giovedì 7 settembre 2023

Recensione: 'Quello che siamo insieme' di Alice Kellen

Buongiorno lettori, si torna a Byron Bay con Axel e Leah, pronti a scoprire che direzione prenderà la loro storia. 

Mi spaventava che la linea di separazione tra l'odio e l'amore fosse così fine e sottile che bastava fare un salto per passare da una parte all'altra. Lo amavo. Lo amavo con la pancia, con gli occhi, col cuore, ma un'altra parte di me lo odiava. Lo odiava con i ricordi, con le parole non dette, col rancore... Sono passati ormai tre anni dall'ultima volta che Leah e Axel si sono visti. Ora lei sta per realizzare il suo sogno di esporre in una galleria. E Axel, venutolo a sapere, sente che non può che partecipare a questo momento, nonostante il silenzio successivo alla fine della loro storia.Reincontrarsi, però, per due come Leah e Axel, non può essere solo un rivedersi. È sentire tutto, di nuovo. Sentire il desiderio, l'odio, l'amore, l'amicizia, il mare, la delusione, tutto quello che non sono stati e che avrebbero potuto essere. È vedere le emozioni traboccare come acquerelli troppo annacquati che finiscono per uscire dai bordi del foglio. È comprendere che i ricordi sono ancora lì, intatti, unici e dolorosi perché il tempo, in fondo, non guarisce mai del tutto le ferite. Le calma, magari, le addolcisce ma non riesce a farle scomparire. Perché lui rimane il ragazzo che Leah non è ancora riuscita a dimenticare nonostante le abbia spezzato il cuore. Perché lei è le albe in spiaggia, il rumore del mare e le notti stellate in veranda, l'unica persona che ha fatto provare ad Axel tutte le emozioni del mondo. E soprattutto perché, forse, nella vita ci sono cose che non possiamo scegliere perché sono loro a scegliere noi...

Dopo tre anni, ormai agli sgoccioli del suo percorso di studi, Leah ed Axel non potrebbero essere più distanti. Come sconosciuti vivono a mezz'ora di distanza, ma questo divario sembra quasi insormontabile. Leah si è fatta degli amici, ha trovato un porto sicuro in Landon, ma non può dimenticare Axel, suo primo amico e amore. 

Quando la prima mostra di Leah porterà di nuovo i loro mondi vicini, tutto sembra pronto a collassare ancora in un tripudio di passione, caos e sofferenza. Le parole non dette, il rancore, il perdono sembrano impossibili da gestire. I progressi avvengono con lentezza, con rispetto e se il primo libro era stato soprattutto il viaggio di Leah, questo secondo volume è il viaggio di Axel. Il ragazzo, ormai uomo, ha vissuto la sua vita concentrato sull'edonismo, sul piacere, sulle cose che ama come il surf o il rumore del mare, ma dopo Leah nulla è lo stesso e deve venire a patti con se stesso, con la propria vigliaccheria, con l'incapacità di perseverare nei propri sogni ed obiettivi. 

Leah non è uscita del tutto dalla propria bolla, con il tempo ha smesso di soffrire per xel, ma solo perché vive le sue emozioni a compartimenti stagni, paga di tenere tutto dentro. Perdersi, non riconoscersi allo specchio è fin troppo facile e in men che non si dica, il proprio riflesso è altro da noi. Leah deve crescere ancora, maturare, ma la sua impulsività, il suo modo di amare pieno e completo, la sua incertezza passa attraverso i suoi lavori, la sua arte. 

E' attraverso un altro viaggio, a Parigi, che tra i vicoli di Montmartre e una mansarda luminosa i due ritroveranno se stessi e il proprio incrollabile amore. L'aspetto più credibile della storia è proprio l'arte, la passione per la musica, per i colori, per le emozioni che sono in grado di trasmettere. Chiunque legga questo romanzo, non potrà non apprezzare come l'autrice sia stata eccellente nel mettere su carta una passione così eccentrica e complessa, così piena di sfumature e appassionata. 

La narrazione, poi, è lineare, scorrevole, dinamica. Non ci si annoia, non ci si stanca, le riflessioni dei protagonisti non sono mai banali ma colpiscono il lettore. Alla fine, la capacità di un'autrice sta nel condurre chi legge nel proprio mondo e personalmente, ho chiuso il libro, con un'immagine vividissima e colorata di un amore fortissimo, oltre ogni misura. 

Verdetto: Dipendente




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