sabato 31 ottobre 2020

Recensione: A caccia del Diavolo di Kerri Maniscalco

Buongiorno lettori e buon Halloween, come state? Siete già in modalità festa a casa? O come me vi dedicherete a un buon libro e a un dolcetto? Oggi sono davvero entusiasta di parlarvi di A caccia del diavolo, l'ultimo romanzo della serie di Kerri Maniscalco che ci ha tenuto compagnia in questi tre mesi dalla sua pubblicazione e che si concluderà il 10 novembre con la sua uscita. 


Audrey Rose Wadsworth e Thomas Cresswell sono giunti in America, una terra audace, sfrontata, brulicante di vita. Ma, proprio come la loro Londra adorata, anche la città di Chicago nasconde oscuri segreti. Quando i due si recano alla spettacolare Esposizione internazionale, scoprono una verità sconcertante: l’evento epocale è minacciato da denunce di persone scomparse e omicidi irrisolti. Audrey Rose e Thomas iniziano a indagare, per trovarsi faccia a faccia con un assassino come non ne hanno mai incontrati prima. Scoprire chi sia è una cosa, ben altra faccenda è catturarlo, soprattutto all’interno del famigerato Castello degli Orrori che ha costruito lui stesso, un covo di torture labirintico e terrificante. Riuscirà Audrey Rose, insieme al suo grande amore, a porre la parola “fine” anche a questo caso? O soccomberà, preda del più subdolo avversario che abbia mai incontrato?

Come ricorderete, la serie della Maniscalco aveva suscitato in me un lieve tepore nei primi due romanzi, vedevo le opportunità di una storia mistery ambientata nell'Ottocento ma notavo fin troppi difetti nei protagonisti per poterle cedere il mio cuore da lettrice. Finalmente con l'avventura sulla RMS Etruria e l'aiuto di quel tenebroso principe di Thomas Cresswell, le mie resistenze si erano abbassate e con questo nuovo ed eccitante romanzo, sono state del tutto vinte. 

Thomas e Audrey Rose hanno raggiunto una sorta di maturità emotiva e dopo mesi di battute sconce, baci rubati e un corteggiamento irriverente, sono pronti a coronare il loro amore con il fidanzamento e il matrimonio. Tutto sembra andare secondo i piani, nonostante l'incidente che ha provocato un danno permanente alla ragazza, quando nuovi nemici nell'ombra meditano di rompere tale idillio. 

Parto da questa premessa 'sentimentale' perchè è innegabile che questo romanzo dei quattro, è sicuramente quello più vivo ed emozionante. Abbiamo visto questi ragazzi prendersi le misure, conoscersi e innamorarsi e la forza del loro cuore ha portato a diversi cambiamenti sia nel carattere freddo e scientifico di Thomas che nella indomita intraprendenza di Audrey Rose. In questo finale palpitante, la loro relazione sentimentale è sicuramente una parte preponderante della trama scritta dalla Maniscalco. 

E forse per questo è stato davvero incredibile per me leggerlo. Io non sono proprio riuscita a metterlo giù e senza vergogna ammetto che l'ho divorato in poco più di due giorni. La devozione di Thomas e lo struggimento di Audrey Rose mi hanno entusiasmato e ho adorato ogni singola pagina, sia nelle loro interazioni, che in quelle con i loro familiari e nostre vecchie conoscenze. La fortuna di questa serie si gioca tutta su questa ship, per la quale o si prende una sbandata o si fatica ad apprezzare. 


Passando all'aspetto più propriamente 'mistery', purtroppo devo ammettere che si dimostra flebile rispetto sia a Sulle Tracce di Jack Lo Squartatore che In fuga da Houdini. Se nel primo e nel terzo, gli omicidi perpetrati e il loro movente mi avevano intrigata e appassionata, tanto da lasciarmi intuire il colpevole e farmi sentire vicina alle loro agghiaccianti motivazioni, in questo romanzo la parte investigativa risente di una qualche debolezza, dettata sia dalla scarsa attenzione della protagonista che dalla mancanza di momenti solo investigativi.

L'aspetto più criticabile è sicuramente quello che riguarda la figura del Diavolo: l'autrice aveva iniziato bene, seguendo le tracce di una figura storicamente esistita come quella di Jack Lo Squartatore e il principe Vlad Dracula, ma già in Houdini avevo notato quanto questi richiami fossero via via sempre più labili. Non mi ha sorpreso, quindi, appurare quanto fosse discutibile lo stravolgimento della figura presa a riferimento.

E' stato interessante vedere come a soccorrere questa coppia in disgrazia siano stati alcuni dei legami stretti nei romanzi precedenti: torna Noah, studente dell'Accademia di Moldovenau in Romania, e Mefistofele, con i suoi ipnotici segreti. Per non parlare della completezza d'insieme: in Liza, Daciana e Ileana riconosciamo il sostegno familiare di cui ella ha bisogno, nello zio Jonathan, la zia Amelia e il padre di Audrey Rose, riconosciamo la ragazza che vuole essere, dentro e fuori casa. Può esser libera, può essere un'eccellenza dello studio forense, ma può essere anche una signora, una moglie, una Lady incredibile.

Per la prima volta, sono stata fiera di Audrey Rose e l'ho capita nelle sue lunghe elucubrazioni. Per me, che non mi aspettavo nulla, è stato emozionante. 

In definitiva, nonostante i difetti, che pure gli ho riconosciuti negli altri romanzi, ho trovato questo finale drammatico e romantico, con un tocco di 'drama' non necessario, ma comunque accattivante. 

                                              Verdetto: Dipendente ( 4.5 stelline)


Visto che siamo giunti quasi alla fine dell'evento, voglio ringraziare tutte le mie colleghe per questa entusiasmante avventura vissuta insieme, in particolare coloro che si sono dedicate ai banner e ai template e alle organizzatrici, Deb e Mariarita. Un abbraccio caloroso alla Mondadori e al suo team per le copie cartacee dei primi tre romanzi e la copia digitale di quest'ultimo.



Cosa ne pensate della serie della Maniscalco? Vi è piaciuta? Scoprirete cosa cela il finale?
Baci, Cris


 


venerdì 30 ottobre 2020

Recensione: Ragazzi della tempesta di Elle Cosimano


Buongiorno lettori, come state? Per la Rizzoli è in uscita un nuovo fantasy YA di cui vi ho parlato ieri sul mio contatto instagram. Avete già fatto il quiz 'Che stagione sei?'. Io sono una ridente Primavera! Dopo aver giocato insieme, è venuto il momento di parlarvi della mia opinione sul libro. 

Scelta numero uno: vivere o morire. In una gelida notte d’inverno, Jack Sommers è chiamato a scegliere tra vivere per sempre, secondo le antiche leggi magiche di Gaia, o morire. Jack sceglie di vivere e in cambio da quel momento in poi sarà un Inverno. Come le altre Stagioni, ogni anno Jack deve dare la caccia e uccidere chi viene prima di lui. Le leggi di Gaia sono chiare: l’Inverno uccide l’Autunno, l’Autunno uccide l’Estate, l’Estate uccide la Primavera, la Primavera uccide l’Inverno. Questo significa che Jack uccide Amber. Amber uccide Julio. Julio uccide Fleur. E Fleur uccide Jack. Sono tutti addestrati a cacciare e uccidere, e tutti a turno muoiono. Ma quando Jack e Fleur – Inverno e Primavera – sono attratti l’uno dall’altra contro ogni buon senso e regola della natura, la legge spietata che governa le loro vite eterne a un tratto diventa qualcosa di personale e di doloroso. Fleur verrà bandita per sempre, se insieme non troveranno il modo per fermare il ciclo naturale delle cose. Quando le quattro Stagioni si coalizzano, mettendo a rischio la loro immortalità in cambio di amore e libero arbitrio, la loro fuga attraverso il Paese li condurrà in un luogo in cui saranno costretti a difendersi contro un creatore che vuole annientarli.


