martedì 5 febbraio 2019

Recensione: 'Amanti e regine' di Benedetta Craveri

Buongiorno lettori e buon martedì! Come state? 
Ho un po' di raffreddore e ieri sera a tenermi compagnia c'è stato Amanti e regine, un libro storico scritto da Benedetta Craveri. 


«Non si è mai sazi di queste mitiche figure femminili che montagne di biografie e romanzi hanno di volta in volta esaltato o denigrato, icone avventurose o romantiche, melodrammatiche o futili, raggelate dal tempo. Scorrono adesso tutte insieme, da Caterina de’ Medici a Maria Antonietta, dai primi decenni del XVI secolo alla fine del XVIII, gemme della storia e delle storie delle donne, con le loro fortune e sfortune, col potere della loro bellezza e della loro sottomissione, il fervore della loro ambizione o del loro ardore, lo slancio della loro intelligenza o della loro astuzia, nell’affascinante nuovo libro di Benedetta Craveri; la scrittrice che si muove nelle corti e nei castelli dei Valois e dei Borbone, dei Guisa o dei Lorena con la grazia somma della cultura, della curiosità, del pensiero, della scrittura magnifica».

Benedetta Craveri mi aveva già conquistato con il minuscolo 'Maria Antonietta e lo scandalo della collana' che ho letto a settembre. Perfetto tra i giardini di Versailles, mi ha trasportato nella storia con una maestria tipica delle migliori romanziere del genere, una fra tutte Carolly Erickson.
Amanti e regine non ha deluso le mie aspettative. Catapultate nella fastosa corte francese del XVI secolo, conosciamo Caterina de' Medici e Diane De Poitiers, moglie e amante del re Enrico II, Margherita di Valois e la meno celebre Gabrielle D'estrèes,compagne di vita di Enrico IV, passando per le innumerevoli amanti più o meno conosciute del Re Sole e del suo discendente Luigi XV (Madame de Pompadour vi dice niente?) fino alla mia adorata Maria Antonietta. 
Ogni capitolo si dedica a una di queste donne, raccontandone virtù e debolezze, spiegando i motivi che le hanno condotte lì dove la storia le ha relegate. 
Grazie allo stile semplice e senza fronzoli, riusciamo a immedesimarci in ognuna di queste giovani donne: ho compreso l'ossessione materna di Caterina de' Medici scoprendo che per dieci lunghi anni non era riuscita a concepire un bambino, ho sofferto per la morte di Gabrielle, condannata a morire partorendo il quarto figlio del re, ho conosciuto Madame de Maintenon e la sua caparbietà nell'istruzione delle giovani donne senza mezzi. 

Queste sono solo alcune delle creature affascinanti a cui da vita l'autrice, che si trasformano da immagini stereotipate della storia in donne vere, reali, ambiziose, determinate, con una incredibile forza di volontà grazie a testimonianze dell'epoca, al carteggio delle lettere delle protagoniste a una sapiente ricostruzione. 
La Craveri è lucida nella sua analisi e senza pregiudizi, ci racconta di un mondo parallelo a quello dei grandi Re, nel quale le donne, utilizzando ogni grazia a loro concessa (seduzione, persuasione, astuzia, intelligenza, furbizia) riuscivano a creare piccoli spazi di libertà in cui essere amiche, confessori e mecenati delle grandi arti.

Avreste mai pensato che una prostituta d'alto borgo come Madame du Barry, proveniente dal popolino, dopo essersi arricchita gettandosi tra le braccia del re, avrebbe dispensato elargizioni per aiutare gli abitanti e i servitori del villaggio dove sorgeva la sua dimora? E che dagli stessi ingrati sarebbe stata poi tradita?
O che avesse una tale grazia nel parlare, una saggezza,, una bellezza che persino l'imperatore d'Austria, Francesco II, desiderò farle visita?
Questo romanzo celebra le donne nella loro umanità: la gelosia, la passione, l'amore che ha governato i loro spiriti e restituisce ai posteri la possibilità di giudicarne gli atteggiamenti, scevri da tutte le accuse sessiste che a loro furono attribuite nei libelli scandalistici. 
                                                                                                                                                                                                            Verdetto: Dipendente!


Spero che questa parentesi storica vi incuriosisca e se avete qualche domanda, non esitate!
Bacioni, Cris

Nessun commento:

Posta un commento