelo:  NON perdete il prossimo appuntamento sul blog di We found wonderland in books
Sarà il momento della svolta <3


Un abbraccio, Cris




lunedì 4 marzo 2019

Review party: 'Il fabbricante di sogni' di R.M.Romero

Buon pomeriggio lettori e buon lunedì. 
Finalmente settimana scorsa sono tornata a leggere e in questi giorno sul blog fioccheranno recensioni, rubriche, aggiornamenti dei gruppi di lettura di Albion e Legend. 
Oggi parliamo di un libro magico, in cui storia e fantasia si uniscono per raccontare gli orrori di un periodo che non possiamo dimenticare. 
Si tratta de 'Il fabbricante di sogni' di R. M. Romero. 



Cracovia, 1939. È un giorno come tanti quello in cui una bambola di nome Karolina prende vita nella polverosa bottega di un giocattolaio. Una magia inaspettata che rompe la monotonia della solitaria esistenza di Jozef. Jozef è un uomo burbero che ha conosciuto la guerra e non è mai riuscito a ricomporre i pezzi del suo cuore infranto. Ma, quando Karolina entra nella sua vita come una ventata d’aria fresca, le cose cambiano. Nella bottega del giocattolaio torna il sorriso e Jozef si avvicina a un violinista ebreo e a sua figlia, per la quale realizza una splendida casa di bambole. Proprio nel momento in cui tutti sembrano finalmente aver trovato la felicità, però, l’ombra nera del nazismo si allunga sulla Polonia. I nuovi amici ebrei si trovano all’improvviso in pericolo, e Jozef non intende abbandonarli per nessun motivo. Anche se questo significa sacrificare se stesso.


Quando ho letto per la prima volta la trama di questo libro, ne sono rimasta affascinata. 
Solo dopo averlo letto, ho scoperto che di questo romanzo mi aveva già parlato benissimo la mia amica Ileana di Oh ma che ansia. 
La copertina in lingua originale era favolosa e la lettura si è dimostrata assolutamente all'altezza. 
Amo i romanzi storici, specie se ambientati nella Seconda guerra mondiale perchè penso che siano un promemoria importante e che insegnino i valori della solidarietà e l'amore.


Protagonisti di questo romanzo sono Cyril, il giocattolaio un po' burbero che ha perduto una gamba durante la guerra e Karolina, che dal suo cottage nel Regno delle Bambole, torna nel mondo degli umani. 
I due stringono un'amicizia improbabile che allontana lo spettro della solitudine e dell'abbandono e crea un'atmosfera di magia e complicità. 
Cyril, per metà tedesco, conoscerà il violinista ebreo Jozef e sua figlia Rania quando gli verrà affidato il compito di creare una bellissima casa per le bambole in onore della bambina e diventerà loro amico, dimostrando che un'ideologia come quella di Hitler non ha attecchito su tutte le persone del Reich.  Il giocattolaio dalle mani d'oro non riesce a star fermo davanti a due persone innocenti che non hanno fatto nulla di male per meritarsi la privazione dei loro averi prima, dei loro diritti poi e infine della loro dignità.
 Il racconto assume la voce della bambola Karolina, per questo possiede il pregio di tenere vivo la realtà, la storia addolcendo la crudeltà di quegli anni con la fantasia, la magia e diventando una favola per grandi e piccini. 
Il romanzo si legge in un soffio anche se le emozioni che scatenerà saranno diverse e profonde: rabbia, impotenza, ma anche gioia e commozione. 
Un libro leggero che racconta qualcosa che invece pesa come un macigno sulla nostra Storia, l'odio razziale e la superiorità che talvolta ancora alberga nei nostri cuori nonostante tutti gli anni passati. 
L'odio è sempre più facile da diffondere dell'umanità e dell'amore.

Verdetto: Dipendente



Bacini, Cris