Ventitré anni, mezza Fae e mezza umana, Bryce Quinlan ha una vita perfetta: di giorno lavora in una galleria d’arte e di notte passa da una festa all’altra, senza problemi e senza preoccupazioni. Quando però una brutale strage scuote profondamente Crescent City, la città in cui vive, e Bryce perde una persona a lei molto cara, il suo mondo crolla in mille pezzi lasciandola disperata, ferita e molto sola. Adesso non cerca più il divertimento, ma un oblio in grado di farle dimenticare i terribili fatti che hanno cambiato la sua vita per sempre. Due anni dopo l’imputato è finalmente dietro le sbarre ma, tutt’a un tratto, i crimini ricominciano e Bryce è decisa a fare tutto il possibile per vendicare quelle morti. Ad affiancarla nelle indagini arriva Hunt Athalar, un famoso angelo caduto, prigioniero degli arcangeli che lui stesso aveva tentato di detronizzare. Le sue grandi capacità e la sua forza incredibile sono utilizzate all’unico scopo di eliminare i nemici del suo capo. Quando però si scatena il caos in città, Hunt riceve una proposta irrinunciabile: aiutare Bryce a trovare l’assassino e riconquistare, in cambio, la sua libertà.
Quando Bryce e Hunt cominciano a scavare in profondità nel ventre di Crescent City, scoprono un potere terrificante e oscuro che minaccia tutto e tutti, e vengono travolti da una passione irrefrenabile, che potrebbe renderli entrambi liberi, se solo lo volessero.
Il dolore della perdita, il prezzo della libertà e il potere dell’amore sono i temi principali de La casa di terra e sangue, il primo imperdibile romanzo della nuova serie fantasy di Sarah J. Maas, che mescola egregiamente personaggi indimenticabili, romanticismo e una suspense che tiene il lettore incollato alla pagina fino alla fine.
Premessa: non ero sicura di voler leggere questo libro, la trama non mi aveva ispirata e sin dalla sua uscita avevo sentito solo recensioni più o meno negative, sia per la mole del libro che per il worldbuilding confusionario.
Quando però mi è stata offerta l'opportunità di tuffarmi in questa nuova serie e provare a farmi una mia idea, l'ho colta al volo e sono stata piacevolmente sorpresa.
Le mie aspettative erano decisamente basse ma l'autrice con uno stile scorrevole, divertente e sarcastico è riuscita a convincermi, seppur riconosca la presenza di alcuni difetti.
Ma andiamo con ordine.
Bryce, la protagonista, è una giovane e bellissima ragazza dai fluenti capelli rossi e curve sinuose, per metà umana e metà Fae, che si gode la vita tra feste sfrenate e sesso occasionale insieme alle sue amiche Danika, Fury e Juniper in attesa di compiere la Discesa, un evento importante che gli garantisca l'immortalità.
Figlia illegittima di un uomo decisamente potente, Bryce lavora in una galleria dove si vendono importanti manufatti storici e artistici. Questo aspetto, la passione con cui è dedita ai libri, agli oggetti che lei stessa reperisce e vende per il suo capo, la Maga Jesiba, è uno dei miei preferiti della protagonista.
In Bryce ho avvertito distintamente l'amore per la conoscenza, per l'arte e per la storia, oltre quello per la danza, senza contare che la sua versatilità nel gestire le situazioni più complicate dimostra molto del suo carattere testardo e irruento.
Nell'antefatto che occupa le buone prime cento pagine del romanzo, scopriamo qualcosa di questo mondo variopinto e colorato dove Bryce ha deciso di trascorrere la sua esistenza e facciamo la conoscenza del Branco di Diavoli, in particolare di Danika e Connor.
Quando entrambi muoiono dopo un attacco demoniaco senza apparente motivo, Bryce mette in pausa la sua vita perché il dolore che la dilania è troppo forte. Danika era la sua migliore amica, la sua compagna e Connor...poteva essere molto più che un amico.
Dopo due anni, questi attacchi riprendono e colpiscono sempre qualcuno vicino a Bryce, è necessario quindi scoprire chi e perchè ha determinato morti così cruente e pericolose.
Ad affiancare Bryce su ordine dell'Arcangelo e Governatore di Crescent City, Micah, ci sarà Hunt, l'Umbra Mortis, tenebroso, oscuro e dilaniato da un passato cruento che lo ha condannato ad essere il terrore di ogni creatura esistente.
Il rapporto che si instaura tra Bryce e Hunt è appassionante perché non si fonda su un'attrazione immediata quanto piuttosto su una comprensione delle reciproche perdite, sulla creazione di una sincera amicizia che, dopo poche scintille, divampa come un fuoco.
Il problema principale che ho con la Maas è che, a mio avviso, costruisce in modo molto più verosimile e interessante i suoi personaggi secondari perché scevri dalla necessità di essere gli eroi della storia. Sono più affascinanti, umani e mi viene naturale provare un attaccamento maggiore a Danika, Connor o Rhun piuttosto che ad Hunt.
Quest'ultimo è forse il personaggio con cui meno sono entrata in sintonia perchè mi ha ricordato fin troppo chiaramente altri personaggi dell'autrice presenti in Acotar come Rhysand.
La Maas si ostina a creare modelli di uomini oscuri, ma perfetti con un background triste e drammatico e non capisco perchè. Anzi si, perchè piace alle sue lettrici.
Tralasciando questa scelta narrativa, ho invece apprezzato molto l'evoluzione di Bryce. Se mi fossi fermata alle prima pagine, infatti, l'avrei mal tollerata per il suo atteggiamento superficiale e viziato, ma l'amore per i suoi cari e il desiderio di vendetta l'hanno resa una guerriera leale e coraggiosa.
Seppur non siano proprio dei personaggi, ho adorato Lehaba e Syrinx, il folletto di fuoco e l'animale magico posti a difesa della Galleria. Li ho trovati delle spalle molto tenere e affettuose.
Il vero elemento che mi ha fatto storcere il naso è stato il worldbuilding: l'idea di base era molto bella ma è resa davvero in modo molto confuso.
La storia di Bryce è ambientata in una metropoli vivida, ricca di colori e luci, abitata da ogni forma di creatura magica e soprannaturale: mutaforma, angeli, Fae, spiritelli del fuoco, fauni, licantropi, vampiri, maghe e stregoni e persino i demoni.
La Terra viene chiamata Midgard, un chiaro riferimento al mito norreno mentre l'organo di suprema gerarchia è il Senato, di chiara matrice romana.
Il problema è che è tutto buttato così, alla rinfusa, senza un ordine e nonostante la Maas si impegni nel fornire una spiegazione logica a tutto, pare quasi che abbia cercato nel panorama fantasy tutto ciò che è comunemente apprezzato dai lettori fantasy e li abbia gettati dentro un calderone in cui ha poi ambientato il racconto.
Comunque, il mistero e le indagini che attraversano buona parte del romanzo sono estremamente interessanti e mi sono trovata spesso a leggere capitoli interi senza fermarmi solo per andare avanti.
E' questo, a mio avviso, il vero talento della Maas: quello di riuscire a incatenare il lettore alle pagine senza che risenta della lunghezza e mole del libro.
A differenza di Acotar che, come primo volume, non è nelle mie grazie, La casa di Terra e sangue è accattivante, intrigante e sensuale, un ottimo nuovo inizio.
Verdetto: Dipendente!
Leggerete questo nuovo romanzo della Maas? Oppure non apprezzate l'autrice?
Bacini, Cris
anche se ho letto tipo un quarto del libro, stranamente mi trovo d'accordo con te su tutto ahahah
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