giovedì 7 luglio 2022

Review Party: 'Catherine House' di Elisabeth Thomas

Buongiorno lettori, come state? Oggi torno sul blog per recensire un libro uscito pochi giorni fa per la Mondadori, un dark academia che sulla carta sembrava essere una storia dalle premesse interessanti, ma che poi si è rivelata una grande delusione. 


Nascosta tra le foreste della Pennsylvania, Catherine House è una scuola d'eccellenza che ha sfornato premi Nobel, giudici della Corte suprema e personalità di primo piano nel mondo dell'arte, della cultura e della politica. I suoi criteri di ammissione sono rigidissimi, e le poche persone che ogni anno superano la selezione avranno vitto, alloggio e istruzione gratuiti, ma per tre anni – estati comprese – saranno completamente tagliate fuori dal mondo esterno: niente visite, telefonate, televisione, musica… Alla fine, però, avranno davanti a sé carriere brillanti, potere e prestigio in qualunque campo desiderino. Per Ines Murillo, Catherine House è la cosa più vicina a una casa che abbia mai avuto. Ma i rigidi rituali della scuola presto trasformano l'edificio in una prigione tanto affascinante quanto ambigua. E quando scoppia la tragedia, Ines inizia a sospettare che l'istituto nasconda un pericoloso segreto.

L'estetica dei dark academia, ambientati in scuole grandi e misteriose, disquisendo delle grandi arti del mondo come la filosofia, la letteratura, le scienze, mi ha sempre affascinato. 
Per lo sviluppo di un'ambientazione corretta, che susciti l'inquietudine tipica di questi romanzi, non mi sorprende un esordio lento, a patto che la lettura prima o poi prenda una direzione. 
Non è questo il caso di Catherine House. 
La protagonista è Ines, una ragazza intelligente, la cui vita si è rivelata difficile, complicata e che l'ha condotta alla fine a Catherine, una scuola a cui per tre anni bisogna essere asserviti, senza poter contattare parenti o amici, senza poter vedere film o serie Tv né ascoltare musica. 
Il problema di Ines è che Catherine non è stata una scelta, ma un rifugio per un evento del passato che l'ha traumatizzata, distrutta psicologicamente.
Trascorre gran parte del tempo evitando i corsi, senza studiare, ma vagando tra i suoi pensieri, obnubilata dai fiumi dell'alcool, facendo sesso con chiunque sia disponibile in quel momento. 
Il libro è costruito come una grande riflessione, non ci sono sprazzi di azione, non c'è pathos, non c'è climax. 
E' una storia piatta, noiosa, pedante. 
Ines comprende che Catherine e coloro che vi sono all'interno nascondono qualcosa, che il modo di fare scuola è eccezionale, ma pericoloso, ma durante i tre anni che trascorre alla Catherine, si fa scivolare fuori e dentro la casa, gli amici, le persone senza effettivamente fare molto oltre che esistere. 
Gli altri personaggi sono poco caratterizzati, mere comparse, ma hanno il pregio di cadenzare i ritmi della vita della protagonista, di dimostrare che nonostante tutto c'è un minimo di umanità in lei, nella casa. 
Il segreto svelato sul finale non migliora il giudizio del romanzo perché non solo come concetto è impalpabile e astratto, ma anche perché era intuibile sin dalle prime cinquanta pagine. 
Non c'è nulla di piacevole in questo romanzo, nulla di godibile: lo stile è inutilmente prosaico e noioso, la trama è un susseguirsi di azioni senza continuità creativa, la protagonista è insostenibile e il finale è semplicemente brutto. 
Mi dispiace parlare male dei romanzi perché al di là dei gusti personali, credo ci sia sempre un gran lavoro dietro, sia dell'autore che della squadra di pubblicazione.
Tuttavia questo romanzo non mi ha dato alcuno spunto positivo e non posso fare altro che bocciarlo e sconsigliarlo. 
Ad ogni modo, come sempre, la mia è un'opinione soggettiva e se siete interessati alla lettura di questa nuova uscita, dovete solo lanciarvi e provare l'esperienza in modo autonomo. 

Verdetto: Indifferente (un cuoricino)


Ringrazio la Ce per la copia digitale e Nia per aver organizzato per l'evento, non dimenticate di passare anche dalle mie colleghe per leggere la loro opinione. 
Con affetto, 
Cris




 

Nessun commento:

Posta un commento