martedì 30 novembre 2021

Recensione: 'L'impero di oro' di S.A.Chakraborty

Buongiorno lettori, si è conclusa un'altra delle serie che con colpi di scena e personaggi straordinari è riuscita a scavarsi un posto nel mio cuore. Sto parlando de L'impero di oro di S.A. Chakraborty, capitolo conclusivo della trilogia Daevabad.


Daevabad è caduta. La città ha perso la sua magia e ora Banu Manizheh, capo dei daeva, e Dara, il suo comandante resuscitato, devono rappezzare la loro fragile alleanza e fare di tutto per restituire la pace a una popolazione agguerrita e disperata. Dara però è affranto dalla perdita dell'amata Nahri e tormentato dai demoni del suo oscuro passato. Per non soccombere, sa che deve affrontare scomode verità sulla sua storia e mettersi al servizio di quelli che ha sempre considerato nemici. Sfuggiti per un pelo alle loro famiglie assassine e alle letali politiche di Daevabad, Nahri e Ali ora sono al sicuro al Cairo. Ma anche loro devono affrontare scelte difficili. Nahri sembra ritrovare la serenità nei vecchi ritmi e nella quotidianità familiare della sua patria, ma la devasta sapere che le persone care che ha lasciato a Daevabad e il popolo che la considerava una salvatrice sono alla mercé di una nuova tiranna. Anche Ali non può fare a meno di guardarsi indietro, ed è deciso a tornare per salvare la sua città e ciò che rimane della sua famiglia. Quando va a cercare aiuto nella terra di sua madre, scopre che il suo legame con i marid, i misteriosi elementali dell'acqua, è molto più profondo di quanto credesse, e minaccia non solo il suo rapporto con Nahri, ma anche la sua stessa fede. Mentre la pace diventa sempre più sfuggente e vecchie conoscenze si rifanno vive, Nahri, Ali e Dara comprendono che, per ricostruire il loro mondo, dovranno forse combattere contro chi un tempo amavano, e difendere coloro che in passato hanno ferito.

Il colpo di scena finale ne Il regno di rame aveva alimentato la mia curiosità a dismisura: Ali e Nahri, in possesso del sigillo di Solimano, sono scappati da una città dilaniata dalle fiamme e dai morti.
Hanno raggiunto Il Cairo, la patria di Nahri e hanno ritrovato un grande amico, Yaqub, che offre loro riparo e ospitalità. 
Anche se la vita lì è semplice, fatta di piccoli momenti di ordinaria semplicità come i conti di una bottega da speziale e le piccole schermaglie leggendo libri, Nahri e Ali sanno che non possono abbandonare i jinn e gli shafit della città. 
Inizia per loro un viaggio pericoloso, in cui le forze dei jinn si uniranno a quelle di altre magiche e terribili creature, i marid e i peri.

All'interno delle mura la situazione non è migliore: Dara è divorato dal senso di colpa per i geziri uccisi senza pietà e per l'orrore che ha letto negli occhi della ragazza che ama. 
Sono secoli che al guerriero daeva non viene concessa la pace e devo ammettere che questo è stato l'aspetto che mi ha avvicinato di più a lui. 

Se infatti La città d'ottone è stato il libro di Nahri e Il regno di rame quello di Ali, qui senza dubbio l'autrice ha voluto concedere nuova linfa e speranza a uno dei personaggi più amati.
L'evoluzione che Dara compie durante l'arco della storia mi ha scaldato il cuore e mi ha ricordato che non tutti i cattivi sono nati tali. 

Come avrete capito, la spina dorsale di questa storia è data dai sui protagonisti, dal modo in cui le loro vite si intrecciano le une alle altre per amore di Daevabad. 
Proprio la città in questo romanzo diventa viva, elettrica, in costante tensione. 
La passione che hanno Ali, Nahri e Dala supera il muro tra possibile e impossibile, tra lettore e personaggio. Attraverso il loro senso di appartenenza, alla loro devozione e spirito di sacrificio, siamo noi stessi nella posizione di amare e difendere la città splendente. 

L'autrice non si risparmia, la linea narrativa è scorrevole e interessante con una giusta dose di dialoghi e descrizioni, colpi di scena intriganti e rivelazioni da accettare. 
Il finale è bellissimo, incredibilmente commovente e dolce.
Questa storia mi ha completamente travolta, ho sfogliato le ultime pagine cercando altre avventure, guardando attraverso le parole pronta a riacciuffarle. 

Una conclusione degna di essere letta e amata. 


Non dimenticate di passare dalle altre ragazze per leggere le loro opinioni!
Bacini, 
Cris









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