martedì 20 marzo 2018

Review party: Ogni attimo è nostro di Luigi Ballerini

Buongiorno lettori, buon inizio di settimana. Spero stiate partecipando in tanti al GA sulla pagina facebook, in palio due gadget provenienti dal negozio a Londra del binario 9 e 3/4.


Come vi avevo annunciato sarà una settimana abbastanza intensa e ricca di contenuti. 
Cominciamo con il review party di 'Ogni attimo è nostro' di Luigi Ballerini, che esce proprio oggi per la DeAgostini. 


Giacomo ha un problema: se stesso. Troppo basso, troppo goffo, troppo medio. Per fortuna ci sono gli amici: senza Fabione e Martina sarebbe stato impossibile sopravvivere fino all'ultimo giorno di liceo. Lui, l'amico migliore del mondo. Lei, la ragazza che ha sempre sognato. Un trio perfetto. Un trio che ha superato ogni difficoltà, fino all'impossibile prova di maturità. Ma una cosa è certa: dopo gli esami arrivano le vacanze e dopo le vacanze c'è la libertà, la vita vera. E Giacomo non intende perdersi nemmeno un istante del futuro che lo aspetta. Il futuro però comincia nel peggiore dei modi, perché Giacomo, mentre fa le valigie, non si sente bene, e Fabione complica la situazione poco prima della partenza. E, come se non bastasse, piove, continua a piovere: un luglio caldissimo annegato da una pioggia ininterrotta. Sembra proprio che tutto voglia mettersi contro Giacomo e la sua avventura alla volta del Salento. Che tutto gli stia dicendo di non partire. Ma Giacomo non ascolta, e alla fine il viaggio inizia. Mille chilometri di musica, confidenze, segreti. Un viaggio in cui ogni attimo è unico e irripetibile e conta, e niente va sprecato. Perché tutto può finire all'improvviso.

Sin dalle prime pagine siamo trascinati in una singola giornata che cambierà la vita di Giacomo, detto Mino per la sua figura minuta e di tutti coloro che l'hanno conosciuto. 
E' una giornata importante, Mino dovrà sostenere l'esame di Stato ma poi non ci sarà che la Puglia e gli amici ad attenderlo. 
Seguiamo il protagonista in ogni sua azione, in una sorta di Ulisse di Joyce, in quello che sarà il suo ultimo giorno di vita. 

<< Della vita non si butta niente, non si rinnega niente, neanche quello che non ci piace.>>

Siamo preparati all'impatto sin dalla prima pagina, eppure quando sfogliamo le pagine finali non ci capacitiamo che sia successo davvero. 
Mino tiene brillantemente il suo esame, si gode diverse ore insieme alla sua fidanzata Martina, riposa, saluta il fratello che sta per andare al campo degli scout, va a giocare a calcetto. 
Tutto nella norma, tutto regolare. 

<<Mi sento libero, libero come non mai. Libero di andare, di fare, di essere. A quest'ora il mondo intero riposa. Tutto è fermo, sospeso nel tempo. Solo io mi muovo. Solo io vivo. >>
Eppure, la vita prende una piega inaspettata, nulla è come te l'aspetti, il mondo potrebbe metterti a un bivio, senza che tu possa fare nulla per cambiare le cose. 
L'ineluttabilità della vita, l'essenzialità di cogliere il momento e prendere tutto ciò che in quel momento ha da offrire. 
Questo libro è essenzialmente la storia di un ragazzo, di un bravo ragazzo, che ha un migliore amico fantastico, con cui ha sempre diviso cibo, passioni e avventure. 
E' anche la storia di Martina, violentata un giorno a scuola dopo essere rimasta sola per allenarsi qualche ora in più. Del suo amore per le foto, per la luce, per il momento esatto, perfetto. 

<<Rischiamo di credere che sia bella solo la luce diretta del sole, però se ci pensiamo bene quella alla fine copre tutto, schiaccia le forme, toglie profondità alle cose. Spesso non consideriamo che esiste quella rosa e tenera dell'alba che accarezza il mondo per svegliarlo senza fretta, quella azzurra e più fredda che annuncia la notte dopo aver spento l'incendio del tramonto e che esiste anche quella livida come oggi che filtra dalle nuvole per esaltare i contrasti e definire i particolari, dove i colori si nascondono dentro le infinite sfumature del bianco e del nero. E' il bello della luce, non ce n'è una sola.>>

E' la storia del liceo e delle infinite possibilità. 
E' la storia di Fabione e del rapporto conflittuale con suo padre. 
E' la storia degli addii, che l'autore sa scrivere in modo pregevole ma da cui forse mi aspettavo di più. 
Ma è emotivamente intenso ed è un difetto che gli si perdona perchè alla fine, nonostante fossi preparata sin dalla prima pagina, il cuore si spezza, le lacrime sgorgano a fiumi e i sorrisi si spengono. 
Le risate, la follia, l'amicizia, l'amore si ferma. Per ripartire ma senza Mino. 

<<La mia vita, mi viene voglia di riguardarla tutta. Mi appare preziosa ora: sono contento di ogni suo attimo. Sono stati miei quegli attimi, anche se non me li sono dati da solo né si sono interrotti per mio volere. Tutti. Quelli che valeva la pena assaporare fino in fondo. Quelli dove sono stato bene. E quelli dove sono stato bene anche quando sono stato male perchè ora so che nella vita si sta sempre bene per il semplice fatto che c'è, che si può crescere e costruire, che si può sempre andare avanti e sperare e lavorare perchè le cose migliorino. Perchè si può sempre cercare e trovare qualcuno qualcuno da far stare bene e che ti faccia stare bene anche quando le cose vanno male. Strano dirmi questa cosa ora. Eppure non è mai stato così chiaro.>>
E' la storia di un ragazzo, della sua vita, dei suoi amori, delle sue passioni, dei suoi hobby, della sua famiglia, dei suoi amici e della sua fine. 

Ci da una grande lezione, ci ricorda quanto meraviglioso e pieno di possibilità sa il mondo. Ci ricorda che possiamo sempre migliorare, imparare chiedere scusa se abbiamo sbagliato, cambiare idea, mollare e ricominciare da capo, gestire programmi o mandarli in un fumo per viaggiare verso un nuovo tramonto.

 Alla fine, ci stimola a vivere ogni giorno come se l'alba fosse l'ultima da immortalare e il tramonto l'ultimo da cui lasciarsi incantare. 

                                                  Un invito a vivere, a pieno. 

                                                       Verdetto: Dipendente!







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