Quando ho letto la trama di questo romanzo, ho provato una fortissima curiosità: la storia mi appariva estremamente originale, non avevo mai letto nulla di simile. Tuttavia, come mi capita di fare ultimamente per non rimanere delusa, ho mantenuto le mie aspettative basse. 
Questo mi ha permesso di godere a pieno della lettura, nonostante come previsto, non sia esente da difetti. 
Jack e Fleur, i due protagonisti e narratori della storia, sono innamorati. La Cosimano ci trascina all'interno di un rapporto già esistente disseminando ben pochi frammenti che hanno condotto a questo sentimento proibito.
Segreto perchè Jack e Fleur non dovrebbero amarsi, sono due stagioni, l'inverno e la primavera e hanno il divieto assoluto di toccarsi. 
Insieme ad altri due ragazzi, Amber e Julio, relativamente l'estate e l'autunno, godono del privilegio dell'immortalità e dei poteri della loro stagione concessi benevolmente da Gaia, una sorta di figura eterea, una dea. 
L'alternarsi delle stagioni non è armoniosa ma una caccia all'ultimo sangue: l'inverno uccide l'autunno, l'autunno uccide l'estate, l'estate uccide la primavera e la primavera uccide l'inverno in un ciclo perpetuo e senza fine. 

L'amore tra Jack e Fleur è pericoloso per diversi motivi: li rende deboli e Fleur è ormai prossima alla Epurazione e schiavi delle decisioni di Cronos, il Tempo. 
La trinità mistica di questo romanzo (Cronos, il padre, Gaia, la figlia e Ananke, la madre scomparsa) è tratteggiata superficialmente, senza grandi approfondimenti se non attraverso alcuni messaggi enigmatici del professor Lyon.
Il tempo a disposizione della ragazza è minimo, così Jack, un guerriero e un ribelle, decide di provare il tutto per tutto, realizzando un piano per scappare. 
Chiamarla strategia è tuttavia un rischio azzardato, così durante la fuga siamo trascinati da un luogo all'altro. Il motivo di questa scelta è presto detto: i ragazzi vivono - ciascuno nella propria area - nel proprio distretto all'Osservatorio, sorvegliati non solo dalle telecamere ma anche dalle precedenti stagioni che, una volta resisi inutili allo scopo, diventano elementi della natura, spie al servizio di Gaia. 
La forza del piano è quindi l'improvvisazione e il desiderio di libertà, di vedere il mondo oltre quei tre mesi concessi ogni anno. 
L'aspetto che senza dubbio mi è piaciuto di più è il background che l'autrice ha instillato in ognuno dei quattro ragazzi e credo che unire ai PoV di Fleur e Jack, quelli di Amber e Julio, sarebbe stato estremamente interessante. 
Passando, infatti, strettamente alla caratterizzazione dei personaggi, devo dire che ho fortemente empatizzato con questi ultimi due, a discapito dei protagonisti. 
Amber è una stagione da oltre 50 anni ed è scomparsa che era solo una ragazzina scappata di casa. E' cresciuta, la salvezza arrivata da Gaia le ha impartito una grande lezione di vita e vorrebbe rivedere un'ultima volta la madre prima che muoia. 
Julio è innamorato di Amber ma non le ha mai svelato i suoi sentimenti, anzi li nasconde dietro un sorriso spavaldo e un atteggiamento aperto e cordiale. 
Fleur è generosa e gentile, determinata e fiduciosa ma avrei preferito che mostrasse più intraprendenza e forza. Doti che di certo non mancano a Jack, curioso, ribelle e con una certa propensione al trasgredire le regole. 
La prima parte del romanzo mi è piaciuta moltissimo: l'ho trovata dinamica e interessante seppur con alcuni buchi sulle origini. La seconda parte, quella della fuga vera e propria, non mi è dispiaciuta ma l'ho trovata di sicuro più carente. 
Ciononostante, questo libro è ricco di riferimenti letterari e seppur pensato per ragazzi, non è scritto con uno stile complesso, ma semplice e immediato, senza risultare banale. 

                                                        Verdetto: Dipendente


Ringrazio la Rizzoli per la copia cartacea e per la fiducia nell'organizzare l'evento ad esso dedicato. Spero di avervi incuriosito, un abbraccio
Cris





giovedì 29 ottobre 2020

Blog tour "In fuga da Houdini" di Kerri Maniscalco | Il principe oscuro: le novelle

Buongiorno a tutti lettori, torniamo a parlare della serie della Maniscalco e stavolta ci catapultiamo nel mondo delle novelle, in particolar modo di quelle dedicate a Thomas, il protagonista maschile della quadrilogia che sembra aver fatto girare le teste delle lettrici.

Audrey Rose Wadsworth e il suo assillante compagno, Thomas Cresswell, si imbarcano sulla lussuosa RMS Etruria, diretti alla loro prossima meta, l’America. La settimana di spettacoli circensi che allieterà la traversata – compresa l’esibizione di un giovane e promettente artista della fuga – sembra la distrazione ideale prima del tetro incarico che li attende oltreoceano. Ma presto il viaggio si trasforma in un festival degli orrori quando, una dopo l’altra, giovani donne vengono trovate morte. Per Audrey Rose, il Circo al chiaro di luna – con i suoi numeri inquietanti e i personaggi grotteschi – si trasforma in un incubo e la fa tornare alla sua ossessiva ricerca di risposte. Gli indizi sull’identità di una delle vittime sembrano condurre a qualcuno a cui Audrey Rose vuole molto bene: riuscirà la ragazza a fermare il misterioso assassino prima del suo terrificante gran finale?

Come ho già avuto modo di dirvi nella mia recensione, credo che questa serie avrebbe avuto una marcia in più se al PoV di Audrey Rose fosse stato alternato quello della sua controparte maschile. Thomas è una continua scoperta, sia dal punto di vista emotivo e personale che da quello logico deduttivo, difatti, durante le avventure in Europa e oltreoceano, dimostra una grande evoluzione caratteriale. 

Questo cambiamento si realizza attraverso varie scene bonus e la novella che ha scritto l'autrice tra un libro e l'altro. 

Per chi legge, faccio una precisazione: parlerò delle singole scene bonus dividendole in base al libro in cui sono pubblicate, conterranno degli spoiler, quindi se non avte eletto il libro a cui si fa riferimento, saltate a piè pari il passaggio. 

Cominciamo subito dalla prima scena bonus che potete trovare al termine del primo libro, Sulle tracce di Jack Lo squartatore. Vi presento Thomas Cresswell descrive alcuni capitoli del romanzo con gli occhi del protagonista maschile e ci danno una chiara idea del suo carattere e del colpo di fulmine con la sua controparte.  

"Il mio vero amore è la scienza. Mi considero già promessa a lei" 

Sin dalle prime battute, riconosciamo in Thomas un personaggio sui generis: ama la scienza e non ha legami affettivi rilevanti, mal sopporta il padre e il suo conflitto rispetto alle abitudini che la società londinese gli imporrebbe, non fa che aumentare il loro divario. 

Nel laboratorio del dottor Jonathan Wadsworth, si sente a suo agio, concentrato sui numeri, sulla logica, sulle deduzioni, fino a quando non incontra la giovane nipote del professore, Audrey Rose. 

