lunedì 3 maggio 2021

Review Party: 'Bugiarde si diventa' di Felicia Kingsley

Buongiorno lettori e buon lunedì, comincia una nuova settimana e devo ammettere che sono abbastanza carica per tutto quello che verrà. Sicuramente il mio buonumore è dettato anche dalla piacevole commedia di cui vi devo parlare, Bugiarde si diventa, in uscita oggi per la Newton Compton, nuovo lavoro di Felicia Kingsley.


Capodanno è tempo di bilanci e Charlotte Taylor è davanti al fallimento totale della propria vita. Lavoro? Un disastro. Amore? Meglio non parlarne. Autostima? Questa sconosciuta. E un risultato del genere è il frutto di anni dissoluti? Macché, esattamente il contrario! E così, alla soglia dei trent'anni, Charlotte è stanca di essere sempre "quella brava" e, anche per una notte sola, le piacerebbe poter essere qualcun'altra. Complice la sua migliore amica, l'ereditiera più famosa di Londra, Charlotte riesce a intrufolarsi, sotto il falso nome di Bea Beaufort, a un party esclusivo, frequentato da celebrità, tra cui Royce DeShawn, stella in ascesa del cinema. Finalmente una serata indimenticabile, anche grazie a un eccitante e imbarazzante incontro con un affascinante sconosciuto in momento e luogo inopportuni. Quella che però doveva essere l'innocente bugia di una sera si trasforma in un ciclone che la travolge: la stampa la indica come nuova fiamma di Royce, il cui staff non sembra proprio interessato a smentire le insinuazioni che stanno facendo il giro del mondo. Tutt'altro! Charlotte si ritrova così a vestire i panni di Bea Beaufort, e tra una gaffe e l'altra è ricomparso, a complicare ulteriormente le cose, l'affascinante sconosciuto incontrato a Capodanno. Una bugia tira l'altra e quello che era iniziato come un gioco divertente potrebbe presto trasformarsi in un autentico cataclisma...




Felicia Kingsley sa fare magie, è un'autrice che prende una storia con premesse semplici, immediate e la trasforma in un romanzo divertente, fresco, che sa intrattenere e rubare qualche risata.
Credo che nel panorama italiano, sia l'unica che effettivamente riesce a non snaturarsi mai e a raccontare l'amore in un modo leggero ma mai banale. 

"Piccoli segreti diventano grandi bugie. (Non ricordo chi lo ha detto, ma aveva ragione)"

Il primo punto di forza di Bugiarde si diventa è la sua protagonista: architetto capace e intelligente, responsabile, generosa, altruista, Charlotte è il modello perfetto di brava ragazza, che sa come gestire una migliore amica folle, due fratelli pestiferi e due genitori asfissianti. 
Credo che sia la ragazza più vera di cui Felicia abbia mai scritto, nella sua bontà, nel suo impegno per l'arte e l'architettura tutti possono riconoscersi.

Secondo aspetto rilevante è la capacità dell'autrice di inserire elementi di concreta attualità senza renderli fastidiosi, pedanti o fini a se stessi. Felicia analizza attraverso i suoi personaggi secondari, Royce e Jerusalem, il problema del sessismo sul lavoro e dell'omosessualità nel mondo dello showbiz. Essere donna significa dover lavorare il doppio per dimostrare di essere capace, non è una frase fatta. Quanti CEO donna esistono? Quante donne vengono chiamate signorina piuttosto che con il loro titolo? 

In questo romanzo - che rimane una storia d'amore nè ha altre pretese - leggere di una mascolinità tossica latente consente una riflessione generale sul ruolo che l'uguaglianza di genere ha nella società moderna. 
Altro problema sollevato è il ruolo dell'omosessualità nello spettacolo. Quello che vive Royce, il personaggio che porta Charlotte a diventare Bea Beaufort per due mesi, passando da vestiti firmati Valentino e decolleté incredibili di Jimmy Choo alla cerimonia degli Oscar, è una realtà quotidiana. Sappiamo quanto sia costato a molti fare coming out, non tanto in termini di spettacolo, quanto piuttosto nella vita privata. Tiziano Ferro è caduto nell'alcolismo perchè non si sentiva libero di dire a tutti chi era e chi amava. Gabriel Garko ha finto di avere delle fidanzate pur di non perdere quell'alone di fascino e mistero che lo rendeva appetibile agli occhi delle spettatrici. 

Leggere di quanto sia faticoso scegliere tra chi ami e cosa ami rende il lettore - o almeno questa lettrice - partecipe di un argomento ancora taboo.

Terzo ingrediente di questo cocktail appassionante è lo stile dell'autrice. Scorrevole, dinamico, divertente, il romanzo è un mix giusto di dialoghi interessanti e intelligenti e situazioni melodrammatiche e simpatiche. Il rapporto che si crea tra Sebastian e Charlotte è ricco di tensione sessuale ed emotiva: si piacciono, ma soprattutto si conoscono e pur evitandosi, finiscono per essere complementari, come una serratura e la sua chiave. 

"Il mio problema è che non riesco a fare finta che tu non esista. Il mio problema è alzarmi la mattina e sperare di incontrarti. Il mio problema è cercare una scusa qualsiasi per parlarti senza sembrare un idiota. Il mio problema è che dalla notte di Capodanno ho come la sensazione che mi manchi qualcosa ma non so cosa. Ho provato ad andare avanti come se niente fosse e, ogni volta che credo di esserci riuscito, ecco che tu ricompari."

E quindi, Bugiarde si diventa un difetto ce l'ha?

Sì. Nei romanzi dell'autrice, i due protagonisti non sono mai prevaricanti, hanno lo stesso spazio sulla scena e la stessa profondità, la stessa coerenza. In questo romanzo, credo che Sebastian sia leggermente sottotono rispetto sia a Charlotte che agli altri protagonisti maschili della Kingsley. Conosciamo Seb a Capodanno, in una festa sopra le righe, come un ragazzo sfacciato, divertente, affascinante e intelligente. Durante la conoscenza con Charlotte, si dimostra acuto e interessante, a metà lettura avevo già una cotta per lui. Nella seconda parte del romanzo, invece, l'ho trovato diverso e meno apprezzabile, non tanto per gli errori di giudizio che commette, quanto piuttosto per la sua incoerenza narrativa. 

"E ci sentiamo, io e lui: ci sentiamo con le labbra, ci sentiamo con la lingua, anche con i denti quando lui mi morde e io gli restituisco il morso. Ci sentiamo con il repsiro, che io rubo a lui e lui ruba a me."

Il finale, terribilmente romantico, mi ha rubato un sorriso da ebete e non ho potuto che immaginarla con la colonna sonora e i titoli di coda. Felicia Kingsley ha calato un altro asso, non potete assolutamente perdervelo. 

                                        Verdetto: Dipendente ( 4 cuoricini e mezzo!)






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