mercoledì 21 gennaio 2015

Recensione: 'Allegiant' di Veronica Roth

Salve a tutti lettori, buongiorno! Vi sto scrivendo dall'aula di informatica dell'università e mi sento un po' in colpa a scroccare il computer per scrivere questa recensione ma visto che ho fatto lunedì un esame e mi godo questi due giorni di dolce far nulla ho completato la lettura di Allegiant ed ero troppo impaziente di condividere le mie impressioni con voi.


 La realtà che Tris ha sempre conosciuto ormai non esiste più, cancellata nel modo più violento possibile dalla terrificante scoperta che “il sistema per fazioni” era solo il frutto di un esperimento. Circondata solo da orrore e tradimento, la ragazza non si lascia sfuggire l’opportunità di esplorare il mondo esterno, desiderosa di lasciarsi indietro i ricordi dolorosi e di cominciare una nuova vita insieme a Tobias. Ma ciò che trova è ancora più inquietante di quello che ha lasciato. Verità ancora più esplosive marchieranno per sempre le persone che ama e ancora una volta Tris dovrà affrontare la complessità della natura umana e scegliere tra l’amore e il sacrificio.


Divergent era partito in sordina, non mi aveva pienamente convinta, mi aveva dato poche emozioni e l'ho trovato lento. Insurgent mi ha entusiasmata, mi ha emozionata, mi ha reso partecipe della svolta nella vita di Tris e Tobias. Allegiant è il finale mozzafiato e perfetto per una trilogia che ha avuto una grandiosa climax ascendente.
Allegiant fa soffrire, Allegiant emoziona, Allegiant insegna. 
Non c'è molto da dire senza che vengano fatti spoiler, però posso dirvi che è impossibile non amare Tris. E' impossibile non apprezzarne il coraggio, la forza, l'altruismo, la generosità, la determinazione, l'istinto. 
Una ragazza giovane che libra verso il cielo come un rapace esperto. Una ragazza che ha conosciuto troppo dolore nella sua vita ma che è riuscita a rialzarsi ogni volta e ad aprire il suo cuore. Allegiant potrebbe essere per me un epitaffio a Tris, una protagonista ideale nonostante tutte le sue imperfezioni, i suoi grovigli e il cuore spezzato.
Tobias. Cresciuto nella violenza, educato al rancore, si rivela debole, ma non in un senso spregiativo del termine. Si rivela bisognoso di cure, bisognoso di attenzioni. Si trova a dubitare anche di se stesso, delle sue capacità come individuo, del suo posto nel mondo. La sua cura si rivela una ragazzina dai capelli biondo cenere e il fisico sottile.
Il loro amore è forte, è potente, è sinuoso, è fiducioso.

"E io so, senza che me l'abbia mai detto nessuno, che è questo che fa l'amore, quando è vero amore: ti rende più grande di quello che eri, più grande di quanto pensavi di poter mai essere.
                                                                                                                     Tris"

Tris e Tobias sono entrati in un nuovo mondo, tutto è diverso. Scoprono che la loro vita è stata parte di una colossale bugia, che loro, come tutti gli amici, i familiari, come tutta la città , sono frutto di un esperimento genetico, che tutte le vite perse nelle guerre fra fazioni sono in realtà patrimonio di un gruppo di scienziati che avrebbero potuto salvarli. La naturale diffidenza di Tris le garantisce la lucidità di pensiero, i tranelli e la guerra sono sempre dietro l'angolo, cosa significa essere Geneticamente Puri? Geneticamente Danneggiati? Cosa significa al Dipartimento la Divergenza? 

"Non appartengo agli Abneganti, nè agli Intrepridi e neanche ai Divergenti. 
Non appartengo al Dipartimento o all'esperimento o alla Periferia, io appartengo alle persone a cui voglio bene e loro appartengono a me. Loro e l'amore e la lealtà che provo verso di loro, definiscono la mia identità molto più di quanto potrebbe farlo qualunque termine o gruppo.
                                                                                             Tris"


Apparentemente tutto: disparità di trattamento, cursus honorum, in alcuni casi persino la sopravvivenza.
Gli abitanti del Dipartimento vivono in letti puliti, candidi, hanno cibo a sufficienza e attrezzature evolute. Gli abitanti della Periferia vengono lasciati al margine, vengono esclusi, vivono in baracche coperte da semplici tende, mangiano quello che possono, vivono nel terrore dell'esercito, covano odio e vendetta.
Non è cambiato nulla, le parti in lotta sono differenti, non sono più Esclusi e Alleanti ma la scintilla della disperazione è vivida. Tris e Tobias, ma anche Cristina, Cara, Caleb, Matthew , persino Uriah, sono eroi. Riescono a salvare quello che di buono c'è in ciascuna di questa parte. Riescono a garantire un nuovo inizio. E' quello che avevano cercato il giorno della Scelta, è quello che avevano cercato al Dipartimento, è quello che trovano in un posto nuovo, un posto raggiunto con difficoltà, lottando contro il dolore, le avversità e i lutti. Veronica Roth è stata cruda ma non crudele, ha spezzato vite che avevano un significato, che avevano un senso, vite che meritavano di essere vissute. Troppi amici, troppi familiari, troppi sono morti. Ma sarebbe stato meno reale, meno vero se queste persone avessero avuto il giusto lieto fine. In guerra nessuno ha diritto alla felicità, non ci sono nè vincitori nè vinti, solo sopravvissuti. 

"L'ho sempre saputo, fin da quando ero bambino: la vita ci ferisce, tutti quanti. E non c'è modo di sottrarsi ai suoi colpi. Ma ora sto imparando un'altra cosa: possiamo guarire, se ci curiamo a vicenda.
                                                                                                            Tobias"




2 commenti:

  1. Che bellezza, leggere il tuo commento a questo libro! Hai espresso un po' le mie stesse sensazioni, è un libro "vero", nel senso che parla di vita vera, che non è rose e fiori e non è nemmeno sempre come si vorrebbe che fosse. Credo anche che sia le degna fine per un distopico, la speranza per un futuro migliore c'è, ma costerà impegno e fatica! ^_^ Brava!!

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  2. Che bellezza leggere il tuo di commento, mi fa veramente felice che ti sia piaciuta la recensione! Grazie, grazie, grazie ♡

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