"Rimasi a fissarla un secondo di troppo, e lei si voltò leggermente, nascondendomi le proprie emozioni. Avvertii una bruciante vampata nel petto dinnanzi a quel gesto di sfida, però lo soffocai immediatamente. Non dovevo, non potevo permettermi alcuna distrazione"

Al termine del secondo romanzo della serie, Alla ricerca del principe Dracula, è presente un divertente e delizioso scambio epistolare tra Daciana, sorella di Thomas, e il ragazzo dal titolo Cara Daciana, caro Thomas, che avviene tra le vicende di Jack Lo Squartatore e il loro arrivo a Parigi, prima di raggiungere la Romania. 

Se indagando su Jack Lo Squartatore, Thomas prova una forte attrazione e riconosce in Audrey Rose una sua pari per forza d'animo e intelligenza, nell'indagine su Dracula diventa più fisica e l'intesa si fa sempre più forte e finalmente scopriamo qualcosa di più sulla famiglia e sui pensieri di Thomas. In queste brevi lettere, possiamo notare il cambiamento emotivo che avviene durante le indagini del primo romanzo e quali siano i pensieri di Thomas prima degli omicidi truculenti nel castello di Bran.

"Temo di essere gravemente malato. O che qualcuno mi abbia somministrato di nascosto qualche strano elisir sconosciuto.  [...] Perchè dovrei essere emozionato? E' una sensazione così frivola! [..] Ho cercato di oppormi, giuro, ci ho provato ma, contro ogni buonsenso, sembra che stia sviluppando un attaccamento emotivo per un'altra persona"

In queste parole, si celano molti dei problemi relazionali di Thomas: ha perso la mamma quando era piccolo e teme di affezionarsi ad altre persone perché non vuole soffrire ancora. Non si è mai posto il problema di legarsi emotivamente a qualcuno perché non c'è mai stato chi ritenesse alla sua altezza da un punto di vista mentale e Audrey Rose ha abbassato le sue difese in un senso e nell'altro. E' intelligente, carismatica e bella, un mix ai suoi occhi semplicemente indomabile. Considera l'amore una debolezza, qualcosa da debellare. Ancora per poco. 

"Devo confidarti una cosa. E' possibile che stanotte l'abbia baciata. Be', in realtà è lei che ha baciato me. Immagino che si potrebbe definire un'azione simultanea, ecco. [...] E' meraviglioso come un piccolo cambio di prospettiva possa mutare ogni cosa. [...] Mi sto innamorando ogni giorno di più. Le ho detto cosa provo. Il segnale positivo è che ancora non è scappata via urlando." 

In queste lettere, si evidenzia anche il senso dell'umorismo che caratterizza Thomas che, magari nel primo libro, io stessa avevo preso per arroganza e sfacciataggine. 

Veniamo all'ultimo bonus, la vera e propria novella, La nascita del principe oscuro, che trovate sia alla fine di In fuga da Houdini che in edizione cartacea (una tiratura limitata per chi ha preordinato il primo romanzo sul sito della Mondadori). Questa novella è ambientata sulla RMS Etruria e vi consiglio caldamente di leggerla solo a fine romanzo. E' la prova dell'assoluto amore e devozione che Thomas prova per Audrey Rose e ammetto che mi ha fatto emozionare più di quanto mi aspettassi. 

"Nessuno avrebbe potuto negare l'intensità dei miei sentimenti. Quanto fossi follemente e perdutamente innamorato di lei, la realtà più solida e tangibile dell'universo intero. Mi calai una maschera di ghiaccio sul viso, celando l'inferno di fuoco che infuriava dentro di me. Volevo che mi scegliesse senza essere influenzata dai miei sentimenti."

In questo libro, i fuochi della gelosia si fanno sentire e Audrey Rose dimostra la sua immaturità volando da un lato all'altro del ponte della nave, incapace di prendere una vera decisione. Almeno fino alla sfida finale in cui come un'epifania comprende di chi ha davvero bisogno. (Katniss sei tu?)

"Resta con me, Wadsworth. Ti seguirò nell'oltretomba e ti riporterò qui con le mie stesse mani, se sarò costretto a farlo!"

Audrey Rose si lancia in difesa del suo giovane amore e quasi muore dissanguata per lui. E' in queste pagine che percepiamo tutta la disperazione di Thomas, il suo sentirsi inadeguato, un mostro, un principe oscuro. E' disposto a darle spazio, ad allontanarsi e a lasciarla a Mefisto, ma l'amore, quello vero, ti riporta sempre indietro. 

"Che cosa vuoi Thomas? [..] Voglio te. Voglio darti piacere, sia mentale che fisico, a ogni ora del giorno e della notte, per il resto delle nostre vite. Voglio essere la ragione per cui sorridi. [..] Voglio che la nostra passione avvolga il mondo intero tra le fiamme e faccia ingelosire persino le stelle." 

E' inutile che fingiate, sento che state sospirando anche da dietro lo schermo di un computer.
Ringraziamo la Maniscalco per aver creato un personaggio tanto imperfetto e generoso come Thomas e tenetevi pronti, tra qualche giorno si sbarca a Chicago!




















Avete letto la serie della Maniscalco? Cosa pensate di Thomas e Audrey Rose? 

Vi mando un abbraccio, 

Cris


martedì 20 ottobre 2020

Review Party: "Pumkinheads" di Rainbow Rowell

 Buongiorno lettori, come state? Sono molto felice di portarvi oggi sul blog la recensione di una graphic novel adatta al periodo autunnale, Pumpkinheads di Rainbow Rowell. 


Josiah è pronto a passare tutta la notte crogiolandosi nella malinconia (è un tipo malinconico). Ma Deja ha un piano: e se, invece che deprimersi, e invece della solita zuppa di fagioli alla Casetta del Mais e Fagioli, facessero il botto? Potrebbero visitare tutti gli stand della fiera. Assaggiare tutto. E forse Josiah potrebbe perfino parlare con quella ragazza carina su cui fantastica da tre anni..

Rainbow Rowell è una di quelle autrici molto amate che con me non ha subito fatto centro. Tutti hanno adorato Fangirl, invece per me non era neanche vagamente all'altezza di Eleanor & Park. Quando è uscita la notizia che sarebbe arrivata in Italia questa graphic novel, ispirata dalla trama e dai colori della copertina, ho deciso di provare a leggerla.

Non avrei potuto fare scelta migliore! Questa storia mi ha completamente stregata e ho apprezzato profondamente il personaggio di Deja. Questa ragazza è una vera forza della natura: ha la battuta sempre pronta, è bella e divertente, ammirata da uomini e donne, di cui conquista i cuori ed è un'amica davvero incredibile. 

Josiah è da sempre il Pesc della Fiera autunnale del campo e di zucche, ma quest'anno è diverso: lui e Deja andranno al college e quella sera è probabilmente l'ultima che trascorreranno lavorando agli stand della fiera, nonché la sua ultima chance di dichiararsi alla ragazza dei dolcetti. E' convinto di non essere all'altezza e di non riuscire nell'impresa, così tocca alla sua amica prendere l'iniziativa.

Lo trascinerà in un vortice di cibo delizioso (fagioli, mais, chili fry, torte, marshmallow, mele caramellate) e di situazioni divertenti o paradossali e alla fine, quando finalmente sarà pronto a parlare con la giovane che aveva romanticamente idealizzato, si renderà conto che si era sempre sbagliato. Riuscirà a cogliere l'ultima opportunità che gli offrirà la fiera?

La storia di Josiah e Deja arriva al lettore con grande intensità, soprattutto attraverso i dialoghi e il viaggio che fanno nella fiera, di stand in stand, che a me è parso simbolico. 

La rivelazione che ha Josiah arriva solo alla fine come un'autentica epifania. 

