martedì 6 marzo 2018

Recensione 'Il sole è anche una stella' di Nicola Yoon

Buongiorno a tutti lettori, come state? Vi siete ripresi dalla pessima giornata di ieri?
Per fortuna la sera sono andata  a un concerto e mi sono divertita talmente tanto che stamattina il mio umore era certamente migliore.
Per la Ikigai Book Challenge ho cominciato ieri pomeriggio 'Il sole è anche una stella' di Nicola Yoon, già autrice di 'Noi siamo tutto' (di cui è uscito anche il film al cinema) e stamattina l'ho finito in poche ore. Me ne sono innamorata completamente.



Natasha non crede né al caso né al destino. E neppure ai sogni: non si avverano mai. Sua madre dice che le cose succedono per una ragione. Ma Natasha è diversa. Crede piuttosto nella scienza e nella relazione causa-effetto. Ogni azione conduce necessariamente a un'altra e così via. Sono le azioni di ognuno a determinare il destino. Per intenderci, non è il tipo di ragazza che incontra un ragazzo carino in un polveroso negozio di dischi a New York e s'innamora di lui. Eppure è quel che accade, proprio a dodici ore dall'essere rimpatriata in Giamaica insieme alla sua famiglia.
Lui si chiama Daniel. È il figlio perfetto, studente modello e sempre all'altezza delle molte aspettative dei genitori. Quando è con Natasha, però, tutto è diverso. Qualcosa in lei gli suggerisce che il destino abbia in serbo un che di speciale - per entrambi. Ed è come se ogni momento della loro vita li avesse preparati solo per vivere questo meraviglioso, singolo istante.


Natasha è un'immigrata irregolare, ama la sua casa, il suo paese, la sua scuola. 
Trascorre l'ultimo giorno a sua disposizione in America tentando di evitare la partenza,un'ultima disperata possibilità di mettere a posto le cose e riuscire a restare nel paese che l'ha adottata da dieci anni ormai. Un paese in cui si sente fortemente radicata.
Daniel deve recarsi a un colloquio per l'ammissione a Yale, deve diventare medico, deve tagliare i capelli, è questo che vogliono i suoi genitori. Immigrati coreani di prima generazione, hanno un negozio di cura per i capelli afroamericani e cercano di crescere i figli mantenendo vive le loro tradizioni, culturali e sociali. Ma Daniel è un poeta, non vuole diventare medico, vuole fare ciò che gli viene spontaneo e naturale.
La situazione di questi ragazzi è disperata fino a quando per una serie di fortunate coincidenze: un capotreno evangelico, una spilla con la scritta Deus Ex Machina e un fedifrago ladro di vinili in un negozio di musica, non si incontrano questi due poli opposti. 
Quanto più è romantico, sdolcinato e sognatore Daniel, tanto più pragmatica, pratica e disillusa è Natasha. Non sembra possibile che due ragazzi possano innamorarsi nell'arco di un paio d'ore però è possibile incontrare una persona che ti renda migliore, che ti costringa  a guardarti dentro, che riesce a risolvere i tuoi dubbi. Puoi incontrare una persona ed esserne attratto, imparare le sue espressioni facciali, percepire le sue emozioni, litigarci e farci pace. Tutto in un giorno.

Non riesco a fermarmi, non voglio fermarmi. Il mio corpo se ne frega di quel che pensa il cervello.Sento il bacio di Daniel ovunque.
(...)
Dati osservabili: non credo nella magia.
Dati osservabili: noi siamo pura magia. 

Questo libro è stato un magnifico viaggio nelle emozioni, nei colori, nella poesia. 
E' stato un tuffo nella diversità, nella cultura dell'accettazione. 
Non solo vivi la vita, i pensieri, le sensazioni di Daniel e Natasha, vivi anche la sofferenza e la rinascita di Irene, vivi il dramma dell'avvocato Fitzgerald, dell'agente di sicurezza che fuma troppo o del capotreno che dopo aver perso tutto, ritrova qualcosa nella religione. 
Questo libro è una boccata d'aria fresca, un soffio di vento in una giornata calda, il sole dopo la pioggia, il fiore che nasce nel deserto. 
E' il libro delle coincidenze, della scienza, del fato, di Dio ma soprattutto è il libro dell'amore. 

Se sulla fiducia poggiano in parte le fondamenta dell'amore, forse fissarsi negli occhi è un modo per edificare o rafforzare quell'amore. O magari è qualcosa di più semplice, invece. 
La pura ricerca di un legame. Vedere. Ed essere visti. 

E' anche un romanzo sulla forza dei sogni, sull'accettazione di se stesso e degli altri. 
E' un libro che insegna a credere fermamente nelle persone, che ti spinge a pensare che tutti abbiano una storia, e che per ogni problema ci siano infinite possibilità di soluzione.
La relatività dell'universo, l'immaginazione, la coscienza che scuote gli animi. 

Non so se sono riuscita a dargli giustizia, ma è uno degli young adult più belli che abbia letto negli ultimi tempi. 


                                                       Verdetto: Assuefatto!

Fatemi sapere se l'avete letto, se vi è piaciuto o se vi piacerebbe leggerlo, sono curiosa.
Un abbraccio, Cris


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