lunedì 30 novembre 2020

Recensione: 'La vita invisibile di Addie La Rue' di Victoria Schwab


Buongiorno lettori, buon lunedì, siamo quasi a dicembre, incredibile come vola il tempo! Comunque oggi è una giornata speciale perché posso recensire per voi un romanzo che mi ha fatto emozionare dalla prima all'ultima pagina. Sto parlando di La vita invisibile di Addie La Rue di Victoria Schwab. 


E se potessi vivere per sempre, ma della tua vita non rimanesse traccia perché nessuna delle persone che incontri può ricordarsi di te?
Nel 1714, Adeline LaRue incontra uno sconosciuto e commette un terribile errore: sceglie l’immortalità senza rendersi conto che si sta condannando alla solitudine eterna.
Tre secoli di storia, di storie, di amore, di arte, di guerra, di dolore, della solennità dei grandi momenti e della magia di quelli piccoli.
Tre secoli per scegliere, anno dopo anno, di tenersi stretta la propria anima.
Fino a quando, in una piccola libreria, Addie trova qualcuno che ricorda il suo nome.


Faccio una premessa importante: Addie La Rue non è un romanzo per tutti perchè ha una struttura insolita e particolare. 
Anche se appartiene alla categoria fantasy, a mio avviso è piuttosto un romanzo di narrativa. La Schwab non ha uno stile di scrittura semplice, in nessuno dei suoi romanzi ho trovato i suoi mondi o le sue storie immediati, quindi non me lo aspettavo ma a differenze di storie dinamiche come A dark shade of magic e Questo nostro oscuro duetto, La vita invisibile di Addie La Rue rappresenta una vera e propria metafora faustiana. 

Questo romanzo parla direttamente al cuore, catturandone i sentimenti più nascosti: la malinconia, la nostalgia, la tristezza, la paura di essere dimenticati. Se anche solo una volta vi siete sentiti impotenti, spaventati davanti al tempo che scorre velocemente o al mondo che si fa sempre più grande, davanti all'eternità, allora questo è il libro che fa per voi.

Ogni pagina, ogni frase che ho sottolineato e poi trascritto, ogni piccola opera d'arte attraverso cui si dispiegava l'anima di Addie, mi ha fatto sentire come lei, parte integrante di una storia memorabile.

Tutti vogliamo sentirci importanti, essere ricordati. I nostri sogni ci spingono a credere di poter fare di più, essere di più, ottenere di più ma quando veniamo a patti con la realtà, siamo costretti a fare i conti con le decisioni che ci hanno condotto fino a lì.

Addie è una ragazza qualsiasi che ama la vita, è curiosa, vuole conoscere cosa c'è fuori dai limiti imposti dalla società, dai costumi, dalle tradizioni. 
Chiusa in una gabbia di pizzi e corsetti, scappa dal suo mondo dorato solo per finire nella trappola di un dio, dell'Oscurità, di Luc, a cui con le sue stesse fantasie ha dato le sembianze. 
Addie stringe un patto: potrà vagare ovunque, libera finché non si sarà stancata e cederà la sua anima. 
Il piatto appare troppo ghiotto per rifiutare ed infatti poche ore dopo Addie scoprirà la verità: nessuno la ricorda. Anzi, basta che le porte si chiudano perché una persona, una qualunque che abbia chiacchierato, bevuto, mangiato, fatto sesso con lei, se ne dimentichi.

Trascorrono con questo peso tre secoli, fatti di ripari di fortuna, episodi rischiosi e solitudine. 
Addie non avrà molta scelta e dovrà rubare ciò che le serve, reinventarsi, rendersi immune ai dolori e alle gioie che la vita le offre perché sono brevi ed effimeri, quanto la memoria di coloro con cui le condivide. 

Luc cerca più volte di convincerla, nei momenti di massimo sconforto e debolezza, a lasciarsi andare, a terminare il gioco, ma Addie dimostra coraggio testardaggine e una forte meraviglia nei confronti di un mondo folle e in continuo mutamento. 
Addie passa dal suo paesino in Francia, Villon, alle grandi metropoli: Parigi, New York, Firenze scoprendo di volta in volta le più incredibili forme di progresso: il cinema, la musica, l'opera, i libri. 

Perché è solo attraverso queste discipline che si lascia un passaggio permanente. 
Quanti conoscono le arie di Vivaldi? E le melodie di Beethoven? La filosofia di Voltaire, Rousseau e Montesquieu? Quanti urlano a squarciagola le canzoni della propria band o del proprio cantante preferito? Quanti sanno citare in versi La Divina Commedia o le più importanti poesie della letteratura?

La verità è che l'arte, in ogni sua forma, è eterna. 
Addie è inerme di fronte a questa meraviglia, ma è sola nel viverla. 
Finché, un giorno per caso, non conosce Henry e dice le uniche parole che la ragazza abbia mai voluto sentire: Mi ricordo di te. 

Henry è una comparsa in questo romanzo, non è il centro ma ci viene raccontato abbastanza di lui per carpirne i segreti laceranti e il dolore che lo logora. La sua storia d'amore con Addie, seppur intensa, non configura i dettami del racconto: lo celebra, lo rende evanescente e reale al tempo stesso. E' un dono per i loro cuori affranti. 

Perché, dopotutto, nulla accade per caso. Il destino che unisce l'animo tormentato e pericoloso di Henry e la passione serena di Addie consente la realizzazione della loro massima aspirazione: trovare l'amore vero, viverlo e soprattutto prendersene cura, avendone a cuore la memoria. 

Quando si arriva all'ultima pagina, ormai con il cuore in gola, tutto sembra tornare al suo posto tranne che per l'ultima sfida che Addie lancia a se stessa: la determinazione nel dire addio.

Questa storia è un cataclisma di tenerezza e forza, un caleidoscopio di emozioni per i malinconici. E' una lente attraverso cui possiamo leggere parti di noi stessi, se dimostriamo di avere pazienza.
La vita invisibile di Addie La Rue non è un romanzo leggero, è denso di eventi e vagheggiamenti vagabondi. E' lento e malinconico, è come una canzone di cui non ti ricordavi le parole ma che ti provoca un brivido se riesci a metterle in ordine.
Non è un romanzo perfetto, tuttavia credo che non pretenda di esserlo. 

Vuole parlare agli animi prostrati e regalare loro una speranza. 
A me ha donato consapevolezza. 

Verdetto: ( più che) Dipendente 

Spero che la mia recensione possa aver colpito nel segno e aver smosso un interesse a leggere questo romanzo. 
Intanto, vi ricordo delle altre colleghe che hanno lavorato al Review tour e vi invito a leggere le loro opinioni. 
Grazie a Nia per aver organizzato l'evento e alla Casa editrice per la copia digitale. 

Un abbraccio nostalgico di tempi migliori, 
Cris











1 commento:

  1. Recensione incantevole, una delle più belle che tu abbia mai scritto ❤️ tanto felice di condividere anche questo amore letterario!

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