                     "Non voglio che Ottobre finisca. Perchè Ottobre significa te"

Le tavole sono semplicemente bellissime: curate, dai colori vividi, autunnali. Nonostante non mi piacciano metà dei cibi offerti, mi piacerebbe moltissimo vivere un Halloween così, passeggiando tra le zucche, con l'odore di paglia nelle narici e attraversando il labirintico campo di mais. Sarei eccitata come una bambina nel fare un giro sul calesse. 

L'atmosfera che si gode nella fiera è rilassata, divertente, l'ho avvertita come reale. Le ultime scene mi hanno emozionato, perché anche quando l'amore è prevedibile, i sentimenti che suscitano sono sempre sinceri. 

                                                         Verdetto: Assuefatto!


Vi invito a leggere e amare questa graphic novel perchè è davvero speciale! Leggete anche le recensione delle mie colleghe, la solidarietà, in questi tempi bui, è più importante che mai. 



Baci, 

Cris




venerdì 16 ottobre 2020

Recensione: 'In fuga da Houdini' di Kerri Maniscalco

Buona sera lettori, con questa recensione chiudiamo una settimana decisamente intensa, che vi ha condotto dalle strade di Londra all'antica Cina, fino ad oggi, dove vi imbarcherete sulla RMS Etruria in compagnia di Audrey Rose e Thomas. 


Audrey Rose Wadsworth e il suo assillante compagno, Thomas Cresswell, si imbarcano sulla lussuosa RMS Etruria, diretti alla loro prossima meta, l'America. La settimana di spettacoli circensi che allieterà la traversata - compresa l'esibizione di un giovane e promettente artista della fuga - sembra la distrazione ideale prima del tetro incarico che li attende oltreoceano. Ma presto il viaggio si trasforma in un festival degli orrori quando, una dopo l'altra, giovani donne vengono trovate morte. Per Audrey Rose, il Circo al chiaro di luna - con i suoi numeri inquietanti e i personaggi grotteschi - si trasforma in un incubo e la fa tornare alla sua ossessiva ricerca di risposte. Gli indizi sull'identità di una delle vittime sembrano condurre a qualcuno a cui Audrey Rose vuole molto bene: riuscirà la ragazza a fermare il misterioso assassino prima del suo terrificante gran finale?

Ringrazio la Oscar Vault per la copia omaggio e le due organizzatrici, Debs e Mariarita!

    Il primo pensiero che ho avuto quando ho chiuso questo libro è stato: 'Finalmente l'autrice ha ingranato'. 

Dopo un primo romanzo piacevole ma senza particolari guizzi e un secondo dalle ambientazioni davvero terrificanti, questo terzo libro unisce la passione per la medicina forense a un'ambientazione magica e incantevole. 
Passeggiare sul ponte della RMS Etruria, in viaggio verso l'America, è una promessa per i giovani protagonisti di un futuro ricco di avventure. 
Se non fosse che, tra un dissoluto bacio e l'altro, Audrey Rose e Thomas incappano nell'ennesimo killer seriale. 
A differenza dei due volumi precedenti, ho trovato questi omicidi molto più efferati perchè volutamente scenografici. Penso che la scelta dell'autrice di combinare la magia del circo con l'omicidio si sia rivelata geniale. 
Grazie al direttore del Circo al chiaro di luna, Mefistofele, e ai vari incredibili artisti, Cassie l'Imperatrice, Anishaa la mangiatrice di fuoco e il celeberrimo Harry Houdini, l'atmosfera che si respira in ogni pagina è a metà tra l'incanto e il surrealismo. 

"Per lui è tutto uno spettacolo. Non scordartelo mai, mi raccomando. E' attraente, sono d'accordo, ma nel modo in cui può esserlo la fiamma di una candela. Crea l'atmosfera giusta, infonde una sensazione di calore, però se ti avvicini troppo finisci per scottarti". 

Proprio Mefistofele è stato l'elemento di maggiore interesse di questo romanzo, non solo per le ambigue interazioni con Audrey Rose ma anche per la sua enigmaticità. 
Presentando il circo, insegnando la magia - scienza alla protagonista, proteggendo i suoi artisti, seducendo giovani donne, egli assume un ruolo essenziale. 
Nonostante questo, è un personaggio di cui non ho subito il fascino, soprattutto grazie alla prestazione di Thomas. 
Se nel primo romanzo mi aveva infastidito e nel secondo mi aveva spinto a rivalutarlo, in questa terza avventura ho avuto prova della sua devozione verso Audrey Rose. 
Oltre ad essere intelligente, attento e generoso, Thomas non si pone mai sopra la ragazza ma sempre al suo fianco. 
Ho adorato le molte dichiarazioni che le riserva, per non parlare degli incontri clandestini, dei
baci passionali e delle battute irriverenti. 

"Signore, siete una visione celestiale stasera." Si mise una mano intorno all'orecchio e inclinò la testa. "Sentite anche voi questo rumore? Credo siano i cuori di tutte le dame nella sala che si infrangono in mille pezzi. Attenta a dove mettete i piedi, non vorrei calpestaste i cocci insanguinati"

E veniamo al punto dolente del libro, ma forse della serie, la geniale Audrey Rose. 
Sono convinta che questa serie sarebbe stata decisamente migliore se i PoV fossero stati alternati. Troppa AR insieme stroppia. Perchè? 
Perchè, nonostante si professi una donna moderna, baci il suo promesso 'non promesso' negli spazi bui e accolga senza imbarazzo l'omosessualità di un'amica, quando la sua preziosa cugina Liza fugge per unirsi allo stesso circo che sembra collegato agli omicidi, diventa una chioccia, a tratti iperprotettiva. 
Allontana Liza dal circo per poi esercitarsi lei stessa nei trucchi e nelle acrobazie. 
Dice a se stessa che a muoverla è l'intenzione di scoprire l'assassino, ma in verità è semplicemente affascinata da un mondo senza vincoli sociali.
Tra Thomas e Mefistofele, la ragazza non dimostra di essere decisa né di essere così rigorosa nei suoi studi come pensa di essere. 
Sono sicura che l'autrice avrebbe potuto fare molto di più con questo personaggio ed elevarla alla moderna eroina di cui tutti parlano. 
La Maniscalco scrive in modo semplice e diretto, i suoi romanzi sono un guilty pleasure che intriga e anima le serate più noiose, pur non brillando per profondità. 

Verdetto: Dipendente! (4.5 stelline)



Spero che la recensione vi sia piaciuta e vi abbai incuriosito. Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione in merito! 
A bientot, 
Cris 







giovedì 15 ottobre 2020

Review Party: 'La guerra dei papaveri' di R. F. Kuang

 Buongiorno lettori, come state? Qui nel mio paese, le cose si sono fatte complicate. I contagi sono saliti esponenzialmente, l'ordinanza ha disposto la chiusura dei commercianti che stanno protestando per strada. Nessuna zona rossa almeno. 


Comunque, sono qui per parlarvi della mia esperienza con la lettura de La guerra dei papaveri edito il 13 ottobre dalla Oscar Vault. Ringrazio infatti la casa editrice per la copia omaggio e Erika per aver organizzato così bene questo evento. 


Orfana, cresciuta in una remota provincia, la giovane Rin ha superato senza battere ciglio il difficile esame per entrare nella più selettiva accademia militare dell'Impero. Per lei significa essere finalmente libera dalla condizione di schiavitù in cui è cresciuta. Ma la aspetta un difficile cammino: dovrà superare le ostilità e i pregiudizi. Ci riuscirà risvegliando il potere dell'antico sciamanesimo, aiutata dai papaveri oppiacei, fino a scoprire di avere un dono potente. Deve solo imparare a usarlo per il giusto scopo…

La storia creata dall'esordiente R.F. Kuang ha l'incredibile pregio di scorrere tra le dita velocemente. Siamo sin da subito catapultati in un mondo complesso e particolare, strutturato in province, che ricorda la Cina del decimo secolo. Rin, una giovane ragazza del Sud, affidata alla famiglia Fang, decide di sottrarsi alla vita che hanno già scelto per lei, un matrimonio combinato con un uomo molto più anziano di lei e impegna tutta se stessa per studiare e passare l'esame che la condurrà a una prestigiosa accademia militare, quella di Sinegard. 

La sua dedizione è disarmante, arriva a bruciarsi le braccia con una candela per tenersi sveglia e poter imparare pagine di volumi di letteratura classica e matematica. 

Il nome era in cima alla lista. Non tra i primi dieci. Era in testa all'intero villaggio, all'intera provincia. Aveva corrotto un uomo. Aveva rubato dell'oppio. Si era bruciata la carne, aveva mentito ai genitori adottivi, trascurato le proprie responsabilità, al negozio e rotto un accordo matrimoniale. E stava per andare alla Sinegard. 

Sembra il realizzarsi di un sogno, invece arrivare all'accademia si dimostra un incubo crudo e terribile. La città è impassibile, i bambini vengono investiti e picchiati senza pietà, la competizione è altissima, le lezioni faticose, dure, il cibo è poco e non ci sono alleati perché alla fine dell'anno solo chi verrà scelto come maestro da un'apprendista, potrà rimanere. 

La vita in accademia di Rin, l'amicizia con Kitaj e lo scontro con Nezha, occupano la prima parte del libro e anche se alcune parti sono molto prolisse perchè descrittive, tutto mi è sembrato essenziale ai fini della storia. La struttura di Nikan non è intuitiva, la sua storia è intrecciata e c'è una grande attenzione alle strategie politiche e le scelte economiche operate nel presente e nel passato. E' proprio l'ambientazione e la struttura essenziale del world building ad avermi colpito maggiormente.

La seconda parte della storia ci catapulta nel vivo della vicenda, entrando in guerra. Da questo momento, in poi, le scene si fanno vivide, cruente, dolorose. Credo che la narrazione diventi quasi evocativa, mi sono sentita parte integrante della battaglia ed è stato davvero difficile a tratti portare avanti la lettura. Per questo motivo, non sento di consigliare la lettura a tutti. Anzi, se siete persone sensibili, che non amano l'azione cruente, se non avete apprezzato Nevernight, vi sconsiglio la lettura di questo romanzo.


Rin è una protagonista che, nonostante le 500 pagine, ho fatto fatica ad inquadrare: nelle prime pagine, ho apprezzato la sua forza, il suo coraggio, la sua testardaggine ma con il proseguire della storia, ho cominciato a dubitare del suo carattere perchè talvolta la forza ha innescato violenza, il coraggio è diventato incoscienza e la testardaggine superbia. 

Non è un personaggio che ha conquistato il mio cuore, al contrario di Kitaj che sin dalla prima apparizione mi è piaciuto per la pacatezza e la sua incredibile intelligenza. Gli altri personaggi secondari, che pure offrono spunti interessanti, non mi hanno particolarmente stupito o colpito, segno che a mio parere l'autrice poteva lavorare meglio sulla loro caratterizzazione. 

Il libro è veramente costruito sapientemente e non mi sono mai annoiata, anzi appena lo posavo per fare altro, provavo il desiderio di continuare. 

Un aspetto che ha una grande rilevanza e che trovo giusto mettere in evidenza è la dipendenza da droghe, che permea tutto il romanzo e individua dei caratteri distintivi dei personaggi. L'assunzione delle sostanze stupefacenti, l'oppio ottenuto dai papaveri, la dipendenza che ne consegue e il commercio illegale che si esercita mostrano uno spunto con il reale particolarmente vivido. Come dicevamo ieri nel post di approfondimento dedicato, la dipendenza è un elemento scottante sia da un punto di vista antropologico che politico ed economico, quindi ho trovato pregevole come questi spunti siano stati introdotti anche in un romanzo fantasy. 

Questa è un'ulteriore prova dei tempi che cambiano, di come il fantasy non sia più slegato dalla realtà, ma che anzi, l'aspetto fantastico si incontra con la storia e l'attualità con sapiente maestria. 

Avrete quindi capito che il mio giudizio su questo libro è decisamente positivo, seppur con qualche riserva sui personaggi. Lo consiglio vivamente!

                                                         Verdetto: Dipendente


Fatemi sapere se avete letto o leggerete La guerra dei papaveri o se vi incuriosisce, bacini
Cris






mercoledì 14 ottobre 2020

Blog tour : 'La guerra dei papaveri' di R.F. Kuang | La dipendenza da sostanze stupefacenti

 Buongiorno a tutti lettori, ieri è stato un giorno davvero pieno di uscite interessanti. Dopo avervi dato la mia opinione di Thunderhead, è venuto il momento di approfondire un importante tema presente ne La guerra dei Papaveri, la cui recensione uscirà domani. 




Orfana, cresciuta in una remota provincia, la giovane Rin ha superato senza battere ciglio il difficile esame per entrare nella più selettiva accademia militare dell'Impero. Per lei significa essere finalmente libera dalla condizione di schiavitù in cui è cresciuta. Ma la aspetta un difficile cammino: dovrà superare le ostilità e i pregiudizi. Ci riuscirà risvegliando il potere dell'antico sciamanesimo, aiutata dai papaveri oppiacei, fino a scoprire di avere un dono potente. Deve solo imparare a usarlo per il giusto scopo.

La guerra dei papaveri non è un libro semplice perché racconta la guerra, la crudeltà e la dipendenza in maniera molto cruda e vera.

Nel parlarvi della dipendenza da sostanze stupefacenti, ho deciso di sviluppare la mia tappa per fasi: innanzitutto, vi parlerò delle varie droghe esistenti in circolazione, poi farò un riferimento alle conseguenze - anche giuridiche- che spesso esse determinano e infine, dei programmi d'aiuto previsti dallo Stato. 

Tra le droghe più conosciute ci sono la cocaina e l'eroina.

La Cocaina è il nome della pianta dalle cui foglie si ottiene la Cocacina cloridrato, venduta come pura o in forma di crack. Nel gergo dello spaccio, ha diversi nomi: coca, neve, White Lady. 

Può essere assunta in tre modi: dal naso respirando la polvere, in endovena con un effetto più rapido e tramite inalazione, cioè fumata con “pipe” o inalate da fogli di carta d’alluminio precedentemente riscaldati. 

Gli effetti psichici della cocaina sul sistema nervoso centrale sono stati riassunti in quattro stadi di diversa gravità in dipendenza dalla dose e dalla frequenza d’uso. Essi sono:

1) Euforia, caratterizzato da labilità affettiva, accresciuta performance cognitiva e motoria ed insonnia;

2) Disforia, caratterizzato da tristezza, malinconia, apatia, difficoltà di attenzione e di concentrazione e insonnia;

3) Paranoia, caratterizzato da sospettosità e allucinazioni;

4) Psicosi, caratterizzato da  allucinazioni, insonnia, perdita di controllo degli impulsi, disorientamento.

E' facile diventare dipendenti da questa sostanza perché si ricerca spasmodicamente di ricreare quel benessere fisico ed emotivo ottenuto con la prima dose. 

L’eroina è una droga semisintetica che si prepara per doppia acetilazione della morfina (o della morfina contenuta nell’oppio, derivante dal fiore del papavero)

Venne sintetizzata per la prima volta nel 1874 e posta in commercio come forte analgesico. Nel 1924 (USA) e nel 1958 (Europa) venne tolta dal mercato farmaceutico per il suo potenziale tossicomanigeno.

Generalmente viene assunta disciolta in acqua e poi iniettata endovena oppure per inalazione. 

Gli effetti fisici e psicologici dell'eroina e in generale degli oppiacei sono collegata al suo ruolo di sedativo: rallenta il battito, i riflessi e si prova un senso di distacco dal mondo. In caso di una dose eccessiva, rallenta l'apparato respiratorio fino a provocare il decesso per asfissia. 

Con il termine “Cannabis” o “Cannabinoidi” si comprendono tutte le sostanze psicoattive che si ottengono dalla Cannabis sativa o, meglio, dalle infiorescenze femminili di tale pianta.

Generalmente i cannabinoidi distinguono in hashish ( la resina del fiore) e la marijuana (la foglia seccata all'aria). Viene comunemente chiamata Maria o erba e viene assunta attraverso l'inalazione con pipe o cartine.

Generalmente esse producono un senso di pace e di euforia in chi assume queste sostanze, ma posso altresì provocare senso di fame, irritazione e sonnolenza. 

La cannabis ha una tossicità molto bassa, infatti è definita una droga 'leggera'. Non vi sono chiari casi documentati di morte per cannabis ma spesso accadono incidenti (stradali, sul lavoro, etc.) mortali connessi all’abuso della stessa. 

Le amfetamine sono sostanze ottenute per sintesi chimica dal precursore feniletilamina, normalmente rintracciabili sul mercato clandestino come compresse, compresse ricoperte, pastiglie, gocce o soluzioni iniettabili, polvere bianca. 

Nascono per la prima volta nel 1887  per il trattamento del raffreddore tramite inalazioni. L’effetto stimolante venne scoperto nel 1922. A seconda della struttura, possono essere inalate o assunte per via orale. 

Tali sostanze sono generalmente utilizzate per aumentare le proprie performance fisiche ( doping) o nelle diete perché riducono l'appetito. Tuttavia uno dei più importanti effetti collaterali è l'elevata neuro tossicità. Studi approfonditi su animali e, successivamente, su volontari umani, hanno dimostrato la degenerazione irreversibile dei neuroni che, in pratica, si “bruciano”. Nei casi in cui le cellule degenerate ricrescono si è notato come tale crescita dia luogo a neuroni “mutati” e inattivi. Tali condizioni sono molto simili a quelle alla base dell’epilessia e del morbo di Parkinson. Oltre alla neuro tossicità, possono provocare collassi cardio circolatori, infarti ed emorragie celebrali.

Le categorie di allucinogeni si sviluppano a partire da funghi che crescono sulla segale o altre graminacee e dai quali si ottiene, per sintesi chimica, la dietilammide dell’acido lisergico, meglio nota come LSD.

Si tratta di una droga che mira ad ottenere una confusione sensoria nell’assuntore. Il consumo di LSD induce infatti allucinazioni acustiche e visive e, in generale, percezioni contorte e distorte della realtà e del tempo. 

Nessuna delle droghe di cui vi ho descritto sommariamente gli effetti è legale in Italia. Questo determina per certi versi la creazione di un mercato nero e piazze di spaccio per poter consentire l'acquisto e la consumazione di queste sostanze stupefacenti. 

L'aspetto interessante è che, fatta eccezione per la marijuana, le droghe non sono un prodotto per 'poveri'. Le sostanze stupefacenti, anche solo acquistate in piccole dosi, sono prodotti molto costosi.

Nei paesi medio piccoli, infatti, si vengono a formare delle vere e proprie associazioni a delinquere per poter meglio dividere il territorio per persona e guadagnare cifre esose in modo illegale. Il nostro ordinamento punisce molto severamente sia la struttura che c'è dietro lo spacco, che l'attività stessa.

La sanzione è universale ma ciò che colpisce è l'aspetto antropologico. 

Quando il soggetto che ne diventa dipendente è un ragazzo o un uomo benestante, i proventi che vengono dalla propria famiglia o dall'attività lavorativa, finiscono per finanziare il proprio spacciatore di fiducia. Sono persone che hanno una famiglia alle spalle che può permettersi psicologi di livello o strutture specializzate.

Invece, nella generalità dei casi, quando la persona ha un reddito medio - basso, per procurarsi la droga, finisce con il diventare a sua volta un piccolo spacciatore oppure commette furti e rapine di poca entità pur di guadagnare il necessario per alimentare la propria dipendenza. Si tratta di persone che quindi passano dall'essere giovani tossicodipendenti a uomini in carcere che bruciano gran parte delle proprie risorse future. 

Lo Stato sostiene questi soggetti attraverso il Sert. I Servizi per le Tossicodipendenze (SerT), o Servizi per le Dipendenze patologiche (SerD), sono i servizi pubblici del Sistema Sanitario Nazionale italiano (SSN), dedicati alla cura, alla prevenzione e alla riabilitazione delle persone che hanno problemi conseguenti all'abuso ed alla dipendenza di sostanze psicoattive come droghe o comportamenti compulsivi come il gioco d'azzardo patologico.

Nei SerT operano professionisti qualificati e specializzati nella dipendenza come medici, infermieri, educatori,assistenti sanitari, assistenti sociali, psicologi e personale OTA (Operatore Tecnico per l'Assistenza). Offrono servizi non a pagamento attraverso i quali accertano lo stato di salute psicofisica del soggetto e definiscono programmi terapeutici individuali da realizzare direttamente o in convenzione con strutture di recupero sociale. 

La dipendenza è a tutti gli effetti una malattia che, nella peggiore delle ipotesi conduce alla morte. 

Abbiate riguardo per la vita e ricordate che i vuoti non possono riempirsi con allucinogeni o stupefacenti, ma solo facendo un grande lavoro su se stessi per migliorare la percezione dei nostri bisogni e dell'esistenza che conduciamo.

Spero che la tappa vi sia piaciuta e soprattutto che sia stata chiara, vi abbraccio

Cris


Non dimenticate di seguire le altre tappe e ricordate che domani ci sarà la mia recensione!




martedì 13 ottobre 2020

Review Tour: 'Thunderhead' di Neal Shusterman

 Buon pomeriggio lettori, come state? Questi mesi sono davvero ricchi di uscite interessanti. Sapete quanto ho amato Falce, tanto da considerarlo uno dei libri più belli del 2020, ed ero molto eccitata all'idea di continuare la storia di Citra e Rowan.


In un mondo che ha sconfitto fame, guerre e malattie, le falci decidono chi deve morire. Tutto il resto è gestito dal Thunderhead, una potentissima intelligenza artificiale che controlla ogni aspetto della vita e della società. Tranne, appunto, la Compagnia delle falci. Dopo il loro comune apprendistato, Citra Terranova e Rowan Damisch si sono fatti idee opposte sulla Compagnia e hanno intrapreso strade divergenti. Da ormai un anno Rowan si è ribellato ed è fuggito, diventando una vera leggenda: Maestro Lucifero, un vigilante che mette fine alle esistenze delle falci corrotte, indegne di occupare la loro posizione di privilegio. Di lui si sussurra in tutto il continente. Ormai divenuta Madame Anastasia, Citra è una falce anomala, le sue spigolature sono sempre guidate dalla compassione e il suo operato sfida apertamente il nuovo ordine. Ma quando i suoi metodi vengono messi in discussione e la sua stessa vita minacciata, appare evidente che non tutti sono pronti al cambiamento. Il Thunderhead osserva tutto, e non gli piace ciò che vede. Cosa farà? Interverrà? O starà semplicemente a guardare mentre il suo mondo perfetto si disgrega?

Parto subito dicendo che questo libro non è stato quello che mi aspettavo. 
Dopo aver amato Falce, avevo delle aspettative altissime sul seguito e mi è stato chiaro dopo una ventina di pagine che avrei dovuto ridimensionarle. Il libro mi è comunque piaciuto, ma di certo occorre fare delle considerazioni.
Ho trovato la prima parte del romanzo estremamente statica: Citra ha iniziato la sua vita da Madame Anastasia e si rivela una Falce gentile e compassionevole. 
Una delle sue regole è dare un mese a coloro che saranno spigolati per poter salutare i propri cari e lasciar decidere a loro come morire. 
Rowan, invece, ha assunto il ruolo di Maestro Lucifero e punisce i membri della Compagnia  che si dimostrano crudeli nello svolgimento della loro missione.
Ha perso ogni forma di ingenuità ed è costantemente carico di rabbia e rassegnazione. 
Nonostante Citra e Rowan siano i protagonisti della storia, il loro ruolo mi è sembrato quasi marginale poiché appaiono poco rispetto all'evolversi della storia. 
Il vero perno centrale è stato il Thunderhead, l'intelligenza artificiale che governa il mondo. Attraverso le sue parole, entriamo in contatto con i vulnus dell'umanità e del suo stesso operato.

Quanto ironico e poetico sarebbe scoprire che l'umanità ha creato il Creatore solo per il desiderio che ne esistesse uno. L'uomo crea Dio che crea l'uomo. Non è questo il cerchio perfetto della vita? 

E' sicuramente l'elemento di maggior spicco nella storia, è incredibile come sia tratteggiato con fedeltà l'animo umano e ancora una volta, l'autore ha dimostrato la sua incredibile bravura.
In questo nuovo capitolo, vengono introdotti oltretutto degli aspetti ulteriori e interessanti: scopriamo che esistono zone d'ombra nella visione d'insieme del Thunderhead, regioni autonome dal suo controllo come il Texas in cui lo stile di vita imposto è mitigato dalla possibilità di autogestirsi e incontriamo per la prima volta i Loschi. 
Essi individuano una categoria di persone che decidono consapevolmente di delinquere, reazionari, ribelli, a cui il Thunderhead consente di fare ciò che vogliono seppur portando un marchio che li rende immediatamente riconoscibili e li allontana dalla società.
In realtà, formano una rete di contatti unici e  creano una sorta di ambiente alternativo. 
Tra le loro fila, una figura di grande rilevanza è Grayson, aka Slayd, che vi si trova suo malgrado perché inserito in un disegno molto più grande, attribuibile proprio alla suprema intelligenza. 
Grayson è un personaggio positivo, ma tutto sommato anonimo. Mi piacciono le scelte che prende e la sua forte coscienza, ma allo stesso tempo risulta scialbo e bidimensionale. 
Nella seconda parte il libro prende una piega decisamente più interessante e termina con un finale completamente inaspettato.
Non è l'unico colpo di scena che l'autore ha avuto in serbo per noi, ma è sicuramente quello che ti lascia con il forte desiderio di scoprire come andrà a finire.
I personaggi secondari come maestro Faraday, Madame Curie e Maestro Costantino sono figure necessarie e mi piace molto vedere come interagiscono nei rapporti con i giovani, con la Compagnia e quali sono i percorsi etici che muovono le loro coscienze. 
Credo che questo libro abbai messo le basi per un terzo potenzialmente esplosivo e ho una grande fiducia nell'autore.

Gli umani imparano dai loro errori. Io non posso. Io non commetto errori. Quando prendo delle decisioni, sono tutte giuste, con varie sfumature ma tutte giuste. 

Verdetto: Dipendente



Fatemi sapere cosa pensate del libro e se avete intenzione di leggerlo e seguite le altre magnifiche recensioni!

Bacini, 
Cris












lunedì 12 ottobre 2020

Recensione: 'Enola Holmes. Il caso del Marchese scomparso' di Nancy Springer

Buon lunedì lettori e bentornati sul blog! Come saprete di certo, è uscito per Netflix il 29 settembre 'Enola Holmes. Il caso del Marchese scomparso' , tratto dal romanzo di Nancy Springer. E' proprio del romanzo di cui voglio parlarvi oggi, in modo da poter fare prossimamente un confronto con il film.


Enola Holmes non augurerebbe a nessuno di essere la sorella minore dei due zucconi inglesi più famosi al mondo. Mycroft e Sherlock Holmes. Che la guardano sempre dall'alto e la credono una femminuccia capricciosa. Per fortuna la loro madre la pensa diversamente... Quando però la donna scompare nel nulla, le cose per Enola precipitano e i fratelli decidono di spedirla in collegio, convinti che quel posto farà di lei una docile signorina. Ma Enola, che non ha mai obbedito a Mycroft e Sherlock un solo giorno in vita sua, non inizierà certo adesso. E se quei due sono troppo ottusi per aiutarla nella ricerca della madre, ci penserà lei a indagare. Così, in sella alla sua bicicletta, Enola fugge di casa e si mette in viaggio verso Londra. E se sulla strada dovesse imbattersi nello strano rapimento di un giovane marchese, be'... sarebbe l'occasione perfetta per dimostrare quanto risolvere casi sia elementare, per una Holmes! Tra intrighi, indagini e inseguimenti mozzafiato, con questo romanzo iniziano le avventure di un'eroina intelligente e caparbia, capace di farla sotto il naso dello stesso Sherlock Holmes.

Enola Holmes è una ragazzina sui generis, cresciuta con una madre piuttosto riservata che le ha trasmesso l'amore per la letture e per le scienze. In questo, dimostra di somigliare perfettamente ai suoi fratelli, Mycroft e in particolare, Sherlock Holmes. 

La mattina del suo quattordicesimo compleanno Enola rimane a letto fino a tardi, scoprendo solo dopo che sua madre è sparita, lasciandole dei doni consegnati dalla moglie del maggiordomo: un set per gli acquerelli , considerata la sua enorme passione per la pittura, un quaderno per la crittografia e un libro per conoscer eil linguaggio segreto dei fiori. 

Nonostante si sforzi, la giovane non capisce il gesto improvviso della madre, ormia anche in età avanzata, ma si rifiuta di credere che l'abbia abbandonata. Peccato che i suo fratelli, già in pessimi rapporti, non siano dello stesso avviso: Sherlock se ne lava le mani dopo aver compreso che è scappata volontariamente e Mycroft decide di liberarsi di lei mandandola in collegio. 

E' a quel punto che Enola si fa forza e decide di non piegarsi nè all'una nè all'altra possibilità  e scopre che sua madre le ha lasciato molto più di ciò che immaginava: non solo degli indizi, ma anche del denaro e ciò di cui aveva bisogno per fuggire. 

Enola parte sulla sua bicicletta, con un piano abbastanza ingegnoso ma imprudente, frutto di una visione del mondo filtrata dia libri più che veramente vissuta e si imbatte per caso nella scomparsa di un marchese. Peccato che il mistero non esista perchè il giovane è scpapato di sua volontà, deciso ad imbarcarsi. 

Nonostante le forze impiegate da Scotland Yard, è proprio Enola a trovare le tracce del marchese perché con un po' di fortuna e una buona dose di coraggio, tutto trova la giusta prospettiva. 

Giunta a Londra, la vita le si presenta per com'è in realtà: grigia e triste ed è proprio appena scesa dal treno che Enola vivrà la sua prima grande avventura, riportando in salvo il giovane marchese. 

Questo romanzo per ragazzi ha il pregio di essere incredibilmente scorrevole, l'ho finito in poche ore e mi ha intrattenuto piacevolmente. La trama che per la prima parte ci pare un lungo prologo si snoda meglio nella seconda metà del romanzo, diventando molto più dinamica e avventurosa. Il mistero non è molto studiato, in poche pagine viene maldestramente risolto, ma risulta necessario per dare alla protagonista la spinta a credere nelle proprie capacità e a diventare indipendente. 

Enola sarà la prima preditoriana scientifica londinese e darà del filo da torcere al suo ben poco amabile fratello Sherlock. Questo, forse più di ogni altra cosa, è il vero neo del romanzo. Oltre Enola, nessun personaggio è ben caratterizzato e Sherlock in particolare viene bistratto, diventando quasi lo zimbello di se stesso.

Ammetto che mi aspettavo qualcosa di più ma allo stesso tempo, sono curiosa di sapere come continueranno le avventure di Enola e se questo è stato solo un pregevole antipasto. 

                                                Verdetto: Stuzzicante! (3.5 stelline)


Ringrazio la Dea Planeta e Mariabeatrice per la copia cartacea e spero che la recensione vi sia piaciuta. Fatemelo sapere nei commenti, un abbraccio
Cris







giovedì 8 ottobre 2020

Recensione: 'Dimmi chi sei - L'amore è una ricetta segreta' di Emma Lord

 Buongiorno lettori, incredibile ma vero, siamo già quasi alla fine della settimana. Nonostante gli impegni di oggi, ci tenevo a lasciarvi la mia opinione su una recente uscita della Piemme, Dimmi chi sei di Emma Lord, uno Ya scritto davvero molto bene. 


Pepper Evans è la classica ragazza in gamba: capitana della squadra di nuoto, in lizza per i migliori voti nella super competitiva scuola che frequenta, ha un blog di dolci molto creativi insieme alla sorella Paige. Come se non bastasse, poiché è anche il tipo ironico e spiritoso, è costretta dalla madre ad occuparsi della gestione del profilo Twitter dell’impresa di famiglia, un’enorme catena di fast food. Jack Campbell è carino e brillante (un po’ troppo, per i gusti di Pepper). Ha creato un’app chat molto popolare a scuola (e proibita dai professori), è un atleta della squadra di tuffi, si occupa con successo dei social media del piccolo deli della famiglia insieme al gemello, Ethan eppure si sente sempre addosso la pressione del padre e la rivalità con il fratello. Pace armata fra i due, a scuola e in piscina, fino al momento in cui la famiglia Evans copia alla famiglia Campbell lo speciale della nonna al formaggio grigliato. E nonna Belly è ancora viva, vegeta e combattiva! Immediatamente fra Pepper e Jack si scatena una guerra a colpi di meme animati e tweet sarcastici. I social però hanno questo di buono (o di cattivo, dipende dai punti di vista): non sai mai davvero con chi stai chattando…

Senza alcun indugio, posso dire che questo romanzo mi ha conquistato e l'ho adorato sin dalla prima pagina. 
Emma Lord è riuscita a scrivere una storia molto dolce ma non melensa né banale, soprattutto perché intrecciata su più piani. 
Partendo dall'inizio, conosciamo i due protagonisti.

Pepper è la star della scuola privata che frequenta a New York: è bravissima in tutte le materie, è la capitana della squadra di nuoto, è competitiva ed è simpatica, dote che di certo non guasta.

Jack è continuamente messo in ombra dal suo fratello gemello, Ethan, che si potrebbe considerare l'alter ego maschile di Pepper. 
Ethan comincia continuamente progetti che tocca poi a Jack portare a termine, per non parlare del lavoro al locale dei suoi genitori, il Girl Cheesing. 
Le vite dei due protagonisti si incrociano quando Jack, come sostituto del fratello in qualità di capitano della squadra di tuffi, deve occuparsi di dividere con Pepper i turni per l'uso della piscina comune. 

Questo è il primo piano della storia: sebbene i due si conoscessero già, è solo in questo modo che vengono in contatto e riescono ad aprirsi.

Pepper decide di uscire per un caffè e sebbene le intenzioni dei due non fossero romantiche, riconosce in Jack qualità che non aveva mai notato prima. 
L'intreccio e l'affinità dei ragazzi non finisce certo qui: i due, senza saperlo, si sentono da mesi su un'applicazione chiamata Weazle. Hanno entrambi dei nickname che ricordano degli animali, per questo motivo non conoscono la loro identità.
 
La vera sorpresa è che Jack potrebbe venirne a conoscenza visto che è stato lui stesso a realizzare l'applicazione. E non solo: ha creato applicazioni per l'individuazione di ristoranti che vendono maccheroni al formaggio e cupcake. 

Descritti i primi due piani narrativi, se ne aggiunge un terzo: Pepper, a causa delle pressioni della mamma, si trova a gestire l'account del loro impero familiare, il Big League Burger mentre Jack quello del Girl Cheesing, soprattutto perché navigando in cattive acque, spera che internet possa portargli nuovi clienti.

A causa di una ricetta 'rubata', si scatenerà una vera guerra a colpi di click e nessuno dei due intenderà mollare l'osso. 

La costruzione della storia è quindi incentrata sulla tensione dei nodi narrativi, che verranno sciolti via via fino alla conclusione lieta e romantica che ci si aspetta da un young adult. 

Tuttavia, non dovete farvi ingannare dalla tenerezza, questo libro è molto di più.

I personaggi, Pepper e Jack, oltre ad avere interessi in comune e ad essere complementari, rappresentano in pieno il disagio che vivono gli adolescenti davanti al loro futuro. 
Si sentono sotto pressione perché i loro genitori sembrano aver già deciso il loro futuro, provocandogli ansia, turbamento e ribellione. 

Pepper ha una situazione familiare complicata alle spalle. 
Nonostante il divorzio tra i suoi genitori sia stato civile e amichevole, la voglia di ingrandire l'azienda ha portato al suo sradicamento dalla sua cittadina d'origine e a un conflitto tra la mamma e la sua adorata sorella, Penny. 
Pepper e Penny sono molto legate, hanno un blog in comune dove condividono la passione per i dolci dai nomi strani: ci sono i biscotti riparatori, la torta mostro...
Si trova quindi continuamente tra due fuochi, tra il desiderio di non deludere sua madre e allo stesso tempo la sensazione di non riuscire a vivere davvero la sua vita.

Jack, al contrario, ha una famiglia unita che conta su di lui per gestire l'attività familiare, incapace di rendersi conto delle sue capacità.
L'aver sviluppato Weazle e con essa aver fatto del bene grazie alla creazione di gruppi di studio o al gestire in serenità i propri rapporti personali, mostra come siano tante le possibilità che gli riserva il futuro. 
Jack vorrebbe che non lo dessero per scontato e che lo lasciassero scegliere liberamente: il ristorante ha un valore affettivo importante per lui, ma è un'occasione che deve decidere di cogliere di testa propria. 

La forza di questo romanzo è la verosimiglianza dei dialoghi, la tenerezza con cui nasce e si sviluppa la storia d'amore e soprattutto, l'invito a cogliere tutte le opportunità che riserva il futuro senza sentirsi vincolati alle aspettative delle altre persone.
 E' un inno alla libertà e alla felicità. 
E ovviamente al cibo. Vi sconsiglio di leggere questo romanzo mentre siete a dieta o avete fame perché le delizie a cui si fa riferimento fanno venire l'acquolina in bocca. 

Verdetto: Assuefatto!


Ringrazio Elisa per avermi dato la possibilità di leggere questo romanzo,è stata una bella avventura. 
Vi ho convinto a dargli una chance?
Baci, Cris